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Autore: GoldenRing    19/05/2022    1 recensioni
“Quello che è successo, detective, ha completamente cambiato la mia vita. Può il suo ottuso cervello arrivare alla conclusione che ovvio, ovvio che voglio sporgere denuncia? Ha la minima idea di come mi senta in questo momento? Non ho certezze, mi sento disorientato, perso. L’unica consolazione che mi resta è pensare che questo è un incubo dal quale mi sveglierò presto" [...]
"Cosa vuole detective? Sapere della mia vita?"
"Questo è un inizio dal quale poter avere una conversazione, Midoriya".
"Bene, glielo dirò. Poi uscirò da quella porta e non ci rivedremo più, intesi?"
[...]
Izuku non smise di fissare la fotografia per tutta la durata della funzione religiosa. Erano sempre stati loro due. Voleva fosse così ancora una volta. Ancora per sempre.
[...]
Izuku è messo davanti ad una scelta difficile, quando la società, gli eroi lo deludono ancora una volta.
[Quirkless!Izuku][Death of a minor character]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izuku Midoriya, Naomasa Tsukauchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima cosa che Izuku Midoriya notò entrando nella stanza era l’illuminazione fredda e accecante della lampada a neon. Era attaccata al soffitto, posizionata esattamente al centro tra le due sedie ai lati del tavolo. Rendeva l’ambiente ancora più spoglio di quanto realmente fosse. 

Un tavolo di legno, lucido e dalle finiture modeste, due sedie dall’apparenza comode, l'assenza di finestre e un gigantesco specchio alla sua sinistra la rendeva esattamente una stanza per gli interrogatori.

Qualcuno entrò dalla porta, si sedette, si schiarì la voce chiamando il suo nome cercando di attirare la sua attenzione. 

Poche erano le situazioni o le persone che suscitavano l'interesse di Izuku. 

Gli eroi, da sempre, sua madre, una donna dal cuore sulla manica, la fisica, utile da quando i quirk ne avevano completamente cambiato le basi e da solo pochi giorni il detective Naomasa Tsukauchi.

Era un uomo sulla quarantina, alto con capelli corti e neri e occhi neri un po' rettangolari. Lo aveva conosciuto esattamente 72 ore prima e nonostante i suoi continui sforzi, non aveva avuto la voglia di parlargli.

 “È una semplice conversazione, Midoriya-kun” ripeté . “Non c’è bisogno di essere nervosi” continuò con tono rassicurante forgiato, forse, dall’aver ripetuto spesso frasi simili. Il detective, poi, si aspettava sempre un qualche forma di risposta che prontamente non arrivava mai.

Midoriya lo guardò di sbieco, non abbassando mai il volto dalla luce al soffitto. Deglutendo il poco disagio che gli era rimasto, indietreggiò per allontanarsi il più possibile dal tavolo notando che ci fosse qualcosa di strano oggi nel detective.

Lo guardò, quindi, per alcuni istanti. Indossava la solita camicia bianca che gli calzava a pennello, lo stesso trench cachi appeso alla sedia, lo stesso stupido cappello da Sherlock Holmes. Eppure… qualcosa stonava.

Lo sguardo severo del detective vagava tra i pochi documenti sul tavolo e la sua figura. Tutto il suo corpo trasudava una certa tensione ed ansia come se l’aria gli stesse facendo troppa pressione o come se qualcuno lo stesse osservando, studiando ogni sua mossa e pregando nel suo più piccolo degli errori. 

Izuku riconobbe una sua fototessera in alto a destra su uno dei fogli. Era una di quelle stampate da sua madre per iscriversi al liceo.

“Cosa vuole, detective?” la voce gracchiava, secca e stridula.

“Midoriya” L'uomo richiuse velocemente i documenti “non è un interrogatorio quindi non considerarlo come tale. Voglio solo parlare”. 

Izuku annuì in riflessione, affondando un po’ di più sulla sedia. 

“Parlare? Ho sedici anni, Tsukauchi-san. Potrei essere giovane ma non stupido” una piccola ruga increspò la fronte. “Qual è il senso di questo "non interrogatorio", detective?".

