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Autore: LadyYuna94    26/05/2022    1 recensioni
Durante l'ultima finale mondiale in Russia che vide i Bladebreakers vincitori, l'avvento del Team delle Tenebre ha gettato nel caos il mondo del Beyblade e non solo, seminando distruzione e morte. Da quel momento, ogni anno un Beyblader chiamato il Prescelto parte con quattro accompagnatori, definiti Guardiani, per un lungo viaggio europeo, il Cammino, che lo vedrà impegnato in dieci match volti a prepararlo a sconfiggere i quattro nemici sovrannaturali. Elena Tornatore, sorella minore del campione italiano Gianni, a dieci anni dalla comparsa dei blader della Morte, intraprende il Cammino scegliendo come suoi Guardiani gli ex campioni del mondo: Takao, Rei, Max e il Professor Kappa e parte alla volta dell'Egitto con il suo inseparabile Beyblade Vulpilyon.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Mizuhara, Nuovo personaggio, Professor Kappa, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 36:

I giorni trascorrevano lenti e ad un mese dal suo ritorno a casa, Elena stava cercando di recuperare a poco a poco il tempo perso.
Nonostante avesse sempre pensato di fermarsi subito al Colosseo, alla fine della missione, Elena ci aveva messo qualche settimana prima di tornare alla tana e lì era stata accolta come un’eroina da tutti i suoi amici, persino da Marco che le aveva fatto i complimenti e si era scusato per come si era comportato prima della sua partenza. Elena lo perdonò senza troppi convenevoli, aveva decisamente bisogno di tutte le persone care vicino, l’idea di perdere qualcun altro per qualsiasi motivo le faceva salire il panico e Marco, al momento, rappresentava la sua ancora di salvezza. Poi Daitenji l’aveva abbracciata forte, senza parlare e aveva portato la sua ex Prescelta nel suo ufficio, intuendo l’urgenza della ragazza di piangere e sfogarsi. Infine, per distrarsi, aveva aiutato a smontare i campi da gioco dalla tana.
Non c’era più bisogno di nascondersi e, soprattutto, non esisteva più il corso di formazione per i Prescelti, ora si chiamavano semplicemente corsi per diventare blader professionisti.
I Presidenti di tutto il mondo avevano abolito le leggi che vietavano il gioco del Beyblade e c’era stata una grande festa in ogni parte del globo per celebrare questa novità e un insolito boom di vendite per i Beyblade, come non accadeva da dieci anni. Daitenji, addirittura, aveva confidato ad Elena che se le cose fossero andate secondo quel ritmo, non avrebbero tardato ad organizzare i primi campionati del mondo di Beyblade dopo un decennio, in suo onore.
Elena aveva dato il via ad un meccanismo di rinascita, ma proprio lei che era stata il motore di tutto, sentì di essere l’unica a non essere rinata.
Nonostante l’atmosfera di serenità in cui il mondo che lei aveva contribuito a salvare con tanto dolore e sacrificio era tornato e l’allettante possibilità di essere l’ospite d’onore al mondiale di Beyblade, la giovane non riusciva a godersi appieno quella meritata gioia che credeva di provare subito dopo la missione. Ogni giorno che passava capiva sempre più perché Takao aveva passato i primi anni della sua vita dopo la sconfitta del Team delle Tenebre a stare male per Kei e a chiedersi se avesse fatto la scelta giusta quella notte.
Quel pensiero la stava consumando.
Adele iniziò a preoccuparsi seriamente per la salute di Elena, notando che la ragazza saltava i pasti e se ne stava rintanata in camera sua per giorni interi senza uscire e, di tanto in tanto di notte la tata la sentiva piangere. Decisa a darle una scossa, ma non riuscendoci da sola, la governante di casa Tornatore chiese a Gianni di venire a Roma per aiutarla a parlare con sua sorella minore.
Elena era andata su tutte le furie quando Adele le aveva detto di aver chiamato Gianni, quasi non si riconosceva mentre urlava contro la sua adorata tata e dopo aver fatto le dovute scuse per quel comportamento sconsiderato e maleducato, Elena realizzò che stava davvero perdendo il controllo.
(https://www.youtube.com/watch?v=sYFNgaIaE_g)
Così, quella mattina, si sforzò di farsi bella per incontrare Gianni e dargli l’impressione che andasse tutto bene, per non far preoccupare ulteriormente anche lui, che già portava il peso di gestire gli affari di famiglia. E poi dopo tutto quello che le era stato rivelato su Olivier e sul suo tragico destino ai mondiali in Russia, non voleva di certo essere motivo di cruccio per suo fratello.
Elena aveva dato appuntamento a Gianni accanto alla Fontana di Trevi e si era appoggiata sul bordo della maestosa costruzione in marmo, perdendosi a guardare quella normalità che tanto le era mancata e per la quale aveva faticato tanto, rischiando la sua stessa vita.
