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Autore: FiNlUs    07/09/2009    1 recensioni
"All' improvviso, davanti a loro, si materializzarono due luci. I fari di un' auto che correva a tutta velocità contro di loro. Sabrina, il loro ultimo pensiero. Un bagliore davanti a loro, l' ultima cosa che videro. Lo scontro... buio." Sabrina, la nostra protagonista, viene colpita da una pesante perdita. Quando tutto le sembrerà perduto, qualcuno arriverà in suo soccorso...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mattina

Sabrina si svegliò frastornata. Aveva dormito sì e no tre ore. Si stropicciò gli occhi e stiracchiò le braccia e le gambe. Si mise a sedere sul letto. Accese lo stereo e fece partire il cd che aveva ascoltato anche il giorno prima, mentre disfava la valigia. Gliel' aveva regalato Karmen per il suo compleanno... c' erano tutti gli artisti che amava di più: Michael Jackson, Green Day, Varsity Fanclub, Linkin Park, Red hot chili peppers, Guns' n' Roses, My Chemical Romance, Evanescence, Beyoncè, Leona Lewis, Pink... e i Muse, i suoi preferiti in assoluto! Cominciò infatti la mattinata ascoltando una loro canzone, Starlight.

"...Far away
This ship is taking me far away
Far away from the memories
Of the people who care if I live or die

Starlight
I will be chasing your starlight
Until the end of my life
I dont know if it’s worth it anymore

Hold you in my arms
I just wanted to
Hold you in my arms..."

