Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: lulette    31/05/2022    4 recensioni
|| 4 capitoli || COMPLETA ||
Dal capitolo I: Ad un certo momento, vide entrare un giovane uomo che dal modo in cui si muoveva, pareva sprizzare sicurezza da tutti i pori...
...Lo guardavano tutti: per forza! Era di una bellezza conturbante, quasi fastidiosa...
...'Dio, ti prego. Fa' che non sia lui'...
Si sedette al tavolino di Merlin, e gli porse la mano con un luminoso sorriso. "Tu devi essere...lui!"
'Come non detto. Grazie, Signore!'
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Inconvenient revelations












'Che seccatura!' pensava Merlin. Odiava le feste in piscina, almeno quelle dei ricchi. Finché doveva servire non c'erano problemi, ma come ospite!

Era imbarazzato a causa del suo fisico magro. La gente tendeva a guardarlo, non certo con disgusto, ma quasi fosse un fenomeno da baraccone. Ormai di palestra ne aveva fatta tanta...e comunque su di lui non funzionava. O meglio non funzionava come per gli altri.

Non era mai riuscito a mettere su della massa muscolare, neanche con diete ipercaloriche, nemmeno mangiando tutte le schifezze possibili. Era stato sempre un' ottima forchetta ma evidentemente il suo metabolismo non ne era al corrente. 

Grazie ad una buona attività in palestra e sportiva in generale, i muscoli erano arrivati, un po' dappertutto, ma non c'era modo che si sviluppassero oltre, soprattutto dove Merlin riteneva che ce ne fosse più bisogno, ossia nelle braccia e nel petto.

Quando poi portava a termine la fase di definizione muscolare, faceva quasi impressione: la pelle diventava sottilissima da sembrare quasi trasparente, come la membrana di un tamburo. I muscoli anche se non troppo grandi si riuscivano a contare e molte vene e qualche osso diventavano ben più evidenti.

I suoi allenatori avrebbero voluto che lui gareggiasse nelle sezioni dei 'pesi leggeri' e 'superleggeri': erano convinti che Merlin avrebbe stravinto ogni gara di quel tipo, ma a lui non poteva importare di meno, delle competizioni. Al contrario di Arthur che viveva massimamente per quelle di scherma.

L'unica cosa che avrebbe fatto in vista della festa vicina erano delle lampade: due lampade leggere al giorno, perché tendeva a bruciarsi subito.

Avrebbe dovuto chiedere delle ore di permesso ad Arthur oppure il capo gli avrebbe permesso di utilizzare il suo solarium.

Certo che alle 18.00 non ci sarebbe stato questo gran sole, ma Merlin sapeva per esperienza che il rischio di bruciarsi per lui era concreto. La sua pelle era molto delicata e troppo chiara, altra cosa che Merlin non apprezzava particolarmente di sé. E comunque un po' di abbronzatura stava sempre bene.


In realtà, Merlin era sempre stato un fine esteta e per questo notava su di sé più difetti che pregi. La gente, in realtà lo guardava perché il ragazzo era davvero piacente. Era soltanto lui a sentirsi un fenomeno circense!

Merlin amava il bello in ogni sua forma: gli animali, i bambini, la natura. Si interessava di pittura e scultura, ma anche di letteratura, musica, danza e ovviamente sport. Quando viaggiava sceglieva sempre luoghi in grado di regalargli paesaggi mozzafiato.

Arthur, pur non avendo una muscolatura da perfetto body-builder, poiché alcune parti erano un po' più sviluppate rispetto ad altre, era comunque una della persone più armoniche ed esteticamente apprezzabili che conoscesse.

Il volto di Arthur poi, riproduceva la bellezza classica nel modo più puro che avesse mai visto, sia di fronte che di profilo. Il corpo dava un'idea di forza, elasticità e naturalezza che lo lasciava sbalordito ogni volta che vedeva il suo padrone farsi il bagno o la doccia.

E in più era diventato suo amico. Arthur era simpatico, e quando erano da soli era molto gradevole parlare con lui, diversamente da quando si trovava in compagnia degli altri suoi amici. Allora diventava borioso, superficiale e sfacciato con tutte quelle battute spinte per le quali i suoi amici si sganasciavano dal ridere. Sembrava un'altra persona!

