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Autore: Marauders    07/09/2009    4 recensioni
Dedicata a quelli che come me, usciti dalla scuola si sono trovati a contatto con una realtà completamente diversa come quella dell’università o simili. Ho descritto questo posto ispirandomi al dipartimento di matematica della mia città, dove ho seguito una materia. Spero che anche chi non ha potuto toccare con mano queste esperienze, si immedesimi comunque nei personaggi e nelle sensazioni di disagio per la novità che cercherò di trasmettere. A voi tutti do il benvenuto nell’Accademia Auror e vi auguro buona lettura! Padfoot
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8: Christmas gifts

 

 

La luce del sole che entrava dalla finestra accanto a lui svegliò Harry prima di quanto lui avesse desiderato.

 

Costretto ad aprire gli occhi, si stiracchiò e messosi gli occhiali si guardò intorno.

 

Simon abbracciava amorevolmente il cuscino sbavando un po’ sopra questo…

 

Ron…

 

…lo trovò disteso per terra con il suo cuscino e una coperta…probabilmente aveva preferito il pavimento piuttosto che dover stare stretto in un lettino con altre due persone…

 

Come dargli torto…

 

Ginny entrò nella stanza sbadigliando e stropicciandosi l’occhio, diretta al frigo per un bicchiere d’acqua.

 

“Harry!” strillò vedendolo muoversi all’improvviso.

 

“Sssst…gli altri dormono…”

 

“Io sono sveglio.” Mugugnò Ron disteso per terra.

 

“Ron! Che ci fai lì?” gli domandò la sorella.

 

“Non chiedetemi più di dormire su quel divano. Vi giuro…vi affitto una camera in albergo…ma fatemi dormire nel mio letto!” decretò categorico mettendosi a sedere e guardandosi intorno con gli occhi gonfi dal sonno.

 

Comodo e pacifico Simon si stiracchiò e aprì gli occhi. “Buongiorno! Ho dormito benissimo! Voi?”

 

Ron si limitò a guardarlo ancora seduto sul pavimento.

 

“Uh…nottataccia, eh?” Simon dovette concludere lì il suo ironismo mattutino perché fu assalito da Whisky che gli dava il suo buongiorno. “Whisky! Whisky sono…sono sveglio, bello…dai fammi alzare…Whisky…!”

 

Il cane scese giù dal letto e permise al suo padroncino di potersi alzare.

 

“Non c’è niente di più bello delle dimostrazioni di affetto del tuo amico a quattro zampe la mattina appena alzato…Pensate voi alla colazione? Io vado a sciacquarmi la faccia…”

 

Whisky mugugnò un po’.

 

“Non prendertela a male, Whisky: io resterei anche così, con la saliva che mi hai lasciato sulle guancie con i tuoi bacetti…ma non penso che Terry approverebbe! E noi non vogliamo far arrabbiare Terry, giusto?”

 

Il cane abbaiò approvando quanto detto.

 

“Visto? La pensiamo allo stesso modo! Culo è camicia, non è vero Whisky?”

 

…che abbaiò ancora a ‘mo di conferma e seguì Simon fino al bagno.

 

“E geniale!” rise Ginny prendendo la padella dallo sportello.

 

“Chi? Whisky?” Chiese Harry mentre una punta di gelosia lo sfiorava.

 

Ginny gli sorrise e lui uscì le uova dal frigo con uno strano sorrisetto.

 

Simon ricomparve solo 10 minuti dopo, tenendosi per mano con Terry che era andata a recuperare in camera.

 

“Buongiorno!” salutò lei sedendosi a tavola.

 

“Ciao Terry!” ricambiò Ginny girando il bacon.

 

“Almeno tu hai dormito bene?” si versò in un bicchiere del succo di zucca, Ron.

 

“Oh, si…benissimo…”

 

Il rosso mugugnò bevendo un sorso. “Vado a svegliare Hermione…” disse alzandosi.

 

“Sii delicato, Ron…”

 

Ron sbuffò ed entrò nella camera dove dormiva Hermione.

 

Non passò nemmeno un minuto che si sentì un urletto strozzato della ragazza seguito da un colpo sordo, a sua volta seguito da un lamento di Ron il quale uscì dalla stanza coprendosi il naso insanguinato.

 

Hermione in pigiama lo inseguiva disperata…

 

“Santo cielo, Ron…scusami…ti prego…avevo appena aperto gli occhi…mi hai spaventata…”

 

“Dod ffa diedte…” disse lui ficcandosi pezzi di tovaglioli di carta su per il naso…

 

Simon fu preso da delle risatine incontrollabili “Gli hai tirato un pugno Hermione?! E lui che era arrivato con i bacetti…!!!” si lasciò cadere pesantemente sul divano letto ancora aperto…che però si richiuse improvvisamente chiudendo dentro il ragazzo in una strana posizione.

 

Questo incrementò le risate del biondino e le trasmise anche agli altri, mentre Ron cercava di non ridere per risparmiarsi del dolore che questo avrebbe comportato al suo naso quasi rotto…

 

Liberato Simon, Hermione fece un incantesimo al naso del suo ragazzo – da brava apprendista Medimago – e lo accompagnò in bagno a sciacquarsi, continuando a scusarsi con lui per il pugno.

 

***

 

“Allora, Simon…fate buon viaggio…” li salutò Harry mentre portavano tutte le valige all’ingresso.

 

“Qualche richiesta dalle Alpi?”

 

“Pensa a divertirti, piuttosto…quando torni Turner ci mette sotto torchio…” gli rispose Ron dandogli una pacca sulla spalla.

 

“Ok…dimentico niente…oh! Si…vi affido Whisky!”

 

“Cosa?!” strabuzzò gli occhi il rosso.

 

“Bhè, si…non posso portarmelo in viaggio…anche se vorrei tanto…la neve gli piace da matti!” gli carezzò la testa Simon. “Il suo cibo è in quella credenza, bisogna anche portarlo fuori a passeggio almeno tre o quattro volte al giorno perché se no vi riempie la casa di…”

 

“Sappiamo cosa.” Concluse Ginny con un sorriso.

 

“Oh, non può essere così difficile…sta tranquillo, Simon: ce la caveremo!” aggiunse Hermione.

 

“Non preoccuparti per Whisky…con noi è a posto…” disse anche Harry.

 

Il cane cominciò a piagnucolare guardando il biondino con occhi tristi.

 

“Whisky…” si chinò a carezzargli le orecchie il ragazzo “…è solo per una settimana! A Capodanno siamo insieme! Piuttosto…ho un’idea spettacolare…Mio zio, uno grosso e barbuto che beve sempre…mi presterebbe per qualche giorno la sua casa in montagna! Che ne dite? Passiamo insieme il Capodanno lì?”

