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Autore: White Gundam    07/09/2009    6 recensioni
Cloud Strife dopo l'ennesimo fallimento per entrare a far parte di SOLDIER decide di abbandonare la Shinra. Senza il coraggio di tornare a Nibelheim e dichiarare il suo fallimento decide di restare a Midgar, dove si comincia a vociferare di un'orgnizzazione chiamata "Dream" in cui il giovane decide di entrare, senza sapere cosa essa sia in realtà...
Genere: Drammatico, Thriller, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Zack Fair
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Ciao a tutti^^ Eccomi tornata ad aggiornare la storia… Sono davvero contentissima che abbia tutto questo successo, non me lo aspettavo proprio *.* Tutti voi, miei cari lettori, siete fantastici: recensioni, preferiti, seguiti o anche semplici letture… Il piacere che mi da il vedere ciò è immenso, grazie mille *_______*

Comunque, passando al capitolo; questa volta non sarà Cloud il protagonista del chappy… Anche perché c’è bisogno di lasciare un posticino nella storia anche al SOLDIER più dolce che sia mai esistito… ‘Siore e ‘siori, ecco a voi Zack! Primo capitolo della storia dedicato a lui. (Per i fan di Zack: non temete, ce ne saranno altri; per i fan di Cloud: non preoccupatevi presto torneranno i capitoli incentrati principalmente su di lui.)

Sperando vi piaccia ecco dunque a voi il nuovo capitolo^^

 

 

 

Capitolo 5

Preoccupazione

 

 

Piena notte. Tre e mezza per la precisione. L’orario l’aveva controllato sulla sveglia sul suo comodino appena si era alzato, madido di sudore, dal letto.

Un altro incubo…

Aveva pensato Zack, poggiandosi una mano sul petto e ascoltando il suo cuore battere a velocità irregolare. Gli capitava spesso negli ultimi tempi, fin troppo spesso. Sarà stata almeno la terza notte che si alzava dal letto prima ancora che spuntasse l’alba con il sudore che gli imperlava la fronte per incubi che non riusciva mai a ricordare. Scosse la testa e cercò a tentoni l’interruttore della luce che teneva sul comodino. Quando lo trovò lo premette, lasciando che la luce permeasse la stanza. Restò ancora qualche secondo seduto sul letto, aspettando che il suo respiro tornasse ad essere regolare, quindi si alzò e decise di allenarsi un po’. Tanto non sarebbe riuscito a riaddormentarsi molto in fretta; ormai l’aveva capito.

Si piazzò al centro della stanza e distese gambe e braccia, tenendo le mani e le punte dei piedi ben puntate a terra, quindi cominciò ad eseguire qualche piegamento.

L’indomani Angeal l’avrebbe rimproverato di nuovo. Lui sarebbe arrivato già stanco agli addestramenti e non avrebbe brillato come invece, sosteneva, lui era solito fare. E poi la storia la sapeva già, si ripeteva da giorni ormai: Angeal che corrugava le sopracciglia, gli passava la spada e gli diceva che se proprio voleva dormire poteva anche farlo a letto invece che nella sala di addestramento.

Sospirò e si lasciò cadere sul pavimento guardando il soffitto. Controllò il suo cellulare e rilesse il messaggio che gli aveva mandato Cloud qualche sera prima:
Ciao Zack, scusa se ti disturbo a quest’ora, ho appena fatto uno strano sogno; o forse sarebbe meglio dire uno strano incubo e sono un po’ spaventato.

Il messaggio cominciava così e poi arrivava a raccontare il sogno; e le parole ordinate sul display stonavano con ciò che vi era scritto:

Ho sognato di lavorare per una società strana, diversa dalla Shinra, e non ricordo per quale motivo avevo cominciato a lavorarci; ricordo solo che hanno fatto di me una guardia del corpo, è assurdo lo so, ma nel sogno lo ero. E ricordo che poi ho dovuto ammazzare un uomo… Tu hai mai dovuto farlo Zack? Cosa si prova ad uccidere qualcuno?

