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Autore: Farkas    15/05/2022    4 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 5: La bacchetta della rivoluzionaria

 
Olivander aveva rispetto per i pozionisti, ma quando sentiva qualcuno dire che non c’era poi tanta differenza tra preparare una pozione e creare una bacchetta, si sentiva denigrato pur sapendo che la gente diceva così a causa della totale ignoranza delle regole che determinavano e rendevano unica la sua arte.
Una pozione per complicata che sia è comunque qualcosa i cui effetti saranno inevitabilmente determinati dagli ingredienti che la compongono e all’ordine e al modo in cui sono stati trattati per diventarne parte. Anche in caso di preparazione errata, gli errori e i loro effetti saranno determinabili sempre grazie ai suddetti criteri.       Inoltre, mentre due pozioni preparate correttamente avranno sempre lo stesso effetto, non esisteranno mai due bacchette del tutto identiche, proprio come non ci saranno mai due alberi o due creature magiche del tutto identiche. E anche nel raro caso che due bacchette siano composte da legno preso dallo stesso albero, nucleo prelevato dalla medesima creatura e abbiano la stessa lunghezza, comunque diverranno sempre più diverse a seconda delle esperienze che condivideranno con i rispettivi proprietari.
Un’altra differenza tra l’arte delle bacchette e quella delle pozioni, è che nella prima non ci sono ricette da seguire. Certamente ci sono legni che in generale legano meglio con determinati nuclei che con altri, ma questi riferimenti possono fare al massimo da linee guida, data la diversità di piante e creature. E in certi casi combinazioni insolite danno risultati sorprendenti, difficilmente replicabili.
A riscuoterlo da quelle riflessioni (nate per l’entusiastico articolo con cui la Gazzetta del Profeta annunciava la vittoria di Hogwarts al torneo pozionistico fra scuole) ci pensò l’aprirsi della porta del negozio. Gerard alzò lo sguardo e vide entrare una ragazzina pallida, i cui lunghi capelli argentei erano legati in una treccia. Anche gli occhi grandi e profondi possedevano un colore insolito, un bellissimo viola. Benché fossero ancora acerbi, traspariva una grande bellezza da quei lineamenti.
-Buongiorno, sono qui per acquistare la mia bacchetta- annunciò la ragazzina.
-Certo- rispose Gerard. - In effetti mi chiedevo quando sarebbe venuta nel mio negozio signorina Targaryen-.
La piccola non sembrò sorpresa dal fatto che Olivander sapesse chi fosse anche se non si erano mai incontrati prima.
-Questi occhi e questi capelli, sono inconfondibili- commentò.
-Vero, vero. Ricordo bene quando i suoi fratelli sono venuti a comprare le loro bacchette. Clienti difficili. Anche se so che i parenti possono avere bacchette molto diverse fra loro, ammetto che fui molto sorpreso quando Rhaegar si rivelò compatibile con una bacchetta di fenice, la vostra famiglia mostra da sempre una spiccata affinità con le bacchette di drago… sono stati pochissimi i Targaryen scelti da una bacchetta con un altro elemento… -.
La ragazzina annuì, per poi far girare lo sguardo tra le bacchette presenti nel negozio. Ce n’erano centinaia e presto una sarebbe stata sua.
-Mmm… bene bene… si armi di pazienza signorina Targaryen, potrebbe volerci un po’- annunciò Olivander dopo aver preso le misure.
-D’accordo, ma io mi chiamo Daenerys, non signorina Targaryen-.
-Be’ è meglio che si abitui. Per i prossimi sette anni gli insegnanti la chiameranno così- fece notare Olivander mentre andava a prendere le prime bacchette da sottoporre alla cliente. Ovviamente prese prodotti che avessero tutti i tipi di anime. Ogni individuo era differente proprio come le bacchette e solo perché la maggior parte dei membri della famiglia Targaryen si era rivelata compatibile col drago non voleva dire che lo fosse anche Daenerys.