Vide un bambino chiedere alla sua mamma di comprargli un Beyblade e, per un attimo, ebbe paura che sua madre lo strattonasse dicendogli di non chiederle mai più una cosa simile, una scena che aveva visto un milione di volte, ma poi vide quella donna sorridere e promettere a suo figlio di comprargliene uno fortissimo.
Elena sorrise dolcemente di fronte a quella scena e sperò di essere anche lei, un giorno, una madre che prometteva al proprio figlio un Beyblade davvero forte. Anzi, Elena avrebbe chiesto al suo bambino di scegliere tra Vulpilyon, il suo amato Bey, compagno fedele di tante avventure e, perché no, Driger, il leggendario Beyblade dell’uomo che le aveva salvato la vita. E non solo...
Abbassò lo sguardo e poi sentì l’inconfondibile profumo del dopobarba di Gianni. Le sembrò essere passata un’eternità dall’ultima volta, eppure avrebbe riconosciuto quel sentore di colonia a miglia di distanza.
- Vuoi lanciare una monetina, piccola Elena?- le chiese lui, come quando erano bambini, avvicinandosi e abbracciandola forte.
I capelli biondi di Gianni quasi brillavano al sole e gli occhi azzurri sembravano avere delle venature blu cobalto col cielo sereno di quella mattina. Chiunque li vedesse insieme a primo impatto, stentava a credere che fossero fratello e sorella, ma quando i due sorridevano sembravano la fotocopia l’uno dell’altra.
Gianni si sedette sul bordo della piscina e ispezionò sua sorella.
- Smettila, ti odio quando mi fissi in quel modo- disse Elena, distogliendo lo sguardo e stringendosi nell’elegante cappottino rosso, perfettamente in tinta con i tacchi a spillo che aveva deciso di indossare sotto l’abitino nero e le labbra truccate stile anni Cinquanta.
- Sei dimagrita parecchio- sentenziò Gianni.
- Sai meglio di me che i posti in cui si mangia bene in giro per l’Europa si contano sulle dita di una mano- disse lei, sperando di essere convincente.
- Non mi riferisco a quello, Adele dice che quasi non tocchi cibo da quando sei tornata- continuò Gianni con sguardo serio ed Elena, di tutta risposta, scrollò le spalle
- Non ho fame, posso decidere io se mangiare o meno?- disse ironica e il maggiore dei Tornatore sospirò pesantemente.
- Elena, smettila con la commedia, so tutto- cominciò, diretto
- Tutto…?- chiese confusa lei
- Di te, del Cammino, dei Bladebreakers e del Team delle Tenebre- disse duro lui.
Elena boccheggiò, estremamente in difficoltà e sperò che quel senso di vertigine che le aveva intrappolato le viscere passasse in fretta, prima di dare di stomaco.
- Come lo hai scoperto?- chiese arresa
- Beh, la rinascita del Beyblade nel mondo si è espansa a macchia d’olio, di certo non è qualcosa che passa inosservato- cominciò neutro lui
- E non appena è stata resa nota la notizia della scomparsa dei blader della Morte, Ralph mi ha telefonato, dicendomi che lo avevi sfidato in Germania e che eri stata tu, con tutta probabilità, ad uccidere Kairone e gli altri- concluse sintetico Gianni
Ralph, razza di traditore, pensò Elena tra sé e sé. Almeno aveva avuto la decenza di mantenere il segreto fino alla fine del viaggio.
- Che dici? Mi dai una spiegazione?- chiese il biondo, sforzandosi di restare calmo
- E’ una lunga storia- rispose sua sorella abbassando lo sguardo, poi si lasciò sfuggire una risatina, ricordando che era la risposta che le dava sempre Rei a qualsiasi sua domanda e che lei non sopportava affatto.
- Perché ridi?- chiese suo fratello aggrottando la fronte
- Niente, ricordavo una cosa- liquidò la faccenda lei.
- Ascolta, Gianni, se non ti ho detto niente è perché sapevo che ti saresti opposto con tutte le tue forze alla mia partenza- disse lei, tornando seria
- E lo credo bene, tu sei mia sorella, l’unica famiglia che mi resta!- la interruppe lui
- La gente muore durante questo pellegrinaggio, ma credo tu lo sappia già- continuò tagliente, pentendosi subito di aver usato quel tono, nel vedere lo sguardo di Elena diventare triste di colpo.
Il ragazzo sospirò esasperato, massaggiandosi le tempie, mentre Elena teneva gli occhi bassi, imponendosi di non piangere per la milionesima volta quella settimana.
- Perdonami, sorellina, so che hai perso qualcuno di importante durante questo viaggio- si scusò Gianni, posando una mano sulla spalla di lei, come a confortarla
- Non era solo qualcuno di importante, Rei era tutta la mia vita- confessò Elena per la prima volta a voce alta a qualcuno, alzando lo sguardo.
