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Autore: rocchi68    09/05/2022    1 recensioni
Una persona che ha chiuso gli occhi in passato può riaprirli dopo tanto dolore?
Ne vale davvero la pena?
Non sarebbe meglio proseguire senza voltarsi indietro e sorridendo delle poche gioie che incrociano il tuo cammino?
Si passa per egoisti, per idioti o per scaltri se si evita di ricadere nei ricordi del passato?
È questo che il nuovo Consiglio Studentesco si prefigge di cambiare, anche se si tratta di un problema interno e di un'impresa ardua.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Dawn non ci stava più capendo nulla.
Un giorno stavano bene assieme e quello dopo erano in guerra e non riuscivano a trovare un accordo pacifico. Normalmente era Scott a rinnegare il suo orgoglio e ad avanzare delle scuse con cui farla sbollire, anche se quel mercoledì era come se una frana l’avesse travolta.
Non era stata una giornata tanto diversa dalle altre.
La scuola li aveva tenuti occupati per sei ore, poi si sarebbero dovuti ritrovare nell’aula del Consiglio, giusto per conoscere le eventuali pretese del Preside sui prossimi colloqui con i genitori. Si trattava di una discussione normalissima, tant’è che Mike aveva pure concesso a Dawn e Scott di passare il pomeriggio come desideravano.
La prima era tornata a bussare alla porta del Comitato, mentre il secondo avrebbe fatto una veloce capatina nella sua ex squadra rossa.
Fin qui tutto bene.
Dawn si sarebbe impegnata a studiare la situazione del giardino, pronta a rimproverare qualche studente impudente o qualche coppietta troppo sfacciata, mentre Scott avrebbe parlato con i suoi compagni e gli avrebbe chiesto come procedevano gli esercizi. Era la classica routine di quando il Consiglio non aveva troppi compiti e Mike era abile di arrangiarsi senza il minimo problema.
Ecco…in quel caso Dawn avrebbe preferito che ci fosse un qualche problema che li portasse a confrontarsi tra le quattro mura rassicuranti del Consiglio. Le andava bene una minaccia di sospensione per uno studente innocente, magari qualche club che avanzava pretese assurde per aumentare il budget a disposizione oppure qualche lavoro di massima importanza in un laboratorio diroccato.
Invece di quella cosa non se ne sarebbe capacitata assolutamente.
Quando credeva di potersi rilassare, di aver trovato qualcuno con cui ridere liberamente…ecco che qualcosa si accaniva su di lei.
Intenta a passeggiare tranquillamente, aveva aguzzato la vista verso la palestra. Lo faceva abitualmente e di solito per rimproverare Tyler che calciava il pallone con troppa forza, andando poi a calpestare le aiuole e costringendo il giardiniere a risistemare il danno.
Quella volta, però, se ne sarebbe pentita.
 
L’illusione di potersi sdebitare, nonostante il Comitato, e il desiderio di essere finalmente libera morirono quasi subito.
Vicino a quella struttura malefica li aveva visti.
Non voleva assistere a quella scena orribile e distruttiva, anche se quel tradimento le avrebbe fatto comunque male. Tradimento poi…poteva definirsi davvero così?
Di solito, perché sussista il tradimento, ci deve essere un legame certificato o un simbolo che unisca due persone insieme. Per alcuni era un semplice anello, per altri una dichiarazione pubblica, per alcuni un tatuaggio con le iniziali o con il nome della dolce metà.
A guardarsi le dita o a pensare a eventuali momenti imbarazzanti, ecco che non le veniva in mente nulla che potesse scongiurare quel tradimento e che li ponesse come una coppia affiatata.
Si era semplicemente cullata in un’illusione.
Aveva dato per scontato che, essendo presente nei suoi pensieri, a ogni ora del giorno e nei momenti anche più disparati e che, passando molto tempo assieme, Scott diventava automaticamente suo e nessuno avrebbe mai potuto portarglielo via.
Sciocco, immaturo, irrealizzabile e anche un pizzico superficiale da parte sua.
Lei lo desiderava solo perché erano entrambi incompleti e solo perché potevano, all’apparenza, incastrarsi alla perfezione, nonostante i continui litigi e le conseguenti riappacificazioni che li sospingevano a stringersi e a solidificare il loro rapporto.
Lui aveva sbagliato in passato e aveva provato a rimediare, così come lei stessa che aveva desiderato di tagliarlo fuori dal Consiglio, salvo rendersi conto che, con la sua assenza, avrebbe sofferto come un cane.
Non sapeva chi era stato il primo.
Non le importava.
Faceva comunque male.
Piangeva.
Soffriva.
Il suo Scott aveva baciato Courtney.
O lei aveva baciato lui.
Si era persa solo quel frammento, ma era bastato per sentire il cuore stretto in una morsa.
E quella scena poteva interrompersi in modo peggiore?
Ovviamente no.
Courtney aveva attinto ancora da quelle labbra e Dawn aveva digrignato i denti, convinta che lo stesse facendo apposta per farla arrabbiare.
Avrebbe voluto fare una scenata, ma cosa avrebbe ottenuto?
Non stavano insieme, non poteva interromperli o urlargli dietro, anche perché tutti si sarebbero chiesti che cosa centrava.
Vista quella scena che era a pochi metri, aveva pensato bene di dare loro le spalle e di allontanarsi come se non fosse successo nulla.
Ma quel dolore non era stato sufficiente.
 