“Voglio sapere quali sono le tue intenzioni” disse breve e conciso.

Midoriya spostò il suo sguardo un po’ ovunque, dallo specchio al cestino accanto al tavolo, dalla porta di ferro alle sue spalle fino alla telecamera all’angolo in alto. Alzò l’indice per toccare il suo riflesso. Lo sporcò con l’impronta sudata. Era uno specchio semiriflettente.

Suppose, quindi, che ci fossero delle persone che lo stessero osservando e la certezza che ci fosse un microfono non troppo distante da dove si trovava lo assicurava che lo stessero anche ascoltando. Si mosse sulla sedia allargando un po’ gli occhi su tutto lo specchio. Si sforzò di non essere teso come un fascio di nervi e di non balbettare come la solita pecora che era. Ma era totalmente difficile quando l’unica sensazione che provava era quella di sentirsi come un animale in uno zoo.

“La polizia vuole saperlo o qualcun altro?” 

“Suppongo che a questo punto, tu già lo sappia” il detective si mosse sulla sedia sentendo già fastidio per esserci stato seduto troppo a lungo. Un mormorio si levò in risposta.

“Cosa volete che vi dica?” l'adolescente scrollò le spalle in un gesto di totale indifferenza.

“Ha intenzione di sporgere denuncia?”

Eh?” Gli occhi di Midoriya si spalancarono, tutto il suo corpo si tese.

Era anche da considerare la più remota possibilità di non denunciare l'accaduto? 

Avevano intenzione di mettere tutto a tacere, di nasconderlo sotto al tappeto come la polvere che non si ha voglia di pulire. 

Una risata acquosa spezzò il silenzio. Izuku si alzò di scatto dalla sedia che per poco non cadde all’indietro.

“Quello che è successo, detective, ha completamente cambiato la mia vita. Può il suo ottuso cervello arrivare alla conclusione che ovvio, ovvio che voglio sporgere denuncia? Ha la minima idea di come mi senta in questo momento? Non ho certezze, mi sento disorientato, perso. L’unica consolazione che mi resta è pensare che questo è un incubo dal quale mi sveglierò presto" .

“Ma la situazione è più grave del previsto se la Hero Public Safety Commission è costretta ad intervenire” l’adolescente si ri-accasciò sulla sedia. Le spalle caddero a metà dello schienale mentre una mano iniziò a strofinare la fronte. “E lei detective, è qui perché glielo dice la HPSC?”

Lo sguardo ardente e le sue parole paralizzarono il detective all'istante. Gli occhi del giovane di fronte erano adornati da cerchi di un viola così scuro da mettere in risalto il verde delle iridi. Era uno sguardo di sfida di chi aveva già perso tutto. Era lampante, però, quanto l’adolescente stesse soffrendo.

Il detective distolse lo sguardo mentre la vergogna colorò le sue guance. La polizia non poteva permettersi di incrinarsi al volere della HPSC ma in questo momento quando molti eroi potevano essere denunciati, altrettante carriere di studenti eroi potevano essere messe a repentaglio prima ancora di consolidarsi e… subito dopo la morte di All Might: la società non poteva permettersi un colpo di quella portata, l’equilibrio precario si sarebbe spezzato totalmente.

"La tua scheda medica dice che non hai una stranezza" l'uomo si schiarì la gola "Tua madre una leggera telecinesi, mentre tuo padre una stranezza sputafuoco".

L’adolescente lo guardò sorpreso, il lieve shock si trasformò subito in uno sguardo accigliato come a chiedere al detective se fosse davvero serio in quel momento.

L'ufficiale di Polizia si bloccò e il ragazzo si accasciò ancora di più sulla sedia, ora totalmente sconfitto. "Cosa vuole detective? Sapere della mia vita?"

"Questo è un inizio dal quale poter avere una conversazione, Midoriya".

"Bene, glielo dirò. Poi uscirò da quella porta e non ci rivedremo più, intesi?"

