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Autore: sasdavvero    29/05/2022    0 recensioni
Hawks rientrò in casa giusto in tempo per sentire qualcosa cadere.
Dio, no.
Dio, sì, invece.
Si affrettò a raggiungere la camera, aprì la porta e—
La lampada era a terra, in frantumi.
E Dabi era mezzo chinato sul punto di cadere dal letto.

[spoiler per i loro nomi e per gli ultimi capitoli del manga]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dabi, Hawks
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NOTA: pura fluff, anche su Ao3, post a cui è ispirata nella "nota finale"

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Keigo rientrò in casa giusto in tempo per sentire qualcosa cadere.

Dio, no.

Dio, sì, invece.

Si affrettò a raggiungere la camera, aprì la porta e—

La lampada era a terra, in frantumi.

E Touya era mezzo chinato sul punto di cadere dal letto.

Lo vedeva agonizzare tentando di respirare lentamente, eppure il suo ansimare riempiva la stanza silenziosa.

Keigo si affrettò ad avvicinarsi tentando di non calpestare i vetri a terra.

Hey, Touya?

Touya mormorò qualcosa di incomprensibile.

Okay, aspetta che—

In un modo o nell’altro, dopo vari lamenti e gomitate di Touya, riuscì a metterlo a sedere sul letto.

Touya era…

Era ridotto male.

Bendato ovunque, ancora, dopo un mese, non riusciva ancora a parlare bene, grazie a dio con un intervento di un dottore clandestino erano riusciti a sistemargli la mandibola e parte delle pesanti ustioni cosparse ovunque su di lui, ma ancora faceva fatica. Si muoveva poco o niente, passava le giornate a fissare il vuoto del muro o della piccola TV che non accendeva mai.

Keigo si sedette sul letto di fianco a lui, lo vedeva con lo sguardo basso.

Hey, sussurrò, dolce, dolce, senza un pizzico di rabbia o cattiveria nel tono, lo sai che è meglio se non ti sforzi, mh?

Volevo… farti un—una sorpresa.

Keigo sorrise, portò una mano, lentamente, delicato, al suo viso.

Touya alzò gli occhi su di lui.

Keigo sorrideva. Non devi farmi sorprese, okay? Sono… sono già felice che tu sia vivo, mi basta sapere che stai bene, e che non ti sforzi troppo, mh? Piano piano tornerai a muoverti meglio, okay Tou?

Touya abbassò lo sguardo.

Keigo non capiva.

Sentì la sua mano allungarsi a lui, lentamente, a fatica, arrivò alla sua spalla.

Touya fece tap tap tap sulla spalla.

Keigo sorrideva.

“Va bene se mi avvicino?” chiese il biondo.

Touya alzò gli occhi su di lui.

Annuì.

E lui, con tutta la delicatezza del mondo, fece scivolare le braccia sotto le sue e lo strinse a sé.

Dimmi se ti faccio male, okay?

Mhm, e sentiva le sue braccia avvinghiarsi tremanti a lui.

Dio.

Dio.

Era complicato.

Era complicato perché Keigo era scappato con un terrorista patricida.

Era complicato perché Keigo era fidanzato con un terrorista patricida.

Era complicato perché ormai non poteva più negare di essere un traditore.

Era complicato perché gli stava bene esserlo.

Kei.

Mh?

Resta… qui.

Sono qui.

Lo sentì sbuffare.

Non…pensare… stai qua.

Con me.

Okay, allora, aspetta un attimo, ti lascio un secondo—

Rumori di protesta da Touya.

Solo un attimo, ecco, ti aiuto a sdraiarti.

E finirono sdraiati insieme nel suo letto, Touya poggiava la testa al petto dell’altro, respirava piano, assorto, assente, mentre Keigo gli accarezzava lentamente i capelli.

Come va? chiese dopo un po' Keigo.

Touya si strinse di più a lui.

L’altro sorrise. Anche tu mi sei mancato.

Tap Tap Tap

Sorrise ancor di più, gli diede un bacio sui capelli.

Ti amo anch’io, Toya.

Keigo era sempre stato… insicuro.

Insicuro perché Touya spesso non mostrava, Touya spesso non faceva capire.

Dopo lo scontro e il broadcast della verità su tutti gli schermi nazionali era un po’ cambiato, ma ancora… ancora non mostrava molto, alla fine.

E Keigo aveva sempre l’ansia, l’ansia di non andar bene, di essere un peso, per lui.

L’ansia che non lo amasse davvero.

Poi aveva visto un post in rete su una persona che parlava di una situazione simile alla loro, e aveva letto che era riuscita a trovare un modo.

Il modo era tap tap tap sul corpo a dire Ti amo, e Keigo si era detto:

Vale la pena provare.

E Touya…

Touya lo faceva spesso, spessissimo, ovunque, Keigo aveva perso il conto dei tap tap tap, quasi non gli stava dietro, tap tap tap sulla sua mano, sul suo avambraccio, sulle sue guance, sulle sue gambe, sul suo sedere, ovunque, e Hawks.

Keigo quasi piangeva dalla gioia.

Era capitato che piangesse davvero, e Touya era rimasto talmente preoccupato che Keigo aveva riso mentre si asciugava le lacrime e aveva detto solo:

Ti amo anch’io.

Ti amo anch’io.

Ora, un mese dopo tutto, erano arrivati in un posto tranquillo, un’isoletta sperduta in mezzo all’oceano, avevano una piccola casetta e un giardino in cui Keigo coltivava di tutto e di più, avevano dovuto cristonare per arrivare fin là, perché Touya, oltre a star male già di suo, sembrava soffrire il mal di tutto, mal d’auto, mal di mare, mal di volo, era stato un po’ un casino, ma alla fine erano riusciti a trovare un modo.

Avevano tutto ciò che serviva, tutto ciò che era importante.

E bastava.

E andava bene così.

 

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post a cui è ispirato:
   
 
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