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Autore: lolloshima    08/05/2022    1 recensioni
Le storie a distanza sono sempre difficili. Soprattutto all'inizio, quando un amore sta muovendo i primi passi, e nessuno sa se riuscirà a camminare da solo e che direzione prenderà.
E soprattutto quando i protagonisti hanno personalità, caratteri e modi di vivere i propri sentimenti completamente diversi.
Ogni parola, e ogni silenzio hanno un loro peso e i dubbi sono tantissimi, amplificati dalla lontananza.
Basterà qualche telefonata o qualche messaggio a coprire le distanze?
Credo che chiunque abbia vissuno un amore da lontano possa rispecchiarsi nei sentimenti dei protagonisti, sia che si tratti di chi resta o di chi parte.
La storia si colloca subito dopo la conclusione di "Combinazione perfetta", una Kurotsuki che racconta, dal mio punto di vista, l'inizio della storia d'amore tra Kei Tsukishima e Kuroo Tetsuro. Può comunque essere letta anche da sola (ma ATTENZIONE contiene spoiler rispetto all'altra).
Questa storia ha partecipato ad un concorso indetto da WattpadfanfictionIT, sul tema “La distanza tra te e me”, in 3000 parole (o giù di lì).
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Kozune Kenma, Tadashi Yamaguchi, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il treno delle 20.04 per Tokyo lascia la stazione. Rimango a guardare la coda dell'ultimo vagone e le lucine rosse, che appaiono sempre più sfocate, a causa della lontananza e dei miei occhiali appannati. Tengo lo sguardo fisso, fino quando il convoglio curva a sinistra, e mi sottrae ogni visuale. Per un attimo, oltre al treno sparisce tutto. Le luci della stazione, i luccichio dei binari, il caos delle persone che partono o arrivano. Poi un altro convoglio arriva fischiando dalla parte opposta, e la vita intorno a me ricomincia a scorrere.

E adesso?

Il treno si è portato via Kuroo.

Sono ancora immobile, continuo a fissare il punto dove la carrozza ha curvato. Mi accorgo di avere ancora la mano sinistra alzata, in un saluto silenzioso ed inutile, che Kuroo non può vedere.

Abbasso la mano e lo sguardo, cercando di raccogliere i pensieri e lottando contro lo sconforto.

E adesso?

Sono passate solo 24 ore. Esattamente ieri, a quest'ora, Kuroo Tetsuroo era davanti a casa mia, ad aspettarmi. E adesso sono qui, da solo, e l'ho lasciato andare via.

“Ti amo, Tsukki”.

Ricordo queste parole e i suoi occhi nei miei, le nostre mani unite.

E adesso?

Cosa faccio adesso? Non ho un piano, non avevo programmato tutto questo, e non ho un progetto da seguire per affrontare la mia esistenza da qui in poi.

Soprattutto, nessuno di noi due era preparato a questo momento, sembrava che questa giornata dovesse durare all'infinito. Kuroo ha già perso un treno oggi, perchè non siamo stati in grado di separarci.

Non eravamo pronti a dirci addio. Io non ero pronto, non lo sono per niente!

Siamo arrivati alla stazione all'ultimo minuto, senza dirci cosa sarebbe successo... dopo. Anche se Kuroo parlava tantissimo, con il suo sorriso storto e seducente. Oddio, perchè queste farfalle nella pancia al solo pensiero della smorfia di quel gattaccio?

Ho cercato di mantenere il controllo, di non farmi coinvolgere dal suo entusiasmo. Per tutto il tempo mi ha tenuto la mano. Io ho fatto finta di vergognarmene, ma mi sentivo come se tra le mie dita custodissi il tesoro più prezioso e fragile del mondo.

Lo guardavo apparentemente impassibile mentre lui parlava e sorrideva e mi fissava con le sue iridi scure così penetranti che... Oh.

Soffoco il ricordo dei suoi occhi fissi nei miei appena li ho aperti stamattina.

Stamattina. Se penso che solo 24 ore fa Kuroo non era nella mia vita. Nei miei pensieri sì, nei miei sogni anche, ma averlo letteralmente in carne e ossa accanto a me, sopra di me...

Basta!

Kuroo è andato via da nemmeno un minuto e io sono già ostaggio dei ricordi.

Devo reagire.

Soprattutto, devo mantenere il controllo.

Groar-groar

Il mio telefono ruggisce. E' la suoneria che ho impostato per le notifiche dei messaggi. Simula il verso di un dinosauro. Ovvio, è solo una ricostruzione del tutto infondata, nessuno ha mai sentito il verso di un dinosauro. Non mi preoccupo di apparire ridicolo. A me piace e mi dà sicurezza. Mi riporta nel mio mondo confortevole, che ho reso invulnerabile alle emozioni e alle sorprese. Almeno fino a 24 ore fa.

