🐺 Give That Wolf A Banana 🍌
– Scuse –
«Boris, non possiamo
andare avanti così»
Sergey richiuse
sgarbatamente il mobile posando sgraziatamente le verdure sul bancone della
cucina. Il sedano sul tagliere venne tranciato di netto, sminuzzato con foga in
minuscoli pezzetti quasi irriconoscibili.
«Cos’altro vuoi che
faccia?!»
«Diglielo!»
Boris guardò con una
certa apprensione la lama affilata sottolineare il punto sulla povera patata.
«Lo sai benissimo che ci
ho provato…»
Non era una bugia, dopo
lo scherzetto ai danni di Julia rivoltatosi contro – di cui Yuri sembrava fortunatamente
non essersi accorto – aveva deciso di svelare indirettamente il motivo di
tutte quelle banane. Inutilmente. La canzone incriminata messa a tutto
volume in soggiorno non era stata proprio ascoltata da Yuri che proprio quel
giorno aveva deciso di gironzolare con le sue cuffiette nelle orecchie.
«Ed anziché riprovarci
gli hai regalato un bagnoschiuma alla banana!»
Boris per la
soddisfazione di Sergey ebbe l’accortezza di restare in silenzio guardando in
un’altra direzione. Un occhio in tralice rivolto alla zucchina decapitata con
foga.
«Di un po’…li devo
prendere come messaggi minatori?»
«No»
il tono soave provocò un brivido lungo la spina dorsale di Boris,
insignificante confrontato al successivo sorto all’incontro del coltello
disosso con una banana strappata via da un casco penzolante «Questo lo è»
***
Boris percorse le scale
come un condannato al patibolo.
Il loro appartamento era all’ultimo piano del condominio, collegato ad una
piccola mansarda adibita a camera per lui e Yuri. Il luogo ideale in cui
ammazzare qualcuno.
Giunto dinanzi alla porta
inspirò a fondo prima di spalancarla di getto.
«Yuri mi dispiace! Lo
confesso, ti ho preso per il culo!»
In barba a tutte le
aspettative non si ritrovò inchiodato al muro, scaraventato giù per le scale o
strozzato sul posto. Yuri colto alla sprovvista in boxer e maglietta al centro
della stanza lo stava osservando come uno scappato dal centro di igiene mentale
più vicino.
«Di cosa stai parlando?»
Le corde vocali non
collaborarono e l’udito ignorò la domanda.
Boris sentì un moto di terrore immotivato pervaderlo alla vista del pacco
postale scartato sul letto, recante in bella mostra il timbro della dogana
spagnola e il contenuto indecifrabile stretto nelle mani del suo capitano.
Oh, cazzo.
«Quando mi avresti preso
per il culo?!»
Il bigliettino allegato
chiaramente leggibile nonostante la distanza.
«In
ricordo della nostra ultima piccante chiacchierata.
Così nei momenti di noia guardandola penserai ad altro :p»
«Boris, parla!»
«Uhm…ehm…nel mio sogno!»
articolò in fretta annuendo vigorosamente «Non ho saputo resistere …è capitato!
Ma… non ti preoccupare è passato eh!»
«Oh»
«Oh?»
Tutto si era aspettato
fuorché quell’unico monosillabo.
Yuri gli aveva creduto così facilmente?
«Ora capisco…» la genuina
sorpresa sul volto niveo e lo strano tentennamento lo misero in allarme «Il
supermercato…Keith…le banane… i versi ammiccanti»
«No aspetta…»
Yuri scostatosi
velocemente con i resti del pacco e il regalo posti a copertura dei genitali si
era avvicinato alla porta.
«Meglio che vada a
vestirmi…non vorrei metterti a disagio»
Boris restò a guardare
scioccato l’uscio vuoto prima di correre fuori.
«Cosa cazzo hai capito
Yuri?!»
_._._._
#6 flashfic:
500 parole
Ce l’ho fatta a pubblicare oggi!
No, non l’ho dimenticato, non vi ho detto di proposito quale sia il regalo
fatto da Julia.
Lo scoprirete nel prossimo capitolo :p
Così capire come mai
Boris ha cambiato idea rimangiandosi tutto.
Di nuovo grazie a tutti!
Vedo il numero di visual quasi sempre uguale a tutti i capitoli e mi fa piacere
che questo delirio vi stia piacendo tanto da seguirlo assiduamente ç.ç
Appuntamento a domani con la prossima! ❤️
Aky
Questi personaggi non mi
appartengono, ma sono proprietà di Takao
Aoki, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro