Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Farkas    27/04/2022    4 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La scelta della bacchetta

 

Capitolo 4: La bacchetta di chi vede

 
 
Se c’era un difetto che Gerard Olivander era sicurissimo di non possedere quello era la presunzione. Era giustamente orgoglioso di essere l’erede di una tradizione plurimillenaria, e quando finalmente le bacchette fabbricate da lui avevano raggiunto il livello di quelle uscite dalle mani di suo padre, si era sentito estremamente fiero di sé, ma mai si sarebbe sognato di negare di avere colleghi competenti in grado di produrre merce di ottima qualità.
I fabbricanti di bacchette non erano molti (per fortuna: già così non guadagnavano tanto, se avessero cominciato a farsi troppa concorrenza avrebbero dovuto trovarsi un secondo lavoro per tirare avanti) e in genere si accontentavano di vendere nel loro paese, dove avevano una solida reputazione, in molti casi vecchia di secoli. Per questo quando un mago o una strega stranieri decidevano di affrontare un viaggio fino alla sua bottega solo per comprare una bacchetta di produzione Olivander, Gerard si sentiva pieno di gioia e orgoglio.
Un caso del genere avvenne una mattina di settembre. Il periodo delle grandi vendite era finito da pochi giorni ed era arrivato il momento di dedicarsi alla produzione di bacchette e alla cura del negozio. Olivander si stava per l’appunto dicendo che era sempre strano doversi riabituare alla tranquillità che regnava nel suo negozio da settembre a maggio, dopo il via vai di clienti che si era visto da giugno ad agosto, quando la porta si aprì e ne entrò una ragazzina pallida e alta, con indosso una lunga veste rossa, che portava sciolti dei lunghi capelli color rame. Avanzò in modo aggraziato fino al bancone e affermò con voce melodiosa di voler comprare una bacchetta.
Più che dalla bellezza di quella voce, Olivander era rimasto colpito dal suo accento. Di certo l’inglese non era la prima lingua della sua cliente, anche se lo parlava molto bene. In più perfino gli occhi della sua cliente erano scarlatti e non appena il metro cominciò a girare attorno alla loro proprietaria, si piantarono su di esso con un’attenzione che aveva qualcosa d’inquietante.
La piccola era abbastanza alta per la sua età e prometteva di crescere ancora parecchio, quindi Gerard decise di prendere qualche bacchetta un po’ più lunga del normale. Certo l’altezza centrava solo in minima parte, ma ogni tanto capitava che una bacchetta lunga finisse in mano a una persona alta, sebbene in genere prediligessero padroni dalla grande personalità o dotate di uno stile magico ampio e drammatico … ma in fondo dato che in genere non conoscevano personalmente i clienti, i fabbricanti dovevano andare per tentativi, quindi bisognava tenere a mente anche i particolari fisici.
-Sarò subito da lei signorina. Mi dia solo il tempo di decidere quali bacchette sottoporle-.
-Faccia pure con comodo. Lei è l’esperto e io mi affido a lei per trovare la mia compagna-.
La buona educazione della rossa era ammirevole, ma c’era un che di innaturale nel vedere tanta compostezza in una ragazzina.
Visto che era così matura, meglio prendere anche qualche bacchetta di faggio* si disse Gerard.
-Ecco cominci con questa: quercia rossa e corda del cuore di drago, sedici pollici, flessibile-.
La ragazzina la prese saldamente in pugno, senza fare domande sull’eccessiva lunghezza e ordinò: - Colovaria!-. Un attimo dopo il calamaio era diventato scarlatto.
-Non è lei- dichiarò subito la sua cliente. - Non mi sono sentita… completa. Ho letto che trovare la bacchetta giusta, dovrebbe dare una sensazione del genere-.
-Giusto. Allora provi questa: faggio, crine di unicorno, quindici pollici, sorprendentemente rigida-.
-Lumos. No, nemmeno questa va bene- fece la ragazza scuotendo il capo. L’incantesimo era riuscito perfettamente, ma le era sembrato più difficile di quanto avrebbe dovuto.
-Tentiamo con questa: noce, piuma di fenice, dodici pollici e mezzo, sorprendentemente flessibile-.