Per fortuna quando Arthur era con i suoi amici, la maggior parte delle volte Merlin non c'era. Spesso uscivano in un locale o andavano a casa di qualche altro amico.

Era solo quando Arthur li invitava per un pomeriggio o un dopocena a casa sua che il maggiordomo era costretto ad assistere agli show del padrone e dei compagni d'arme. 

Qualcuno in realtà si salvava: Leon, amico da sempre di Arthur, Percival ed Elyan erano tre perfetti gentiluomini, educati, intelligenti, simpatici e si limitavano a sorridere alle battute degli altri. Erano tutti facenti parte di ricche famiglie della zona e si conoscevano fin da bambini, avendo frequentato insieme la più esclusiva e costosa scuola privata della città.

Gwaine, lo schermidore forse più bravo della squadra, dopo Arthur, era una vera spina nel fianco per Merlin. Ricco, bello, capelli perfetti e gay dichiarato, ogni volta che vedeva Merlin, diceva o faceva qualcosa per metterlo in imbarazzo. 

Una volta se lo era trovato in cucina all'improvviso. Merlin era saltato in aria, strillando, rischiando di far cadere un intero vassoio di apertivi. Quando Merlin riuscì ad appoggiare il vassoio su un ripiano della cucina, Gwaine lo aveva raggiunto da dietro, schiacciandolo con il suo corpo contro la lavastoviglie e strusciandosi addosso al sedere di Merlin, per fargli sentire quella che il ragazzo stesso, orrendamente chiamava 'la voglia del somaro'.

Merlin era riuscito ad afferrare un cucchiaino, impugnandolo come un'arma. A fatica si era girato verso lo spudorato, colpendolo forte sul naso con la posata. 

Per quella sera, Gwaine con il naso arrossato, non gli diede più fastidio. Ma le volte successive, anche se in presenza di altri, tornò il solito: 

- Arthur!... Quand'é che mi presti il tuo maggiordomo per una notte? -

- Devi avere un corpo sublime, sotto questa tua tenuta da pinguino! -

- Se vuoi una mano, o un'altra parte di me, te la do volentieri...-

Gli altri ridevano, Arthur sorrideva.

E i pizzicotti sul sedere? Ogni sera contava almeno dieci segni per natica. Quel maledetto!

'Un uomo così é una vergogna per i gay!' pensava Merlin furente.

Una sera, disse ad Arthur che non ne poteva più del ragazzo. Il padrone rimase più che sorpreso, poiché pensava che a Merlin non dispiacesse del tutto quella corte un po' grossolana. Merlin quasi sicuramente era bisex. Gwaine era gay.

Quindi...se due più due fa ancora quattro...!

Che delusione, per Merlin! 'Non é perché due uomini gay o bisex si trovano nella stessa stanza, devono per forza finire a letto insieme. Almeno, per me, non é così! Ma ...prova di spiegarlo ad un etero!'



La bella stagione era il periodo peggiore a casa Pendragon, perché quasi ogni sera si riempiva di gente e non era raro trovare al mattino, qualcuno in mutande che gironzolava per la cucina, in cerca di qualcosa da bere o da mangiare.

Spesso, a quelle serate partecipava anche Morgana, con il fidanzato Alvarr, cupo e affascinante biondo dallo sguardo e dal sorriso indecifrabili. Era perfetto per Morgana, la bellissima e dolce sorella di Arthur. Quando si arrabbiava però diventava una vera 'strega' e riusciva anche solo con un'occhiata di gelo a intimidire chiunque.

C'era anche la superba bionda Morgouse, amica d'infanzia di Morgana: Merlin aveva il sentore che alla ragazza piacessero le donne. Era molto bella ma aveva un modo di fare un po' duro e pretenzioso, che gli ricordava uno dei più classici comportamenti maschili.

Gwen non era più presente a quelle serate. Arthur l'avrebbe ospitata come sempre, anche insieme a Lance, ma Merlin era sollevato dal fatto che non ci fossero.

C'era poi Vivian, con cui Arthur ebbe una delle tante storie volanti. Ogni volta si portava dietro un ragazzo diverso, annunciando solennemente a tutti che quello era l'amore della sua vita. Un'oca naturale!