Prendo tempo prima di aprire il messaggio. Immagino Kuroo che mi manda un saluto e mi augura la buona notte. Il mio cuore si riscalda e sorrido da solo, avviandomi verso l'uscita della stazione.

Con calma prendo il telefono dalla tasca e apro i messaggi.

Mamma.

“Tesoro, è partito il tuo amico? Torni per cena? Chiamami. Sono la mamma.”

Vedo che sei tu, mamma, non serve che ti firmi in ogni messaggio.

Prenderla mentalmente in giro non mi aiuta a distrarmi dalla delusione. Non è Kuroo.

E' partito da 10 minuti, è da stupidi pensare che già mi scriva.

Groar-groar

Macchè, non è stupido per niente!

Leggo. Yama.

“Tsukki! Che fine hai fatto? Non ti ho sentito tutto il giorno. Tutto bene?”

Resto a fissare il messaggio. La frustrazione mi stringe le viscere.

Groar-groar

“Come è andato il viaggio a Tokyo? Come sta tuo fratello? Devo darti i compiti, chiamami pure quando vuoi. Entro le 11, poi vado a letto. Ciao”.

Ancora Yamaguchi. Povero amico mio, ti devo tante spiegazioni.

Ieri, sabato, non sono andato a scuola. Ho accompagnato mio fratello a Tokyo, doveva fare delle terapie. Ho colto al volo l'occasione. Ieri era il compleanno di Kuroo Tetsuro e ne ho approfittato per andare alla Nekoma, la sua scuola, e fargli una sorpresa. Non so neanche io perchè l'ho fatto, e dove abbia trovato il coraggio per avvenutrarmi in una tale impresa che si è rivelata del tutto fallimentare.

Fatto sta che arrivato alla scuola ho visto Kuroo insieme a Kenma e.. insomma... sono scappato.

Poi la sorpresa me l'ha fatta lui, perchè la stessa sera, al mio rientro, me lo sono trovato sotto casa ad aspettarmi. Le 24 ore successive sono state le più intense e importanti della mia vita.

Racconterò tutto a Yama. Credo che possa capirmi. Se non ha già capito tutto.

Camminando nella notte di Sendai assorto nei miei pensieri, sono quasi arrivato a casa. L'aria è fredda, il mio respiro si condensa in nuvolette bianche. Ho le mani congelate, ma mentre procedo tengo il telefono in mano davanti a me, non voglio perdermi eventuali notifiche.

Sembro uno di quei ragazzini che non staccano gli occhi dal monitor neppure per un attimo, sembro... Kenma! No! Non posso pensare a Kenma adesso. Altrimenti dovrei arrendermi al fatto che Kuroo sta andando proprio da lui, che domani andranno a scuola insieme, staranno insieme tutto il giorno, tutta la settimana, tutta la... vita.

Adesso lo sconforto si è fatto strada e mi ha agguantato il cuore.

E il telefono tace.

E' passata quasi un'ora.

Forse lui aspetta un segnale da me. Potrei chiedergli come va il viaggio. Forse si è addormentato... che tenero! Me lo immagino con gli occhi chiusi, la testa appoggiata sul palmo della mano e il ciuffo che gli ricade sulla fronte. Bellissimo.

Gli scrivo.

“Buonasera. Come procede il viaggio?” Ci penso. Cancello.

“Hei, come va?” Cancello.

Cerco di non pensarci troppo e le parole mi salgono dal cuore.

“Finalmente un'ora di silenzio dopo 24 di... te! Buon viaggio”. Non rileggo e invio.

Mi aspetto una risposta pungente, ma non vedo l'ora di leggere le sue parole.

Aspetto qualche minuto, nessuna risposta.

Controllo il telefono. Il messaggio è stato inviato, ma non ricevuto.

Che significa?

Automaticamente cerco il numero nella rubrica e avvio la chiamata. La mia mano trema, e non so bene cosa dirò, ma non sono stato in grado di bloccarmi in tempo.

Non squilla. Nessun suono. Cade la linea.

Sono impietrito, mi sale il panico.

Il mio telefono squilla. Riprendo a respirare. Senza guardare rispondo e mi accorgo che sto sorridendo. Fingo, mi impongo, indifferenza.

“Sì, pronto?”

“Tsukki!”

E' Yamaguchi.

Non parlo. Lui mi conosce, non si lascia abbattere.

