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Autore: Farkas    27/05/2022    4 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 6: La bacchetta dell’avido

 
 
Il sedici marzo, quando mancavano ancora mesi all’arrivo delle orde di undicenni che venivano in cerca della loro bacchetta, Olivander si vide entrare in negozio un ragazzino alto, e magro con i capelli nerissimi, con indosso abiti Babbani, chiaramente vecchi e usurati.
Vedendolo entrare da solo, Olivander suppose che fosse un Nato Babbano la cui famiglia non se l’era sentita di andare a Diagon Alley, anche se l’aria sicura di sé del moro stonava un po’ con quella supposizione. Di solito i maghi nati dai non-magici, avevano un’aria timorosa durante i loro primi contatti col mondo magico.
 
-Salve. Mi hanno detto che dovevo venire qui per prendere la bacchetta- esordì il ragazzino.
-Le hanno dato un’informazione esatta. Il tempo di prendere le misure e cominceremo a cercarla-.
-Cercarla? Qui ce n’è un’infinita! Non posso prenderne una e basta? - fece sorpreso il ragazzino, rafforzando le supposizioni di Olivander.
-Oh, no, assolutamente no. È la bacchetta a scegliere il mago che la userà-.
-Quindi sta dicendo che tutte queste bacchette, possono funzionare ciascuna solo per una persona? - chiese sempre più stupito il moro.
-Non proprio. Vede, un mago che si rispetti è in grado di incanalare i propri poteri in quasi tutti gli strumenti, tuttavia, non si ottengono mai risultati buoni come quelli che si hanno con una bacchetta che abbia scelto chi la usa-.
“Salvo la logica dei duelli” aggiunse tra sé e sé il negoziante, ma quella era una questione complessa e non voleva confondere il ragazzo con discorsi che non poteva ancora capire.
Bronn in effetti non capiva come un pezzo di legno, sia pure magico, potesse decidere da sé chi dovesse possederlo, ma dopo una breve riflessione si disse che se era così era così e che non gli restava che aspettare di essere scelto.
-Ah, ok- disse. - Allora faccia pure quello che deve-.
Bronn non aveva mai creduto al topino dei denti, a Babbo Natale e a tutte quelle stupidaggini. Eppure, era innegabile che attorno a lui succedessero sempre cose strane. Come quella volta quando suo padre stava per picchiarlo per l’ennesima volta e di colpo la sua camicia aveva preso fuoco. O come quando aveva una fame da lupo e stava osservando con invidia la scatola di ciambelle da cui stava mangiando con esasperante lentezza Barbara Morse e quella di colpo era decollata per atterrargli in mano (malgrado lo sbalordimento se l’era stretta al petto ed era corso via prima che Barbara si accorgesse di qualcosa). E non avrebbe mai potuto scordare quella volta in cui un autobus stava per investirlo e lui cercando di correre via si era ritrovato sul tetto del suddetto veicolo.
E la cosa più strana era stato quando alla porta della bicocca in cui vivevano lui e i suoi genitori era arrivato l’uomo che gli aveva rivelato che era un mago e gli aveva detto di volerlo far andare a una scuola di magia.
Lui inizialmente non ci aveva creduto, ma non appena quello gli aveva rattoppato i buchi nei pantaloni con un colpo di bacchetta, si era convinto e aveva accettato.
-Bene provi questa: biancospino e piuma di fenice, undici pollici e tre quarti, estremamente rigida- fece Olivander facendo uscire il suo cliente dalle memorie.
-La agiti- suggerì poi il fabbricante, dato che Bron dopo aver preso in mano la bacchetta si era limitato a fissarla con aria confusa.
Il ragazzo eseguì, ma non accadde niente.
-Tenti con quest’altra: biancospino e corda del cuore di drago, tredici pollici e tre quarti, sorprendentemente rigida-.
Stavolta, Bronn agitò la bacchetta appena l’ebbe in mano, ma i risultati furono i medesimi.
-No? Niente biancospino allora… mmm… provi con questa: crine di unicorno, legno di cedro, dodici pollici, rigida-.
Bronn la agitò e la bacchetta emise una sorta di debole squittio. Un attimo dopo parve afflosciarsi nella sua mano e la scatola da cui era stata tirata fuori si diresse a tutta velocità contro il naso di Bronn*.
-Ahi! - imprecò quest’ultimo.
-Non è quella giusta, non se ne parla nemmeno- borbottò Olivander recuperando la bacchetta. - Sono desolato, ma le assicuro che incidenti del genere sono rari…-.
-Va bene, va bene, continui a cercare- fece il ragazzino massaggiandosi il naso.
-Mi dica lei avrebbe qualche preferenza? Forse vorrebbe provare una bacchetta simile a quella di uno dei suoi genitori? – domandò Gerard.
-I miei genitori non sono maghi- rispose asciutto Bronn.
-Capisco-. In realtà la domanda era stata posta più che altro per accertarsi di avere davvero a che fare con un Nato Babbano. Un undicenne che nulla sapeva della magia, che però pareva così tranquillo e padrone di sé certo non era una cosa comune, ma ciò implicava un grande autocontrollo e questo lo avrebbe aiutato nella scelta dei prodotti da testare.
-Nocciolo, piuma di fenice, otto pollici e mezzo, flessibile- annunciò poco dopo Olivander.
Bronn non fece domande sulla scarsa lunghezza della bacchetta e dopo averla presa in mano, la agitò senza che avvenisse nulla. Gerard dopo altri tre tentativi andati a vuoto, fu costretto ad ammettere che nemmeno quel legno si adattava a quel Nato Babbano.
-Curioso, di solito il nocciolo si adatta bene a chi può gestire i suoi sentimenti- commentò Olivander. Bisognava ammettere che il moro non era male come cliente: dopo il primo scusabile momento di confusione, non aveva fatto domande, né si era lamentato per il tempo che ci stava mettendo nel trovare una bacchetta compatibile, provandole tutte senza battere ciglio. Anche l’incidente di prima non sembrava averlo scosso più di tanto. Forse bisognava orientarsi sui legni più adatti alle persone realiste e concentrate sui loro obiettivi.
Fu il diciassettesimo tentativo quello fortunato. La bacchetta era di castagno e corda del cuore di drago, rigida, della misura di dodici pollici e un quarto.
Non appena Bronn la afferrò, sentì una forte sensazione di calore, come quella che provava le poche volte che a casa si poteva accendere il riscaldamento e metteva le mani sul termosifone. Fece un movimento circolare con la bacchetta e produsse alcuni anelli di fumo dorati.
-Mi sa che è questa-.
-Sì, direi proprio di sì. Sono sette monete d’oro-.
-Lo so che si chiamano galeoni. È la prima cosa che ho imparato- rispose l’altro con un sorriso.
-Bravo è una cosa importante- commentò Olivander, mentre metteva la bacchetta nella scatola. Considerato il particolare nucleo di quella bacchetta di castagno*, non si stupiva affatto che quel Nato Babbano avesse già familiarità con il loro sistema monetario, né si sarebbe stupito se si fosse concentrato solo sul guadagnare il più possibile una volta diplomato, senza preoccuparsi minimamente della fonte di provenienza di quei soldi o del modo in cui li avrebbe ottenuti. Certo, il ragazzo avrebbe potuto arricchirsi in modo onesto e lui aveva sempre pensato che nessuno avesse il destino scritto nella propria bacchetta… ma come suo padre lui era convinto che a differenza di molti altri detti sulle bacchette, ci fosse del vero nel detto che recitava che i proprietari di bacchette in castagno, tendessero a sognare parecchio ad occhi aperti*. E i sogni di ricchezza possono essere tra i più pericolosi.
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Come ricorderete forse ricorderete dal capitolo su Davos il cedro vuole padroni che posseggono una lealtà fuori dal comune. Ovviamente una bacchetta del genere si è sentita male in mano a un individuo che bada solo al proprio tornaconto come Bronn e ha reagito.
 
