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Autore: LadyYuna94    05/05/2022    2 recensioni
Durante l'ultima finale mondiale in Russia che vide i Bladebreakers vincitori, l'avvento del Team delle Tenebre ha gettato nel caos il mondo del Beyblade e non solo, seminando distruzione e morte. Da quel momento, ogni anno un Beyblader chiamato il Prescelto parte con quattro accompagnatori, definiti Guardiani, per un lungo viaggio europeo, il Cammino, che lo vedrà impegnato in dieci match volti a prepararlo a sconfiggere i quattro nemici sovrannaturali. Elena Tornatore, sorella minore del campione italiano Gianni, a dieci anni dalla comparsa dei blader della Morte, intraprende il Cammino scegliendo come suoi Guardiani gli ex campioni del mondo: Takao, Rei, Max e il Professor Kappa e parte alla volta dell'Egitto con il suo inseparabile Beyblade Vulpilyon.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Mizuhara, Nuovo personaggio, Professor Kappa, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 33:
(https://www.youtube.com/watch?v=ZrOSmyc5pco)
Elena era rimasta immobile a fissare Rei, non aveva osato muovere un dito, sentiva solo di non riuscire a fermare le lacrime.
- Rei, hai avuto Driger con te per tutto questo tempo e non ci hai detto nulla?- chiese Max scioccato
- Ragazzi, è una questione tra me ed Elena, non vi riguarda- disse lui calmo
- Ah, non ci riguarda, hai una bella faccia tosta lo sai? Che ci fa Elena col tuo Beyblade?- chiese Takao accennando a Driger con la testa e incrociando le braccia al petto.
- Per favore, lasciatemi parlare con lei- chiese Rei, Elena chiuse gli occhi e le lacrime iniziarono a scenderle ancora più veloci, sentiva il trucco colarle sulle guance.
- Elena, tesoro, ascoltami- cominciò Rei, prendendole il viso tra le mani e tentando di asciugarle le lacrime e di rimuovere i residui di make-up, passando i pollici sotto gli occhi di lei.
Nonostante il pianto e il rossore, Rei trovava che la sua protetta era molto più bella senza trucco.
- Devo dirti delle cose e questa potrebbe essere l’ultima volta, quindi ascoltami bene, ok?- disse lui dolcemente, tentando di calmarla e lei annuì, soffocando a malapena i singhiozzi. Le emozioni erano balzate tutte fuori dal suo corpo e lei era incapace di contenerle.
- Ti ho detto che ti avrei protetta a costo della mia vita e non ho mai scherzato su questo, ho sempre creduto che alla fine di questo viaggio sarei stato io a combattere al tuo fianco, come ci sono stato dal primo momento- esordì lui, mentre Elena prese a singhiozzare più forte, abbassando lo sguardo, come a non voler ascoltare quel discorso.
- E’ il mio compito e lo sai e ho giurato sul mio onore di capo della Tribù della Tigre Bianca, non posso tirarmi indietro adesso- proseguì Rei, facendo di tutto per calmare la giovane, che sembrava non fare minimamente caso alle sue parole, stava solo piangendo disperata e scuoteva il capo. I singhiozzi la facevano tremare come se fosse stata colpita da continue scosse elettriche.
- Io, Driger e Vulpilyon saremo il tuo scudo e la tua spada e andrà tutto bene, tornerai a Roma e vivrai una vita piena. Riprenderai a studiare, diventerai una grande stilista, ti sposerai e avrai dei meravigliosi bambini e io sarò fiero di te ad ogni passo che farai- le disse Rei con un sorriso rassicurante, accarezzandole il viso e rendendosi conto di star piangendo anche lui. La sensazione sconosciuta e dimenticata del viso bagnato dalle lacrime fece sentire il cinese sollevato per un attimo.
Elena a quelle parole si gettò tra le sue braccia, urlando disperata, si nascose nel suo petto e capì che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe tenuto stretto a sé in quel modo. L'ultima volta che avrebbe sentito il suo calore e respirato il suo profumo.