Il ragazzo restò a guardare il messaggio finché il display non tornò nero, poi scosse la testa. Non aveva risposto alle ultime domande quella sera. Vi pensò solo in quel momento: lui sapeva cosa voleva dire uccidere, faceva il soldato in fondo. Sapeva bene quante notti insonni si passavano sentendo i gridi di coloro che si aveva ammazzato, immaginando coloro che volevano bene a quelle persone maledirlo. Conosceva il nodo che stringeva lo stomaco al solo ricordo. Però aveva preferito non scrivere niente di tutto ciò; rilesse ciò che gli aveva risposto:

Se è solo un incubo stai tranquillo, per quanto può essere terribile rimane soltanto un brutto sogno… Dormi e non pensarci troppo… Se vuoi parlarne un po’ fammi sapere, io ti ascolto. Buonanotte, un abbraccio.

E quando gliel’aveva inviato aveva deciso di non pensarci troppo neanche lui. Eppure non riusciva a farlo. Guardava il messaggio di Cloud più volte al giorno e continuava a temere che, nascosta dietro un’infantile paura come un brutto sogno, vi fosse una seria richiesta di aiuto.

Si passò le braccia dietro la nuca, di modo da rendere un po’ meno scomodo il pavimento. I suoi occhi azzurri fissarono vuoti il soffitto e lui tornò con la mente all’ultima volta che aveva visto il suo amico. Era stato al Sevent Heven non tanto tempo prima di quel messaggio… Ricordava di averlo visto taciturno e restio a parlare. Non che ciò non fosse normale ma spesso Cloud tendeva a chiudersi ancora di più quando aveva dei problemi. In questo i due si somigliavano, e probabilmente era una delle poche cose in cui erano simili, nessuno di loro amava parlare dei suoi guai e preferiva tenersi tutto dentro: Zack lo faceva per timore di preoccupare gli altri e Cloud per paura di disturbare, ma avevano entrambi quel difetto. Inizialmente Zack aveva pensato che fosse per il semplice motivo che Cloud aveva lasciato la Shinra. Ormai lui non ricordava quante volte gli aveva detto di non mollare, che aveva grandi potenzialità e che doveva solo dare agli altri il tempo giusto per vederle, e a sé stesso quello di comprenderle. Aveva pensato che fosse solo per il fatto di non dirgli quel che lui aveva facilmente intuito, che era più chiuso del solito. E invece quella mail, o messaggio che lo volesse chiamare, l’aveva scombussolato. Non voleva dar nulla per scontato ma temeva che Cloud fosse in seri guai.

Sospirò alzandosi a sedere e tornò a sdraiarsi sul letto, decise che l’indomani gli avrebbe mandato un messaggio e gli avrebbe chiesto di vedersi al Sevent Heven e che lì gli avrebbe parlato con calma. Pensò che era proprio una buona idea, beh in fondo l’aveva avuta lui; spense la luce sul comodino e si addormentò.

Passò una notte travagliata tra sonno e veglia e ben presto arrivò l’orario stabilito da Angeal per l’addestramento. Andò in bagno e si sciacquò la faccia con l’acqua fredda, quindi prese la sua spada con un sonoro sbadiglio e si avviò verso la sala di addestramento.

 

Quando Zack arrivò notò un ragazzo più grande di lui, dai capelli neri che gli arrivavano fino alle spalle e le sopracciglia nere e folte aggrottate sui suoi due occhi azzurri come l’oceano che sovrastavano un naso perfetto e un volto un po’ rude con un leggero pizzetto sul mento. La divisa da 1° Classe SOLDIER che aveva indosso e a cui il ragazzo più giovane ambiva fortemente, gli fasciava un corpo maturo e muscoloso.

Il giovane 2° Classe abbozzò un sorriso imbarazzato:
“La coperta mi aveva intrappolato.”
Disse con aria scherzosa all’espressione corrucciata del più grande, che a quelle parole alzò lo sguardo al cielo.

“Cerca di scusarti invece che di fare battute quando arrivi in ritardo.”

Gli rispose quindi, cercando di non sorridere.

“Avanti, preparati che cominciamo!”

Disse quindi andando a prendere gli occhiali per la simulazione ed una spada da usare al posto della gigantesca Buster Sword che teneva sulla schiena. Zack approfittò di quel momento per stropicciarsi gli occhi e concedersi un secondo sbadiglio.

Angeal tornò poco dopo con tutto l’occorrente e gli tirò gli occhiali. Di solito Zack gli avrebbe presi al volo, vantandosi anche dei suoi riflessi, ma quella volta gli caddero a terra.