“Dawn?” Chiese Scott, percependo la sua presenza e voltandosi nella sua direzione.
 
“Eh…cosa?” Domandò lei, voltandosi all’improvviso.
 
“Sembra che qualcuno ci abbia visti.” Sussurrò Courtney con un ghigno diabolico.
 
“Io non ho…visto niente.”
 
“Sì certo.” Ridacchiò Courtney.
 
“Ascolta Dawn…” Soffiò Scott, notando il suo sguardo vitreo e preoccupandosi per quel cambiamento.
 
“Non sapevo che…beh vi foste messi insieme.”
 
“Una sorpresa, vero?” Chiese Courtney, facendola tentennare.
 
“Già…forse devo andare e lasciarvi soli.” Mormorò, iniziando a singhiozzare.
 
“Forse è meglio.” Ipotizzò Courtney.
 
“Io…beh…scusate.”
 
“Dawn…aspetta…” Borbottò Scott, sperando di chiarire la questione.
 
“Io…”
 
“Credevo che preferissi la privacy, Scott.”
 
“Non dire scemenze Courtney…e poi dovresti controllare gli sfaticati del tuo gruppo.” Ringhiò, rivolgendole un’occhiataccia e convincendola a tornare a controllare la situazione della sua squadra.
 
“Beh…almeno saluto la tua amica…ciao, ciao Dawn.” Ribatté civettuola, facendo innervosire il rosso.
 
“Che stronza bisbetica!” Commentò Scott, notando come la compagna si fosse allontanata di qualche passo, cancellando in pochi secondi quella distanza.
 
“Lasciami in pace…Scott.” Lo pregò, sperando che accogliesse la sua richiesta, ma scontrandosi con la sua testardaggine.
 
“Ascolta Dawn, io…”
 
“State…bene insieme…non credevo…”
 
“Dawn…ti posso spiegare.”
 
“Che cosa dovresti…spiegare? Vi ho visti…e stavate bene…credo.”
 
“No ascolta.”
 
“Sono stanca…di ascoltare…basta…” Ringhiò, allontanandosi di corsa, costringendo l’amico a inseguirla per rimediare.
 
“Dawn…”
 
“Io m’illudo…in continuazione…giorno dopo giorno, mi prometto che non ci cascherò più…e non va bene perché…mi sbaglio.” Sospirò delusa, fermandosi dopo aver corso per mezzo miglio, ricordandosi che fosse inutile scappare dal più veloce del liceo e che alla fine l’avrebbe superata agilmente, frapponendosi tra lei e ogni possibile via di fuga, sempre che non lo colpisse a tradimento e lo lasciasse agonizzante al suolo.
 
“Scusa se hai visto quel bacio, ma…non era mia intenzione farti assistere a una roba simile.” Esordì lievemente affaticato, fissandola intensamente.
 
“Non devi…non importa.”
 
“Certo che è strano.” Borbottò con un sorriso appena accennato.
 
“Cosa?”
 
