20/05/2022
3 recensioniCome sempre fa parte della serie dei bambini e per questa in particolare consiglio di aver letto "Dolci Rossi" poiché vi sono tantissimi riferimenti.
Alla prossima!
Deh
__________________________________________________________________________________________________________________
Imparare a difendersi
Erano giorni che Tendo dormiva male, con l’ansia e la paura che gli attanagliava il petto come mai prima d’ora. Mangiava a stento e i suoi occhi non potevano fare a meno di rincorrere sempre Diane con lo sguardo, per accertarsi che stesse bene, che fosse al sicuro.
Tutto era iniziato quando la sua bambina, la sua dolce e bellissima bambina di sei anni, era stata molestata da un porco fuori da scuola.
Era stato solo un attimo di distrazione, un attimo che qualsiasi genitore al mondo ha, un attimo che portò questo uomo ad avvicinare la bambina con la frase “ehy tesoro, sai dirmi dove si trova questa via?” mostrandole il telefono, un telefono dove erano presenti sullo schermo diversi video e immagini porno.
Diane aveva urlato con gli occhi sbarrati e subito Tendo si era precipitato al suo fianco, l’uomo tuttavia ne aveva approfittato per scappare, per mimetizzarsi tra la folla di genitori e fuggire via prima che l’adulto potesse anche solo capire cosa diavolo fosse successo.
Tendo era rimasto più colpito da quello che era successo rispetto a Diane stessa, il genitore non sapeva se fosse dovuto al fatto che la bambina non avesse effettivamente capito quello che era accaduto o se, ancora peggio, fosse abituata a scene del genere dato come aveva vissuto fino ai suoi quattro anni.
Fatto sta che non riusciva a togliersi dalla mente la vicenda, che non riusciva a non pensare che non fosse riuscito a proteggerla come aveva promesso quando l’aveva presa con sè.
Fu dopo la sua quarta notte quasi del tutto insonne, che Ushijima decise di intervenire.
Erano ancora a letto, Tendo guardava il soffitto e capì che l’altro si stava svegliando dal suo modo di muoversi, così come questo capì che non aveva chiuso occhio dalle sue occhiaie marcate.
Lo raggiunse dal suo lato del letto e se lo strinse tra quelle braccia forti e muscolose mentre lo rassicurava -La nostra bambina sta bene, è nell’altra stanza che sta dormendo serenamente.
-Ero lì accanto a lei- sussurrò di rimando il rosso -e non ho fatto nulla per bloccare quel pervertito, quel lurido pezzo…
-Fa schifo anche a me, lo ucciderei se me lo trovassi davanti. Lo so che abbiamo promesso di proteggerla da tutto e da tutti, ma non siamo dèi, ci sono cose che sfuggiranno al nostro controllo, cose dalla quale non potremo proteggerla.
Quando avevano deciso di adottare Diane, Tendo all’inizio aveva avuto paura che Ushijima l’avesse fatto solo per lui, ma quei pensieri erano andati via abbastanza velocemente, soprattutto quando si era reso conto che Wakatoshi si era affezionato davvero a Diane, che si considerava suo padre a tutti gli effetti e che stava facendo di tutto per farla sentire a casa in quel nuovo paese. Quel discorso ne era una prova.
Gli occhi del rosso si riempirono di lacrime -non posso accettarlo, non posso accettare di non fare nulla mentre…- non concluse la frase, non ebbe bisogno di farlo.
Rimasero in silenzio per diversi secondi, Tendo che scacciava via le poche lacrime di frustrazioni dal suo volto e Ushijima che rimuginava su qualcosa, il tutto mentre il sole iniziava a entrare dalla loro finestra e il canto degli uccellini si diffondeva sulla città fuori ancora addormentata.
-Voglio insegnarle l’autodifesa, che ne pensi?- fu un nuovo sussurro risoluto quello di Wakatoshi che si infranse in quel silenzio.
-Penso che sia fantastico e che ti amo davvero tanto.
Tendo si calmò e iniziò a dimenticare quell’evento quando vide effettivamente Ushijima all’opera.
Guardò il proprio compagno e la loro bambina mentre stava appoggiato allo stipite della porta della palestra personale che avevano in casa.
Era uno spettacolo fantastico, non solo perché Ushijima sudato e in canottiera gli aveva sempre fatto un effetto particolare, ma perché erano bellissimi insieme mentre ridevano e “giocavano”. Con Ushijima che le insegnava come muoversi, dove colpire per difendersi da persone più grandi di lei e cosa fare se le capitavano davanti situazioni differenti.