- Non puoi lasciarmi. Io ti amo, Rei- confessò tra i singhiozzi, stringendo la stoffa del changshan del giovane, mentre tutti i membri dei Bladebreakers alle loro spalle assistevano impotenti a quella conversazione, con gli occhi lucidi.
- Lo avevo capito, e... ti amo anch’io, scusami se non te l’ho detto prima, l’ho fatto per il tuo bene, guardami...- le disse Rei quasi in un sussurro e la staccò dolcemente da sé, spostandole i capelli dal viso arrossato dal pianto e asciugandole nuovamente le lacrime.
Elena osservò i meravigliosi occhi del suo amore colmi di lacrime e non si capacitava per niente del fatto che non li avrebbe mai più rivisti, ma lui sembrava aver palesato le sue intenzioni ed era irremovibile.
- Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e avevi ragione, non avevo ancora incontrato la persona giusta, finché quel giorno di maggio non ti ho vista seduta nel mio ristorante- confessò Rei con la voce rotta, sforzandosi di mantenere un tono rassicurante.
- Non mi lasciare- tentò disperata Elena cadendo in ginocchio e scuotendo la testa.
- Non ti lascerò mai, questo lo sai.- la convinse Rei, abbassandosi verso di lei.
-Sarò sempre nel tuo Beyblade e soprattutto sarò qui dentro- disse lui, mettendole una mano sul cuore.
Poi prese lentamente Driger e Vulpilyon dalle mani di Elena che rimase inerme e incapace di muoversi e li consegnò al Professore, ancora incredulo.
- Sono tuoi, prof, puoi procedere- gli disse Rei con un mezzo sorriso e poi fece per andare verso la panchina, ma Takao lo rincorse, il Prof partì subito dietro di loro per mettersi all’opera il prima possibile, mentre Max cercò di rimettere in piedi la Prescelta e consolarla.
- Sei un figlio di puttana, Rei!- gli urlò contro Takao, mentre il cinese si stava per girare verso di lui, Takao l’aveva già afferrato per il colletto del suo changshan.
- Perché vuoi sacrificarti tu, me lo dici? Rispondimi!- Takao era furente e Rei pensò che se avesse reagito male lui si sarebbe innervosito ancora di più, dunque pensò di mantenere quella calma tipica sua, quella che pensava di aver perso dieci anni prima.
Prese le mani del suo amico e si liberò dalla sua stretta gentilmente, senza dire una parola.
- Non puoi chiedermi di sopportare tutto questo, un’altra volta!- riprese Takao, tirando su col naso
- Takao, io...- cercò di interromperlo, ma il giapponese urlò. Un urlo pieno di rabbia e frustrazione.
- La stessa terribile storia si ripete, prima Kei e ora tu. Se non ci riusciamo il prossimo sarà Max? Avete tutti intenzione di lasciarmi da solo, come avete fatto in questi anni?- chiese arrabbiato, impedendosi con tutte le forze di versare una sola lacrima, ma gli occhi lucidi lo tradirono all’istante.
- Mi dispiace- si limitò a dire Rei
- No, non è vero! Non raccontarmi cazzate! Se veramente ci tenevi, lo sapevi che questa era la mia occasion!.- disse Takao, battendosi la mano sul petto.
- Negli ultimi dieci anni, l’unico pensiero che mi ha dato la forza di alzarmi al mattino era aspettare il giorno in cui avrei vendicato Kei con le mie stesse mani e invece tu che fai? Me lo impedisci, stupendo!- continuò lui, in preda alla collera.
- Takao, ascolta- tentò ancora Rei
- No, ascolta tu, cazzo! Io non avevo scopi nella vita se non questo!- disse rassegnato
- Vuoi diventare un martire? E per cosa?- chiese Max stupefatto a Takao, mentre teneva Elena tra le sue braccia, che sentiva quelle urla e quel litigio come in sogno.