 

“Mi sembra una splendida idea!” esultò Ginny.

 

Hermione annuì compiaciuta. “Io sono d’accordo!”

 

“E sarà immerso tra la neve…io ci sono già stata…” disse elettrizzata Terry.

 

“Allora siamo d’accordo…” si stiracchiò Ron.

 

“Noi torniamo il 28 sera. Se per voi va bene andremo lì dal 29 al primo di gennaio…”

 

“Affare fatto!” dissero i quattro quasi contemporaneamente.

 

“Bene…allora…buon Natale, ragazzi…e fate i bravi!!” calcò le ultime parole mentre agitava la mano salutando.

 

“Ci vediamo…” disse Terry baciando le due ragazze.

 

Dopo di che…i due sparirono, con le valige al seguito.

 

“Allora ragazzi…” si rivolse verso i due Hermione. “…io e Ginny usciamo un po’.”

 

“Veniamo con voi…” propose Harry.

 

“No.” Risposero secche le due ragazze.

 

“Per due validi motivi. Primo: Vogliamo preparare noi la cena per la nostra prima vigilia di Natale…andiamo a fare un po’ di spesa e non vogliamo rovinarvi la sorpresa…Secondo: ci mancano ancora un paio di regali di Natale. Dovremo girare per negozi e sappiamo quanto la cosa vi irriti.” Spiegò Ginny spiccia.

 

A sentire il secondo punto Harry e Ron sbiancarono simultaneamente.

 

“Qualcosa non va?” chiese la bruna

 

“Oh, no…pensavamo…si che…” balbettò Harry.

 

“Converrebbe anche a noi fare un giretto…qui al chiuso è un mortorio…” si giustificò Ron.

 

“Perché invece non impegnate la mattinata dando una sistemata alla casa?” schiacciò l’occhiolino Ginny.

 

“E comunque di pomeriggio vi buttiamo fuori di casa…tanto vale che rimandate il vostro giretto alle cinque…ora in cui noi cominceremo a cucinare!”

 

Harry e Ron si guardarono sconsolati.

 

E sia…avrebbero comprato i regali di Natale per Hermione e Ginny nel pomeriggio.

 

Un po’ di corsa, ma…

 

Così alle cinque bollate, Harry, Ron e Whisky si trovarono sul pianerottolo: le giacche in mano, cappelli di lana in testa , portafogli in tasca, il cane al guinzaglio e in testa il monito di non tornare a casa prima delle sette e mezza.

 

“Dobbiamo comprare qualche dolce?” Urlò Ron da dietro la porta.

 

“Ehm…” ci pensò su Hermione. “…se lo trovate…un tronchetto di Natale al cioccolato sarebbe perfetto!”

 

“A me non piacciono ne gli asparagi, ne i broccoli!”

 

“Li conosco i tuoi gusti, Ron, non preoccuparti!” gli rispose ancora la bruna.

 

“Ora sparite! Qui dobbiamo lavorare!!” li riproverò Ginny.

 

“Andiamo…” disse Harry muovendosi verso l’ascensore.

 

Mezz’ora dopo giù in strada…passeggiando senza una meta e soffermandosi a tutte le vetrine babbane…comprese quelle del supermarket…

 

“Dimmi un libro che non ha.” Sbuffò ancora Ron.

 

“Non esiste ancora in commercio.” Rispose pacato l’amico con le mani in tasca.

 

“Accidenti Harry! Che cosa posso prenderle?!”

 

“Potresti essermi più d’aiuto tu, visto che Ginny è tua sorella…” lo rimbeccò Harry.

 

“Qualche gioiello…insomma qualcosa di semplice…”

 

“Ginny ed Hermione solitamente non ne portano…” ci pensò su Harry. “Forse al Ballo…o alla Festa di Lumacorno…”

 

“E se regalassimo dei vestiti?” azzardò il rosso guardando una vetrina di moda.

 

“Non conosciamo le misure…”

 

“Bhè…Hermione è piccolina…” arrossì Ron.

 

“Guarda che io sono di poco più alto di lei…è cresciuta parecchio ultimamente…e non solo in altezza!”

 

Harry ricevette uno spintone dall’amico e ridacchiando si giustificò.

 

“Tornando al discorso di prima…” disse a denti stretti Ron.

 

“…che tra l’altro è l’unico che abbiamo affrontato da quando siamo scesi di casa…” gli fece notare Harry.

 

“Potremmo passare da Diagon Alley! Potremmo farci consigliare da Fred e George!”

 

“Non so quanto sia una buona idea…ma che abbiamo da perdere?”

 

Si nascosero in un vicoletto; Ron prese in braccio Whisky e comparvero nel Paiolo Magico.

 

Ancora qualcuno alzava la bacchetta preoccupato, memore degli ultimi anni di dominio del Signore Oscuro, ma poi quegli stessi maghi accorrevano a salutare Harry e Ron con cordialità e riconoscenza., augurandogli Buon Natale.

 

Dopo aver ricambiato saluti e auguri uscirono sul retro e Ron lasciò a Harry l’onore di aprire il passaggio con i colpi di bacchetta.

 

Diagon Alley era frenetica più del solito: tra i voluminosi e appariscenti addobbi appesi dentro e fuori i negozi e il gran numero di gente per le strade sembrava che il paese stesse per esplodere.

 

La farmacia piena di streghe in coda per comprare ingredienti per il cenone della vigilia, compresi due elfi domestici; il negozio di Madama McClan sfornava abiti per tutte le taglie e di tutti i modelli per soddisfare le richieste degli acquirenti che volevano vestire al meglio per la festa.

 

Il Ghirigoro esponeva in vetrina diversi libri di cucina, leggende babbane del Natale e libri per la consultazione degli astri per l’anno nuovo, oltre i soliti consunti e nuovi libri di magia ordinari.

 

Gufi e scope quell’anno erano un regalo molto di moda, ma non erano niente in confronto ai prodotti del Tiri Vispi Weasley.

 

Il negozio era così gremito di gente che la coda per pagare continuava anche sui gradini del negozio.

 

“Grandioso!” Esultò Ron passando accanto alla coda di persone ed entrando nel locale.

 

Fred e George non erano al bancone, ma erano sostituiti da Verity e da altri cinque commessi ingaggiati per le feste natalizie che si dividevano tra le casse e l’impacchettamento dei regali.

 

“Et Voilà!” squittì Verity. “Servita!”

 

Una ragazzina dai capelli neri legati in due treccioline prese il suo pacco dal vistoso fiocco rosso che Verity aveva fatto con un tocco di bacchetta e si allontanò contenta.

