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Autore: TsukikageShawn    24/05/2022    2 recensioni
Fase 1 - Ambientato dopo la sconfitta di Faker, non tiene contro degli avvenimenti successivi.
Cosa sarebbe successo se Rio si fosse svegliata dal coma come Merag, dimenticandosi la sua vita umana?
Tre anni fa mi sono posta questa domanda, da cui è nata questa fanfiction.
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, per Yuma e Astral sembra ci sia il via libera per recuperare le carte numero restanti. Ma i bariani tramano nell'ombra per ottenere il loro potere, e il destino ha giocato loro un brutto scherzo facendo ritornare Merag dalla parte opposta. Cosa farà l'ex bariana, tornerà alle sue origini o troverà negli umani la sua nuova famiglia? E soprattutto, come affronteranno questa nuova minaccia Yuma e Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
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Capitolo 14

 

Negli ultimi giorni prima della sua partenza, Vector aveva studiato con cura la parte che avrebbe interpretato sul pianeta Terra. Consapevole che i tre bambocci che avevano sconfitto il Dr. Faker lo avrebbero potuto riconoscere, aveva deciso di camuffarsi nel suo opposto. Il suo alter-ego si sarebbe chiamato Rei Shingetsu, un ragazzino ingenuo e infantile, sincero ed altruista, privo di malizia e di cattiveria.

Ma, se da un lato doveva fare in modo che nessun terrestre si accorgesse dell'imbroglio, dall'altro doveva fare in modo che i suoi colleghi continuassero ad essere ignari del suo giochino 'innocuo' con i due vecchi scienziati terrestri. Durbe riuscì quasi a sgamarlo quella volta che si aprì il portale tra Barian e la Terra, ma con un colpo di genio lo convinse che il varco lo avesse creato lui per provare 'nuove esperienze' in campo femminile.

Questa volta, però, aveva dalla sua parte il famigerato Don Thousand, la divinità del pianeta. Con il suo potere sarebbe stato al sicuro; ovunque sarebbe andato, il dio lo avrebbe seguito come un'Ombra. Gli unici a sapere del misterioso patto erano la Cerchia dei Mille, una setta segreta devota all'entità divina. Il gruppo non conosceva i dettagli riguardo la sua liberazione, e non gli importava nemmeno. Tutto quel che volevano era che tornasse il periodo di terrore e distruzione, l'epoca del male.

Lontano dal centro abitato, dall'altro lato delle Rovine Maledette, Vector ripassava la prima parte del suo piano con la Cerchia.

 

Le Rovine Maledette sono sempre state un luogo oscuro e proibito. Un tempo su quei cristalli distrutti si ergeva il palazzo divino, dove Don Thousand governava con crudeltà il pianeta scarlatto. Per molti secoli i bariani avevano vissuto nella paura, senza giustizia e diritti. Fin quando, non si sa come, il dio fu sconfitto da un giovane uomo bariano di nome Nash. Venne eletto dal popolo come imperatore leader di Barian, ed egli riformò l'organizzazione e il governo del pianeta. In seguito, non riuscendo più ad occuparsi da solo dei suoi doveri, scelse altri uomini bariani che lo aiutassero. In tutto erano sei imperatori, ognuno con le proprie conoscenze e le proprie attitudini, diversi tra loro ma uniti sotto lo stesso giuramento.

Questa storia si tramanda dal giorno della dipartita di Don Thousand e tutti i bariani ne sono a conoscenza. Patrishka la ascoltò per la prima volta da bambina, ricordava benissimo le ultime parole che pronunciò Merag prima di metterla a letto quella sera: 'non avventurarti mai in quelle Rovine, è il posto più pericoloso di Barian'. Non riusciva ancora a capire come fosse riuscita a sopportare quella donna come balia, e il motivo per cui Durbe la lasciava sempre a lei quando doveva occuparsi delle faccende imperiali.

Stava esplorando quel luogo proibito da un bel po' e tutto quel che vide fu un ammasso di cristalli e animali selvatici, nulla di pericoloso o strano. Verso l'altro capo delle Rovine, sentì una voce familiare poco più avanti. Si nascose dietro un pilastro abbattuto e riuscì a  comprendere solo alcune parole della voce di Vector.

«Infiltrazione con stile… L'astrale non mi riconoscerà come bariano… Avrò quei pezzi di carta in poco tempo... Potete andare e mi raccomando, profilo basso fino al mio segnale.»

«Lunga vita ai Mille» rispose in coro una massa di uomini e donne.

Patrishka rimase nascosta, sperando che Vector non passasse proprio di lì. Ma per sua sfortuna, il bariano la trovò in un attimo.