- Perché ancora non mi spiego perché Kei si sia sacrificato per noi- ammise, con un sospiro triste e abbassando lo sguardo.
- Te lo dico io- rispose Rei
- Kei ha scelto di diventare il tuo Bit Power Supremo perché nonostante tutto ti voleva bene, a te più di noialtri- disse sicuro Rei e tutti presero a guardarlo, increduli.
- Daitenji mi ha detto che affinché l’incantesimo di imprigionamento nel bitchip funzioni ci deve essere un legame tra il Prescelto e il Guardiano che sceglie di sacrificarsi per lui- spiegò Rei e Takao sembrava sconvolto a quelle affermazioni, così come gli altri.
- Lui non te l’avrebbe mai detto chiaramente, ma quella notte te l’ha dimostrato, ce l’ha dimostrato che teneva a noi e sono convinto che se non fosse andata come è andata, ora saremmo la squadra di Beyblade più titolata di tutti i tempi- ammise Rei, fiero
- Lui… teneva a noi- disse Takao, quasi a sé stesso.


Dieci anni prima.
(
https://www.youtube.com/watch?v=zX5GSHJ7eG8)
- Ragazzi, cercate di calmarvi-
Il Professor Kappa tentò di dividere Rei e Max che stavano discutendo su chi dovesse diventare il Bit Power Supremo in toni troppo accesi, nel tentativo di sconfiggere quei quattro blader misteriosi che stavano seminando il panico all’interno dello stadio, uccidendo chiunque gli capitasse a tiro.

- Non scherzare Rei, tu sei troppo debole, l’incontro con Boris ti ha ridotto male, non saresti in grado di raccogliere le forze in così poco tempo- convenne Max, mentre il suo amico lasciava cadere la stampella e tentava di reggersi in piedi da solo, a fatica.
- Guarda, sto bene- e mentre lo diceva, Rei era il ritratto del dolore, con le braccia fasciate e vistosi graffi e lividi sul viso.
- Lo faccio io, mi va bene, Draciel sarà un portento dopo che lo avrò fuso con Dragoon- disse sicuro Max.
Takao se ne stava seduto ad osservare il suo Dragoon.
Non aveva ben capito che cosa sarebbe successo ad uno dei suoi amici e ai loro Beyblade. Le parole di quel blader spagnolo sulla magia e su un Bit Power dai poteri straordinari lo avevano mandato nella più totale confusione.

Kei rimase come al solito in un angolo, con gli occhi bassi, le braccia incrociate e un piede appoggiato al muro. Sembrava una statua di marmo. Si era sforzato di sorridere solo per la foto di rito da neo campione del mondo insieme ai suoi compagni. Già, i suoi compagni, pensò. Quei tre moscerini che lui non avrebbe considerato nemmeno come validi avversari, se li era ritrovati come compagni di squadra. E anche quando lui aveva scelto di voltargli le spalle, entrando nei Demolition Boys della Borg, gli spietati ed invincibili blader russi capitanati dal suo vecchio mentore Vorkvov, sotto la guida di suo nonno, quei tizi l’avevano sorpreso ancora, tentando di farlo ragionare e parlandogli di spirito di squadra, di amicizia e famiglia. Valori totalmente estranei al modo di essere e di fare di Kei. Eppure, una parte di lui, sentiva che doveva fare la cosa giusta in quella circostanza.
Si staccò dal muro e a passo sicuro si diresse verso il Professore, che alzò lo sguardo per osservarlo, quasi terrorizzato. Kei amava incutere timore nelle persone, aveva sempre avuto il rispetto di tutti per il suo modo di fare freddo e deciso. Il Professore si trovò a deglutire il nulla, sentendosi a disagio ogni volta che lui era nei paraggi e ora che se lo trovava davanti e lo osservava col suo sguardo di ghiaccio, il prof ebbe paura che volesse fargli del male in qualche modo, soprattutto quando lo vide prendere qualcosa dalla tasca.