 

Verity prese il regalo successivo: tocco di bacchetta…

 

“Servito!”

 

E porse il pacco al ragazzo davanti a lei.

 

Harry e Ron si avvicinarono alla ragazza che aveva già preso un terzo pacco.

 

“Ehi, Verity…” la chiamò il moro.

 

“Ehi! Ciao! Cercate i signori Weasley? Sono tra gli scaffali a pubblicizzare i loro prodotti…non vi sarà difficile trovarli…”

 

“ Grazie!” disse Ron sparendo verso gli scaffali.

 

Harry lo seguì con Whisky al fianco, ma qualcuno lo chiamò.

 

“Ehi Harry!” disse Fred…o George…

 

“Ciao, ragazzi! Và a gonfie vele, vedo…”

 

“Alla grande!”

 

“Puoi ben dirlo!”

 

Dissero i gemelli.

 

“Ti serve qualcosa?” domandò il primo.

 

“O vuoi cambiare il regalo per Ron…” chiese l’altro.

 

“Oh, no…quello và benissimo! E’ perfetto! Avevamo solo bisogno di un piccolo aiuto…”

 

“Hai trasformato Ron in un cane e non sai come farlo tornare umano, giusto?” disse George mentre Fred si mise chino davanti a Whisky e gli carezzò la testa.

 

Ron comparve alle loro spalle. “Io sono qui.” Disse tetro.

 

“Questo cane è davvero simpatico!” Fred giocava con il cuccioletto con una pallina che aveva fatto comparire dal nulla. “E’ vostro?”

 

“Di Simon, il nostro amico…” spiegò Ron.

 

“Oh, si…”disse George. “Ce lo diceva mamma che abitate con il vostro collega…com’è? Simpatico?”

 

“Anche troppo…”rispose Harry sorridendo. “Comunque…siamo qui per ben altro. Abbiamo bisogno di qualche consiglio.”

 

“Spara pure, Harry!” si rimise in piedi Fred dopo aver lasciato la pallina al cane che la mordicchiava felice.

 

“Cosa potremmo regalare a Ginny ed Hermione?”

 

I gemelli guardarono Ron.

 

“HERMIONE?!”

 

“Si, Hermione!” Sorrise compiaciuto il fratello minore alzando un po’ il mento. “Qualcosa in contrario…?”

 

“Mi spiace per lei…” congiunse le mani addolorato Fred.

 

“Dille di indossare questi per un po’…” disse George porgendo degli occhiali a Harry che dopo averci guardato attraverso vide al posto di Fred e George due play boy con muscoli scolpiti e fisico perfetto, completamente nudi.

 

Harry scoppiò a ridere, mentre Ron, dopo aver preso dalle mani dell’amico i suddetti occhiali, e dopo averli indossati cominciò ad imprecare contro i fratelli che per zittirlo furono costretti a puntare contro di lui le bacchette dicendo “Silencio!”

 

Ron continuò a muovere inutilmente le labbra e ad agitare le braccia furioso, ma non uscì alcun suono dalla sua bocca.

 

“Dicevamo Harry…?” domandò sorridendo George.

 

“Qualcosa per Ginny ed Hermione.” Ripetè Harry nervoso.

 

“Bhè…per Hermione abbiamo provveduto, mi sembra…EHI! OCCHIO CON QUELLI!!” accorse Fred verso dei ragazzini che allungavano le mani su prodotti pericolosi.

 

Ron spinse George e gli indicò la gola, muovendo le labbra inutilmente.

 

“Farò sparire l’incantesimo solo se prometti che userai quella tua boccuccia di rosa solo per dare consigli o pareri. Intesi?”

 

Il rosso annuì.

 

Un gesto di bacchetta di George e…

 

“Fallo un’altra volta e ti finirà male! Sono un Auror, cavolo! Potrei fare in modo di prepararti una lurida cella ad Azkaban e farti flirtare con un dissennatore! Oppure potrei organizzarti una bella vacanza al Winzengamot!”

 

Gli occhi di George rotearono esasperati e il ragazzo, con un altro gesto di bacchetta rese il fratello di nuovo muto.

 

“Così va meglio, non trovi?”

 

Harry si limitò a sorridere mentre Fred li raggiungeva di nuovo.

 

“Allora…per Ginny ed Hermione, giusto?”

 

“Una pozione d’amore per Hermione, Ron…nel caso in cui ti dovessero malauguratamente finire le scorte…” propose George.

 

Ron fece per avventarsi sul fratello, ma fu trattenuto da Harry che previdente lo gli aveva afferrato il lembo della giacca.

 

“Visto? Hermione è davvero un tipo semplice quando si tratta di farle un regalo!” allargò le braccia Fred.

 

“E a Ginny?” Chiese Harry amaro.

 

“Non so proprio che consigliarti…un paio di calzini?”

 

“Non è un elfo da liberare…”

 

“Un sacchetto di Caccabombe! Li abbiamo in offerta!”

 

“Ron non è la mia ragazza. Le regalerei a lui, non a Gin.”

 

Fred e George sospirarono fingendosi colpiti.

 

“Gin…”

 

“Gin…”

 

“Che romantico…” dissero in coro.

 

“Recepito il messaggio, Harry!” Lo prese per un braccio Fred.

 

“Vuoi qualcosa di romantico, ma non troppo!” lo prese per l’altro braccio George.

 

“Ma…veramente, io…”

 

“Oh, ‘Silencio’!” agitò la bacchetta Fred e anche dalla bocca di Harry non uscì più alcun suono.

 

Arrivarono al retro bottega, dove Fred e George avevano il loro laboratorio.

 

“Tieni.” Disse George mettendo in mano a Harry una piccola pietra.

 

Il ragazzo avrebbe voluto chiedere cosa fosse, ma i gemelli sembrarono capire, malgrado il suo mutismo, la domanda.

 

“E’…come possiamo definirla…una protezione. L’averla in tasca, o al collo, o…insomma, crea una sorta di ‘Protego’ intorno alla persona che la porta, capace di scansare anche le maledizioni minori. Certo…non sortisce alcun effetto sull’Avada Kedavra…però, intanto tu che sei così premuroso nel proteggere le vite degli altri…e soprattutto quella di ‘Gin’…” sottolineò Fred.

 

Harry, sapendo di non poter parlare sorrise e annuì.

 

“Benissimo! Pagamento alla cassa! Qui c’è lo scontrino!” Con un sonoro DIN e un gesto di bacchetta sulla pietra ancora in mano ad Harry comparve un pezzettino di carta a valenza fiscale.

