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Autore: Duodoppioteam99    27/04/2022    1 recensioni
Dal testo:
A quel punto non seppi come reagire, e per la prima volta durante tutto il mio viaggio, mollai. Avrei potuto seguirlo sicuramente, ma in quell’istante non ebbi la prontezza necessaria.
La testa si fece ancora più pesante, la mente annebbiata e le gambe si fecero molli sotto al mio peso. Svenni.
L’ultima cosa che sentii fu il richiamo acuto di Reshiram, ormai allontanato dalla sua controparte, e le urla dei miei amici Komor e Belle che cercavano inutilmente di farmi rinsavire.
———
Proseguo immaginario della storia tra Touko ed N dopo gli avvenimenti di Nero e Bianco
!Prologo risistemato graficamente!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 2
“Oh buongiorno Nardo, cosa posso fare per lei?”.

Sbarrai gli occhi e mi bloccai sul posto. 
Nardo. 
Il Campione, o meglio, l’ex Campione della Lega Pokèmon di Unima si trovava sulla mia porta. A casa mia. A Soffiolieve. 
Quella giornata era stata come svegliarsi da un incubo e vivere un incubo. Decisamente. Nonostante tutto Nardo era una figura importante nel mondo Pokèmon e non potevo fa altro che essere onorata dalla sua visita.
Velocemente cercai di vestirmi per indossare qualcosa di più presentabile del pigiama che ancora indossavo e scesi in salotto. 

“Buongiorno Campionessa! Come andiamo?” furono le prime parole di Nardo quando mi vide sbucare di corsa per le scale. 
Sicuramente aveva un aspetto particolare per essere un Campione. Quello che spiccava di più era il colore dei suoi capelli, rosso fuoco, accompagnati da alcune ciocche color castagna ai lati. Se nella parte più alta sembravano indomabili e sfuggevoli, nella parte più bassa erano raccolti in una spessa coda. 
In volto un sorriso smagliante con ai lati delle piccole rughe, presenti anche intorno agli occhi anch’essi sorridenti, segno dell’età avanzata ma che indicavano anche lo stress e la fatica accumulati negli anni a causa delle innumerevoli lotte, non sempre facili sicuramente, per mantenere il titolo di Campione. 
Indossava inoltre un ampio scialle color avorio con dei ricami tribali colorati e al di sotto dei pantaloni bianchi. Ai piedi portava delle normalissime ciabatte. 
Sicuramente un personaggio singolare. 
Il braccio ancora teso verso l’alto in segno di saluto si abbassò quando fu lui stesso ad avvicinarsi a me. Solo allora potei notare le pokèball che teneva al collo ciondolare seguendo il movimento dei suoi passi. 

“Volevo innanzitutto farti i miei complimenti per la vittoria ottenuta contro il Team Plasma e i suoi sette Saggi. E soprattutto volevo farti i complimenti per aver battuto in così breve tempo il ragazzo che a sua volta ha battuto me. Mi sfugge il nome in questo momen-”.
“N” ribattei velocemente io “Si chiama N e credo non si trovi più ad Unima in questo momento”. 
Mi maledii mentalmente per quello che avevo appena detto e sperai con tutto il mio cuore che Nardo non fosse in vena di porre domande. 
“Oh si giusto, hai fatto bene a ricordarmelo. In realtà sono qui però perché la Professoressa Aralia ha chiesto esplicitamente di accompagnati al suo laboratorio per farle osservare il leggendario Reshiram dal vivo, e nel frattempo ha chiesto a me di raccontarle le leggende che si narrano su di esso” tagliò corto lui, per mia fortuna. 
Annuii e velocemente andai a recuperare al piano di sopra la pokèball che apparteneva a Reshiram. 
Quando ritornai Nardo mi aspettava sulla porta di casa ormai aperta. Salutai velocemente mia madre che per fortuna non pareva arrabbiata dalla sfuriata riservatale qualche momento prima, anzi mi salutò a sua volta con un grande sorriso. Probabilmente poteva capire lo stress che ancora portavo sulle spalle dopo i recenti accadimenti. 

