Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Dors    23/05/2005    0 recensioni
spero che vi piaccia :-)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IX




Mancava un giorno al rito, Murag era sempre più guardingo.
-Non importa dove andiamo, purchè non rimaniamo troppo a lungo in un posto. Li sento,Iria. Sono sempre più vicini-aveva detto
Non parlavamo molto, avevamo paura e la paura non rende loquaci; eravamo braccati, i Cacciatori inseguivano le loro prede e guadagnavano terreno.
Odiavo sentirmi in trappola, camminare lontano dalla strada di notte.

-Quelle sono mele!!-esclamai indicando un albero che spuntava come un miraggio a una decina di metri da noi.

-Mele.Si mangia!-approvò Murag,andandammo verso quello,ma i rami erano troppo alti per me.

-Sali sulle mie spalle-sì offri lui.Mi arrampicai con difficoltà sopra Murag ma persi l'equilibrio trascinandomi lui mentre rotolavo rovinosamente ai
piedi del pendio. Ci ritrovammò ammaccati uno sopra l'altro su un tappeto di erba alta, murag arrossì leggermente trovandosi a due centimetri dal mio seno e si rialzò in fretta.
-Perchè non derubiamo il solito negozio di alimentari?-propose ironico

-A quest'ora saranno aperti e non possiamo farci vedere in giro-risposi-Quanti chilometri abbiamo fatto, quanto siamo lontani da casa?-

-Non lo so. Non abbastanza per seminare i Cacciatori-

-Potrei provare una proiezione nel futuro-suggerii coraggiosamente

-Non usare i tuoi poteri a meno che non sia necessario, sono come un richiamo per loro, ci troverannò all'istante-si raccomandò serio.

In quel momento sentimmo un urlo acuto e disumano, ma non riuscii a capire da dove venisse: mi guardai intorno, ma c'eravamo solo io, Murag e un'infinità di insetti in quel campo.

-IL GRIDO DEI CACCIATORI. SCAPPA IRIA. VERSO IL BOSCO-urlò Murag.

Le spighe di grano in un campo vicino cominciarono a frusciare, i Cacciatori si avvicinavano nascosti da quelle.
Sempre più vicini.
Una tunica bianca cominciava a intravedersi fra le spighe.
Cominciai a correre senza voltarmi indietro, verso una zona più riparata dagli alberi.
Non mi fermai, anche se i polmoni cominciavano a farmi male. Un lampo bianco si muoveva accanto a me, fra il fogliame comparivano per pochi attimi degli scorci di tuniche voluttuose:
mi stavano accerchiando!.
Correvo inevitabilmente più lentamente, ansimando. Ma la paura non mi permetteva di fermarmi anche se sapevo di non poter scappare.
-Prendete viva la drow-risuono una voce che sembrava essere il risultato di un coro perfettamente coordinato.
Sentii un violento colpo alla nuca e caddi in avanti stordita.

********************

Quando aprii gli occhi la prima cosa che vidi fu il tetto con la volta a crociera, c'erano ancora resti di affreschi sul soffitto ma i colori erano sbiaditi.
La luce era soffusa. Ero immobilizzata su un piano di freddo marmo, non ero legata in alcun modo ma mi accorsi di non potermi muovere, a parte i muscoli facciali; avevo la testa ovattata,
solo dopo qualche minuto cominciai a ricordare dell' iseguimento dei Cacciatori.
Mi avevano presa. Probabilmente ero in una chiesa o un'abbazzia o un monastero, a giudicare dall' architettura del soffitto, ma non ne ero sicura non potendo muovere la testa e guardarmi intorno.
Sentii un cigolio di una porta.
-Ti sei svegliata Drow? Ora ci ciberemo del tua carne-non riuscivo a vedere chi aveva parlato.

Il rumore dei passi si moltiplico, quanti erano i cacciatori? Impossibile dirlo.
Volevo gridare aiuto ma non avevo la forza di farlo.
Pronunciai a bassa voce, come una preghiera il nome di Murag, dell'unica persona che avrebbe potuto aiutarmi.
-SANGUE. IL SANGUE DELLA DROW SCORRERA'-urlarono ripetutamente.

Il rumore era assordante, avrei voluto poter muovere le mani per tapparmi le orecchie, volevo solo andare via, volevo solo che Murag mi portasse via da li....E avevo paura...ma non abbastanza
perchè la paura è un sentimento umano ma la mia mente aveva perso ogni razionalità.
Un Cacciatore si avvicinò a sufficienza perchè potessi vederlo. Si abbassò il cappuccio, assomigliava in modo inquietante a Murag.
Mi guardò con crudeltà, ghignando.
Gli altri cacciaori reclamavano ancora il mio sangue semprè più forte. Un' altro di loro mi si avvicinò sollevando un pugnale d'avorio ricurvo su di me; chiusi gli occhi aspettando che mi trafiggesse
ma non successe nulla. Sentii un grido stozzato seguito da un tonfo, un brusio di indecisione dei Cacciatori seguito dalle loro urla disumane.
Mi decisi a guardare: Murag si eregeva in piedi sul altare dove ero distesa e guardave dritto davanti a se brandendo un bastone infuocato.
Nessuno lo aggredì, anzi i Cacciatori si allonatanarono con cautela.
Murag si accovacciò e mi prese su una spalla; cominciò a correre si fermò solo quando fummo molto lontani.
Mi fece sdraiare in una radura recintata dalle betulle, al riparo dietro dei massi che ci coprivano.
-M-murag...cosa...-balbettai faticosamente.

Lui mi guardò rassicurante sussurandomi-E' tutto finito Iria. Ora ci sono io qui con te-

Era notte inoltrata, una notte senza luna, le stelle coperte da nubi violacee.
Qualche minuto dopo, trascorso in silenzio la mia mente cominciò a riacquistare lucidità.

-Murag. Cosa è successo?-chiesi di nuovo

-Ci avevano catturato. Non so cosa sia successo a te, dove ti abbiano portata, credo che ti abbiano drogata per farti stare buona. Mi hanno portato al cospetto di mio padre, che ha provveduto a torturarmi a
dovere quando ho rifiutato di unirmi ai Cacciatori poi mi hanno abbandonato in non so che cella di monaci. Sono riuscito ad uscire per miracolo quando non c'era più nessuno di guardia-cominciò a spiegare.
Di tanto in tanto si fermava, quando riprendeva le sue parole risultavano sempre più ciniche
-Mi sono travestito come uno di loro, e mi sono offerto per ucciderti. Faceva tutto parte del mio piano, no?...Far finta di ucciderti...e poi all' ultimo u-uccidere ...-si
interruppe singhiozzando.
-Quindi ho ucciso mio...padre. E ho preso il suo bastone e l'ho messo sul fuoco. Ai Cacciatori non piace il fuoco, ai Cacciatori non piace il fuoco, non piace il fuoco...-continuava a ripetere ossessivamente quella
frase.
-Murag, sei sconvolto. E' tutto finito, l'hai detto tu prima...-dissi cercando di farlo tornare in se.

Lui rise-Ai Cacciatori non piace il fuoco. Non avrebbero dovuto accendere il braciere. Io dovrei averne paura ma io sono anche un Drow. Non piace il fuoco...-

-Murag ti prego...-

-E poi siamo scappati.Ma loro non ci hanno seguito. NO,NON CI HANNO SEGUITO! Si sono avventati sul corpo di mio padr e hanno iniziato a mangiarlo, perchè e così che si nutrono i cacciatori, mangiano uomini o drow
o si sbranano fra di loro, così assorbono l'energia e il potere dell'altro...e alcuni residui rimangono nella tua testa il grido disperato di quello, quando gli viene strappato il cuore...-disse

Rimasi ammutolità.

-E' così che mi ha torturato mio padre. Ha trasferito, tutti i residui delle sue vittime nella mia testa. E ora sento migliaia di grida,non fanno male, non fisicamente. E sento anche la sua voce, Iria, anche la voce di
mio padre-
Murag scoppio in una risata isterica.-Divertente,no? Prima di questo giorno mi sarei ucciso pur di non ascoltare le sue parole e ora le ovrò nella mia testa per tutta la vita e mi farò carico delle sue colpe sopportando le
urla di quelli che ha assorbito-

-Io...-non sapevo cosa dirgli.

-Non preoccuparti per me. Sto bene ora. Domattina chiederemo un passaggio per casa tua ,ok? Riposati-disse, ma la sua espressione non nascondeva il dolore.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Dors