In più c'erano tante altre persone che andavano e venivano: amici di amici o vecchi amici che tornavano e ripartivano: praticamente, un porto di mare!




 
_ _ _ _ _ _







Domenica 3 luglio. Ore 18.16. Piscina dell'hotel Ritz.


Arthur stava disteso su uno sdraio.

Occhiali da sole griffati, corti boxer cinzati di marca, infradito all'ultimo grido.


Stava bevendo un cocktail quando Merlin entrò e lo vide. Il biondo parlava con due ragazze molto sofisticate, le tipiche ragazze che potevi incontrare in una piscina di lusso come quella. Merlin si girò in cerca di Morgana e la immaginò dietro un folto gruppo di persone che si accalcava sotto un gazebo.

Merlin si mise in fila ad aspettare di salutare Morgana e si girò verso Arthur che continuava a guardare verso l'entrata. Non l'aveva ancora visto.

Quando fu il suo turno, Morgana lo abbracciò con calore.

"Tanti auguri Morgana!" poi le prese le mani allontanandola da sè per poterla ammirare. La donna era fasciata da un impalpabile caftano color cremisi, lungo fino ai piedi.

"Sei davvero un incanto!"

"Senti chi parla!" quasi urlò la donna. "Sei una meraviglia della natura!" e continuando a voce più bassa "Ti ha già visto Arthur?"

"No, é molto impegnato al momento!" disse Merlin, indicando con il mento un gazebo poco distante.

"Quelle galline,... che sperano di avere una chance con Arthur! Aspetta che ti veda e cambierà sponda all'istante... Dio lo volesse!"

Merlin scoppiò a ridere ma non riuscì a fare a meno di pensare 'Eh, magari!'

"Ecco il mio regalo per te, Morgana"

Erano un paio di occhiali da sole a occhi di gatto e montatura nera di Roberto Cavalli, che gli erano costati buona parte dell'ultimo stipendio, ma ne era valsa la pena, data l'espressione di Morgana che li indossò subito. 

"Grazie tesoro! Li adoro!" e gli schioccò un grosso bacio sulla guancia.

Merlin era felice. Si era sempre sentito in debito con Morgana che gli aveva sempre fatto regali pazzeschi per il suo compleanno: l'ultimo iphone, l'ultimo pc della Apple e lei ripeteva sempre "solo gli strumenti migliori per il tuo studio!" Non sapeva perché ma sin dai primi tempi lo aveva accolto come un fratello minore e quando poteva lo viziava un po'. Diceva spesso: "Io voglio molto bene ad Arthur, ma ha un carattere così volubile, che l'idea che abbia te accanto, mi sembra un miracolo. I precedenti maggiordomi, al massimo dopo sei mesi, scappavano. Invece percepisco una grande intesa tra voi, sebbene siate diversi come l'acqua e il fuoco. Io... credo nella reincarnazione delle anime e non mi stupirei troppo se in passato le vostre si fossero già incontrate e unite."

Erano discorsi strani, ma a Merlin qualche volta davano da pensare. Sarebbe stato meraviglioso e terribile se fosse stato vero.




Poco dopo finalmente Arthur intravide Merlin in mezzo alla folla. Si alzò e gli fece un cenno di saluto con la mano, ma Merlin non lo stava guardando. Si scusò con le ragazze e provò ad andare verso l'amico, che già non si vedeva più.

In realtà il maggiordomo aveva appoggiato il telo su una sedia ed era entrato nell'acqua di una invitante piscina con idromassaggio.

C'era un sacco di gente e Arthur impiegò non poco a raggiungere il punto dove lo aveva visto poco prima.

'Non c'è più...non c'è...dove diavolo?...' Poi lo vide, immerso fino al collo in una nuvola di bolle bianche.

Non era solo...stava parlando con qualcuno...stava sorridendo a un ragazzo. Una fitta, piccola ma fastidiosa, forse di delusione gli attraversò lo stomaco. Oh, Dio! Stava sorridendo... a Gwaine? 'E per fortuna che mi ha chiesto di tenerglielo lontano, dato che non lo sopporta'

In quel momento Arthur vide Gwaine uscire dall'acqua. Maledizione a lui: era uno schianto! Abbronzato e in forma smagliante, non faceva altro che tirarsi indietro quegli stupidi capelli. Lo stava facendo apposta, per mostrare a Merlin il suo ventre piatto, l'ampiezza del petto e quelle ascelle cave contornate da bicipiti e tricipiti spaventosi. 'Cretino!' pensò Arthur.

