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Autore: The Rosablue91    14/05/2022    3 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Verità sconvolgenti

 
Lucy aprì improvvisamente gli occhi svegliandosi del tutto da quel sogno meraviglioso quando la porta della cella si spalancò bruscamente verso una brusca realtà, c’era Zirconis insieme ad un altro spartano che non aveva mai visto, i suoi occhi di giada luccicavano malevoli.
-Sarà un bel passatempo, Motherglare- disse Zirconis leccandosi le labbra.
-Ma possiamo farlo?- chiese Motherglare con qualche ritrosia.
-Ma si! Tanto è solo questione di tempo prima che il re pronunci la sua sentenza di morte, nessuno dirà nulla se ci divertiamo un po’ con lei- facendo un passo avanti, ormai la davano per sfacciata.
-Non vi avvicinate!-ordinò loro Lucy tentando di alzarsi usando gli avambracci come sostegno, ma il suo corpo non voleva obbedire, era ancora troppo debole e cominciava ad avere timore.
Zirconis diede una gomitata al compare-Oh l’hai sentita? Ha ancora addosso quell’arroganza da nobile ateniese, che ne dici se gliela scrolliamo di dosso?-
-Eh, eh, eh buona idea-
Lucy fu afferrata per le braccia e tirata su nonostante le sue proteste- Lasciatemi! Vi prego, no!- il fiato caldo di Zirconis invase l’orecchio di Lucy facendola rabbrividire.
-Ti faremo diventare docile come un agnellino-gli promise perversamente all’orecchio, tuttavia Motherglare pareva ancora pensieroso.
-Che aspetti? Ci hai ripensato?- sbuffò il compare.
-No, il fatto è che a proprio un bel corpo, peccato che debba morire, mi piacerebbe divertirmi ancora con lei-
-Sei un intenditore e hai ragione è proprio un peccato non goderne ancora ma pazienza- concluse Zirconis scrollando le sue ampie spalle-accontentiamoci-
-Per favore, lasciatemi!- supplicò ancora la ragazza con le lacrime agli occhi.
-Non avresti dovuto stare dalla parte di quel traditore, ora pagane le conseguenze, feccia ateniese- disse perentorio senza una briciola di pietà.
Lucy chiuse gli occhi preparandosi al peggio.
‘’Natsu!’’
La porta della cella venne spalancata per la seconda volta e qualcuno disse con un tono sicuro-a voi maiali conviene di lasciare andare quella ragazza, altrimenti le cose potranno mettersi male-
Una voce di donna?
-Come osi chiamarci maiali!-
Lucy aprì gli occhi e sulla soglia della cella vi era un guerriero, forse aveva sentito male, oppure no, osservando bene nonostante avesse una stazza massiccia quella era senz’altro una donna, e gigantesca per di più.
-E tu di cosa t’impicci, donna? Sparisci! Non vedi che ci stiamo divertendo- soffiò Zirconis come un gatto arrabbiato.
-No aspetta, perché non prende parte al gioco anche lei?- propose Motherglare.
-Ma sei serio?- fissandolo come se avesse detto una gigantesca panzana-non è il mio tipo, prenditela pure- cedendogliela molto volentieri.
-Allora me la prendo io- camminando verso la donna, Lucy urlò cercando di dibattersi-scappa o ti farà del male!-
-Chiudi il becco tu!- ordinò Zirconis storcendogli i polsi e facendola gemere dal dolore.
La donna scoccò uno sguardo severo a Zirconis e si rivolse a Lucy- non temete, presto sarà tutto finito- l’uomo arrivò davanti a lei, era davvero una gigantessa sarà stata due teste più alta di lui.
-Allora bellezza, da dove cominciamo?-
-Direi-chiuse la mano in un pugno-da questo- il pugno della donna gli arrivò sullo stomaco ma prima che il poveretto si accasciasse a terra lo prese per le spalle e gli dette una testata e infine lo sbatté sul muro.
-Razza di lurida sgualdrina!- imprecò Zirconis spingendo Lucy a terra e si preparò a combattere.
Ma la donna lo avvisò-Prendi il tuo compagno e vattene da qui, dimenticherò questa mancanza di rispetto-
Zirconis esplose in una fragorosa risata-Chi credi di essere per parlarmi così? Non farai la sbruffona quando chiamerò i soldati, ti porterò al cospetto del re e mi prenderò la tua te…-impallidì, Lucy lo vide cambiare atteggiamento quando puntò il dito sul collo della donna, dove vi era un medaglione dorato che splendeva fiero come il sole e balbettò parole sconnesse-tu… ser…vi… ma allora… la tu…a padrona è… Lei?!-
Lei annuì-Vedo che hai capito chi è la mia signora, e se il re scopre cosa tu e il tuo amico stavate per fare a quella ragazza vorrà le vostre di teste, quindi è meglio che vi leviate subito dai piedi- rispondendo in tono secco.
Zirconis alzò le mani di fronte-Sì! Sì! Ce ne andiamo subito, non abbiamo fatto niente!-
Lucy vide Zirconis  prendere il compare tramortito e fuggire via dalla cella come un coniglio, Lucy emise un sospiro di sollievo intanto la gigantessa camminò verso di lei.
-Grazie per essere intervenuta… cosa stai facendo?!!- domandò Lucy dato che senza chiedere il consenso quella gigantessa l’aveva presa tra le braccia e insieme stavano uscendo dalla cella.
-Mettimi giù! Dove mi stai portando?- protestò Lucy alla sua salvatrice.
-Non hai la forza per reggerti in piedi, perderesti l’equilibrio dopo nemmeno due passi e poi ti sto portando dalla mia signora- rispose semplicemente la donna.
-La tua signora?- domandò Lucy confusa non conosceva donne nobili a Sparta si domandava proprio chi fosse.
-La incontrerai presto- disse soltanto la sconosciuta gigantessa.
 