“Hai dormito stanotte?”

Gli chiese Angeal chinandosi a raccoglierli e posandoglieli in mano, la sua voce era tra l’alterato e il preoccupato:
“Non più di tanto ad essere sincero, sai com’è… Sono un uomo molto impegnato io.”

Angeal lo fulminò con lo sguardo e lui abbozzò un sorrisino, il suo maestro scosse la testa e sospirò. Il suo sguardo era più sollevato. Zack sorrise, non voleva certo preoccuparlo.

“Bene allora dato che sei un uomo molto impegnato fammi vedere di cosa sei capace quando ti impegni.”
Gli disse, secco. Zack si infilò gli occhiali e vide il paesaggio cambiare: non vi era più la spoglia camera destinata agli addestrandi e ai loro maestri, ma un lungo pontile che dava su un fiume, e intorno a lui, ai due lati del ponte, fitte schiere di soldati di Wutai.

Zack si lanciò contro alcuni soldati, e combatté, fino a che il ponte non cadde trascinandolo con sé. Chiuse gli occhi e quando li riaprì gli parve di intravvedere un’ala bianca. Li richiuse e, seppur temendo il peggio li riaprì piano. Si ritrovava tra le braccia di Angeal nella stanza di addestramento. Il suo mentore lo poggiò a terra.

“Cavolo, che fortuna! Temevo di essere morto sai, mi era quasi sembrato di vedere l’ala bianca di un angelo!”
Esclamò Zack ridendo quando poggiò i piedi a terra. Notò lo sguardo del suo mentore incupirsi e i suoi occhi ridursi a due fessure.

“Và a dormire!”

Gli disse risoluto:

“In questo stato non saresti neppure capace di battere un fante.”
Aggiunse, dandogli le spalle e lasciando la sala di addestramento. Zack vide la porta scorrevole chiudersi e si alzò in piedi:
Ma che gli è preso?!

Pensò, scombussolato, avviandosi verso la porta per seguirlo. Quando uscì però, Angeal se ne era già andato. Gridò una parolaccia ad alta voce:
Ci mancava solo che litigassi con Angeal… Che gli avrò fatto poi?

Pensò mentre tornava alla sua stanza.

 

Quando fu in camera sua ebbe tutto il tempo di ripensare all’accaduto e gli venne in mente che, probabilmente, il suo maestro si era tanto arrabbiato perché erano giorni che lui non si allenava decentemente. Sospirò e abbandonò l’idea di concedersi un riposino. Si alzò e cominciò numerose serie di flessioni e piegamenti.

Continuò il suo solitario allenamento fino a tarda sera. Erano le nove e quarantacinque quando si decise a smettere ed avviarsi dal suo mentore. Raggiunse le stanze dei 1° Classe SOLDIER e arrivò fino a quella dove il nome vicino ala porta era “Hewley Angeal”. Bussò un paio di volte fino a che il più grande non venne ad aprirgli.

Egli guardò Zack: il suo allievo, il suo cucciolo; col respiro ansante e il corpo sudato, provato da intensi allenamenti. Sorrise con tenerezza, facendolo entrare. Pensò che il più piccolo doveva aver preso proprio male la sua reazione. Gli dispiacque, ma non voleva rivelare a Zack la sua vera natura: quella di esperimento genetico, abominio creato dalle mani della Shinra stessa.

“Perdonato?”

Chiese Zack abbozzando un sorriso. Angeal scoppiò a ridere, gli scompigliò i ribelli capelli nero pece e gli si rivolse:
“Ampiamente perdonato.”
Rispose. Poi il suo volto tornò serio:
“E adesso vai a dormire che sennò domani mi combini qualche cavolata come quella di oggi.”

Gli disse quindi.

Zack esitò davanti alla porta:
“Angeal…”

Chiamò mestamente. Il 1° Classe si voltò a guardarlo:
“Cosa c’è?”
Chiese.

“Ultimamente ho avuto numerosi incubi che non mi lasciano dormire.”

Si decise a dirgli infine Zack. Angeal lo guardò, preoccupato:

“Ti preoccupa qualcosa in particolare?”
Gli chiese. Zack scosse la testa e si sforzò di sorridere di nuovo:
“No, no… Niente di che, sarà solo l’ansia mista all’eccitazione per il fatto che Lazard mi controlla per vedere se farmi diventare un 1° Classe SOLDIER.”