“Scusa Tsukki se ti disturbo a quest'ora, ma ho visto che hai letto il messaggio e ho pensato che forse non eri più impegnato”.

No, penso amaramente. Non sono impegnato, non lo sono più, forse non lo sono mai stato.

“Volevo avvisarti che ieri il prof di inglese ha dato dei compiti per domani. Te li ho inviati per email. Non avrai problemi, ti basterà una letta. Ma.... tu come stai? L'altro giorno a scuola eri un po' strano...”

“Non è niente Yama, va tutto bene”.

“E il tuo viaggio di ieri a Tokyo?”

Silenzio.

“Tsukky... scusa... c'entra qualcosa il compleanno di Kuroo Testsuro con il tuo viaggio a Tokyo?”

Oh, Yamaguchi.

“Domani parleremo Yama. Kuroo è stato qui. Ieri ci siamo visti. E' partito un'ora fa...”

“E tu come stai?”. Non c'è bisogno di tante spiegazioni con i veri amici.

“Come vuoi che stia.... sono stato bene. Ma da quando è partito non l'ho più sentito...”. Non voglio dire altro. Non voglio dirgli che mi sento vuoto, che il fatto che non mi scriva o non mi chiami mi fa impazzire, non voglio dirgli che mi sento già morire senza di lui.

“Aspetta un attimo, Tsukki. Ti richiamo”. Riattacca.

Anche lui. Insomma, questa è proprio la serata degli abbandoni!

Nel frattempo sono arrivato a casa. “Mamma, sono qui. Non mangio. Non ho fame e devo finire i compiti per domani”.

Salgo in camera mia.

Mia madre a Akiteru, dal divano del salotto mi guardano e sembrano compatirmi, come se portassi dei cartelli addosso che gridano il mio dolore.

Quando sono in camera Yamaguchi richiama.

“Tsukki, non chiedermi come ho fatto! Con tutte le chat che girano tra le squadre liceali di pallavolo, è stato più facile di quanto mi aspettassi. Ho saputo che la squadra della Nekoma andrà a prendere Kuroo alla stazione per portarlo a una festa a sorpresa. Beh, non proprio una sorpresa, visto che lo sanno tutti. Anche lui lo sa, Kenma lo ha già avvertito, hahahahahah”. Yamaguchi fa una risatina, come se questa notizia dovesse aiutarmi a sentirmi meno solo e abbandonato. Invece è come se mi avesse spinto nel burrone della mia disperazione. “Evidentemente non è un segreto neppure il fatto che sia venuto a Sendai”.

Di fronte al mio silenzio, continua “Insomma, stai tranquillo, lui sta bene”.

“Ok, grazie. Ora devo studiare. A domani” riesco solo a dire. Riattacco.

Controllo l'istinto di piangere.

Kuroo sta tornando alla sua vita, ai suoi amici, alla sua stramaledetta festa a sorpresa!

Non voglio piangere.

Ha chiuso il telefono, non vuole essere disturbato. Non vuole essere disturbato da me!

Mi impongo, mi sforzo di non piangere.

Il tempo di parlare con Kenma però l'ha trovato, adesso che non ci sono io tra i piedi! Che stupido! Non dovevo fidarmi, non dovevo lasciarmi andare.

Scoppio a piangere.

Non ce la farò. Non ce la posso fare.

Se poche ore di silenzio mi riducono in questo stato, come posso resistere dei giorni, dei mesi? Degli anni?

Non voglio stare così, non posso stare con lui! Come ho potuto pensare che tra noi potesse nascere qualcosa, che ci potesse essere una storia?

Non c'è niente, non c'è mai stato niente. 24 ore di niente!

Ti odio Kuroo, e odio me stesso, per averti concesso di farmi stare così bene!

 

* *

 

Kuroo si butta sul sedile del treno sopraffatto dalla tristezza. Ha cominciato a sentire la mancanza di Kei quando ha fatto il primo gradino per salire sulla carrozza.

Il vagone è praticamente vuoto, ci sono solo 4 persone, tuffate nei loro cellulari. Meglio, ha intenzione di chiamare Kei per tutto il viaggio e non vuole preoccuparsi di disturbare qualcuno.

Il treno lascia la stazione e in breve acquista velocità.

Perchè aspettare? Prende in mano il cellulare. Scriverà un messaggio a Tsukki. Forse non è neppure passato un minuto, ma vuole fargli sapere che lo sta pensando.

Bip-bip

Un messaggio di Kenma. “Come è andata? Chiamami quando puoi. Nuova sorpresa stasera”.

Kuroo attiva la chiamata veloce.

“Pronto, Kuroo?”