Gianni si morse un labbro.
- L’ho conosciuto, lo sai, era davvero un gran bravo ragazzo e cucinava anche da dio- ricordò lui ed Elena ebbe un flash.
Era stata contattata da un avvocato qualche giorno prima e aveva appreso, con sua immensa sorpresa, che la gestione della Tana della Tigre Bianca era passata in mano sua. Rei lo aveva progettato dall’inizio del Cammino, ecco perché all’arrivo negli Stati Uniti era sempre impegnato in telefonate sottovoce e interrotte in presenza di Elena. Il ragazzo immaginava che non sarebbe tornato vivo da quella missione, dunque aveva deciso di fare le cose per bene, inserendo, prima dell’incontro in Spagna, anche la sua Elena in quella sorta di testamento.
Le venne in mente come l’avevano accolta nel ristorante di Rei, quando vi era tornata per la prima volta dopo la missione. Tutto lo staff si era parato davanti a lei e, con orgoglio e emozione, l'avevano applaudita. Elena pianse tantissimo quella sera, parlare con tutte le persone che avevano conosciuto e lavorato con Rei in quegli anni o da quando il ristorante a Roma era stato inaugurato e sentire da tutti quanto fosse un ragazzo in gamba, la fece stare malissimo e quella cena non fece altro che aumentare il senso di vuoto che Elena si portava dentro da quando era tornata dal Cammino. Da quando lui l’aveva lasciata.
Poi si ricordò che proprio quel giorno, il 6 di novembre, era il compleanno di Rei, forse per questo l’avevano invitata al ristorante proprio in quell’occasione. Il suo Rei avrebbe compiuto trent’anni e lei non poteva fare a meno di pensare che grande festa avrebbe voluto organizzargli, in pieno stile Tornatore, una cosa di cui avrebbero parlato tutti, ma anche in quel caso, la possibilità le era stata negata da un po’.
Elena, uscendo dal locale aveva notato la foto dello staff al completo incorniciata sul bancone della reception. Si fermò ad osservarla e vide l’immagine di Rei sorridente, con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo fiero, davanti a tutti. Sorrise tra le lacrime e si lasciò sfuggire un
Buon compleanno amore mio, ovunque tu sia…
- Mi ascolti?- chiese Gianni riportandola alla realtà
- Sì… sai, volevo parlarti di questa cosa. Rei aveva un ristorante nei pressi del Colosseo, di cui ora gestisco una parte, che dici se qualche volta ceniamo lì insieme, quanto rimani?- chiese Elena, improvvisamente entusiasta di avere la compagnia di suo fratello.
- Rimango solo questa sera e ho già promesso ad Adele che avremmo mangiato a casa, tutti insieme, ma possiamo andarci più tardi a pranzo, se ti va- disse Gianni
- Ci sto, voglio mostrartelo- disse Elena, sorridendo.
- Al di là di tutto, comunque, ci tenevo a dirti una cosa- cominciò Gianni e lei lo guardò in attesa
- Sono veramente molto fiero di te- disse suo fratello con un sorriso ammirato ed Elena si sentì, per la prima volta in vita sua, veramente presa in considerazione da lui.
- Davvero?- chiese emozionata la ragazza
- Sicuro! Io e Amphilyon non siamo degni di te e Vulpilyon, dico sul serio- sottolineò Gianni
- Ora non cercare di abbindolarmi- ribatté Elena, stringendo gli occhi a due fessure.
- Giurin giurello, croce sul cuore- disse Gianni in tono solenne
Elena gli diede una finta spallata e poi i due ridacchiarono, leggeri, spensierati.
- Senti, devo andare ad un matrimonio la prossima settimana e non ho idea di cosa mettermi, ti va di accompagnarmi a fare shopping? Ho bisogno del tuo parere e del tuo gusto sopraffino per queste cose- propose Elena
- Accetto volentieri, ma solo se mi fai un regalino costoso- negoziò il biondo dei Tornatore, mentre si alzavano dal bordo della famosa fontana.
- Sei sempre il solito, ti lasci comprare facilmente- commentò Elena scuotendo la testa
- Che vuoi farci, è la mia natura- si difese lui e poi Elena intrecciò il braccio con quello di suo fratello e insieme si avviarono verso Via Condotti, in cerca dell’abito che Elena avrebbe indossato al matrimonio di Hilary e Takao previsto per la settimana successiva.
Fu quell’unico pomeriggio, insieme a suo fratello, che Elena riscoprì il rapporto che i due per anni avevano smesso di coltivare, raccontandosi bugie e mantenendo segreti l’uno con l’altra.
Elena un po’ si sentì in colpa, perché anche in quell’occasione, stava mantenendo un segreto con suo fratello. E lui non era il solo ad essere allo scuro di quella cosa.

   
 
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