Il laboratorio della Professoressa si trovava sempre a Soffiolieve e quindi il tragitto fu molto breve. 
Quando arrivammo la trovammo intenta a lavorare su più computer contemporaneamente e su fogli disordinati, frutto sicuramente della sue ricerche. Era sempre stata una grandissima donna con una genialità impressionante, e nel tempo non era cambiata. 
“Buongiorno Nardo, buongiorno Touko” furono le sue prime parole appena ci vide, accompagnate da un largo sorriso “Touko da quanto tempo! Sono sicura che hai compiuto un viaggio interessantissimo e un giorno me lo racconterai nei minimi dettagli, ma in questo momento sono un pò impegnata e quindi ti chiederei subito la possibilità di osservare il leggendario Reshiram dal vivo. Ho bisogno di raccogliere tutte le informazioni possibili su di lui ora che lo abbiamo così vicino a noi”. I convenevoli non erano mai stati il suo forte. Andava sempre e subito dritta al punto. 

Così ci spostammo nel retro del laboratorio che si affacciava sulla foresta. 
Soffiolieve non era una grande cittadina ed era abbastanza nascosta tra gli alberi, ma un Leggendario del calibro di Reshiram non si poteva osservare tutti i giorni, quindi era meglio rimane discreti. 
Feci uscire il Pokèmon che si palesò dinanzi a noi accompagnato da una piccola scia azzurra. Appena uscito aprì velocemente gli occhi zaffirini, lunghi e sottili, ed emise il suo grido di battaglia, acuto e potente. Era magnifico da ammirare. Bianco come la neve, le zampe robuste puntate saldamente a terra, la coda lunga e sempre pronta a infiammarsi durante una lotta, il corpo possente con le ali in questo momento portate in posizione di riposo di fianco al busto, e poi bhe… il lungo collo che portava all’apice la testa simile a quella di una volpe e con uno sguardo affilato che incuteva un certo timore solo a guardarlo. 
Mi avvicinai ed allungai una mano verso di esso. Subito si abbassò per raggiungere la mia mano con il suo muso farli toccare. Come un piccolo gattino insomma. Era una sensazione incredibile. Non avevo passato moltissimo tempo con Reshiram rispetto ad altri miei Pokèmon, ma il nostro legame era sicuramente molto forte. Chi lo avrebbe mai detto che Reshiram avrebbe scelto me? 
Automaticamente mi chiesi se anche N e Zekrom avessero lo stesso rapporto, ma non ebbi il tempo di pensare oltre che la voce di Aralia mi ridestò. 
“Beh direi proprio che non è un avvenimento usuale. Potrei osservalo più da vicino?” chiese accorta. 
“Certo” risposi “anche se non sembra è molto tranquillo finché non coinvolto in lotte”. 
La professoressa Aralia lo osservò per un tempo non certo breve, e d’altra parte il Pokèmon portò pazienza a lungo, senza mai scomporsi, ma sempre osservando i movimenti della Professoressa e talvolta ricercando il mio sguardo.
“Nel frattempo che siamo qui riuniti” sentenziò Nardo “ne approfitto per raccontarvi la storia di questo maestoso Pokèmon, così da dare ad Aralia spunti su cui lavorare. Si narra che in passato Reshiram e Zekrom fossero riuniti in un solo Pokèmon ancora più potente che portava il nome di “Drago originale” ed era controllato da due eroi fratelli fondatori di Unima. Il primo perseguiva gli Ideali e il secondo la Verità ma un giorno questo due unità caddero in conflitto l’uno con l’altro. 
Fu per questo motivo che il Drago originale si scisse in Reshiram e Zekrom e quest’ultimi misero a ferro e fuoco la regione di Unima, fino a distruggerla. Reshiram tramite uso del fuoco e Zekrom tramite l’uso di elettricità. 
Anche dopo che i due fratelli si dichiararono tregua i due Leggendari continuarono a combattere fino a sparire nel nulla un giorno. 
Si racconta anche che il Pokèmon rimasto dalla scissione, Kyurem, si sia stabilito nel ghiaccio nei dintorni della Fossa gigante, vicino a Fortebrezza. Sono solo leggende però, nessuno lo ha mai visto dal vero e forse è meglio così perché si dice che sia un essere molto aggressivo. Non oso immaginare cosa potrebbe succedere se decidesse di portare la sua aggressività al di fuori della Fossa.”.