La mente dei Bladebreakers si rilassò visibilmente quando vide che Kei gli stava porgendo il suo Beyblade, anche se non ne capiva il motivo.
- Ecco il mio Dranzer, fondilo col Dragoon di Takao- disse serio, per poi voltargli le spalle.
Rei, Max e Takao lo guardavano stupefatti, increduli di fronte a quella presa di posizione del loro compagno di squadra.
- Un attimo, Kei, stai dicendo che vuoi sottoporti tu all’incantesimo?- chiese Takao scioccato, alzandosi dalla panchina e andando verso di lui.
- Non ti devo alcuna spiegazione- ribatté freddo il ragazzo che dava le spalle a Takao. I suoi singolari capelli metà grigi e metà neri sembravano essere scossi da un vento invisibile.
- Aspetta, non puoi chiedermi di usarti come Bit Power Supremo senza una scusa plausibile- continuò Takao, parandosi davanti a lui.
Kei serrò la mascella e osservò il suo compagno di squadra con i suoi gelidi occhi dai riflessi viola. Takao era l’unico che era riuscito a batterlo in tutta la sua vita, l’unico per cui provava una sorta di grande affetto, ammirazione, misto ad odio e gelosia, un sentimento talmente forte sconosciuto a Kei.
Alcuni l’avrebbero definita “migliore amicizia”.
- Senti, Takao- cominciò lui e Takao si stupì che lo chiamasse per nome, quella era probabilmente la prima volta che lo faceva.
- Vi ho creato solo problemi, soprattutto quando mi sono unito ai russi- disse in tono neutro, Takao si sforzò di sorridere, mentre Max e Rei sorretto dalle stampelle si avvicinavano a loro.
- Ma dai, amico, è acqua già passata, ora siamo campioni del mondo e siamo una squadra- disse entusiasta.
- Tu sei uno di noi- si intromise Rei
- Già, totally- accordò Max
Kei sospirò, ma non infastidito come sempre, quasi a scusarsi e incapace di trovare le parole giuste.
- Lasciatemi fare qualcosa di bello. Non voglio che la gente mi ricordi solo per essere stato uno spregevole traditore- il tono di Kei era quasi implorante. Quasi perché lui non era certo il tipo che implorava qualcuno per ottenere qualcosa. Aveva sempre usato la forza per quello.
- Ma al diavolo ciò che pensa la gente, conta ciò che pensiamo noi e noi ti consideriamo un amico- ribatté Takao
- Te lo chiedo come favore personale. Se mi consideri un amico, lasciami diventare il tuo Bit Power Supremo- chiese serio Kei e Takao fu sinceramente colpito dalle sue intenzioni
- Ma Kei...- cominciò Rei
- Niente ma. E poi, lasciatevelo dire, Dranzer è molto più potente di Draciel e Driger. Io e Takao daremo vita ad un Beyblade impossibile da sconfiggere, vedrete- li rassicurò con un sorrisetto di sfida il blader di origini russe, procedendo col suo passo calmo verso Raul per dare l’ok all’incantesimo.
E aveva ragione.
La creatura nata dalla fusione tra Dranzer e Dragoon, il temibile drago sputa fuoco sarebbe stato l’unico Bit Power Supremo capace di sconfiggere il Team delle Tenebre. E così fu.
Kei fu fiero del suo gesto, ma non poteva sapere che il suo inaspettato sacrificio sarebbe stato un peso da sopportare per i suoi amici, per il resto delle loro vite.
(
https://www.youtube.com/watch?v=v0_TKe27ABc)
- Ora capisci le mie intenzioni- concluse Rei, asciutto
Takao boccheggiava e non sapendo cosa dire, rimase in silenzio.
Le ragioni del suo amico erano plausibili, lui ed Elena avevano un legame fortissimo e con tutta probabilità sarebbe stato proprio quel legame la chiave per distruggere definitivamente i blader della Morte.