Bofonchiava qualche parola del testo mentre si lavava i denti distrattamente. Tornò in camera, raccolse i capelli e si diresse in cucina per la colazione.
< Oh, buongiorno tesoro!! Come stai? > le chiese raggiante la zia.
< Mh, sì, insomma. > grugnì fredda Sabrina.
< Tieni! Tazza, latte e cereali... quelli al miele che adori!! > le sorrise accarezzandole la testa.
< Grazie, ma non serviva ti disturbassi tanto. > l' avvertì.
< Oh, nessun disturbo tesoro!!! > Zia Gio tolse dal tavolo la sua scodella e il cucchiaio e li pose nel lavello. < Adesso tesoro devo andare al lavoro. Mi spiace lasciarti sola. Se ti va di uscire, qui ci sono le chiavi di casa! Sennò la tv sai dov' è!... Se ti viene fame, qua sotto c' è qualcosa... patatine, biscotti... oppure in frigo ci sono yogurt... mmm... beh, insomma... basta che guardi e trovi quello che vuoi!! >
< Certo zia, non ti preoccupare!! > rispose Sabrina affondando il cucchiaio nel latte.
< Io tornerò per l' una. Mike non torna per pranzo, siamo io e te! So che ti piace cucinare, se ti va di fare qualcosa sentiti liberissima di usare tutto ciò che ti serve!! >
< D' accordo, grazie! >
< Ci vediamo dopo allora! Bacio tesoro! > si avvicinò e le stampò un bacio sulla guancia lasciandole il segno del suo immancabile rossetto rosso.
< Buon lavoro! > le augurò avvicinandosi il cucchiaio colmo di cereali alla bocca.
La porta d' entrata nella stanza a fianco si chiuse alle spalle della zia. Era rimasta sola. Terminò la colazione con una calma esagerata, una compagna che la seguiva ormai da qualche mese. Pulì il tavolo e si spostò in salotto. Affondò nel divano bianco e rimase lì per un po' a fissare il vuoto. Mille pensieri le attraversarono la mente: Luca, il ragazzo che, nonostante tutti gli inganni, tutte le bugie, amava ancora... non riusciva a dimenticare! Era stato il primo a cui si era data completamente!
L' America, la sua nuova casa! Si sarebbe mai sentita veramente a casa? Sarebbe riuscita a costruirsi una nuova vita in quel posto così estraneo al suo mondo?
La scuola. Quel posto la preoccupava! Aveva sempre sentito che nelle scuole americane i ragazzi si dividevano nei classici "gruppetti": le cheerleader, le più popolari; gli skater, gli sportivi, i fighetti, gli sfigati... Sarebbe stata capace di trovarsi degli amici, di non rimanere sola? L' avrebbero accettata o l' avrebbero presa di mira?
E, infine, il pensiero che le premeva di più: i suoi!! Aveva provato in più modi ad alleviare il dolore che le mordeva il cuore quando pensava a loro. Un giorno di febbraio, mentre la zia era fuori a fare la spesa, era entrata in bagno. Si era fermata davanti allo specchio. Aveva aperto lo sportello dell' armadietto alla destra del lavabo. Con mano tremante si era impossessata del rasoio del padre. Pensava che delle ferite fisiche potessero farle dimenticare per un po' il dolore che la stava ammazzando dentro! Avvicinò la lama al polso... chiuse gli occhi... le sfuggì una lacrima... "No! Non ce la faccio!! " Riuscì a trattenersi dalla pazzia! Aveva paura di farsi male! O, forse, le mancava semplicemente il coraggio per farlo. Cadde a terra in ginocchio, le mani attaccate al bordo del lavandino. Pianse... pianse disperata... pianse perchè era sola, pianse perchè nessuno la poteva aiutare, pianse perchè non si sopportava più, pianse perchè non si trovava abbastanza forte... per la prima volta in vita sua si trovava davanti ad un problema che non riusciva a risolvere... non poteva risolvere!
"Ooooh che palle!! Adesso basta!!" pensò alzandosi stancamente dal divano e avviandosi verso le scale. Raggiunse la sua camera e si fermò davanti alle mensole nell' armadio, dove aveva sistemato alcuni libri che aveva portato dall' Italia. Tutti i libri di Dan Brown, il suo autore preferito! Adorava il suo Angeli & Demoni, così avvincente. Di quel libro amava come Brown era riuscito a descrivere ogni scena coinvolgendo completamente il lettore nella trama! Leggendolo le era sembrato di vivere in prima persona tutti i fatti!! Incredibile com' era riuscito a farle provare le stesse emozioni, le stesse sensazioni del protagonista! Aveva portato con sè anche i tre libri della serie de Il silenzio degli innocenti, che non le erano piaciuti troppo, ma ci teneva ad averli con sè per il semplice motivo che uno dei personaggi, il dottor Lecter, l' aveva particolarmente affascinata. Aveva un carattere, un modo di fare molto singolare! E per finire, altri due libri: uno che doveva ancora cominciare, La cruna dell' ago di Ken Follet e l' altro che aveva abbandonato dopo le prime pagine... non perchè non le piacesse, ma perchè non aveva più trovato il tempo di prenderlo in mano. Scelse quest' ultimo. La stanza dei morti di Franck Thilliez. Titolo non molto allegro... ma Sabrina amava i thriller!! Le cose troppo mielose l' avevano stancata!!
Si accomodò sul letto e cominciò a leggerlo da capo. La lettura la tenne impegnata per gran parte della mattinata. Si risvegliò dal mondo in cui l' aveva condotta Thilliez intorno alle 12. Data l' ora decise di darsi da fare per preparare qualcosa di buono da mangiare. Infilò un segnalibro tra le pagine e lasciò controvoglia il romanzo sopra la scrivania. Scese in cucina e cominciò a rovistare nel frigo e nelle varie credenze presenti nella stanza. Le venne un' improvvisa voglia di crepes! "Vada per le crepes!!" La ricetta la sapeva, gli ingredienti c' erano e il tempo bastava!
 La porta d' entrata si aprì. < Sabry!! Sono tornata!! > Gio lasciò la borsa sopra il divano ed entrò in cucina. Sabrina aveva appena infornato le crepes. < Mmm... che profuminooo!!! Che prepari di buono? > chiese Gio già con l' acquolina in bocca.
< Oh, ciao zia!! Bah, niente... mi stavo dando alle crepes!! Mi spiace ma devi aspettare ancora un po'! Giusto il tempo che si sciolga il formaggio!! E' andato tutto bene a lavoro? >
< Sì, grazie!! Certo... ammetto che si stava meglio a casa a far cazzeggio!! > le fece l' occhiolino.
< Eeeh, ti capisco!!! Ma guarda che anche il cazzeggio è stancante dopo un po'!! Non è la pacchia che tutti credono!! >
< Scusami se interrompo il discorso così bruscamente... ma devo correre in bagno!!! Arrivo subito!! >