“Ah, Kenma.....” sospira forte.

“Sono io”

“Kenma, Kenma!”

“...”

“Kenma, non puoi capire...”

“Ho capito. Hai detto Kenma.”

“E' stato fantastico, pazzesco” tuona Kuroo. I pochi passeggeri alzano la testa e lo guardano, leggermente irritati.

Abbassa il tono della voce e avvicina il telefono alla bocca. “Kei ha accettato di venire con me, abbiamo dormito insieme, abbiamo fttolamre...” dice in un soffio.

“Avete cosa? Non ho capito...”

“Abbiamo. Fatto. L'amore” scandisce Kuroo. Tutti lo fissano. “E' stato bellissimo, lui è bellissimo. Sai, ha detto che mi ama...” Kuroo è un fiume in piena, il suo entusiasmo è incontenibile. Dall'altra parte Kenma ascolta pazientemente lo sfogo del suo capitano e anche il suo cuore si riempie di gioia nel sentire l'amico così felice.

“Ma lo sai, Kenma, ieri mattina, mentre tu a scuola mi davi i biglietti per andare a Sendai, lui era lì, era venuto alla Nekoma per farmi gli auguri di compleanno. Ti rendi conto? Lui era venuto fino a Tokyo per me... Beh, non proprio per me, ha accompagnato suo fratello, ma non importa, lui era lì, capito? Poi ci ha visto ed è andato via, non so perchè, ma poi l'ho ritrovato a Sendai, davanti a casa sua...”

Kuroo fa una pausa ripercorrendo per intero quella straordinaria giornata.

24 ore. E' successo tutto in un giorno appena.

Il giorno prima era il suo compleanno e a sua insaputa Kei aveva fatto oltre 400 chilometri solo per poterlo salutare. Contemporaneamente, lui aveva preso il treno per Sendai per andarlo a trovare. Lo aveva aspettato sotto casa e lo aveva convinto a passare la serata con lui, nella stanza che aveva prenotato per la notte.

Non era stato facile convincerlo. Tsukki era un osso duro. Ma a lui piaceva tanto, tantissimo, anche per questo.

Si erano baciati e... la notte era stata meravigliosa, e anche la mattina. E anche il pomeriggio, tanto che Kuroo aveva perso il treno che avrebbe dovuto riportarlo a Tokyo in tempo per partecipare alla festa di compleanno che i compagni di squadra avevano organizzato per lui.

Era riuscito a prendere il treno delle 20.04, ma solo perchè Tsukki aveva insistito. Se fosse stato per lui, avrebbe passato volentieri un'altra notte in bianco, aggrappato al suo ragazzo. Al solo pensiero, sente la sua erezione premere sui pantaloni. Si concentra su quello che gli sta dicendo Kenma, che approfitta di quel raro momento di silenzio per parlare.

“Kuroo, ti volevo avvisare che i compagni di squadra non hanno rinunciato a farti la festa a sorpresa, anche se sei in ritardo. Preparati. Ma ovviamente fingiti sorpreso”.

“Uff., va bene... arriverò alle 23.00. Adesso ti lascio, voglio chiamare Tsukki...”

clic

Sente cadere la linea. “Pronto? Kenma, mi senti?” Kuroo guarda il telefono. La batteria è completamente scarica, il telefono è morto.

Apre la borsa per prendere il caricabatterie. Non lo trova. Lo cerca rovistando freneticamente tra gli indumenti e in tutte le tasche della borsa. Niente. Non ha un caricabatterie. Dovrà aspettare di arrivare a casa per chiamare Tsukki, sperando che non sia troppo tardi. Aspettami amore mio, non vedo l'ora di sentire la tua voce.

Kuroo trascorre il resto del viaggio sonnecchiando e guardando fuori dal finestrino. Soprattutto, fantasticando su Tsukki ed il suo corpo straordinario. Sa perfettamente quale sarà la prima cosa che farà non appena metterà piede in casa.

Alla stazione di Tokyo, nonostante l'ora tarda, l'intera squadra di pallavolo maschile della Nekoma lo accoglie al binario. Appena scende dal treno lo circondano gridando “SORPRESA!”.

Lo conducono a forza all'esterno, preannunciandogli una serata fuori dall'ordinario.

 

* *

 

Sono le 4 del mattino. Ho finito le lacrime e gli insulti. E non sono ancora riuscito a dormire.

La mia notte sarà insonne, lo so, ed è tutta colpa di quel bugiardo bastardo. Sento altre gocce calde salire ancora agli occhi. Ma quanta acqua salata può contenere un condotto lacrimale?