- Non posso fermarti- disse alla fine Takao, alzando le braccia come in segno di resa e Rei sospirò, grato ad uno dei suoi migliori amici per aver capito i motivi che lo spingevano a compiere quel gesto estremo.
- Ecco, ho finito- esordì il Professore, attirando l’attenzione di tutti su di sé.
Lo scienziato aveva creato questo nuovo Beyblade, la sintesi perfetta del Driger di Rei e del Vulpilyon di Elena. Sembrava avere l’aria di un Bey nuovo di zecca, i suoi innesti bianchi e argento lo facevano somigliare ad un fiocco di neve e sembrava brillare di una luce propria. Al centro di esso un cerchio vuoto.
Il Professore si curò di consegnare i due bit ai rispettivi proprietari.
Elena e Rei si scambiarono uno sguardo d’intesa e poi Max si offrì di andare a chiamare Raul per comunicargli la loro decisione.
Quando il blader spagnolo riapparve, in anticipo rispetto al tempo stabilito, fece avanzare Elena.
- Prescelta, hai deciso chi dei tuoi quattro Guardiani sarà il tuo Bit Power Supremo?- chiese con poca curiosità Raul.
Elena annuì ancora scossa dai singhiozzi e si girò in direzione di Rei senza parlare, lui avanzò e si mise al suo fianco.
- Bene- disse Raul osservandoli
- Vi spiego come funziona, anche se voi Bladebreakers lo sapete già bene- disse, scoccando un’occhiata eloquente a Takao, seduto in panchina con i pugni serrati.
- Poggiate qui davanti i vostri bit- ordinò Raul a Elena e Rei, che eseguirono, posando ai suoi piedi i minuscoli oggetti intrisi di potere.
- Una volta cominciato l’incantesimo, il Guardiano designato verrà assorbito dai due Bit Power, mettendo a loro disposizione tutta la sua forza vitale-
Elena ascoltava attenta, eppure la sua mente era da tutta altra parte e sperò con tutta sé stessa che quel processo non fosse troppo doloroso per il suo Rei.
Soffriva già troppo lei per tutti e due.
- La creatura sacra più forte assorbirà poteri e caratteristiche dell’altra, dando però il suo aspetto finale al Bit Power Supremo- continuò Raul
- Ad esempio, prendendo il caso specifico di Takao, il Drago Azzurro risultò essere il più forte e mantenne il suo aspetto, ereditando i poteri e le caratteristiche dell’Aquila Rossa di Kei- chiarì Raul ed Elena e Rei annuirono.
- Quando vi sentite pronti, procediamo- concluse Raul con un sospiro.
Elena ricominciò a piangere, guardando per l’ultima volta negli occhi Rei. Lui la baciò dolcemente sulle labbra e poi guardò i suoi amici.
- Prendetevi cura di lei e proteggetela fino alla fine- chiese Rei, guardando Max, Takao e il Professore dritti negli occhi.
- Lo faremo, promesso- disse il Professore, convinto, Rei annuì e poi fece cenno a Max di allontanare Elena da lui.
- Rei, ti scongiuro, non lo fare, non mi lasciare!- cominciò di nuovo lei, mentre Max la trascinava via con dolcezza, ma lei imperterrita restava ancorata con la mano a quella di Rei.
- Andrà tutto bene- la rassicurò lui e poi le lasciò la mano. Quel gesto fece avvertire un crack nel cuore di Elena.
Infatti cominciò ad urlare disperata, mentre Max la allontanava di peso da Rei e la teneva ferma a fatica insieme a Takao e al Professore. La giovane Prescelta cercava di divincolarsi in ogni modo dalla presa solida dei suoi Guardiani, ma senza successo.