                                                                             ***
 
 
Gray non si sentiva tranquillo e sbuffò iroso contro Lyon-non potevi portarti le tue medicine dal palazzo?- non avrebbero perso tempo inutilmente, Natsu non sarebbe stato aggrappato a un filo tra la vita e la morte.
Lyon inarcò il suo sopracciglio albino-Forse se qualcuno avesse tenuto conto possibili avvelenamenti da parte di tiranni psicopatici, mi sarei preso la briga di portarmi dietro delle erbe mediche e non saremo costretti ad andare a recuperarle-
-Beh potevi rimanere a palazzo se ti scocciava venire- portarsi dietro quella stupida palla al piede era davvero il colmo.
-Io non potevo dire di no alla dolce Juju-
-Chi è Juju?- domandò Gray inarcando un sopracciglio sapendo per certo che cinque secondi dopo si sarebbe assicurato di pestare il medico a sangue.
-Ma la dolce Juvia, chi sennò?-
Seccato Gray lo afferrò per una spalla e lo costrinse a fissarlo negli occhi lucidi come ebano e a ficcargli in quel suo cervello bacato una cosa che ancora non riusciva a capire-Vuoi capirlo si o no che ama me e io amo lei! Devi starle lontano! E smettila con questi stupidi nomignoli!-
Lyon si tolse la mano di dosso-ok, ok, tanto lo so che il suo cuore batte solo per te-
Bene finalmente lo aveva capito tuttavia chiese-Che cosa ti ha chiesto comunque?- domandò curioso.
-Di prendermi cura di te, ovviamente-disse Lyon sorridendogli.
Un attimo di smarrimento negli occhi del moro-ha detto questo?- l’apprensione di quella ragazza nei suoi confronti era infinita.
Lyon rispose in falsetto congiungendo le mani-‘’Lyon-sama so che proteggere Natsu-sama ha la priorità per tutti voi ma Juvia ti prega di vegliare su Gray-sama per favore proteggilo’’-
Gray si mise una mano sulla fronte che lentamente scivolò sugli occhi-ma cosa va ha pensare quella ragazza?- arrossendo.
-Amico mio questo è l’amore- rispose Lyon dandogli delle pacche sulla spalla.
Camminarono furtivi fino ad arrivare alla casa del medico.
-Prendiamo quelle erbe e andiamocene, non mi sento tranquillo-
Per una volta Lyon era d’accordo con Gray quando aprirono la porta all’interno Lyon notò qualcosa di strano.
-Hey! Qualcuno è entrato in casa mia mentre non c’ero- il letto sembrava sfatto e sul tavolo le e da lavoro erbe medicinali erano state usate per non parlare delle bende che erano state usate, cosa insolita dato che Lyon era attento e ordinato.
-Magari saranno entrati dei ladri-buttò Gray.
-Ne dubito- controllò in un vaso e scosse il capo- se fossero venuti a rubare si sarebbero portati via i miei soldi cosa che non hanno fatto-agitò il vaso dal quale proveniva un tintinnio.
Gray agitò la mano ora non era quella la cosa più importante ora-Lasciamo perdere abbiamo problemi più seri, almeno c’è quello che ti serve per Natsu?-
Con una rapida occhiata Lyon annuì prese una borsa e ficcò dentro erbe e boccette, tutto quello che gli serviva per la medicina-possiamo andare-
I due uscirono dirigendosi verso il punto dove avevano lasciato Natsu e Gajeel.
 
 
 