Il detective annui.

“Mi è stato diagnosticato lo stato di quirkless all’età di quattro anni. Fu una notizia che sconvolse tutti. Soprattutto me, ma nonostante quello che mi disse il dottore quel giorno, non smisi di voler essere un eroe” sussurrò Izuku. Una delle mani giocherellava con la manica della felpa.

“Già a quell’età capii che la vita è ingiusta, che le persone non nascono tutte uguali ma con privilegi diversi…basati più sulla genetica e, detto fra noi" il ragazzo indicò lo specchio, "su una gran bella botta di culo nel ricevere un forte quirk” un sorriso amaro attraversò il suo volto. “O almeno di riceverne uno”.

Sbuffò cercando di inspirare il più lentamente e silenziosamente possibile.

“Ma come ho detto, non smisi di voler essere un eroe”.

“Da piccolo ero ossessionato dal video di debutto di All Might, quello in cui salvò più di cento civili dalle fiamme con un sorriso stampato in faccia" Izuku si guardò in grembo mentre alcune ciocche di capelli gli nascondevano gli occhi 

"Volevo essere proprio come lui" la voce si incrinò “salvare tutti col sorriso”. 

Un silenzio teso cadde sulle loro teste. 

" Perchè continuare a voler essere un eroe se non hai un quirk?... Semplicemente perchè gli eroi sono fantastici, perché in un mondo basato sull’idolatria degli eroi, sulla netta divisione tra il male e il bene, e sulla possibilità di poter salvare tutti con un sorriso stampato in faccia, non è poi così difficile capirne il perché".  Midoriya rise di una finta risata.

"Non smisi mai di credere nel mio sogno anche quando due anni fa, All Might dopo avermi salvato da un cattivo" una piccola pausa spezzò il suo monologo. " lo distrusse con uno dei pugni più potenti".

Il ragazzo sbuffò al lieve shock del detective.  

"Mi disse che no, senza un quirk non sarei mai potuto essere un eroe, perché anche con uno forte come quello del simbolo della pace sarebbe stato pericoloso". Le mani stringevano i suoi jeans in pugni stretti.  


“Non nego che ci rimasi male".  Izuku si mise sulla difensiva pronto a difendere i suoi sentimenti.

 
"Il mio idolo aveva appena mandato all’aria il mio piano” 

 
“Ma poi… poi ci ho riflettuto e…Non erano quelli i rischi dell'essere un eroe? Mettere a servizio la propria forza per salvare le persone? Non bisognava cercare di salvarne il più possibile? Inseguire la verità e la giustizia per un mondo più tranquillo?" la voce aumentava ad ogni domanda così come la sua insicurezza.

 
"Sarei diventato lo stesso un eroe. Oh Dei, ci credevo così tanto. Non sapevo come avrei fatto ma sapevo… Sapevo che era possibile quindi quel giorno progettai il mio futuro". 
 
"Quindi odi All Might per quello che ha detto?" l’uomo ruppe il nuovo silenzio con una domanda.
 
"Non ha detto nient'altro che gli altri non avessero già detto" Izuku la guardò negli occhi. 

"Ma è All Might, no?"
 
"Non potrei mai odiare All Might" 

 "Perchè?"

 Il volto di Izuku si indurì. "Perchè… perchè… avrei dovuto odiare anche mia madre?” 

Sentì le lacrime pizzicare gli angoli dei suoi occhi. Distolse lo sguardo mentre una mano forte e calda gli strinse la spalla in gesto di conforto.

"Mi dispiace, Midoriya" la presa divenne più salda. 

Izuku allontanò la mano con un sonoro schiaffo. Due occhi duri fissavano il detective. Non avrebbe permesso all'uomo di intromettersi in qualcosa di così intimo come il suo dolore.

 
Era l’unica cosa rimastagli.

 
"Poi, le cose sono cambiate” si schiarì la gola mentre l’uomo ritirava la mano in un momento di disagio. “Ci sono state delle situazioni o semplicemente il fatto che sono cresciuto e che ho maturato un mio modo di vedere le cose. Non so di preciso ma... ho smesso di essere il bambino innamorato degli eroi”.