Raul alzò le braccia, chiuse gli occhi e dai due bit uscirono fuori in un bagliore la Tigre Bianca e la Volpe Bianca. Le due creature sacre presero a rincorrersi, sembrava stessero giocando e stessero facendo amicizia, quasi in una danza. In quel momento Rei fu come sollevato in aria da una forza misteriosa e i Guardiani dovettero mettercela tutta per tenere ferma Elena che si dibatteva per liberarsi, urlando il nome di Rei tra le lacrime.
Lui si girò e sorrise alla sua Elena per l’ultima volta. L'unica donna che aveva per davvero amato, seppur per breve tempo.
- Ti amerò per sempre- le disse, mentre lei vedeva il suo corpo avvolto in una luce.
Gli occhi dorati di lui scintillavano come mai prima di allora e poi Rei li chiuse, godendosi quella sensazione di pace che l’incantesimo gli stava infondendo. Sembrava non fargli male ed Elena si aggrappò a quell’esile speranza rimasta. Il suo Rei avvolto in quella luce quasi di beatitudine.
A quel punto Rei era al centro delle due creature sacre, che presero una rincorsa una da una parte e l’altra dal lato opposto, incontrandosi all’esatto centro dov’era lui. Ci fu un boato e una luce accecante avvolse l’intera sala, costringendo tutti a ripararsi gli occhi.
Quando quella luce si fu dissolta, sembrava che dal soffitto cadesse una sorta di polvere di stelle e l’attenzione di tutti venne catturata da quello strano fenomeno. Il corpo nudo di Rei era disteso sul pavimento, un’espressione serena dipinta sul volto.
Raul fece un passo indietro e fece cenno ad Elena di avvicinarsi, ma prima che lui potesse anche solo aprir bocca, Max lasciò andare la ragazza che subito corse verso il suo Rei. Si liberò di fretta dalla giacca e gliel’ appoggiò addosso, per poi stringerlo forte a sé continuando a piangere disperata.
- Perché l’hai fatto? Perché?- urlò lei piena di dolore, continuando a cullare tra le braccia il corpo senza vita di colui che amava, ma una luce simile a quella di una stella attirò nuovamente la sua attenzione.
- Non avere paura- le disse sottovoce Raul.
Elena adagiò delicatamente Rei sul marmo della sala e avanzò carponi in direzione di quella luce che man mano si irradiava, prendendo sempre più le sembianze della Tigre Bianca.
La giovane blader italiana sorrise sorpresa tra le lacrime.
La Tigre aveva al collo la splendida catena di diamanti del suo Vulpilyon, le sue zanne sembravano di ghiaccio, ma aveva mantenuto tutte le caratteristiche tipiche del Bit Power di Rei, risultato quindi il più forte nella fusione.
La creatura maestosa si accucciò ai piedi di Elena, che la osservava con timore e poi si mosse con la testa in direzione della mano della ragazza, chiudendo gli occhi e facendo le fusa, in cerca delle carezze della sua protetta.
Elena si rilassò e prese ad accarezzarla, sorridendo sempre di più e poi la Tigre la guardò fissa negli occhi. Un bagliore dorato che Elena avrebbe riconosciuto ovunque.
"Sono qui e ti resterò accanto fino alla fine".
La Tigre Bianca non poteva aver parlato, era impossibile, pensò Elena. Eppure aveva sentito chiaramente la voce di Rei che le diceva che non l’avrebbe lasciata.
Elena sospirò, commossa.
Il suo Rei non l’aveva abbandonata, era proprio lì davanti a lei sotto forma di Bit Power e avrebbe continuato a proteggerla e, indipendentemente dall’esito della battaglia finale, lei era sicuro che l’amore che li legava sarebbe sopravvissuto a qualunque cosa, per l’eternità.

Non volevo piangere alla vigilia del mio compleanno, ma è capitato questo capitolo che mi ha fatto versare lacrime dal primo che ho scritto, fino all'ultimo.
Spero di far piangere anche voi xDxD (suona orribile così ahahah) e ringrazio, come sempre, tutti voi che mi seguite <3

   
 
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