 

Harry strabuzzò gli occhi e guardò inorridito il prezzo del sassolino.

 

“Ehi, amico! Ti abbiamo pure fatto lo sconto!”

 

George fece il pacchetto regalo della pietra e fece tornare a Harry la voce.

 

“Grazie, ragazzi…”

 

“E’ un vero piacere fare affari con te, Harry!”

 

“E ora andiamo a Ron…”

 

Il rosso indicava il pacchetto in mano ad Harry.

 

“Anche ad Hermione…?!” Lo guardò storto Fred.

 

“Accidenti, Ron…no! E’ squallidissimo fare lo stesso regalo a tutte e due le ragazze…Un po’ di fantasia…”

 

Il rosso agitò le braccia cercando aiuto.

 

“Un completino intimo insieme agli occhiali e alla pozione d’amore extrastrong?”

 

Ron divenne rosso e alzò un pugno.

 

“No, eh?” ridacchiò George.“Intanto a te, Ron, regalerei una bella pozione rilassante…” disse mettendogli in mano una boccettina.

 

“E aggiungerei…una confezione di Sognisvegli…Per sognare un po’ ciò che con Hermione non farai mai…”

 

Ron, che stava per scagliarsi sul fratello, si fermò con il braccio in aria e assunse l’aria consapevole.

 

“Ohi, ohi, Fred…tasto dolente…!”

 

“Ti serve allora…qualcosa per farti desiderare anche da Hermione, giusto Ronnie?”

 

Quello che disse Ron fu incomprensibile per Harry, ma evidentemente i gemelli erano in grado di leggere perfettamente il labiale, perché George rispose “No, no…tranquillo…niente pozioni e niente incantesimi! Promesso!”

 

“Ci sono!” batté le mani l’altro gemello. “Un libro!”

 

“Ehm…Fred…E’ difficile trovare un libro che Hermione non abbia già…” parlò Harry per Ron.

 

“Oh, questo è sicuro che le manca! Ne esiste una sola copia …è un reperto storico!”

 

George tirò giù da uno scaffale un grosso scatolone impolverato e messo sulla scrivania lo aprì uscendone un librone molto spesso.

 

“Questo…è un libro di poesie!” disse George indicandolo con orgoglio.

 

Sia Harry che Ron guardarono poco convinti i gemelli.

 

“Oh, no, ragazzi…questa è una vera chicca! Risale al ‘300 e qualche cosa…” spiegò Fred.

 

“Tra le righe…” continuò George “…vi sono nascosti incantesimi e pozioni che hanno fatto la storia del mondo magico e alcune vengono praticate tutt’oggi.”

 

“Altre invece, sono andate dimenticate…noi abbiamo recuperato da questo libro proprio la pozione d’amore extrastrong!” aggiunse Fred.

 

“Magari Hermione non ci troverà niente di nuovo in questo libro…o…” disse George.

 

“Lei sa già tutto…” rise Harry.


“Sarà…ma vuoi toglierle il fascino di questo tomo?”

 

“E poi le poesie sono davvero toccanti se capisci le Rune…”

 

“E dov’era sepolto questo libro?” chiese Harry aprendo la prima pagina.

 

“Proprio qui!” Indicò intorno a se, George. “Non è mai uscito da questa stanza!”

 

“Non c’è nessuna magia oscura che lo controlla, state tranquilli.” Spiegò Fred. “Abbiamo chiamato il Ministero appena l’abbiamo trovato. Volevano addirittura metterlo al museo di Storia della Magia, ma ci siamo rifiutati.”

 

“E perché adesso ce lo state dando?”

 

“Perché, intanto quel giorno non avevamo fatto in tempo a tradurlo e a trascriverlo…cosa che abbiamo poi fatto ed la nostra copia è custodita alla Gringott…e poi perché Hermione ne avrà sicuramente molta più cura di quanta ne abbiamo avuta noi lasciandolo lì su uno scaffale chiuso in uno scatolo.”

 

“Allora, Ron…che ne dici?!”

 

Ron era euforico e prese con entrambe le braccia il pesante librone e annuì verso i fratelli.


“Anche per te…pagamento alla cassa...” disse Fred porgendo anche a lui lo scontrino che aveva fatto comparire.

 

Ron boccheggiò.

 

“Ehi…lo sai quanto ce l’hanno valutato quelli del Ministero?! Potevamo pure chiudere bottega e andare in vacanza a vita…”

 

“Ok…noi andiamo…si sta facendo tardi e volevo passare dall’Accademia prima di tornare a casa…” Harry aprì la porta della stanza e fece per uscire. “Ehm…la voce di Ron, ragazzi!”

 

“Oh…” rise Fred. “Quello è il tuo regalo di Natale da parte nostra!”

 

Harry scoppiò ancora una volta a ridere mentre Ron, seppur sbuffante e seccato accennava un sorrisetto divertito per la situazione.

 

***

 

Approfittando del tempo che gli era rimasto prima delle sette e mezza i due ragazzi (anzi…Harry, mentre Ron aspettava fuori con Whisky) andarono a fare un po’ di spesa per i giorni successivi alle feste.

 

Era da due giorni o più che Ron si lamentava che i suoi biscotti preferiti che inzuppava nel caffelatte le mattina erano terminati.

 

E prima di tornare a casa passarono dall’Accademia.

 

“Siamo sul serio masochisti…siamo qui anche se siamo in ferie…” disse Ron mentre Harry riappoggiava Whisky sul marciapiede davanti l’Accademia dopo essersi smaterializzato.

 

Ora toccava a lui tenere Whisky.

 

In compenso…Ron aveva i sacchetti della spesa in mano e il voluminoso regalo di Hermione sottobraccio.

 

Harry aveva già riposto in regalo per Ginny in una tasca interna della giacca sperando di non rovinare il fiocco.

 

“Faccio in un attimo, Ron. Ieri sera ho dimenticato a portarmi via la divisa della palestra per lavarla.” Salì i gradini Harry dopo aver dato in mano a Ron il guinzaglio di Whisky.

 

“Tanto già al prossimo allenamento tornerà a puzzare più di quanto non lo faccia già adesso…” gli gridò dietro Ron ai piedi della scalinata.

 

“Ne sono convinto…!” Ridacchiò l’altro.

 

“Ehi Harry!”

 

Harry si voltò verso l’amico.

 

“Già che ci sei…prendi pure la mia borsa!”

 

Il moretto annuì e tornò a salire le scale, voltandosi un paio di volte: Ron intanto cominciava una guerra con Whisky che aveva preso a girargli intono e non potendo gestire il guinzaglio tanto facilmente il cane riuscì a far cadere il rosso in avanti.

 

Ron riuscì a mettersi seduto sul primo gradino dello scalo e puntando il dito contro il cane cominciò a inveire contro di lui,mentre questo lo guardava, seduto sulle zampe posteriori, con aria di assoluta indifferenza: la stessa che assume Simon quando non si sente per niente in torno quando viene rimproverato.

 

***

 

“POTTER!”

 

La voce di Turner tuonò nell’ingresso così all’improvviso che molti dei presenti, non solo Harry, sobbalzarono preoccupati.

 

L’Auror scendeva rapidamente le scale dalla zona vietata algi studfenti e raggiunse Harry nel centro del salone.

 

“Ti sei sentito chiamare, eh ragazzo?” rise Turner raggiungendolo.

 

“Signore…?” fece interrogativo Harry.

 

“Hanno appena affidato anche alla vostra squadra la prima missione in campo. Sarete con un altro paio di squadre di un livello leggermente più alto del vostro. Andiamo nel mio studio…così da mostrarti i dettagli…”

 

Gli occhi di Harry brillavano di eccitazione: la loro prima missione!

 

Dimenticandosi totalmente e all’istante delle loro divise da recuperare…e anche di Ron e Whisky al freddo e al gelo seduti giù sui gradini della scalinata dell’Accademia, Harry seguì il suo capitano avido di notizie.

 

“Doveva occuparsene la squadra di Tonks…ma visto che lei è ancora in viaggio di nozze hanno passato il testimone a noi.” Disse Turner risalendo insieme a Harry le scale. “…che fai la sera del primo dell’anno?”

 

“Nulla, signore.” Rispose Harry convinto che qualsiasi impegno si poteva comunque benissimo rimandare rispetto alla loro prima missione…

 

“E i tuoi compagni di squadra? Weasley e McCullers?”

 

“Nulla neanche loro, signore. Probabilmente saremo insieme nei giorni precedenti.”

 

“Bene. Entra.” Disse Turner aprendogli una porta che rivelò il suo ufficio. Erano saliti nella zona vietata agli studenti, ma Harry, preso da quel momento di folle eccitazione di mettersi alla prova sul campo da Auror – e l’aver sconfitto il più potente dei maghi oscuri del suo tempo era giù un caso archiviato… - se ne accorse solo in quel momento.

Turner accese al luce sul suo scrittoio e aprì la carpetta che si era portato dietro sottobraccio per tutto il tragitto.

 

Harry rimase dietro la scrivania in piedi in attesa.

 

“Allora.” Cominciò Turner…ma suonò un campanello che fece sobbalzare Harry e alzare sbuffante lo sguardo del capitano verso il camino. “Si?” chiese lui.

 

Dalle fiamme del camino giunse la voce di una signorina del centralino.

 

“Capitano Turner? C’è sua moglie al camino. Posso metterla in collegamento?”

 

“Le dica che tra poco sarò a casa.”

 

“Sua moglie dice che è urgente. Che si tratta del tacchino…”

 

“Mangeremo qualcos’altro se l’ha fatto bruciare anche questo Natale…Scusa, ma sono impegnato.”

 

‘Esatto!’ pensò Harry che non stava più nella pelle e malediceva il camino e chi li stava disturbando, chiunque esso fosse…

 

“No…dice che…insomma ci può parlare un attimo capitano?! Ho un’altra chiamata in attesa e non posso combattere sempre io con sua moglie!!” strillò isterica la centralinista.

 

Turner sospirò “E va bene, Lizzy…mettimi in collegamento.”

 

“Tesoro…si è bruciato il tacchino!” squittì la voce di Felicia Corax dalle fiamme.

 

“Lo immaginavo, cara…non preoccuparti, ora torno a casa e aggiusterò io quel benedetto tacchino…”

 

“Manlius…gli ospiti arriveranno tra poco meno di mezz’ora! Non ce la faremo mai…tua madre sarà già pronta con le critiche, già me lo sento! Cornelia è sparita, come è solita fare…l’elfo domestico sta apparecchiando in sala da pranzo…io sto diventando matta! E non so nemmeno cosa posso mettermi stasera!”

 

“Il vestito rosso andrà benissimo!” fece impaziente Turner.

 

“Tesoro, quello l’ho messo lo scorso Natale! Non posso metterlo di nuovo!”

 

“Non se ne accorgerà nessuno. Ora scusami…sto parlando con uno studente. Tra dieci minuti sono a casa e riparo il tacchino…”

 

“Ma…anche a Natale in Accademia?! Quante volte ti ho detto di lasciare andare quella scrivania almeno per le feste…”

 

“Felicia…ancora un paio di decenni e vado in pensione, tesoro mio….Ora lasciami finire e esci fuori dal mio armadio il completo verde…”

 

Felicia Corax sbuffò e le fiamme che erano diventate di un grazioso azzurrino tornarono del loro colore abituale.

 

Turner tornò a guardare Harry. “Sai cucinare, Potter?” disse guardando i fogli contenuti nella carpetta nera con la A degli Auror.

 

“Qualcosa, signore…”

 

“Se intendi mettere su famiglia è bene che impari o che ti compri un valido esercito di elfi domestici. Ogni anno quel povero tacchino…Almeno io ho imparato qualche trucco magico per rimediare…mia moglie con le magie di cucina è proprio una frana…Poveretta…ci prova e ce la mette tutta…ma, diciamocelo: se non ci fossi io…Che fai stasera?”

 

“Credo…che resteremo a casa…sia io che Ron, signore. Le nostre ragazze stanno già preparando la cena…”

 

“Cucinano bene?”

 

Harry sperò che cambiassero argomento quanto prima per cominciare finalmente a parlare della missione, ma rispose al suo superiore da bravo cadetto. “Ehm…a dir la verità, signore…non lo sappiamo ancora. Oggi è la prima volta che si cimentano a preparare una cena per noi…”

 

“Allora cominciate a pensare a un buon posto dove rimediare una buona cena, Potter…”

 

“Non penso ne avremo bisogno, signore…mi fido.”

 

“Beati voi, allora…dunque. Tornando a noi. Il primo di gennaio. Stadio San Fedele.”

 

“Partita di Quidditch, signore?”

 

“Precisamente. Partita di campionato, per essere precisi. Gli Atlantis Ring contro i Cannoni di Chuddley.” Diede ad Harry un foglio con tutti i dati della missione “Supervisioneremo la partita insieme a una paio di squadre del secondo anno. Presentatevi allo stadio alle sei. Divisa da missione e bacchette pronte. Mai prendere alla leggera una partita di Quidditch…Ricordati la Coppa del Mondo di cinque anni fa…!”