Tendo riuscì finalmente a calmarsi perché, nonostante lui e Wakatoshi non avrebbero mai smesso di proteggerla da tutto e da tutti, le stavano dando modo di poterlo fare anche da sola. E questo era tutto ciò che avrebbe potuto desiderare.
Tutto era iniziato quando la sua bambina, la sua dolce e bellissima bambina di sei anni, era stata molestata da un porco fuori da scuola.
Era stato solo un attimo di distrazione, un attimo che qualsiasi genitore al mondo ha, un attimo che portò questo uomo ad avvicinare la bambina con la frase “ehy tesoro, sai dirmi dove si trova questa via?” mostrandole il telefono, un telefono dove erano presenti sullo schermo diversi video e immagini porno.
Diane aveva urlato con gli occhi sbarrati e subito Tendo si era precipitato al suo fianco, l’uomo tuttavia ne aveva approfittato per scappare, per mimetizzarsi tra la folla di genitori e fuggire via prima che l’adulto potesse anche solo capire cosa diavolo fosse successo.
Tendo era rimasto più colpito da quello che era successo rispetto a Diane stessa, il genitore non sapeva se fosse dovuto al fatto che la bambina non avesse effettivamente capito quello che era accaduto o se, ancora peggio, fosse abituata a scene del genere dato come aveva vissuto fino ai suoi quattro anni.
Fatto sta che non riusciva a togliersi dalla mente la vicenda, che non riusciva a non pensare che non fosse riuscito a proteggerla come aveva promesso quando l’aveva presa con sè.
Fu dopo la sua quarta notte quasi del tutto insonne, che Ushijima decise di intervenire.
Erano ancora a letto, Tendo guardava il soffitto e capì che l’altro si stava svegliando dal suo modo di muoversi, così come questo capì che non aveva chiuso occhio dalle sue occhiaie marcate.
Lo raggiunse dal suo lato del letto e se lo strinse tra quelle braccia forti e muscolose mentre lo rassicurava -La nostra bambina sta bene, è nell’altra stanza che sta dormendo serenamente.
-Ero lì accanto a lei- sussurrò di rimando il rosso -e non ho fatto nulla per bloccare quel pervertito, quel lurido pezzo…
-Fa schifo anche a me, lo ucciderei se me lo trovassi davanti. Lo so che abbiamo promesso di proteggerla da tutto e da tutti, ma non siamo dèi, ci sono cose che sfuggiranno al nostro controllo, cose dalla quale non potremo proteggerla.
Quando avevano deciso di adottare Diane, Tendo all’inizio aveva avuto paura che Ushijima l’avesse fatto solo per lui, ma quei pensieri erano andati via abbastanza velocemente, soprattutto quando si era reso conto che Wakatoshi si era affezionato davvero a Diane, che si considerava suo padre a tutti gli effetti e che stava facendo di tutto per farla sentire a casa in quel nuovo paese. Quel discorso ne era una prova.
Gli occhi del rosso si riempirono di lacrime -non posso accettarlo, non posso accettare di non fare nulla mentre…- non concluse la frase, non ebbe bisogno di farlo.
Rimasero in silenzio per diversi secondi, Tendo che scacciava via le poche lacrime di frustrazioni dal suo volto e Ushijima che rimuginava su qualcosa, il tutto mentre il sole iniziava a entrare dalla loro finestra e il canto degli uccellini si diffondeva sulla città fuori ancora addormentata.
-Voglio insegnarle l’autodifesa, che ne pensi?- fu un nuovo sussurro risoluto quello di Wakatoshi che si infranse in quel silenzio.
-Penso che sia fantastico e che ti amo davvero tanto.
Tendo si calmò e iniziò a dimenticare quell’evento quando vide effettivamente Ushijima all’opera.
Guardò il proprio compagno e la loro bambina mentre stava appoggiato allo stipite della porta della palestra personale che avevano in casa.
Era uno spettacolo fantastico, non solo perché Ushijima sudato e in canottiera gli aveva sempre fatto un effetto particolare, ma perché erano bellissimi insieme mentre ridevano e “giocavano”. Con Ushijima che le insegnava come muoversi, dove colpire per difendersi da persone più grandi di lei e cosa fare se le capitavano davanti situazioni differenti.
Tendo riuscì finalmente a calmarsi perché, nonostante lui e Wakatoshi non avrebbero mai smesso di proteggerla da tutto e da tutti, le stavano dando modo di poterlo fare anche da sola. E questo era tutto ciò che avrebbe potuto desiderare.
[701 parole]