                                                                          ***
 
Lucy era immersa dentro l’acqua calda della vasca libera da quell’ingombrante peso di quei gioielli  eccezion fatta per la collana a mezzaluna tuttavia non riusciva ad abbassare la guardia non con la compagna che con insistenza l’aveva invitata lì dentro.
-Puoi rilassarti, Lucy non serve che tu stia in allerta-
-E questo non è uno dei soliti giochetti del re, vero Selene?-
La donna stava nuotando a pancia in su andando avanti e indietro si mise su  e ripeté-vedi pericoli dappertutto, rilassati e goditi il bagno-
-Dimmi dov’è Natsu, Selene, voglio sapere se sta bene!-
-A tempo debito me l’hai promesso no?- rispose Selene camminando verso gli scalini.
Lucy alzò lo sguardo dove ai bordi della vasca c’erano quelle quattro statue delle ancelle di Selene che monitoravano la situazione dall’alto e attendendo il prossimo ordine della loro signora era impossibile scappare.
Ma come ci era finita lì dentro?
La donna-guerriera l’aveva portata in quel luogo impensabile successivamente senza un perché quelle quattro ancelle l’avevano spogliata e tolto quei gioielli di dosso ma quando una di loro stava per toglierle anche la collana che le aveva regalato Natsu, allora aveva stretto la mezzaluna in un pugno e le aveva pregate di lasciargliela poi l’avevano spinta a bordo vasca dove qualcuno emerse dall’acqua in tutta la sua bellezza una dea mai si sarebbe aspettata di trovarvi Selene che la invitò a raggiungerla con un cenno delle dita.
Lucy aveva chiesto cosa significava tutto questo ma una delle ancelle, quella che stava dietro di lei le disse prepotentemente-quando Selene-sama ti chiede una cosa tu devi obbedire!- e con questo la spinse con poca grazia in acqua.
Lucy riemerse sputacchiando acqua mentre quell’ancella irriverente se la rideva.
-Kiria hai esagerato- disse un’ancella.
-Andiamo Misaki, è stato divertente- continuando a ridere come una iena.
Lucy emise un-Hei!- ma prima che potesse dire altro Selene l’anticipò.
-Kiria- la richiamò Selene e l’ancella si mise subito sull’attenti- si mia signora?-
-Astieniti da queste tue iniziative, va bene?- scoccandogli un’occhiata ammonitoria che la fece raggelare.
-S-Si chiedo scusa- chinando il capo.
-Selene ma che sta succedendo?- ripeté confusa Lucy con l’acqua calda che arrivava fino a coprirgli il seno-Perché sei qui? Perché mi hanno portata qui?-
Il sorriso che mostrò Selene gli si increspò come quello di un alligatore-So che sei piena di domande ma ti prego goditi il bagno altrimenti potrei andare da Ignia e dirgli dove si nasconde Natsu-
Lucy rabbrividì di terrore nonostante l’acqua calda-S-Sai dove è Natsu?-
-Ti rammento che sono il futuro Oracolo di Olimpia ho anche io poteri divinatori, so dove si nasconde e potrei rivelare al re dov’è, quindi fai la brava bambina e fai questo bagno starai in acqua finché non te lo dico io se obbedisci ti dirò se il tuo amato Natsu sta bene, accetti l’offerta?-
Lucy si trovava con le spalle al muro e la richiesta di condividere un bagno con lei era alquanto bizzarra, ma conscia del pericolo non poteva rischiare di mettere Natsu in difficoltà, se Ignia gli avesse messo le mani addosso lo avrebbe ucciso seduta stante.
Lucy rammentava ancora quelle parole che Selene aveva pronunciato alla festa in un sussurro profetico le erano sfuggite di bocca e non preannunciavano niente di buono.
‘’Tre pire per tre sacrifici tutto dipenderà da te’’ erano ancora sospese e pericolose come una spada di Damocle sopra la sua testa.
-E va bene come vuoi tu- accettò Lucy arrendendosi.
Ed ora era lì a chiedere dove si trovava Natsu per l’ennesima volta mentre Selene usciva leggiadra e bagnata verso le sue ancelle due di loro furono da lei l’asciugarono con dei teli poco dopo le altre due gli portarono un peplo e l’aiutarono a vestirla infine si voltò verso di lei e la chiamò.
-Puoi uscire Lucy-
Ora avrebbe potuto scoprire come stava Natsu.
Lucy uscì dall’acqua e per poco non scivolò ma venne bloccata da due ancelle che le asciugarono il corpo e passando ai capelli formarono due code lunghe laterali verso il basso quando si fecero da parte Selene le prese il polso e la portò verso un tavolo dove vi erano le altre due ancelle.
-Ma cos-
Selene le andò dietro le spalle e la sospinse dolcemente verso un tavolo-Mi ero dimenticata che c’era un ultimo trattamento da fare apposta per te mia cara, abbi un altro po’ di pazienza-
Lucy si ritrovò su quel tavolo a pancia e le scappò un gridolino quando qualcosa di freddo, viscido e profumato si delineò sulla schiena-non temere è soltanto olio profumato-la rassicurò una delle ancelle e quattro paia di mani gentili le massaggiarono la schiena con lieto benessere portandola in uno stato di dormi-veglia, era così tesa.
-Perché questo…?-mormorò flebilmente Lucy e la voce velata di Selene le arrivò alle orecchie.
-Me lo ha chiesto il re in persona, lui vuole solo il tuo bene- venne voltata delicatamente a pancia supina e questa volta Lucy vide l’unica ancella dai capelli neri versarle a filo l’olio attorno all’ombelico poi risalire in su in mezzo ai seni per fare delle scie sulle braccia e sulle gambe e le ancelle tornarono all’assalto massaggiandole il resto.
Lucy trattenne a stento un singhiozzo e strinse i pugni-Il mio bene? Dopo tutto quello che ha fatto? No Selene, ti stai sbagliando-
-Ti dico che è la verità, Lucy- Selene e sfiorò distrattamente una guancia con un dito e lasciandosi sfuggire qualcosa di grosso-da oggi le cose cambieranno, e presto sarai un’ottima sposa per il re-
Lucy si risvegliò improvvisamente da quella semi-sonnolenza alzandosi col busto interrompendo il massaggio e si girò verso Selene confusa e agitata-sposa? La sposa di chi?-
Selene rispose allargando un sorriso-Ma di re Ignia ha importanti progetti per te-le afferrò per le spalle, Lucy avvertì sulla pelle dieci mezzelune che erano le sue unghie e la spinse giù sul tavolo ma Lucy non voleva ascoltarla cercò di sfuggire alla presa ma le ancelle la bloccarono alle braccia e alle gambe.
-Sta buona!- le disse Kiria.
Selene scosse la testa-Non abbiamo ancora finito, Lucy-
-Selene lasciami subito! Che storia è mai questa?!- tentando di ribellarsi.
-Ho parlato troppo il resto te lo spiegherà il re, cosa più importante il tuo principale dovere sarà obbedirgli e amarlo-
Lucy continuava a dibattersi-No! Mai e poi mai! Non lo amerò mai!-
-Si invece…- le mani di Selene le presero il volto e la costrinse a guardarla in quegli occhi che stavano diventando lattiginosi e luminosi-si…- Lucy non riuscì a scostare sguardo e i suoi occhi rimasero semi aperti e offuscati, intrappolata come una farfalla nella tela di un ragno-smettila di opporti-Lucy si fermò e le ancelle di Selene tornarono ad occuparsi del suo massaggio come se nulla fosse successo.
Terminato il massaggio Selene la invitò ad alzarsi e Lucy obbediente scese da quel tavolo le ancelle vestirono di un semplice peplo e Selene le ordinò di seguirla, i piedi di Lucy si mossero sotto il suo comando la voce di Selene era diventata un faro nel buio in quello stato non vedeva altro.
Selene la portò nella sua vecchia stanza e ad un ordine verso le sue ancelle e con un gesto del mento indicò il letto-Youko, Hakune- prepararono il letto, Youko sprimacciò il cuscino e Hakune scostò la coperta nel frattempo le altre due sciolsero le code di Lucy, Selene la fece sdraiare sul letto e tirò su gentilmente le coperte-adesso dormi, mia regina-
Detto ciò si accinse ad alzarsi ma Lucy le strinse debolmente la mano e balbettò-No… Natsu… dov’è…-
Selene si mise un dito davanti alle labbra-Shhh…devi dormire adesso-i suoi occhi si accesero di più divenendo due piccole lune e Lucy chiuse definitivamente gli occhi cadendo in un sonno profondo- Natsu…-
Selene non immaginava che l’attaccamento per Natsu fosse così forte da mettere a dura prova le sue arti ipnotiche.
-Ci vorrà del tempo ma alla fine ti lascerai alle spalle Natsu sarà solo un flebile ricordo del passato-parlando ad una Lucy addormentata e per un attimo  gli s’incrinò la voce-a te è stata concessa la possibilità di stare al fianco di Ignia un privilegio che ormai a me non appartiene più. Col tempo imparerai ad amarlo- e detto ciò lasciò la sua stanza insieme alle sue ancelle.
 
 
 
                                                                       ***
 
 
Natsu soffriva il suo corpo andava a fuoco e lo divorava dall’interno non aveva mai provato tanto dolore come in quel momento si svegliava e si riaddormentava e nei tratti di lucidità sentiva la voce di Gajeel poi c’era Happy accanto a lui non lo lasciava mai ma Natsu era troppo debole per parlare.
Sentì borbottare Gajeel a Happy e PantherLily di andare a prendere dell’acqua nel frattempo gli avrebbero fatto da guardia sentendo i suoi passi allontanarsi.
Non riusciva a sopportare il dolore, dei se faceva male! Ma ancora più erano le ferite al cuore, l’ignobile tradimento di colui che amava come un fratello ma si era rivelato la più infida delle canaglie arrivando ad uccidere il suo stesso padre: Ignia. Solo a pensarci bruciava dalla rabbia, la morte di suo padre voluta da quel figlio che disgraziatamente condivideva il sangue, l’uomo che aveva amato lui e suo fratello Zeref come figli quando erano rimasti soli al mondo il dolore era immenso e poi Lucy.
La sua Lucy.
Quel bacio che gli aveva dato prima di andarsene, voleva rivederla, i suoi baci, il suo sorriso, la sua risata, le mancava così tanto, la vedeva ancora in quella prigione mentre gli sorrideva tristemente e allontanarsi.
Allungò la mano come per fermarla e sussurrando con voce roca-Lucy… no… non andare via…! Torna da me!-
Sentì vagamente un ruggito ma non gli importava la visione di Lucy cambiò e Natsu sentì afferrare la sua mano da un’altra forte e ruvida tanto da avvertirne il calore.
Un calore a lui conosciuto.
-Non arrenderti, Natsu- le disse la voce di qualcuno, la visuale era distorta e appannata, teneva a fatica aperti gli occhi ma la voce non poteva appartenere a quella persona o era il suo fantasma.
-Padre?- ansimò Natsu, sforzandosi di aprire gli occhi il volto di Igneel era lì.
-Sono con te, figlio mio- stringendogli la mano.
-Non…ce la faccio- il dolore era troppo sarebbe stata una liberazione smettere di opporre resistenza e lasciare che il suo spirito sprofondasse nell’Ade.
-Devi resistere, io so che ce la farai, vincerai anche questa battaglia perché tu sei mio figlio, Natsu-
Natsu richiuse gli occhi non seppe per quanto dormì ma le voci dei suoi amici si fecero sentire, qualcuno gli afferrò il mento e lo costrinse ad aprire la bocca-avanti amico bevi- lo incoraggiò Gray quando quell’intruglio maleodorante gli attraversò la gola il suo primo istinto fu quello vomitare ma qualcosa glielo impedì-No Natsu devi berlo tutto!- ordinò Lyon avrebbe voluto ribattere che se voleva poteva berlo lui.
-E adesso?- domandò Gageel quando Lyon tolse la ciotola da Natsu rispose- e adesso tutto dipenderà dalle forze di Natsu-
 