-Ecco qui: ciliegio, crine di unicorno, undici pollici e tre quarti, rigida-.
Dany la afferrò con entusiasmo e la agitò, ma poco dopo Gerard gliela strappò di mano.
-No, no, proprio non ci siamo. Tenti con questa: pero, piuma di fenice, dodici pollici e mezzo, flessibile-.
Daenerys fece girare la bacchetta in aria, riuscendo solo a produrre un debole squittio e un fil di fumo a malapena visibile.
-Mi sa di no. Tasso, crine di unicorno, quattordici pollici, piacevolmente flessibile- proclamò il fabbricante porgendole un’altra bacchetta.
La bionda afferrò la bacchetta e un attimo dopo la scatola di una di quelle che aveva già provato venne scaraventata contro la parete a tutta velocità.
-Sono desolata- mormorò Dany.
-Non si preoccupi, gli incidenti capitano- fece il fabbricante, mentre si accertava che il contenuto della scatola non avesse subito danni.
Le otto bacchette successive non diedero risultati migliori, cosa che minò il buonumore di Dany. Aveva sperato di fare un giro per Diagon Alley approfittando della bella giornata, ma cominciava a temere che avrebbe passato tutto il pomeriggio in quel negozio scuro. Per carità, ci teneva ad avere la bacchetta, ma le dispiaceva non potersi godere di più di un giorno fuori casa. Da quando Rhaegar se n’era andato all’estero per lavorare coi draghi, lei era rimasta bloccata con suo padre e Viserys e sinceramente non le piaceva affatto la loro compagnia. Viserys sembrava avercela sempre con lei, visto che la loro madre era morta dandola alla luce e suo padre stava sempre a farneticare della purezza di sangue e di come Tywin Lannister lo mettesse in ombra al Ministero. Da casa sua ormai rifuggiva come da una prigione, non le pareva vero che entro pochi mesi sarebbe andata a Hogwarts.
-Né l’unicorno, né la fenice fanno al caso nostro. Qui ci vuole il drago! - sentenziò Gerard dopo una trentina di tentativi andati a vuoto. - Pare che lei rispetterà la tradizione di famiglia, Daenerys-.
La cosa intristì leggermente la ragazza. Le sarebbe piaciuto avere una bacchetta come quella di Rhaegar .
Fu solo dopo il cinquantesimo tentativo che anche Olivander cominciò a parere incuriosito. Le aveva fatto provare bacchette di ogni tipo, lunghe e corte e su sua richiesta anche altre non di drago, ma nessuna era andata bene. Per fortuna esclusa una fiammata, non aveva generato nessun fenomeno magico pericoloso. Olivander sottoponeva alla sua cliente una bacchetta dopo l’altra, sempre più esaltato. In quella giovane strega doveva esserci qualcosa di speciale, che richiedeva una bacchetta particolare.
-Non potrebbe esserci qualcosa che non va? - mormorò la bionda. - Forse ho sbagliato qualcosa quando abbiamo preso le misure…-.
-Le assicuro che non c’è nulla che non vada e che lei uscirà da questo negozio con la sua bacchetta- dichiarò Gerard in tono deciso. – Suo fratello Rhaeghar ci ha messo ancora più tempo di lei, ma alla fine ha trovato la sua compagna. La troverà anche lei. Abbiamo già tentato con la maggior parte dei legni più rari, ma ce ne sono ancora un paio da testare... nel frattempo provi questa: acacia, dodici pollici e un quarto, corda del cuore di drago-.
La piccola Targaryen la provò senza tanta fiducia e non accadde nulla.
-No, no, non è lei. Eppure ci siamo quasi… mi chiedo se… mmm… aspetti un attimo- annunciò Gerard prima di allontanarsi. Poco dopo tornò reggendo una scatola tra le mani.
-Tenti con quelle che ho già preso, e se non vanno bene testeremo questa-.
Dany eseguì, ma riuscì solo a produrre qualche goccia d’acqua e un paio di scintille.  