Il detective lo guardò in un misto di pietà e compassione, non sapendo quanto il giovane odiasse essere visto così. Perchè per quanto fossero dure le parole di Izuku, e aspre le emozioni, esse erano tradite dai lineamenti dolci della giovinezza.

“Il mondo non è basato sulla fervida divisione tra bene e male. Ci insegnano che il male sono i villain e che il bene sono gli eroi ma chi sceglie gli eroi del futuro?” domandò il ragazzo non aspettandosi nessuna risposta.

“Crescendo la convinzione per cui un eroe avrebbe rischiato un po’ di se stesso per salvare una persona in difficoltà si è incrinata”. 

"Lo stesso giorno in cui incontrai All Might il cattivo che mi attaccò si liberò e aggredì un altro ragazzo. Lui ha un quirk, il suo sudore è come nitroglicerina che fa esplodere dai palmi delle sue mani. Nessun eroe lo ha salvato per almeno mezz’ora. Ha combattuto da solo ma… anche attraverso le riprese dei filmati, ho visto quanto i suoi occhi chiedessero aiuto".

Izuku si schiarì la voce.

"Eppure, nessuno si è mosso”.

“Gli eroi aspettavano altri eroi, qualcuno di più capace, qualcuno con un quirk più adatto alla situazione. Ma se non fosse mai arrivato nessuno?”.

“Quindi è per questo che non odi All Might? Per aver salvato la vita del ragazzo?” Tsukauchi segnò alcune cose sul suo taccuino. Aveva riconosciuto l'aggressione e anche il ragazzo. Bakugo Katsuki. I due erano amici d'infanzia o almeno si conoscevano secondo quanto sapevano fino ad ora.

“Mh… sì, forse. Non lo so” sbuffó.

“C’è qualcos’altro che non dici, posso vederlo e sentirlo”

“Non voglio” il ragazzo distolse lo sguardo. Conosceva la stranezza dell'uomo ma non sapeva come realmente funzionasse. “Non mi è stato possibile avere un avvocato il che è già strano e forse un po’ illegale? Mio padre è stato informato almeno? E poi perché mai, dovrei dirle tutto?”

“Perché quello a cui miri di distruggere, è tutto ciò a cui All Might ha dedicato la sua vita”

“Non miro a distruggere nulla, ben che meno ciò a cui il simbolo della pace ha dedicato la sua vita, detective”
Verità

“Forse non intenzionalmente ma dobbiamo sapere cosa vuoi fare. Molti giornalisti come Mahurin-san vogliono utilizzare la tua storia a favore dell'antieroismo. Puoi impedire che ciò avvenga, Midoriya. ”

“Mi faccia capire bene, me lo sta chiedendo per preservare un bene superiore? Per il bene della società?”
 
“Si”
 
“Stronzate! Quante persone avete zittito come state facendo con me? Cosa avete promesso? Soldi? Le avete minacciate con la prigione?"

“Midoriya…” il detective lo fermò “non vuoi essere ancora un eroe? Non vuoi salvare le persone? E se ti dicessi che questo può fare la differenza? Tenere al sicuro le persone?”
 
Lo shock si impadronì di ogni singola goccia di sangue nel corpo di Izuku. Sapeva cosa stava facendo il detective: lo stava manipolando. 
 
Eppure… era così passivo di fronte alla possibilità di poter fare del bene. Così disperato dalla voglia di salvare tutti che… .

“Non può dire una cosa del genere, lo sa bene” gracchiò al limite della voce.

“È tutto nelle tue mani Izuku, cosa hai intenzione di fare?”

“Bastardi” Midoriya sbuffò mentre alcune lacrime scendevano libere. Non avrebbe voluto dire la verità. Non avrebbe dovuto dire niente né al detective né alla giornalista che lo aveva portato a questo casino. Non avrebbe mai dovuto lasciare sua madre da sola quel pomeriggio.