 
                                                                       ***
 
Corinto
 
-Cosa ne dici?- chiese Gerard ad Erza.
La ragazza si prese una ciocca di capelli e la guardò faceva strano di vederli di un altro colore, un nero di ebano ma così avrebbe evitato di tagliarli, questa era l’idea di Gerard.
Delle ancelle le avevano applicato delle misture e il risultato adesso era una chioma corvina.
-Vista così sembri al sorella di Minerva- buttò Cana.
-Forse da lontano ma da vicino non ne sarei cosi sicura- commentò Meldy pensierosa.
-Almeno passerò inosservata, ti ringrazio Gerard- disse chinando umilmente il capo.
-Non c’è problema-fissando quelle ciocche con tristezza-sarà un peccato non goderne- si lasciò scappare ed Erza arrossì.
-Oh via quei musi lunghi!- disse Cana e li prese a braccetto-adesso andiamo a divertirci, il pelatone ha portato le eteree e stanno già intrattenendo Laxus e gli altri due maschietti all’appello manchi solo tu Gerard- lo stratego Bob alla fine aveva organizzato un banchetto in onore dei suoi ospiti e aveva fatto chiamare le più belle ragazze di Corinto.
Lui sgusciò via dalla sua presa-come ho già detto questi divertimenti non fanno per me, vado nella mia stanza a riposare, sono molto stanco- simulando uno sbadiglio, scappando via da loro.
Cana fece una smorfia- chissà perché non gli piacciono certi divertimenti-
-Forse è già occupato con qualcuna- disse Meldy ed Erza sussultò, Cana fissò Meldy accigliata e scrollò le spalle-bhe… che c’è? Sarò pure un’amazzone ma anch’io capisco quando qualcuno è innamorato-
-Andiamo! Comincio ad avere fame- disse Erza con un insolito tono troppo alto s’incamminò verso il banchetto seguita dalle altre.
Il banchetto era a dir poco magnifico c’erano delizie di ogni genere, Wendy era insieme a Charle e Minerva vigile che stavano mangiando dall’altro lato del tavolo invece in quello opposto Freed era più interessato al cibo che alla fanciulla che gli stava accanto tutto il contrario di Bixlow che sembrava stare a suo agio con la sua, Laxus invece aveva uno stuolo di ben cinque ragazze attorno a lui che starnazzavano come delle galline come in un pollaio e facevano a gara per ricevere le sue attenzioni tuttavia non le degnava di uno sguardo rimanendo indifferente mentre Evergreen fedele al suo ruolo di ancella personale stava facendo del suo meglio per tenere a bada quelle sciocche.
-Oh ma quanto siete muscoloso!-
-Un uomo come voi oltre ad essere colto si diletta anche nell’uso della spada?-
-Smettetela di fare domande inutili. Non vedete che lo state infastidendo!- berciò come suo solito Evergreen.
-Ma di che t’impicci, racchia?- le domandò una eterea bionda.
-Ho tutto il diritto di farlo poiché servo Laxus-sama da molto tempo e non chiamarmi racchia, vecchia strega!-
-Evergreen a il solito caratteraccio-commentò Cana.
-Erza-chaaaan!!!- trillò lo stratego Bob e la fissò sbalordito-avrei faticato anch’io a riconoscere la sacerdotessa di Atene se non la conoscessi bene, credo che persino i tuoi nonni stenterebbero ha distinguerti, soprattutto Belserion per lui sarebbe un colpo al cuore-
-Questa è solo una soluzione temporanea, Bob-sama- si giustificò Erza.
-Lasciamo perdere, ora divertitevi!- andando a prendere del vino.
-Erza- chiamò Minerva non appena Bob si fu allontanato per andare a parlare con Laxus, si era alzata da tavola andando incontro alle altre guardò a malapena il suo colore di capelli e passò dritta al sodo-abbiamo un problema-
-Andiamo Minerva, non puoi rilassarti per una sera?- chiese Meldy ma la compagna amazzone abbassò lo sguardo quando le schioccò una delle sue solite occhiate severe.
-Qual è il problema?-
L’amazzone abbassò la voce per farsi sentire solo da loro-Ho visto una delle eteree allontanarsi in modo sospetto-
-E allora? Magari sarà andata al bagno- disse Cana.
-Non potevi avvertire Laxus o Bob di questo sospetto, Minerva?-chiese Meldy avendo già intuito la sua risposta.
Minerva sbuffò-Sono uomini ed io non mi fido, Evergreen è troppo occupata a fare il cane da guardia e con Wendy lasciamo perdere-
-Come fai a dire che c’è qualcosa di sbagliato in lei?-
-Ha fatto delle domande su Gerard e quell’allocco di Freed le ha detto dov’era e la direzione che ha preso era proprio la sua stanza… Erza dove vai?-
Erza corse verso la stanza di Gerard ignorando i richiami delle compagne.
 