Pomeriggio

Erano quasi le tre, Richie era in camera sua. Stava accendendo il computer quando Bobby gli precipitò nella stanza.
< Su!! Dobbiamo andare!! Muoviti!! >
< Ma non sono ancora le tre!! E io dovrei controllare la mail! >
< Lo fai stasera!! Adesso muoviti!! Ti aspetto giù!! > Bobby uscì dalla stanza e scese le scale. Richie, sbuffando, spense il computer e raggiunse il fratello nella stanza di sotto. Salutarono i genitori e uscirono. Attraversarono la strada e bussarono alla porta dei Patterson. Gio li accolse in casa entusiasta.
< Allora ragazzi, vi serviva qualcosa? >
< Io e Richie stavamo andando in centro e abbiamo pensato che magari a Sabrina farebbe piacere venire con noi! >
< Oh, che pensiero gentile!! E' in camera sua che legge, vado a chiamarla! > disse sfoggiando il suo sorriso migliore.
Gio salì le scale ed entrò nella stanza. Sabrina aveva gli occhi incollati al libro...
< Cara, Richie e Bobby sono giù che ti aspettano. Vanno a fare un giro in centro. Ti va di andare con loro? > chiese con voce gentile.
< No! > rispose Sabrina secca.
< Dai Sabry!! Il libro lo leggi stasera!!! >
< Ma non li conosco neanche quei due!! Non esco con degli sconosciuti!! > replicò.
< Li conosco io!!! E sono dei bravi ragazzi!!! Daiiii... fallo per la ziaaa!!!! > supplicò sfoderando il suo sguardo più languido.
< Uffaaaaaaaa!! D' accordo!! Ma hai giocato sporco però!!! > l' accusò mettendo il broncio.
Zia Gio le sorrise vittoriosa e uscì dalla camera. Sabrina si alzò svogliatamente dal letto e pose il libro sopra la scrivania. Aprì un' anta dell' armadio per cercare qualcosa da mettere. Shorts bianchi e canotta viola da abbinare alle All Star. Si preparò con eccessiva calma... "Che aspettino pure!"...
Dopo circa dieci minuti fece finalmente la sua comparsa in cima alle scale. Guardò di sotto... "Oh, fantastico!! Bombaman e Mr Fighetto!!" pensò cominciando a scendere.
< Ciao Sabrina!! > la salutò Bobby con fervore!
< Ciao > rispose lei senza troppo entusiasmo nella voce.
< Questo è mio fratello! > annunciò lui indicando il ragazzo biondo che aveva di fianco. Sabrina li raggiunse...
< Richie... Chris... ehm... come vuoi! > il biondo si presentò porgendole la mano. "Ok, questo conferma la mia teoria!! Più sono belli, più sono idioti!!" pensava guardandolo con aria interrogativa. < Ehm... il mio nome è Christopher Richard... perciò c' è chi mi chiama Richie e chi mi chiama Chris!! > le spiegò sorridendole. "Dio, non ci credo! Che sfigato!!"
< Oh, capisco!! Certo che ti deve aver causato serie crisi d' identità quand' eri più piccolo!! > gli rispose con fare antipatico. Lui non ribattè.
Salutarono Gio e s' incamminarono.
< In centro ci aspetta la mia ragazza! > avvertì Bobby esaltato!
< Fantastico > replicò Sabrina distratta. Per tutto il tragitto Bobby non fece che parlare! Alle sue parole Sabrina si limitava a rispondere Oh, davvero? Ma non mi dire!! Mitico!!! mostrando finto interesse. In realtà, non lo stava neppure a sentire. La sua mente era altrove. Sbirciava Richie, nascosta dagli occhiali da sole. Era alto un po' più di lei, biondo col ciuffo un po' alla emo, occhi azzurri, bel fisico... le ricordava tanto Luca! Eppure, erano esattamente l' opposto!! Luca era alto... esageratamente alto, moro, occhi scuri ed era magro... esageratamente magro!! I suoi pensieri vagavano nei ricordi... Luca, il ragazzo dolce e gentile che l' aveva fatta innamorare... No! Non poteva credere che fosse la persona così sgradevole che le dicevano i suoi amici! Ok, non l' aveva più sentito, ma avrà avuto i suoi buoni motivi!! Un giorno si sarebbe fatto vivo e le avrebbe spiegato tutto, le avrebbe chiesto scusa, le avrebbe detto che l' amava e... Una mano la scrollò riportandola alla realtà...
< Hey!! Mi senti? > era Richie!
< Che vuoi? > rispose lei sgarbata. "Come si permette questo essere di interrompermi mentre penso a Luca?!"
< No, ti chiedevo che libro stavi leggendo... >