Il più grande prese un sacco a pelo color verde militare e lo stese a terra vicino al suo letto. Quindi fece cenno a Zack di sdraiarsi.

Il ragazzo accettò silenziosamente l’invito e chiuse gli occhi. Forse era infantile, ma la presenza del suo maestro riusciva a trasmettergli tranquillità.
Prima di addormentarsi prese il cellulare e scrisse un messaggio a Cloud:
Domani alle tre e mezza al Sevent Heven.

Scrisse. Un’affermazione e non una domanda, e gli sembrò che andasse bene.

“Grazie Angeal.”
Mormorò appena, prima di spegnere la luce ed addormentarsi.

 

 

 

 

Ed è finito anche questo capitolo. Spero che Zack mi sia uscito bene (ma quanto è tenero Zack preoccupato per Cloud? *.* E anche Angeal con il suo allievo è tenerissimo *.*), fatemi sapere che ve ne pare mi raccomando.

A proposito di Angeal, so che non dovrebbe più essere il mentore di Zack a questo punto della storia, ma un po’ mi servirà più avanti, un po’ adoro il rapporto padre-figlio/amico più grande-amichetto più piccolo che si crea tra maestro e allievo XD

Ma adesso basta parlare di ciò, filo a rispondere alle vostre fantastiche recensioni *.* :

 

 

@Kairih: davvero scrivo così bene? ^/////^ Grazie^^ Spero tu abbia apprezzato anche Zack^^ … Ah, pure a me dispiace per Cloud, è anche il mio personaggio preferito, ma le fanfiction mi vengono solo in tragico ^^” Inoltre scusami se ancora non ti ho recensito il nuovo capitolo T__T , domani filo a recensirtelo promesso ^_______^

 

@Lirith: loooooooooooool la parte della tua recensione su “E’ un ragazzo dotato” mi ha fatta morire dalle risate… Per il resto eh sì, l’hanno preso ma non è che adesso il poverino sia molto felice del suo lavoro XD (scusa se ti maltratto Cloud ç.ç XD) Per il resto fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo che, lo so, frena un po’ la storia, ma a me è piaciuto molto da scrivere XD

 

@HolyAerith: ho preferito lasciarti curiosa ancora per qualche capitolo XD (non mi odiare per questo ti prego XD) e per quanto riguarda Cloud effettivamente il colpo deve aver fatto male alla sua autostima ç.ç Grazie per i complimenti ^///^ Prima o poi mi monto davvero la testa di questo passo XD

@Mix: Tuuuuu!!!! Sono davvero contenta che proprio tu sia venuta a recensirmi… Come ti ho già scritto nei commenti alle tue one-shot, ho adorato le tue fanfiction e sono davvero onorata che anche a te piaccia la mia *.* In fatto di personaggi preferiti abbiamo quasi gli stessi gusti (con la sola differenza che io preferisco particolarmente Cloud e mi sembra che tu prediliga Zack XD). Il loro rapporto poi lo vediamo circa nello stesso modo *.* E pensi davvero che i miei personaggi siano IC? */////* Sarebbe fantastico *.* Per quanto riguarda il futuro della ficcy mi sono ripromessa di non spoilerare niente quindi mi mordo la lingua per non rispondere alle tue frasi finali XD

 

@Lilian Edwards: Bravissima? ^///////^ Grazie mille! ^//^ Comunque no, la droga non è tutto… Diciamo che è il minimo… Curiosa?

 

@Erenwen: aspettavo giusto te per completare il nuovo chappy ^______^ Anche questa volta grazie mille per la recensione, meritati o non meritati con tutti questi complimenti ho la testa più montata della panna sul gelato XD
Sono contenta che ti piaccia il nome Arìl e stai pur certa che la nostra adorata barista avrà il suo ruolo all’interno della storia!!! :D

Per quel che riguarda Silver no, non è uno scherzo della tua immaginazione: l’ho davvero descritto perché fosse bellissimo!! *.* Ma anche maledettamente stronzo -.- Comunque lui deve lavorare in coppia con Cloud, quindi lo rivedremo molto spesso.

Beh questa volta però niente Arìl, mi perdoni? ç.ç ^o^

 

   
 
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