Groar-groar

Un messaggio. Chi può essere alle 4 e 04 del mattino? Fingo insofferenza anche con me stesso, ma inforco gli occhiali e mi fiondo sul telefono senza neanche accendere la luce. Se è un altro messaggio di Yamaguchi so che morirò.

E' di Kuroo.

“Tsukki, scusa l'ora, sono riuscito a ricaricare il telefono solo adesso”.

Groar-groar

“Non ti chiamo perchè so che starai già dormendo e non ti voglio disturbare. Spero che tu abbia la suoneria silenziosa :-D E' silenziosa, vero? hahahahah. Leggerai domani questi messaggi, ma io non potevo aspettare. Vorrei essere lì con te, adesso, e guardarti dormire. Mi manchi Kei, mi sei mancato tutto il tempo”.

Piango. Piango tantissimo.

Groar-groar

Nel sentire quella suoneria associata ai messaggi di Kuroo, mi sento improvvisamente infantile. La cambierò al più presto...

“Da quando ci siamo salutati ho avuto una serata incredibile! In treno mi si è scaricato il telefono e non trovo più il caricabatterie...”

“L'hai lasciato nella mia borsa, deficiente” dico rivolto al mio telefono, ridendo tra le lacrime.

“...e quando sono arrivato alla stazione tutta la mia squadra, proprio TUTTI, mi stava aspettando per festeggiare il mio compleanno, visto che per colpa di QUALCUNO (cioè per colpa TUA <3) ho perso il treno e non sono arrivato in tempo alla mia festa ;-)”

Groar-groar

“Sai dove mi hanno portato? In una foresta! Tsukki, nel mezzo di una foresta nel parco di Tokyo! Avrei voluto che ci fossi! Devo farteli conoscere tutti! Sono dei pazzi, ma ci tengo molto a loro. Ti adorerebbero Kei! Ti adoreranno.”

Groar-groar

Decisamente, devo cambiare suoneria.

“Comunque ho una sorpresa. Guarda qui”.

Guarda cosa? Non c'è niente!

Groar-groar

Una foto. La apro. Uno screenshot della ricevuta d'acquisto on line di due biglietti del treno: Tokio – Sendai, andata e ritorno, il prossimo fine settimana. Mentre le lacrime continuano a scendere, scoppio a ridere, e un fiotto di saliva mi scappa dalla bocca. Mi sento così patetico. Ma non sono mai stato così felice.

Groar-groar

“Spero che ti faccia piacere. Li ho comprati appena tornato a casa (neanche mezz'ora fa hahahaha). Non resisterei di più senza vederti”.

Groar-groar

Devo ricordarmi di sostituire questa ridicola suoneria entro il prossimo weekend, Kuroo non la deve assolutamente sentire!

“Devo dirti un'altra cosa. Mentre compravo i biglietti, su internet ho trovato una suoneria pazzesca per le notifiche dei messaggi! Si chiama TRex-alarm, simula il verso di un dinosauro, ti piacerebbe tantissimo Tsukki. Sabato quando vengo la scarichiamo insieme sul tuo telefono. Sarà il mio primo regalo per te <3”.

Oddio, adesso muoio.

Groar-groar

Sì, Kuroo, amo questa suoneria.

“Ma... Come fanno a sapere qual verso facevano i dinosauri? Nessuno può averlo sentito :-D. Che verso facevano i dinosauri? Tu lo sai, Tsukki?”

Ma quanto sei scemo....

Groar-groar

“Adesso ti saluto, devo dormire un po', domani c'è scuola. Prima di partire ti chiamo per augurarti buona giornata. Mi manchi tanto, non vedo l'ora di sentirti. E di vederti”.

Ce la faccio. Ce la posso fare.

Con Kuroo accanto sento di poter fare qualsiasi cosa. Anche se “accanto” significa una distanza di oltre 400 chilometri tra le nostre mani.

Groar-groar

“Ho letto il tuo messaggio. Non voglio lasciarti in silenzio neanche un minuto, rassegnati. Te l'ho già detto che mi manchi tanto, Kei?”

Quanto ti amo brutto gattaccio...

Sento l'angoscia abbandonare completamente il mio cuore. Il mio sonno adesso sarà tranquillo.

Groar-groar

“Ultima cosa. Questo pomeriggio, quando ti ho tirato su la cerniera della felpa dopo aver fatto l'amore, ho sentito che apparteniamo l'uno all'altro e che non posso più stare senza di te. Io ti amo, Kei”.

Sono state solo 24 ore. 24 ore di te e di me. Solo un giorno. Il primo giorno del resto della nostra vita.

   
 
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