Ancora una volta la ragazzina, anziché limitarsi ad agitarla usò un vero e proprio incantesimo, facendo correre le scatole dei prodotti già testati sul bancone, ma nemmeno quella bacchetta era quella giusta.
-Strano, il noce di solito va bene per le persone intelligenti- fece sorpreso Gerard. Ormai era chiaro che quella ragazzina fosse già un’abile strega e che qualunque scuola avesse frequentato, di certo sarebbe stata fra le studentesse migliori, quindi il negoziante decise di orientarsi su legni che richiedessero intelligenza e potere.
La rossa prese in mano bacchette di ontano, sambuco, tasso e olmo, riuscendo a produrre semplici incantesimi con tutte loro, ma nessuna si rivelò adatta.
Tuttavia a Gerard faceva piacere. Trovare la bacchetta adatta dopo numerosi tentativi falliti era sempre una bella sfida e sarebbe stata una grande soddisfazione trovarne una per una strega dotata come quella. Quasi gli dispiaceva per il collega che era stato privato di quell’esperienza.
- Non si preoccupi, ho avuto clienti ben più difficili di lei signorina… signorina? -.
-Melisandre. Scusi, ha provato a guardare nel secondo scaffale? -.
- Nel secondo scaffale? No, per il momento no, perché me lo ha chiesto? -.
La rossa scrollò le spalle: - Non saprei. È stata una cosa che mi è venuta in mente all’improvviso. Provi a controllare nella parte in alto del secondo scaffale-.
-Mmm… be’ vediamo- sentenziò l’uomo avvinandosi allo scaffale sopracitato.
Mentre osservava le bacchette il suo sguardo si posò su una scatola che giaceva lì da parecchio tempo. Quella bacchetta era fatta con un legno raro, possibile che…?
L’uomo tornò dalla straniera aprendo con delicatezza una scatola, al cui interno riposava una bacchetta molto bella, il cui manico era finamente intagliato.
-Provi questa: tiglio argentato, piuma di fenice, quattordici pollici e mezzo, estremamente rigida-.
Le dita di Melisandre si chiusero saldamente intorno al legno, mentre lei sussurrava una formula. Un attimo dopo una manciata di fiammelle danzava sulla punta della bacchetta.
-L’abbiamo trovata alla fine-.
In genere Olivander non approvava che si usassero incantesimi legati al fuoco nella sua bottega, ma prima che potesse dire qualcosa, la giovane strega fece sparire le fiammelle con un cenno della bacchetta.
-Devi sapere che le bacchette di tiglio, funzionano al meglio per i Veggenti e per i Legilimens, quindi c’è la possibilità che tu sia dotata in questi misteriosi rami della magia… tuttavia potresti semplicemente aver sentito la chiamata della tua bacchetta, quindi non dare per scontato di avere le abilità di cui ti ho parlato o di non doverti sforzare per riuscire a padroneggiarle-.
-Era già nelle mie intenzioni studiare la Divinazione e la Legilimanzia, ma la ringrazio del consiglio. Quanto le devo? -.
Dopo aver pagato ed essere uscita dal negozio, Melisandre sorrise. Malgrado la distanza percorsa per arrivare a quella bottega, il suo viaggio cominciava davvero solo in quel momento, il momento in cui si realizzava la sua prima visione: lei che usciva con una bacchetta dal negozio di Olivander.
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Il padrone di una bacchetta di faggio, se giovane sarà saggio oltre i suoi anni.
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Ed eccoci a Melisandre. Lei che per davvero è una maga, non poteva mancare in questa raccolta.
Melisandre mi sembra anche la veggente più potente della serie o almeno è quella che ha più fiducia nella veggenza, motivo per cui le ho dato una bacchetta di tiglio. Per il nucleo ero indeciso tra drago e fenice, dato che entrambe le creature hanno a che fare col fuoco, ma poi mi sono detto che Melisandre è senza dubbio una persona fuori dal comune e che dato che si cura molto più della sua religione che del mondo fisico, una bacchetta di fenice fosse più adatta.
Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo queste righe e in particolar modo Enny1990, Eideard_madadhallaidh88, e fenris che hanno recensito lo scorso capitolo, Strega1981 che ha messo la storia tra le seguite e di nuovo Eideard_madadhallaidh88 che ha messo la fic tra le preferite.
Spero di vedervi tutti nelle recensioni.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Farkas