Mentre Nardo narrava la leggenda, che ai tempi anche N in uno dei nostri incontri mi aveva raccontato, io e Aralia non potremmo fare altro che ascoltare estasiate. 
“È impressionante venire a conoscenza delle diverse storie che si celano dietro ad un singolo Pokèmon” sentenziò Aralia “c’è sempre da imparare e da scoprire, cercando di discernere quello che è la leggenda dalla realtà ovviamente”. Successivamente si voltò verso Nardo: “ Ti andrebbe di raccontarmi ancora qualcosa si questo Pokèmon? Ho raccolto abbastanza dati qualitativi su Reshiram al momento e inoltre sono certa che Touko abbia molto da fare. È tornata da poco e avrà sicuramente diversi affari da sistemare. Giusto Touko?”. 
“Oh certo, in realtà stavo proprio pensando di andare a salutare Komor e Belle se non avete più bisogno di me qui” risposi decisa. 
“Certo Aralia, nessun problema” rispose Nardo con un gran sorriso “ però prima di lasciare andare la nostra Touko mi piacerebbe dirle due parole”. 
Improvvisamente capii che Nardo non era giunto a Soffiolieve solo per accompagnarmi da Aralia, ma anche perché doveva parlarmi. 
E la cosa non mi piaceva… 
Che si trattasse di qualcosa riguardo N? 
Subito a quel pensiero mi si formò un nodo all’altezza dello stomaco ma cercai di mantenere il solito atteggiamento distaccato. Non era possibile che il solo pensiero di quel ragazzo potesse causarmi un così forte effetto. 

Nonostante questo Nardo mi accompagnò al di fuori del laboratorio e iniziò nuovamente il discorso. 
“ Touko, non ho parlato di questo al nostro incontro perché volevo prima tentare di rompere il ghiaccio ma volevo farti sapere che… tu non sei la campionessa in carica di Unima” disse tutto d’un fiato e senza evidenti peli sulla lingua.
Oh no. 
“Non sei la campionessa in carica in quanto N quando mi ha sconfitto al castello non è stato registrato correttamente dal software della Lega, e non è stata presa visione di tutti i suoi Pokèmon. In aggiunta ha utilizzato nella lotta un Leggendario e questo nelle regole non è consentito”.
OH NO. Questa giornata si stava rivelando davvero un incubo come pensavo. 
“Quindi il campione in carica sono ancora io, anche perché ormai come hai detto tu non credo che N si trovi più ad Unima o abbia intenzione di ritornare a sfidarmi. Sono troppo forte”.
E detto questo scoppiò in una grassa risata e mi diede una bella pacca sulla spalla, come se quello che mi aveva appena raccontato fosse una barzelletta. Non che ci trovassi nulla di divertente in tutto questo chiariamoci. Ero talmente sconvolta che non diedi nemmeno peso alle parole riguardanti N allontanato dalla regione. 
“Bene, volevo dirti questo. Quindi quando sarai pronta nuovamente sai dove trovarmi. Ti aspetto alla Lega Touko!”. 
E detto questo si allontanò e rientrò nel laboratorio della Professoressa Aralia, sempre come se nulla fosse, con una mano tesa in un saluto ed il solito sorriso smagliante in volto. Se ne era andato così come era arrivato. Senza preavviso e sprizzando vitalità da tutti i pori. 

Rimasi immobile come uno stoccafisso per non so quanto tempo, davanti al laboratorio, cercando di realizzare le sue parole.
Non ero ancora Campionessa…
Certo, i miei Pokèmon erano forti. Avevamo battuto moltissima gente stratega e abile lungo il mio cammino e riuscivo a battere la mia amica Belle senza problemi. Impegnandomi anche quel genio di Komor… ma Nardo? 
Qualche mese fa mi sarei catapultata alla Lega senza ripensamenti e a testa alta per battere il Campione, ma ora, dopo gli ultimi accadimenti, sentivo che qualcosa era cambiato in me. 
Un vuoto dentro mi accompagnava lungo le mie giornate, ma non si trattava di un bisogno colmato dalle lotte Pokèmon. Si trattava di altro, come se la mia vita fosse incompleta… 
Decisi che ne avrei parlato con i miei fidati amici anche se potevo già immaginare le loro risposte. 
Mi avviai verso le loro case ma venni bloccata dal suono dell’Interpokè.
Risposi alla chiamata e dall’ologramma che apparve riconobbi mia madre. La voce metallica recitò le seguenti parole: “Tesoro, quando hai terminato con la Professoressa Aralia ti aspetto a casa perché dobbiamo recarci a Spiraria il prima possibile. Una mia cara e importante amica vuole conoscerti”. 


Continua… 



 
   
 
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