 
 
 
 
  • Il legno di castagno muta carattere a seconda del nucleo a cui si abbina, e prende molte sfumature dalla personalità di chi lo possiede. Una bacchetta di castagno e drago trova la sua anima gemella in chi è innamorato del lusso e dei beni materiali e non si fa molti scrupoli su come ottenerli e quindi era la più adatta a Bronn. La bacchetta di Peter Minus è costituita da questi materiali.
 
  • Un vecchio detto dei maghi recita: “Il sorbo sparla, il castagno sogna, testardo è il frassino, il nocciolo si lagna”. A differenza di altri detti sulle bacchette, Olivander ritiene che in questo ci sia del vero.
 
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Ed ora tocca a Bronn prendere la bacchetta. Mi è piaciuto scrivere di lui nel mondo di Harry Potter e spero di farlo ancora. Gli ho dato una bacchetta come quella di Peter Minus perché malgrado abbia di certo più coraggio, Bronn è comunque pronto a cambiare bandiera se così gli conviene. Per ironia ho voluto dare alla sua bacchetta la stessa lunghezza di quella dell’ultima vittima di Minus, Cedric.
Suppongo che i Nati Babbani vadano a comprare l’occorrente per il primo anno di scuola, non appena ricevano la lettera. Perlomeno se toccasse a me fare da reclutatore e dovessi accompagnarli ce li porterei subito al posto di fare due viaggi. 
Comunque Bronn non si è lamentato perché possiede un grande senso pratico. Immagino che volendo lo strumento che poteva cambiare la sua vita si sia affidato a chi poteva procuraglielo senza fare troppe domande.
Uno potrebbe pensare che la bacchetta per chi ama il denaro, sia più adatta a Ditocorto, ma francamente io ritengo che Ditocorto, veda il denaro come uno strumento utilissimo, ma che per l’appunto per lui è uno strumento e non il fine delle sue azioni.
Ringrazio qui Strega1981, Eideard_madadhallaidh88 e fenris per aver recensito lo scorso capitolo, di nuovo Strega1981 che ha messo la storia nelle seguite, Yami no Yoake e ancora Eideard_madadhallaidh88 che la preferiscono.
Se volete vedere un personaggio in particolare prendere la bacchetta, chiedetemelo nelle recensioni. Spero di vedere lì tutti i sopracitati e anche tutti voi che state leggendo queste righe.
  
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