 

“Certo, signore.” Disse Harry leggendo il foglio anche se sperava in qualcosa di più elettrizzante che non supervisionare una partita…

 

“Bene. Allora compilo queste vostre schede. Vi avrei contattato nei prossimi giorni per chiedere la vostra disponibilità.”

 

“Ma, signore…non dovremmo solo sottostare alle decisioni gestionali? Non dovremmo sempre essere a disposizione dell’Accademia? Perché aveva bisogno di sapere se eravamo disponibili?”

 

“Perché queste sono missioni programmate…Se fossero improvvise dovrebbe esserci tutto l’edificio a disposizione. E’ anche per una questione assicurativa. Metti che in quella partita ci lasci le penne, cosa che non vi auguro, qualcuno deve essere risarcito…”

 

“E chi risarcirebbero nel mio caso?”

 

“Come?” chiese distrattamente Turner compilando i moduli.

 

“Io non ho parenti, signore.”

 

“Oh, bhè…nel tuo caso…non penso che qualcuno riceverà qualcosa…forse Weasley e McClullers che sono i tuoi coinquilini…ma no, non penso…c’è bisogno di un grado di parentela stretto…”

 

“Nessuno allora?”

 

“Bhè tu sposati! Allora si che torneranno soldi nelle tasche della tua mogliettina…Piuttosto…caricheremo sul vostro conto personale il pagamento della missione a 10 giorni dalla data di firma, che sarà il 2 mattina, quando vi presenterete qui in Accademia per riprendere i corsi. Passate da me e chiudiamo le pratiche di questa missioncina…”

 

“Sissignore.”

 

“Ok…ora puoi andare, Potter…Ricordati: il primo gennaio alle sei. Non scordartelo. E riferiscilo ai tuoi colleghi.”

 

“Sissignore.”

 

“Buon Natale, Potter…”

 

“Anche a lei e a famiglia, signore.”

 

E detto questo Harry uscì dalla stanza.

 

Prese le borse e raggiunse Ron fuori.

 

Lo trovà dove lo aveva lasciato che saltellava a un piede ad un altro battendo i denti per il freddo.

 

Aveva ricominciato a nevicare e Whisky per ripararsi stava tra le gambe di Ron controllando che il ragazzo, con il suo saltellare, non gli pestasse la coda o una zampa.

 

“Perché ci hai messo tanto?! Sto morendo congelato qui fuori! Ancora qualche minuto e salivo a cercati!”

 

“Abbiamo una missione!”

 

Ron si dimenticò subito del freddo.

 

Anzi…un calore intenso e istantaneo lo pervase.

 

“Quando?”

 

“Il primo dell’anno. Di sera. Non dovrai lavorare, vero?”

 

“No…ho le ferie fino al 5 gennaio…sarei rimasto a casa a seguirmi la partita dei Cannoni alla radio…”

 

“Bhè…noi supervisioneremo proprio quella partita! Dovremo essere al San Fedele alle sei in punto!”

 

“COSA?!” Sgranò gli occhi Ron incredulo.

 

Harry gli mise sotto il naso il foglio che gli aveva dato Turner e sorrise all’amico. “Buon Natale, Ron…”

 

“ADORO FARE L’AUROR!!!” Esultò il rosso abbracciando Whisky.

 

Dopo che Ron si fu calmato un po’, guardarono l’orologio e, constatando che erano quasi le otto meno un quarto, decisero di smaterializzarsi sul pianerottolo di casa.

 

“Ehi ragazze…buone notizie!” disse Harry aprendo la porta.

 

“Favolose notizie!!” puntualizzò ancora euforico Ron.

 

“FUORI!!” gridarono Ginny ed Hermione correndo fuori di casa con Whisky e chiudendo la porta.

 

Harry non ebbe nemmeno il tempo di chiedere che cosa stesse succedendo che ci fu un gran botto e da sotto la porta cominciò ad uscire un gran brutto fumo nero.

 

I due ragazzi, furenti, si voltarono lentamente verso Ginny ed Hermione che sorrisero imbarazzate, mentre Whisky abbaiava furente contro il fumo.

 

“Il tacchino…” balbettò Hermione con un’alzatina di spalle.

 

Harry e Ron aprirono la porta ed entrarono.

 

Per prima cosa aprirono la finestra per far uscire il fumo e far cambiare l’aria, mentre con un incantesimo testa- bolla si riparavano dalla dannosa e fitta nube che avrebbe potuto soffocarli.

 

Hermione fece lo stesso alla sua testa, a quella di Ginny e a quella di Whisky ed entrarono anche loro.

 

Ron al loro ingresso era corso in camera sua a posare furtivo il sacco con i regali, la spesa e le loro borse dell’Accademia.

 

“Oh, no…il primo era venuto bene…” sospirò Ginny dopo aver constatato che il loro sformato di riso era tutto spiaccicato sulle pareti della cucina.

 

“Accidenti…” si morse il labbro Hermione superando un ringhiante Whisky che scuotendo il capo e aiutandosi con le zampe cercava di far esplodere la bolla che gli rivestiva la testa. “Non è rimasto proprio niente…Voi avete comprato il dolce, almeno?”

 

Harry e Ron, quest’ultimo appena uscito dalla sua stanza, ammisero di essersene dimenticati.

 

“Questo libro è tremendo.” Disse Ginny gettando nel cestino il libro ‘Incantate gli amici incantando il tacchino: incantesimi di cucina pratici e veloci per carni al sangue, cacciagione, carni bianche e ripieni’. “L’abbiamo comprato stamattina per pochi soldi ad una bancarella dell’usato…Chiunque fosse il proprietario prima di noi…probabilmente avrà avuto gli stessi problemi…Noi abbiamo seguito tutto alla lettera!!”

 

“Abbiamo sbagliato a mescolare magia e apparecchiature babbane…non c’eravamo mai applicate in questo genere di incantesimi…” disse Hermione dissipando il fumo con colpi di bacchetta e riportando piano piano la cucina al suo originale aspetto.

 

“E’ esploso!” commentò Ron controllando i resti del tacchino nel forno.

 

Poi Harry si ricordò… “C’è un ristorante cinese qui vicino!”

 

“Un ristorante cinese?!” chiesero in coro gli altri tre guardandolo strano.

 

***

 

Se ne stavano comodamente seduti su una panchina vicino ad un parco, e ogni tanto sentivano partire qualche fuoco d’artificio che illuminava a giorno il cielo riempiendolo di colori vivaci.

 

Hermione mise giù le bacchette di legno e la sua vaschetta con gli spaghetti di soia che si stava gustando e sospirò. “Chi l’avrebbe detto che la nostra cena della vigilia si sarebbe conclusa con pollo fritto e spaghetti di soia alla piastra?” ridacchiò.

 

Ginny si asciugò la bocca con un tovagliolino di carta e tirò indietro la testa a guardare altri fuochi d’artificio che avevano cominciato a scoppiare in aria. “Non è andata poi così male…”

 

“Già…”rise Harry “…meglio di un tacchino bruciato…”

 

Ron fece eco alle sue risate ma si zittirono dopo due occhiatacce delle due ragazze.

 

“Allora…qual’era la bella notizia che dovevate darci prima che esplodesse il tacchino?” chiese Hermione guardando il suo ragazzo.

 

Ed ecco che ritornò tutta insieme l’euforia di qualche ora prima.

 

“Quidditch?”

 

Storse il naso Hermione dopo che i due Auror, ebbero raccontato entusiasti i dettagli di quella che sarebbe stata la loro prima missione.

 

Ginny, però…era di tutt’altro avviso. “Fantastico! Veniamo con voi! Anch’io vorrei assistere a una partita dei Cannoni almeno una volta nella vita!”

 

Poteva sperare di trovare una ragazza migliore della sua Gin?

 

Una che ama il Quidditch e che lo fa stare bene come lei?

 

Harry si ritenne davvero fortunato e le regalò uno smagliante sorriso a trentadue denti che la ragazza ricambiò arrossendo.

 

Ron era un po’ meno entusiasta della reazione di Hermione.

 

“Bhè…nessuno vi impedisce di comprare i biglietti e accompagnarci…” disse Ron tentando di stuzzicare la bruna.

 

“Ma voi sarete in servizio! Non potremo stare con voi! Perché parli di accompagnarvi, Ron? Che ti salta per la testa? Credi che le vostre missioni siano solo un modo per vedere una partita gratis?”

 

“Io non ho mai detto di venire a vedere la partita per accompagnarci…” le rispose Ron cercando di mantenere toni calmi, anche se cominciava ad innervosirsi.

 

“Si, l’hai detto!!”

 

“Calma, Hermione…io andrei alla partita PER la partita!” intervenne Ginny.

 

“Tuo fratello la pensa diversamente.”

 

“Quello che vuoi fare, fai, Hermione.” Incrociò le braccia al petto Ron. “Se vuoi venire allo stadio, vieni. Se vuoi stare a casa, resta a casa. Nessuno ti impedisce niente. Era solo un’idea. Punto.”

 

“Dai, Hermione…ci divertiremo!” La supplicò Ginny cercando di calmare i toni. “Io, te e Terry…una serata tutta nostra!”

 

“Ma…è pur sempre uno stadio…tutti maschi…potrebbe capitarci qualcosa…” disse poco certa la bruna.

 

“Allora i nostri Auror faranno il loro lavoro! E prima di essere Auror…sono i nostri ragazzi! Ci terranno d’occhio, in un modo o nell’altro…” insistette la rossa.

 

“Ci stiamo allenando proprio per questo…” ridacchiò Harry.

 

“Ecco…così vi concentrerete su di noi e non vi occuperete più di supervisionare la partita.” Sbuffò Hermione battendo la mano sulla gamba.

 

“Voi lì sarete parte del nostro lavoro…Stai tranquilla…e fidati anche me per una volta!” disse Ron rifilandogli le sue stesse parole dette in altri contesti la sera prima.

 

“E non ci accadrà niente, Hermione! Ci divertiremo e basta!” aggiunse Ginny.

 

Hermione stava per ribattere, ma richiuse la bocca e dopo un altro piccolo attimo di esitazione disse “Sempre se ne sono rimasti biglietti…”

 

Sollevati, raccolsero le carte della loro cena in un sacchetto che avrebbero buttato poco dopo, quando Harry si accorse che Whisky non aveva toccato la sua cena cinese.

 

“Ehi…non hai fame?” gli carezzò le orecchie il ragazzo.

 

“Non ha toccato niente…” mugugnò Ginny guardando oltre la spalla di Harry.

 

“Prova a dargli questo…” propose Ron porgendo l’ultimo involtino primavera rimasto.

 

“No, lascia perdere…” lo ammonì Hermione. “…il fritto fa male agli animali…”

 

“Magari mangerà a casa…” suppose la rossa.

 

“Ma si, dai…è quasi mezzanotte…torniamo, su…che abbiamo ancora un soggiorno da ristrutturare…” disse Harry mettendosi in piedi e stiracchiandosi.

 

***

 

Arrivati a casa cercarono al meglio di sistemare le cose lasciate in mezzo.

 

Hermione si mise a lavare le cose nel lavabo…

 

Ron ripulì i muri e sistemò il divano macchiato.

 

Ginny sistemò i quadri storti e unti e pulì per terra.

 

Harry ricostruì il mobilio.

 

“Ok…credo che abbiamo fatto tutto…io andrei in camera a scrivere due righe ai miei per auguragli Buon Natale…Harry?”  disse Ginny con una voce stranamente alta e acuta. “Mi accompagni?”

 

Harry guardò Ginny che alzava le sopracciglia, sorrideva un po’ rossa e dava una scrollatina di spalle.

 

Poi guardò Ron - sicuramente ancora influenzato dal fatto che Ron è il fratello geloso di Ginny - ma per qualche ragione a lui ignota Ron era tutto intento a fissare la tavola con le guance molto rosse e l'aria nervosa.

 

Hermione, dal canto suo, stava facendo più rumore del solito, lavando a mano e senza magia qualche pentola usata durante il loro esperimento del pomeriggio.

 

Tornando a guardare Ginny, Harry si accorse che la ragazza adesso lo incitava nervosamente a raggiungerlo.

 

“Ma che...?”

 

“Ssssst!!” Lo zittì lei agitando la mano.

 

Dopo qualche istante la rossa riaprì piano la porta della camera con estrema cautela e anche Harry guardò fuori.

 

Ron si stava avvicinando lentamente ad Hermione la cui determinazione nello scrostare una pentola, praticamente pulita, fu rotta dalle braccia del ragazzo che le circondarono la vita e dai baci che, con un ardimento che Harry non avrebbe mai attribuito a Ron, le stava dando lentamente sulla guancia.

 

L'acqua del rubinetto fu chiusa.

 

Hermione si era sciacquata e asciugata le mani, per potersi poi girare e mettere le braccia intorno al collo del ragazzo.

 

Le teste delicatamente poggiate l'una contro l'altra.

 

Le guance di entrambi rosse e i respiri sottili e un po’ eccitati.

 

Ginny gli sorrise e richiuse la porta.

 

“Avevano bisogno di stare un po’ soli in intimità...Me l'ha confidato Hermione! Chi l'avrebbe mai detto, eh?” Ridacchiò nervosamente. “Oh...e poi era chiaro che anche Ron ne sentiva il bisogno...”

 

Dove voleva arrivare Ginny?

 

I due sobbalzarono quando uno scatto annunciò loro che la oro porta era stata chiusa a chiave.

 

“Ron... “ Sospirò Harry provando ad abbassare la maniglia, ma con scarsi risultati.

 

“Ed Hermione ha pensato ad insonorizzare la stanza.” Completò Ginny accostando l'orecchio alla porta.

 

Harry guardò la ragazza: si sentiva nervoso per quello che voleva chiederle...non credeva che mai nella vita avrebbe pensato Ron ed Hermione insieme...in quel senso!

 

“Pensi che faranno...” Non continuò la frase, ma Ginny capì subito di cosa parlava.

 

“Oh, no...no, non credo. Hermione era molto ferma su questo punto. Anche se...le avances di mio fratello...accidenti! Non sapevo fosse capace anche di questo!” Rise un po’ alludendo alla scena appena vista.

 

Harry, contagiato dal sorriso di Ginny, ricambiò.

 

Poi restarono in silenzio per qualche istante, fino a che Ginny, tornata improvvisamente seria e nervosa, non prese dalla tasca di Harry la bacchetta del ragazzo e gliela porse.

 

“Ancora un po’ e anch'io potrò fare gli incantesimi fuori dalla scuola...” disse sorridendo.

 

Poi si avvicinò all'orecchio di lui e gli sussurrò “Costringo.”

 

Harry fece quell' incantesimo non verbale che bloccava la porta dall'interno così che se Ron li avesse liberati non sarebbe potuto entrare.

 

Si voltò verso Ginny, la quale, tenendogli il polso gli aveva fatto puntare la bacchetta verso il soffitto e di nuovo gli aveva suggerito...

 

“Insonorus.”

 

Ora Harry sapeva dove voleva arrivare Ginny.

 

Un brivido lo pervase.

 

“Non sono solo Ron ed Hermione a desiderare un po’ di privacy...”

 

Da quel momento non pronunciarono più una sola parola.

 

Continua…

 

 

 

Uh Uh!!!!

 

Ci siamo!!!

 

Ora la situazione si è fatta caliente…!

 

Prima di dilungarmi in dilunguevoli discorsi…

 

RINGRAZIO!!!!

 

E ringrazio davvero tantissimo chi ha recensito il capitolo 7…

 

Pochini…ma ottimi!!

 

E questi intrepidi e valorosi lettori meritano il loro personale ringraziamento…

 

 - miky black: Hai perfettamente ragione! Tra ragazzi non c’è la stessa confidenza che c’è tra ragazze…anzi…le ragazze spesso non riescono proprio a fare a meno di parlare, consigliarsi, confrontarsi…specie poi se i ragazzi in questione sono Harry e Ron…allora siamo proprio a mare…!!! Eh si…ci voleva proprio uno come Simon…sono contenta che il mio adorato scapestrato ti sia piaciuto!! Fammi sapere che te ne sembra questo capitolo!!!

 

 - Finleyna 4 Ever: Effettivamente Ron-barman ha il suo fascino…ok, ok…sarò più sincera…Ron per me è fascinoso sempre!!! ^_^ Ci sono liti tra me e il mio ragazzo su questo punto!!! XD Bhè, si…gli ho chiaramente detto che l’unica persona con cui lo tradirei è solo Ron…quindi è una punta geloso, anche se può stare tranquillo perché esiste solo tra le pagine di un libro…Mi consolo scrivendogli una storia d’amore con Hermione con una cornicetta sghemba…! E che mi dici, invece, di Ron versione Auror? Io l’immagino un gran figo…solo che finchè non cresce resterà un figo imbranto…ma lo vedremo presto…!! Continua a seguirci!!!! E aspetto il tuo puntualissimo commento!!!

 

 - Hogwarts_My_Life_: Amo alla follia i commenti lunghi lunghi!!! Quindi…il primo grazie ti spetta per i meravigliosi 8 righi di commento che mi hai lasciato! Secondo grazie, ovviamente, è per aver lasciato questo commento…il terzo…mamma mia…sono felicissima che ti abbia preso così tanto!!!! Sono vere soddisfazioni…anch’io adoro Ron ed Hermione…ne ho scritte parecchie su di loro…ma non smettono mai di stuzzicarmi! Sono la coppia perfetta!! Tra le righe, tra l’altro, scrivo molti riferimenti personali, che ovviamente voi lettori non potreste cogliere, perché non siete partecipi della mia vita…però è un modo per dirvi che ci sto mettendo tutta me stessa…Come vedi ho fatto uno sforzo immane e sono riuscita a ribattere al computer questo capitolo, che consideravo l’ultimo scoglio…Grazie per il supporto…spero continuerai a seguirci e a commentarci…ne avremo tanto tanto bisogno!!!

 

Animo, ragazzi!!

 

Mi piacerebbe tanto trovare altri commentini, piccini picciò o lunghi come le relazioni di Hermione…

 

Vi prego!!

 

E per stuzzicare un po’ i vostri commenti…vi faccio un piccolo regalo…non è un Picasso…ma spero vi piaccia comunque…

 

Ho provato a disegnare la scena del capitolo 6 di “Accademia”, per l’esattezza…quando Tonks si presenta con gli abiti di Harry e Ron per le sue nozze…

 

Ripeto…non è granché…è solo per dare un’idea della scena…ma aspetto vostri commenti!!!

 

Ci tengo proprio tanto…!

 

E quindi…ecco qui il link del disegno!

 

http://img248.imageshack.us/img248/8376/accademiacapitolo6.jpg

 

Tornando a commentare il capitolo…

 

Abbiamo fatto un grosso passo avanti…

 

E sarà proprio Harry a commentarlo nel prossimo capitolo!

 

Per ciò…non mi resta che darvi appuntamento a presto…

 

Non so dirvi quando…anche perché lunedì 14 ho un esame e sto studiando…

 

Ricopio solo la sera dopo cena, quindi abbiate un po’ di pazienza…

 

Se vi può consolare…dopo questo capitolo considero il resto molto più in discesa…quindi credo che sarò più veloce…

 

Non manca molto a finire “Accademia”, per cui preparatevi per il resto, gente!!

 

Un bacio gigantesco a tutti!!!

 

E commentate, vi prego!!!

 

Padfoot

 

  
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