-Ecco qui. Pioppo tremulo e corda del cuore di drago, tredici pollici e mezzo, flessibile. Perfetta per gli incantesimi- annunciò Olivander aprendo la scatola.
Agli occhi della strega si rivelò una splendida bacchetta bianca, che pareva realizzata in avorio piuttosto che in legno dal manico finemente lavorato, decorata con un rilievo che ricordava una coda di drago. Il colore le ricordava un po’ quello dei suoi capelli o il manto del suo unicorno domestico.
Appena Daenerys la prese in mano, avvertì un calore improvviso e d’istinto, usò la bacchetta per tracciare un triangolo nell’aria. Un attimo dopo una sagoma argentea di tale forma brillò di fronte ai due.
-Perfetto! Che le avevo detto? Bisognava solo avere pazienza. Però devo ammettere che è strano... una cosa davvero strana...- commentò Gerard. Mentre Dany preparava i galeoni il fabbricante rimise la bacchetta nella scatola continuando a borbottare: -Ma che strano... davvero strano-.
-Scusi- fece Daenerys. - Ma che cosa c'è di strano? -.
Olivander piantò i suoi occhi grigi in quelli viola della ragazza: - Deve sapere che il drago la cui corda del cuore fa da nucleo alla sua bacchetta, ha fornito materiale sufficiente per creare tre bacchette, signorina Targaryen. Tre. Ed è molto strano che questa bacchetta abbia scelto lei adesso, visto che una delle sue gemelle ha trovato il suo proprietario non più di un quarto d’ora prima che lei arrivasse in negozio. Mi sorprenderei molto se non vi foste incrociati per strada. In tanti anni che faccio questo mestiere non mi era mai capitato un caso del genere-.
-E la terza bacchetta? - chiese curiosa la neo-undicenne.
-Quella è stata venduta da circa sedici anni a un mago di comprovato talento, di cui per ora sarebbe inutile rivelarle il nome. Direi che ci si possa aspettare molto da lei Daenerys: deve sapere che le bacchette di pioppo tremulo generalmente scelgono padroni forti e determinati, più propensi ad accettare nuove missioni nella loro vita. La sua è una bacchetta per rivoluzionari, dotata dell’anima che concede più potere in assoluto-.
-Me ne mostrerò degna signor Olivander- rispose la ragazza, prendendo la scatola con grande delicatezza.
Mentre guardava la ragazza e la bacchetta uscire dal suo negozio, Gerard si disse che molto probabilmente erano dirette verso qualcosa di speciale. E che forse le sorelle di quella bacchetta e i loro compagni avrebbero fatto parte del viaggio.
Il signor Olivander aveva ragione. Ma questa è un’altra storia e sarà raccontata un’altra volta.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Si accettano scommesse! Secondo voi chi possiede le bacchette gemelle di quella di Dany?
Ovviamente la bacchetta di Daenerys non poteva che avere la corda del cuore di drago come nucleo. Finora non è stato rivelato nessun possessore di una bacchetta di pioppo tremulo, ma anche se è solo una mia supposizione, ritengo probabile che la prima bacchetta di Grindelwald fosse fatta di tale legno.
Prima di decidermi su questo legno ci ho messo parecchio, ergo anche Olivander doveva penare per trovare la bacchetta di Dany.
Faccio un saluto particolare a Strega1981 che ha recensito tutti i capitoli di questa storia e che nell’ultima recensione mi aveva chiesto della bacchetta di Daenerys. Lei e qualcun altro erano curiosi di vedere anche quella di Tyrion, ma dato che i Lannister, hanno già avuto la parte del leone nei capitoli di questa storia, vorrei aspettare un po’ per mettere in scena il buono della famiglia.
Ringrazio qui anche gli altri recensori dello scorso capitolo Eideard_madadhallaidh88, e fenris, di nuovo Strega1981 che ha messo la storia tra le seguite, di nuovo Eideard_madadhallaidh88 e Yami no Yoake che hanno messo l’hanno messa nelle preferite.
Spero di vedervi tutti nelle recensioni!
  
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