«Ma guarda chi abbiamo qui, paparino ti ha mandato a pedinarmi o è il mio charme ad attirarti» disse con malizia.

«Nessuno dei due, zietto» rispose con lo stesso tono.

«Zietto? Neanche morto!»

«Stavi facendo uno dei tuoi soliti party tra uomini?»

«Una specie… Mmm, potrebbe unirsi come dessert. Che ne dici, Ombra?»

"Un rischio che vale la pena di compiere."

Patrishka sentì un leggero giracapo, poi cadde a terra perdendo i sensi. Si risvegliò poco dopo, tra le braccia di Vector, senza ricordi di quel che aveva sentito nelle Rovine. Il bariano alato l'aveva riportata nel palazzo nella stanza della ragazza, che le girava intorno e si sdoppiava come se niente fosse. Con gentilezza, la adagiò sul letto.

«Ben svegliata, non ricordavo di avere un effetto soporifero col solo sguardo.»

«Cosa è successo? Mi sento come se Durbe mi avesse riempito la testa di argomenti noiosi e pesanti.»

«Ti ho trovato svenuta vicino le Rovine Maledette, dovresti saperlo che è un luogo pericoloso… Mi domando come reagirà il tuo adorato padre quando lo scoprirà.»

«No, ti prego, non dirglielo. Se non mi ha ucciso quel posto, lo farà lui con i suoi rimproveri.»

«Allora terrò la bocca chiusa, a patto che tu mi darai una mano con una cosuccia. Ci stai?»

«Dimmi tutto.»

 

Nel frattempo nel laboratorio in cima alla torre, Durbe si sfogava con Mizael riguardo la figlia adottiva. L'imperatore biondo, infatti, era l'unico ad essere mai entrato nella stanza misteriosa e nessuno lo aveva mai notato varcare quella soglia. Il Grigio camminava avanti e indietro, ad ogni passo si passava le pallide mani tra i capelli. Il collega lo osservava esausto, poggiato con il fondoschiena al tavolo e le braccia guantate incrociate al petto.

«È normale che sei preoccupato, credo, ma lo hai detto stesso tu che è una fase passeggera.»

«Si, ma se le succede qualcosa? È testarda e fa sempre il contrario di quel che le si dice, sicuramente è con Vector ad organizzare piani folli contro l'astrale.»

«Ha preso da te, che ti aspettavi. Quando mai sei stato zitto e hai abbassato la testa?»

«Si, ma Vector non mi convince. C'è qualcosa sotto, lo dice il mio istinto.»

«E il mio ti dice di calmarti e di goderci questo momento di privacy, ultimamente non passiamo mai del tempo solo noi due.»

Mizael prese Durbe per i fianchi e lo tirò a sé, stringendolo forte in un abbraccio. Il Grigio poggiò la testa sulla sua spalla e si lasciò cullare dalle sue carezze. Provò a dire qualcosa, ma venne interrotto da un bacio appassionato che ricambiò con piacere.

«Non è vero, passiamo molto tempo insieme.»

«Certo certo, quel coso terrestre ti tiene occupato più del dovuto.»

«Coso terrestre? È un fenomeno astronomico che avviene raramente e ha scombussolato il naturale equilibrio della Terra, inoltre dai miei studi sembrerebbe che su quel pianeta si stiano svolgendo eventi non comuni ad esso, come per esempio la presenza di quell'astrale di cui già sapevo prima di Vector, che non rappresenta assolutamente una minaccia come crede ed è stata attivata una fonte di potere che proviene da Hünya, e come ben sai il pianeta è stato distrutto quarant'anni fa. È molto più complicato di quanto pensi!» spiegò tutto d'un fiato.

«Cucciolo non hai bisogno di convincermi, mi fido ciecamente di te. Ma se per un po' non ci pensi, non è la fine dell'universo.»

«Il mio universo è qui davanti a me» concluse il Grigio.

Si lasciarono trasportare dalla passione sul tavolo di cristallo, buttando per aria i libri che vi erano poggiati. Dopo ore di attività intensa si rivestirono sorridendo. Mizael aiutò a sistemare il disordine, raccogliendo i vari volumi dal pavimento. Fu allora che notò un tomo antico, aperto in un punto preciso. Una pagina era stata strappata.

«Cucciolo guarda» disse porgendogli il libro.

«Oh devo avvertire Fener, quello è un proibito.»

Mizael mollò subito il libro sul tavolo, allontanandosi.

«Tranquillo, questo non ti mangia i capelli» disse Durbe ridendo.

«Meglio così. Ti accompagno dal custode, Occhi galattici ha fatto un uovo e non so come comportarmi.»

 

 

 

 

Capitolo 14 - Sette segrete e Mizael fin troppo mieloso, cosa può mai andare storto?

   
 
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