Dio, se solo fosse stato più lucido avrebbe evitato questo ulteriore dolore, ma era così arrabbiato. 

 “Sapevo della vera forma di All Might e di come avrebbe potuto mantenere la sua muscle form solo per tre ore al giorno a causa di una ferita al fianco molto prima di Kamino. Ho visto il video del salvataggio di Bakugo Katsuki, entrambe le volte in cui è stato in pericolo. Ho visto la battaglia di Kamino. Ho visto la grandezza di All Might, il vero significato del simbolo della pace ed è per questo che non posso odiare All Might però…

però non potrei mai dimenticarlo ripreso nel video dello Sludge Villain. In alto a sinistra, fotogramma al minuto 34:27, immerso e nascosto tra la gente. Potevo vedere come vacillasse, indeciso se intervenire oppure aspettare qualcun altro. È intervenuto prima dell’inevitabile, non quando avrebbe dovuto. Quindi si interviene e si combattono quali battaglie? C'è una scala con la quale si decide quali prendere in considerazione e quali no?"

“Hai detto della vera forma di All Might a qualcun altro?” Guardò il detective che aveva incrociato le braccia in posizione d'ascolto. La vena pulsava dall'impazienza.

Interessava solo quella parte?


“Perché? Se All Might è così stupido da farsi scoprire da un ragazzino di quattordici anni, non è colpa mia!” 

“Rispondi alla domanda Midoriya! Sei complice della morte di All Might?"

COSA? 
 
"No, detective, non ho mai detto a nessuno della vera forma e della ferita di All Might” il tono privo di qualsiasi emozione.

Le spalle dell’uomo si rilassarono visibilmente, una mano tra i capelli rilasciava tutto lo stress accumulato. “Ebbi solo una realizzazione personale”.

Izuku capì quella volta che forse l'eroismo non era una così una grande cosa…  perché la strada degli eroi è sempre un po' macchiata di negligenza. Non importava se le persone morivano.

"Capita, Izuku".

Un eroe non può raggiungere tutti però può agire d'impulso ed essere responsabile della morte di una madre?

"Capita, Izuku"

Può non agire prima dell'inevitabile.

"Sì, Izuku. Gli eroi sono uomini". 

E razionalmente Izuku lo sapeva. Davvero. Lo sapeva. Ma era così arrabbiato, così incazzato.

"Detective non penso che questa discussione abbia alcuna utilità per me. Di certo non voglio essere accusato ingiustamente di essere un terrorista". Il detective si riavvivó alle parole del giovane. Aveva completamente perso di vista l'obiettivo di questa discussione offuscato ancora dal dolore per la morte di Toshinori.

Il ragazzo si alzò dalla sedia. Si passò le mani sugli jeans lisciando le pieghe. "L'unica cosa che deve sapere, detective, è che mia madre è morta sotto gli occhi di 5 eroi professionisti, 4 studenti eroi con licenza provvisoria e centinaia di civili”. 

"Non voglio essere complice del complotto di quella giornalista. Non voglio vedere la società basata sugli eroi cadere. Non lo farei mai ma se questo potesse anche solamente avvicinarmi alla giustizia che merito- anzi che mia madre merita- non esiterò a raccontare ai media anche di questo incontro, signor detective".









CIAO A TUTTI!

Eccomi di nuovo qui. Surprise surprise. 
Innanzitutto inizio col dire che questa storia è nata e scritta prima che io leggessi il manga (Si, ora sono in pari 😏) e prima della 5 stagione dell'anime. 
Nasce come mia riflessione a tutte le ff Quirkless!Izuku che ho letto. E sì, ne sono tante. 
Non l'avevo ancora pubblicata perché non ero- e ancora non lo sono- convinta di alcune parti ma ieri l'ho riletta per la 30esima e ho pensato "Why not?" quindi eccola qui. :))
Detto ciò, vi invito sempre a lasciare una recensione, pure una piccolina per farmi capire se la storia vi è piaciuta. 
Un bacio, GoldenRing!



P.S. potrei continuarla, decisamente. Fatemi sapere!
   
 
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