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Autore: Eririchan    18/05/2022    1 recensioni
AU scritta in modo assolutamente scherzoso.
Vicende che avvengono tra i banchi di scuola e il campo di volleyball della suddetta.
Presente (e molto) il Pairing HoroxRen e probabilmente anche RenxMaiden e YohxAnna, ma non saranno centrali.
Che dire, spero di farvi ridere.
Genere: Comico, Parodia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Anna Kyoyama, Horo Horo, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: AU, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Horo Horo e quella bambina si stavano fissando da almeno tre minuti.
In silenzio.

- Questa bambina è finta. Decretò alla fine il nordico. E ancora, la bimba non si mosse.

- Forse è straniera? Provò a indovinare Lyserg: nel cortile della scuola non c’era nessuno a parte loro, quindi non poteva che essersi persa. Tuttavia non la bambina non sembrava voler rispondere alle loro domande nemmeno con lo sguardo: la sua faccia era completamente priva d’espressione.

Almeno finché non arrivò Chocolove. Nel vederlo, la piccola sgranò gli occhi per un istante. Poi tornò la maschera di cera di prima.

- Ma tu guarda… Si stupì Yoh. Mentre Horo Horo scattò con un più plateale: - Ehi, è viva!

- Sì, è viva Horo Horo, questo non lo aveva messo in dubbio nessuno.

- Oh, ma sta’ zitto! – esclamò rivolto a Ren, - Non dovresti essere con la tua dolce Jeanne adesso?!

Il cinese fece un sorrisetto: - Credevo ti desse fastidio, ma se proprio ci tieni… -

- Tu non vai da nessuna parte! – lo sgridò Anna appena comparsa nel cortile. – E tu, - rivolta adesso a Horo Horo, - piantala di istigarlo! Abbiamo una partita da giocare!

Era vero: Chocolove aveva promesso a tutti che avrebbe portato il sesto giocatore… però lì non c’era nessuno al momento. – Allora? Dov’è tuo cugino? –
McDonnell si avvicinò all’allenatrice e spiegò che stava per arrivare: purtroppo a casa Gordon dovevano darsi il cambio per badare al loro piccolo animale domestico. Peccato che i membri della sua squadra fossero troppo giovani per capirla: nessuno aveva mai nemmeno sentito parlare di Phyllis Gordon e del suo leopardo da passeggio. E nessuno era mai stato a casa dell’afroamericano, per cui avevano sempre creduto tutti che Mic fosse solo un gatto.

- Stupido di un cugino, nessuno sa chi è Phyllis Gordon!

Alle loro spalle, comparve un ragazzo dalla pelle scura ma dai lineamenti allungati. Capelli neri e dritti come la pioggia. Ed era un bel ragazzo.

- Non c’è modo che sia tuo cugino. - deliberò Anna, - È troppo bello.

Yoh la accusò puntandole contro un dito: - Ecco, lo hai detto! Ora siamo pari!

La ragazza indossò all’istante dei guantoni da pugilato e colpì il caposquadra: - L’ho detto solo perché lo pensa Takei! Il tuo caso è diverso*!

- Ouch, i guantoni di mio fratello, allora li avevi presi tu…

La ragazza li sfilò. C’erano disegnati sopra due mostri, uno rosso e uno blu. – Sì, trovo che s’intonino bene con la collana che mi ha regalato tua nonna.

- Scusate, possiamo giocare? – propose Lyserg indicando che la bambina si era seduta in fondo al campo da pallavolo, probabilmente per guardarli.

- Sarà un’altra spia di Hao. – propose Horo Horo, - Si vede che Opacho deve pedinare qualcun altro.

- E chi? La squadra di mio fratello doveva incontrare le Ly, ma hanno dato forfè perché non sono riuscite a trovare il sesto.

- Che incapaci, - sputò Anna, - quando si giocava a tre si sono ritirate perché erano troppe e non sono riuscite a decidere chi tra loro doveva giocare, e adesso sono in troppo poche. Va beh, iniziamo!

Appena il nuovo arrivato diede mostra della sua velocità, potenza, precisione e sangue freddo sul campo, Anna soffiò nel fischietto (che era molto originale, perché lo aveva infilato come pendente in una collana di perle blu) e decretò che Pascal Avaf era il nuovo caposquadra.

- Non puoi togliermi dal capitanato della mia squadra! – si lamentò Yoh, - L’ho fondata io!

- Non puoi continuare a cambiarci i ruoli! S’incavolò Ren.

- Posso e lo faccio, ve l’ho già detto. È molto più bravo di voi e mi avete eletta allenatrice perché volete vincere, quindi si fa come dico io e basta.

- A dire il vero ti sei autoproclamata… Horo Horo non finì mai la frase, perché Anna fece assaggiare anche lui il guantone chiamato Zenki. Siccome le formicolava la mano, gli fece conoscere anche Kouki subito dopo, ma questa è un’altra storia.

Dopo il primo punto, Horo Horo si accorse di una spilletta appuntata al petto di Lyserg. – Ehi, che è quello?

- Questa? Me l’ha regalata mio padre l’ultima volta che l’ho visto. È un portafortuna di famiglia, ho deciso di indossarlo alla finale anche se va contro il regolamento… la metterò sulla canottiera.

- Molto carino ma… ti sei accorto che è da femmine, vero? Insomma, una fatina rosa in una gabbia non fa molto macho…

- Ha parlato quello che va in giro con un pupazzetto rosa attaccato alla cartella!

Horokeu divenne rosso in volto all’istante. – Quante volte te lo devo ripetere, Ren?! Kororo è un ricordo d’infanzia!

- Tsk. Anche io avevo un soldatino preferito, ma non me lo porto in giro quando esco di casa!

S’intromise Yoh: - Intendi Bason? Il giocattolo che credevi Jun ti avesse buttato e per il quale hai pianto per giorni?

Ren si zittì un attimo. Poi, cercando di restare serio: - Boh, forse, non ricordo…

- Io me lo ricordo! È stato tre settimane fa!

Mentre Ren fulminava Chocolove con lo sguardo, la bambina impassibile iniziò a correre, attraversando il campo di pallavolo. Superò Anna, ancora al palo laterale, e proseguì verso i cespugli.

- Che sta facendo? Si chiesero tutti. Poi una voce arrivò dai cespugli: - Seyrarm, sei qui! Ti ho cercata dappertutto!

La bambina uscì dal cespuglio insieme a un bimbo leggermente più alto di lei. Lo trascinò fino al campo da volley e gli indicò Chocolove.

- Tu… tu sei… - provò a dire il bimbetto, improvvisamente sbiancato in volto.

- Chocolove, devi dirci qualcosa? Lo fulminò Ren.

Ma ecco che il bambino sbottò: - Tu hai ucciso mio padre!

Tutti quanti esclamarono un: - EEEEEH?!

- Sì! Riconosco la tua brutta faccia! Papà ci ha messo una vita per raggiungere quel livello su Fortnite! Poi sei arrivato tu e l’hai ucciso!

- Aaaaaah – sospirarono tutti.

- Ha pure perso la mamma perché giocava sempre a quel gioco!

- Eeeeh?!

- Ok, direi che per oggi ho sentito scempiaggini a sufficienza. – troncò Anna, - Forza, tutti a casa!

La sorpresa fu tanta, quando Anna e Yoh si videro seguire dai due fratellini. E fu ancor più grossa, quando costoro dissero che Mikihisa, il papà di Yoh, li aveva presi temporaneamente in affido. – Sai, la mamma scomparsa e il papà alcolista… quando a Natale non è tornato a casa, Miki si è offerto di farci da papà! Esclamò Redseb.

- Ma se non ha fatto da papà nemmeno a me?!
 
Mentre Asakura, Muntzer e Kyoyama sbrigavano i dissidi della famiglia di Yoh, Ren si chinò a raccogliere qualcosa da terra. – Hei, Scemo Scemo, ti è caduto il pezzo di legno.

L’ainu afferrò l’ikupasui con troppo entusiasmo: - Mi hai salvato la vita! Se mia sorella scopre che l’ho perso o che si è sbeccato, per me è finita!

Ren lo osservò mentre rimetteva l’oggetto nel borsone. Poi chiese: - La senti ancora, quella Tamiko?

Horo Horo bevve un sorso d’acqua, poi rispose: - Non proprio… perché?

- Avevo capito che era la tua ragazza. Anzi, fidanzata, come Anna e Yoh, non è così?

- Sì, beh, no, ecco… io… - l’ainu approfittò del fatto che doveva cambiarsi la maglietta sudata per prendere tempo. Quando gli sembrò di aver trovato le
parole, gli uscirono così: - L’ho uccisa. Non volevo farlo ma… è successo. Ora non mi parla più.

- Inizio a pensare che abusiamo un po’ troppo di questo termine…

- Forse hai ragione: come definiresti qualcuno che lascia un’amica in mezzo a un sentiero di montagna, la quale così si perde e muore assiderata sotto una valanga?

- Beh… un assassino?

- Allora non è il mio caso: le ho solo detto che mi piace un’altra persona e lei mi ha risposto “tu per me sei morto”. E mi ha bloccato su tutti i social.

- Interessante… inizio a pensare che Scemo Scemo ti calzi proprio meglio di Horo Horo.

- E io penso che invece di Ren, inizierò a chiamarti Yen, visto quanti soldi c’hai.

- Pfu. Che cavolata.

- Sarà, ma Anna ha di nuovo prenotato a tuo nome.

- LEI COSA…?!
   
 
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