 
Gerard percorse il corridoio e appoggiata al muro accanto alla porta della sua stanza vi era una donna dai capelli rosa che lo fissava disinibita a giudicare dal peplo doveva essere una delle eteree.
-Ti sei persa?-
La ragazza sorrise e con grazia si avvicinò audacemente-No sono nel posto giusto, sono qui per intrattenervi, mio signore-
Gerard osservò l’eterea aveva capelli del colore dei petali di ciliegio due occhi verdi e sotto di essi due nei-Puoi andare non ho bisogno dei tuoi servizi… come ti chiami?-
La ragazza gli afferrò il braccio-Ikaruga, mio signore, e vi chiedo perdono nell’essere stata così sfacciata ma non mi mandate via, voglio solo restare al vostro fianco-
-Stai perdendo tempo con me, non mi piacciono questi divertimenti-
-Sul serio? Se un uomo rifiuta una donna deve averne per la testa un’altra, è così?-
Gerard le scoccò un’occhiata gelida-Anche se fosse questi non sono affari che ti riguardano-
Ma non voleva demordere e si avvicinò a un palmo di naso-Posso allietarvi recitando poesie o se preferite posso suonarvi qualcosa? Voglio soltanto la vostra compagnia e potrei togliervi dalla testa quella ragazza-
Fece un passo indietro-Sarebbe impossibile per te togliermela dalla testa lei è unica e ora vattene-
-Andiamo maga-
Una voce arrabbiata la interruppe-Hai sentito quello che ha detto? Togliti dai piedi-
Il principe di Argo esclamò sorpreso-Erza?-
Ikaruga si voltò squadrando la ragazza dai capelli neri che la fissava come se volesse trucidarla-si?-
-Sparisci- soffiò inviperita.
Ikaruga si aggrappò nuovamente al braccio di Gerard-Non ci penso nemmeno, c’ero prima io, e poi chi ti credi di essere?- anche se l’eterea aveva capito che doveva trattarsi della ragazza che Gerard aveva in testa, era bella doveva ammetterlo.
Erza allora la prese per l’altro braccio togliendola da Gerard e la fissò furente stufa di quelle arie da gatta morta-se non te ne vai entro cinque secondi ti toglierò quel sorrisetto dalla faccia, uno… due-
Ikaruga si liberò-Molto bene me ne vado… ha mio signore? Se vi stancherete di lei non esitate a chiamarmi, d’accordo?- sorridendo innocente ma lanciando ad Erza un’occhiata velenosa.
Se ne andò via.
-Ti ringrazio  per avermela tolta, non voleva proprio andarsene- mormorò Gerard a Erza guardava da un’altra parte-così hai una ragazza speciale-
-Come?-aveva sentito da quel punto.
-Deve essere fortunata, buon per lei-
-Erza…-
Erza nascose le lacrime in un sorriso-Quando tutto sarà finito vi sposerete vi auguro molta felicità-
Gerard scosse il capo e mise le mani sulle spalle della ragazza-Erza la ragazza speciale di cui ho parlato poco fa sei tu-
-Co… come?!- domandò paonazza e arrossendo in faccia.
 
 
 