“Il Comitato dovrebbe detestare simili approcci e tu non hai mosso un dito. Sono curioso di saperne il motivo, anche se probabilmente non mi daresti mai una spiegazione sensata.”
 
“Avresti pensato male.”
 
“Forse dovevi proprio interromperla.” Le suggerì, pensando che fosse abile a collegare i vari indizi, ma restandone un po’ deluso.
 
“Io…”
 
“Non voglio illuderti o ferirti…so che per un bacio, anche se contrario, si deve essere in due, ma è stata Courtney.”
 
“La stai incolpando.”
 
“Lo so.”
 
“E, comunque, io non ti credo.”
 
“Ascolta Dawn…lei è carina e questo è assodato, ma tutto finisce qui. Il suo carattere fa così schifo che annulla tutto quanto.”
 
“Stai mentendo.”
 
“Ho trovato un’altra che mi fa impazzire e non ci rinuncio…anche se sono un po’ confuso.”
 
“Chi?” Domandò lei, facendolo tentennare.
 
“Non avrei mai voluto giocare con i tuoi sentimenti, ma ti giuro che è stata Courtney a fare tutto e a incastrarmi.”
 
“Io…”
 
“Mi ha detto che sono carino, che l’ho sorpresa…baggianate credo, poi mi ha spiazzato completamente e ha sfruttato le mie difficoltà a suo vantaggio.”
 
“Non mi servono i dettagli.” Ringhiò lei, facendolo sospirare.
 
“Mi ha colto di sorpresa e non sono riuscito a reagire come avrei dovuto.” Spiegò, provando ad avvicinarsi per calmarla.
 
“E cosa avresti fatto…se non ti fossi imbambolato?”
 
“L’avrei allontanata oppure mi sarei scansato all’ultimo.” Soffiò, facendola sbuffare.
 
“Non ti credo.”
 
“Come faccio a spiegarti che mi piace una ragazza, che non ho il coraggio di farmi avanti perché sono un idiota e perché ho combinato un disastro in passato?”
 
“Io…”
 
“Non crederesti mai a ciò che ti dico e questo ci porterebbe a girare in tondo.” Spiegò frustrato.
 
“Scott…”
 
“So che dev’essere stato un brutto colpo e anch’io mi sarei arrabbiato se fossi stato al tuo posto.”
 
“Eh cosa?”
 
“Mi hai sentito benissimo.” Sospirò, fissandola intensamente.
 
“Tempo fa, però, eri cotto di Courtney.”
 
“E a oggi ho cambiato idea.”
 
“Posso davvero…fidarmi di te?” Domandò lei, con gli occhi ancora arrossati per le lacrime.
 
“Cercherò di rimediare anche a questo sbaglio, se me lo concedi.” Spiegò, appoggiando le sue labbra sulla fronte della compagna.
 
“Io…”
 
“Non ti prenderò mai in giro.” La rincuorò, asciugandole gli occhi e prendendole la mano per portarla a mangiare qualcosa in uno dei tanti bar del centro.












Angolo autore:

Quanto è passato, Ryuk?

Ryuk: Una vita più o meno

So che alcuni avevano perso la speranza di vedere questa serie conclusa, ma è stato un 2022 (finora e questo non mi rincuora per niente) tra l'orribile e il maledettamente schifoso

Ryuk: Siamo spariti per 5 mesi

Non cerco scuse, ma mi sembra giusto che sappiate i motivi della mia assenza
- A febbraio mi sono pigliato il covid, una quindicina di giorni KO
- Torno al lavoro, stress e avevo già in previsione una piccola operazione chirurgica

Ryuk: E un altro mese KO

Poi una delusione sentimentale, quindi ho ripreso in mano i miei lavori (infatti ho cambiato il finale nell'ultima settimana) ed eccoci, più o meno, a maggio

Ryuk: Speriamo di concludere almeno questa storia, pazienza per le altre due che abbiamo in giro per le chiavette

Anche perchè sarei diventato ciò che sopporto meno: un autore che promette mari e monti, che giura di finire la serie e che poi la lascia incompleta
Devo mettere la parola THE END a questa serie che la legga solo una persona così come la desideri mezzo mondo
Detto questo vi saluto, mi scuso nuovamente per il ritardo e vi auguro una buona settimana

Alla prossima!
 
   
 
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