< La stanza dei morti! > replicò sbrigativa.
< Mmm... molto allegro eh?! >
< Mi piacciono i libri macabri!! Qualche problema a riguardo?! > ribattè irritata.
< No, assolutamente!! Solo che... beh, non sembravi il tipo da thriller!! > si sbrigò a spiegare lui.
< Mh... > Sabrina concluse la discussione. Arrivarono alla meta. Una ragazza bassina, un po' grassoccia si fece loro incontro. Diede un bacio a stampo a Bobby e salutò poi Richie. Scambiata qualche animata battuta con i due ragazzi, Stacy si accorse di una quarta presenza! < Oh, tu devi essere la ragazza di Richie!! Io sono Stacy, piacere! > "Io?! La ragazza di questo individuo?! Scherziamo?!" pensò stringendole la mano.
< Sabrina. Comunque... non sono la sua ragazza!!! > precisò. Stacy strabuzzò gli occhi. < Cosa?! Stai scherzando?! Siete così carini insieme!!! Datevi da fare!!!! > Sabrina guardò Richie e abbassò lo sguardo imbarazzata quando incontrò i suoi occhi. Richie si schiarì la voce ed esortò gli altri ad andare.
Erano seduti al tavolo di un bar quando Sabrina sentì vibrare il cellulare. Lo sfilò dalla tasca degli shorts e guardò lo schermo. Luca. Rimase bloccata a fissare lo schermo. Rilesse una seconda volta per essere sicura di non essersi sbagliata. Luca. "No, non mi sono sbagliata!!" pensava mentre sul viso le compariva un sorriso atteso ormai da troppo tempo!
< Scusate > disse agli altri allontanandosi dal tavolo per non essere disturbata.
Aprì la conversazione < Amoreee!!! Come stai?! > gli chiese euforica.
< Be-ne! Vie-ni da me? > Sabrina rimase un momento in silenzio... confusa.
< Tesoro non posso, sono in America! Ti avevo mandato un messaggio ma... >
< Ah, già... è ve-ro!! Va beh, al-lora ciao! >
< No, aspetta un attimo!! > si affrettò a dirgli Sabrina.
< Cosa vuo-i? > "Ma perchè ansima?"
< Che stai facendo che parli così?! > dall' altro capo sentì dei lamenti in sottofondo.
< Sto... caval-cando! > rise. Sabrina non rispose... rimase ad ascoltare... attenta. C' erano lamenti... era una donna... lui ansimava... non le volle molto per capire. < Sei un porco bastardo!! Mi fai schifo!! > riattaccò. Si avvicinò al tavolo dov' erano gli altri.
< Io... io torno a casa... > annunciò sconvolta. Si voltò e cominciò a correre. Correva, correva più veloce che poteva. "Come ha potuto? Gli ho offerto il mio cuore su un vassoio d' argento e lui?! L' ha fatto a pezzi!! Che ho fatto di male per meritarmi tutto questo?! Eh?! Perchè? Perchè mi stai facendo soffrire?! Odio questo posto, odio i miei, odio Luca, odio me stessa! Io non ce la faccio più!! Basta!!!" Le lacrime cominciarono ad arrivare a fiumi. La vista le si annebbiò, le gambe non reggevano più... il dolore da sopportare era troppo. Rallentò fino a camminare. Respirare le risultava faticoso. Improvvisamente si sentì bloccare un braccio < Aspetta!!! >... Richie...
< Senti... tu... lasciami stare!! > parlò a stento. Gli dava le spalle, non voleva che la vedesse piangere... anche se non era difficile immaginarlo visti i singhiozzi che la facevano sussultare. Le si fece davanti. Le prese dolcemente il mento con la mano libera e le alzò il viso... gli occhi scuri colmi di lacrime, i capelli scompigliatisi mentre correva, il respiro pesante per la corsa, le labbra che tremavano... Sembrava così fragile, così priva di qualsiasi protezione... L' abbracciò. La strinse forte a sè. La ragazza non lo respinse, era troppo debole per farlo... si lasciò cullare tra le sue braccia. Richie non diceva nulla, le sfiorava la schiena tenendola teneramente attaccata a sè. Le accarezzava i capelli...
Le lacrime non scendevano più, il respiro si era fatto regolare... < Grazie > disse piano ancora stretta a lui. Era un grazie sincero, sentito... per la prima volta, da quando i suoi se n' erano andati, qualcuno era riuscito a darle conforto..


Note dell'autrice

Scusate quel "sto cavalcando" un po' volgare ma non ho trovato altre parole....!!
  
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