                                                                          ***
 
Quando finalmente Natsu si svegliò era debilitato ma ancora vivo Happy gli saltò sulla pancia felice di rivederlo dandogli affettuose testate sulla fronte-anche io sono felice di rivederti amico mio- accarezzandogli il pelo.
-Anche noi siamo felici, Natsu- gli fece eco Gray, Natsu si tirò su a fatica e l’amico fu a suo fianco per metterlo seduto e Natsu si guardò intorno-Siamo  nelle  grotte-
Gray annuì-in una di quelle che usavamo per giocare quando eravamo piccoli, Ignia non ci troverà mai qui-
Solo sentendo quel nome Natsu provò un moto di rabbia-Ignia…- tentò di alzarsi ma Gray lo bloccò-calmati devi recuperare le forze-
-Gray dimmi cosa è successo?-domandò Natsu così Gray raccontò della loro fuga.
-Lucy è rimasta a Sparta per proteggermi?- chiese poi Natsu gravemente e Gray poté solo annuire.
Natsu chiuse gli occhi e digrignò i denti per la sua debolezza, spostò lo sguardo sulla mano sinistra che teneva ancora chiusa la aprì e rivelò quella spilla che Lucy gli aveva dato, l’unica cosa che poteva fare adesso era affrontare Ignia.
-Non pensare nemmeno di tornare indietro! Sei ancora debilitato- lo fermò Gray come se gli avesse letto nel pensiero.
-Devo fermarlo, Gray! Non immagini ciò che ha fatto! È stato lui!-
-A fare cosa?-domandò Gajeel rientrato insieme a Lyon, avevano catturato delle pernici e dei conigli.
-Testa ingioiellata vedo che non sei ancora morto hai la pellaccia dura!-
-Tutto merito mio e delle mie illimitate conoscenze in medicina- si pavoneggiò Lyon e si inginocchiò davanti a Natsu prendendogli il braccio e il principe spalancò la bocca qualcosa quello che aveva tutta l’aria di essere un una pianta di rovo completamente nera gli arrivava fino al gomito-che roba è?-
-Un raro veleno egiziano, porta ad una fine lenta e dolorosa, sono riuscito ad intervenire in tempo tra non molto sbiadirà, mi chiedo dove lo abbiano reperito qui in Grecia- si domandò Lyon.
Natsu ricordava Ignia ferirlo con quel pugnale proprio in quel punto. Voleva toglierlo di mezzo a tutti i costi-Lo ucciderò con le mie mani- tentò di rialzarsi una seconda volta.
Fu Lyon a fermarlo stavolta-Dove credi di andare? Resta a riposo non ti sei ancora ristabilito e poi devi mettere qualcosa sullo stomaco-
-Non intralciarmi Lyon, devo fermare Ignia prima che sia troppo tardi, devo fermare la sua avanzata ad Atene, e soprattutto voglio strappare Lucy dalle sue grinfie-
-Ora fermati Natsu!- disse Gray dando man forte a Lyon.
E allora Natsu esplose-Non capite. È stato lui l’artefice di quella frana!-
Quella confessione lasciò i suoi amici scioccati e stupefatti oltre ogni limite e Gajeel chiese cauto-cosa intendi ‘’che è stato lui l’artefice di quella frana’’?-
Natsu si fermò e si accasciò a terra conscio solo ora di aver fatto un grosso errore anche il padre di Gajeel era morto in quella frana tentando di salvare il suo re.
-Dimmelo!- la sua voce rimbombò per tutta la caverna e allora Natsu fu costretto a raccontare la confessione del fratello mentre i suoi compagni ascoltavano in silenzio.
Gajeel si oscurò in volto e Natsu con fatica si erse in piedi iniziando a incamminarsi verso l’uscita.
-Fermati Natsu, vuoi andare in contro ad un suicidio?-
-Se mi intralci Gray  ti prendo a pugni tu non sai come mi sento!- parlò infine il principe spartano.
-Credi che non lo sappiamo?- Gajeel parlò grave e lo fissò truce a braccia incrociate al petto-per salvare te, noi abbiamo lasciato indietro le nostre donne-
Natsu parve calmarsi e chinò il capo pieno di rimorsi non aveva pensato a quella evenienza e Gray e Gajeel stavano soffrendo tanto quanto lui non solo Lucy era nelle mani di quell’infame ma anche le compagne dei suoi amici. -Mi dispiace-
-E ora che si fa?- domandò Lyon.
-Noi quattro da soli non basteremo di certo contro Ignia e il suo esercito-disse Gajeel ma PantherLily emise un ringhio infastidito-scusa vecchio mio, intendevo cinque-ma un altro ruggito proveniente da Happy si fece sentire. -Ti ci metti anche tu, eh? Facciamo cinque e un sesto per essere gentile-
-Sai che ti dico Gajeel hai ragione- rispose Natsu dopo un lungo momento di riflessione, doveva ragionare a mente fredda qualcosa che Ignia non si sarebbe aspettato, doveva giocare d’astuzia-dobbiamo pensare ad un piano e penso di avere in mente la prossima mossa-
-Ovvero?-
-Dobbiamo chiedere aiuto, dobbiamo andare a Megalopolis e avvertire Zeref-
-Zeref?-
-Sono certo che sia all’oscuro di ciò che sta succedendo a Sparta, ci serve il suo aiuto se vogliamo fermare Ignia-
Lyon annuì-Finalmente un piano sensato-
-Perfetto vado a recuperare i cavalli- disse Gajeel uscendo dalla grotta.
Natsu osservò la spilla di Lucy, l’aveva sempre tenuta stretta anche quando era incosciente se la portò alle labbra lasciandole un bacio.
L’avrebbe salvata, avrebbe liberato Lucy e Sparta da Ignia.
‘’Lucy’’
 
                                                                        ***
 
Lucy riaprì gli occhi rinfrancata dal sonno si guardò attorno spaesata e si accorse che era dentro la sua stanza e la cosa strana è che non ricordava nemmeno come esserci arrivata si massaggiò la testa era ancora così confusa-come ci sono finita qui?-chiese a se stessa una delle poche cose che ricordava erano due pallide lune.
Eppure le guardie l’avevano buttata in una cella e ricordava prima di quel vuoto di memoria Zirconis e quell’altro suo compare che avevano cattive intenzioni con lei adesso si trovava lì senza capire il perché.
La porta si spalancò e Lucy si irrigidì nel vedere entrare il re di Sparta, il nemico di Natsu e suo nemico.
-I-Ignia?- balbettò Lucy.
Il re di Sparta incrociò le braccia la petto, vederla impaurita lo eccitava, sembrava un’animale in trappola -Vedo che sei sveglia, meglio così, abbiamo un sacco di cose di cui parlare- avanzando verso di lei e chiedendo a Lucy con una affettuosità sconosciuta-sei riuscita a riposare? Vuoi che ti porti qualcosa? Avrai fame-
-Non ti avvicinare!- e con sua enorme sorpresa Ignia si fermò alzando le mani all’altezza del petto.
-Lucy lo so che dopo tutti questi eventi sei restia a fidarti di me ma lascia che ti spieghi, ti assicuro che non ho intenzione di farti del male-
Glielo aveva già fatto, come osava dire una cosa del genere? La sua calma era peggio della sua ostentata arroganza e Lucy lo affrontò balzando giù dal letto andando di fronte a lui-Spiegarmi cosa? Prima mi butti in cella peggio di una criminale e poi mi riporti qui a che gioco stai giocando? E Natsu dov’è? Sta bene?-
Lui allungò due dita incantato quasi come se fosse sordo alle sue richieste e le accarezzò la guancia mormorando-sei così bella-
Lucy si ritrasse come se l’avesse graffiata-rispondimi! Dimmi dov’è Natsu!-
-Non l’hanno ancora trovato- sibilò Ignia e Lucy trattenne un sospiro di sollievo.
-Ma non cantare vittoria troppo presto ormai Natsu sarà morto, te l’ho detto-
-Zitto! Sta zitto! Non voglio sentirti!- si mise le mani sulle orecchie ma Ignia le afferrò i polsi, i suoi occhi dorati fiammeggiavano pericolosi-smettila di preoccuparti per lui! Adesso mi appartieni!-
-Lasciami! Stai delirando!- tentò di sgusciare via da quella presa ma invano e Ignia la tirò più vicino sussurrandole.
-Oh no mia piccola Lucy, è la verità nuda e cruda, sin dalla tua nascita il tuo scopo è stato quello di diventare la moglie del re di Sparta come predisse l’oracolo di Delfi- lasciandola andare.
Gli occhi marroni di Lucy erano pieni di confusione-ma di cosa parli? Stai mentendo!-
Ignia inarcò un sopracciglio con ritrovata arroganza-mi dispiace per te che ti abbiano tenuta all’oscuro ma è ciò che la Pizia decretò ‘’una ragazza tra le più nobili famiglie di Atene sarebbe diventata la prossima regina di Sparta e deciderà tra la pace o la guerra della Grecia sua sarà la scelta del sole’’-
Un’altra profezia e stavolta peggiore di quella di Selene.
Era troppo!!! Non poteva essere vero tuttavia se così fosse stato, allora perché non le avevano detto niente? Suo padre e sua madre sapevano di quella profezia? E allora perché l’avevano tenuta all’oscuro?
Non poteva essere nella maniera più assoluta, Ignia aveva preso un abbaglio.
-Non puoi sapere che sia io quella persona, Ignia- negando con tutta se stessa.
-E invece si, sei proprio tu- lui scrollò le spalle-non guardarmi con quella faccia, ho fatto le mie ricerche all’inizio sospettavo si trattasse di Erza la sacerdotessa di Atene, l’avrei presa con me solo per amor di patria ma quando ti ho vista la prima volta sentivo che qualcosa ci legava sono stato così ceco avrei dovuto capirlo subito-
Lucy s’immobilizzò dalla paura e le mani di Ignia si posarono sulle sue guance-ti ho cercata per così tanto tempo - la voce di Ignia tradì commozione-ti ho amata dal primo momento che ti ho vista ed ora sei qui, Lucy, finalmente sei mia- le labbra di Ignia si posarono su quelle di Lucy lo shock durò pochi secondi, spinse via Ignia urlando-lasciami!-
Ignia parve inizialmente sorpreso ma poi scosse il capo e sorrise-devi ancora abituarti all’idea, sarò paziente e ti darò tutto il tempo che vorrai-
Lucy pianse-Non prendermi in giro! Profezia o no, io non ti amo e mai ti amerò! Natsu è l’unico che amo! Lui solo!-
Ignia le voltò le spalle e si fermò sulla soglia della porta guardandola un’ultima volta e promettendole sicuro-Oh invece lo farai, mi amerai! Alla fine ottengo sempre tutto quello che voglio!- si richiuse la porta alle spalle lasciando sola Lucy che si pulì la bocca sfregandosi ripetutamente il dorso della mano sulle labbra per togliere la traccia di quel bacio.

 
 
 
 
 
 

Angolo autrice: Salve cari lettori!!! Dopo un periodo di luuuunga assenza, sottolineando le ‘’u’’ da questa storia sono felice di essere tornata con questo nuovo capitolo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi sia fatta perdonare per questo tragico ritardo e spero di tornare il prima possibile e non si tramuti in un’altra interminabile assenza.
Ciao ciao.

   
 
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