Gwaine si diresse al trampolino di media altezza, nella piscina accanto a quella di Merlin ed effettuò un tuffo semplice ma così perfetto, che l'acqua quasi non si mosse, quando vi entrò.

Arthur rimase nascosto dietro un gruppo di persone.

"Notevole, davvero notevole!" sentì Merlin dire all'altro.

Rimase lì, indispettito. Se Merlin preferiva stare in compagnia di Gwaine, invece della sua, era liberissimo di farlo. E una nuova fitta, di rabbia stavolta, gli colpì l'addome.

Tutto a un tratto il suo volto fu afferrato da mani anonime e si sentì baciare la guancia.

"Ma chi... Gwen! Ciao! Mi hai spaventato!"

"Per forza, Arthur! Sei teso come una corda di violino! Cos'hai fatto?" e la ragazza seguì lo sguardo di Arthur.

"Ehi! Non sarai mica geloso di Merlin, vero? O di Gwaine?"

Il ragazzo ridacchiò: "Detto dalla mia ex fidanzata, non mi fa certo onore!"

"Dimentichi che io ho un sesto senso! Ricordati che io sono colei che ha portato Lance... lontano dalla retta via!"

Arthur rise di nuovo, mentre Gwen chiedeva: "E Merlin come sta? Gli é passata?"

"Scherzi? Non ha ancora lasciato l'ultimo ragazzo, che si sta già guardando intorno...per uno nuovo"

Gwen fece una smorfia con la bocca: "Gwaine non é certo il suo tipo. Così...facile! Così ...zotico! Per lui ci vorrebbe un tipo più raffinato. Uno più simile a te, per esempio."

"Giusto! Io non sono così facile...né così zotico...vallo a dire a Merlin!"

"É solo perché tu non hai ancora trovato la tua giusta dimensione!"

"É vero! Forse quella giusta per me é ... la quarta dimensione: lontana e invisibile"

Gwen si mise a ridere. "Vieni con me, voglio fare gli auguri a Morgana. Ho messo Lance in fila ma se non ci dai una mano, a mezzanotte saremo ancora qui."



Dopo aver accompagnato la coppia da Morgana, Arthur tornò vicino alla piscina dove stava Merlin, giusto in tempo per intravederlo entrare insieme a Gwaine all'interno dello stabile dove c'erano gli spogliatoi e le piscine al coperto.

'Non li seguirò! Certo che no! Sono fatti loro... mannaggia a te, Merlin!' e si mise a correre. Conosceva bene quel posto e decise di prendere una specie di scorciatoia che passava dall'esterno.

Arthur entrò negli spogliatoi e si infilò in un bagno. Quando gli sembrò di sentire la voce di Merlin vicina, uscì come se niente fosse e se lo ritrovò di fronte! Arthur rimase a bocca aperta nel vederselo davanti, in costume da bagno. Era la prima volta che lo vedeva così e lo squadrò da capo a piedi!

"Buona sera, Arthur!" disse Merlin allegramente. "L'ho vista prima, quando sono arrivato ma lei era occupato, come al solito...!"

Arthur continuava a guardargli il corpo, come se non capisse qualcosa. 

Merlin era abbronzato, bagnato, con la pelle perfetta, i capelli sparati in aria e un corpo che sembrava scolpito con un cesello. I muscoli della braccia erano tonici, il petto e l'addome mostravano tutti i singoli muscoli del corpo umano e le gambe erano sottili ma con i fasci muscolari in evidenza. Ovunque vene in rilievo, soprattutto quelle degli avambracci e quelle, molto sexy, ammise, dell'addome che sparivano dentro il costume.

"Diavolo, Merlin. Ma quanto 'tren' ti sei sparato?"

"Niente tren Arthur, né altri steroidi!"

"Ma...da quanto tempo sei così?"

"Circa un anno e mezzo...e la smetta di guardarmi! Mi fa sentire a disagio!"

"Ah, davvero? Però non ti sentivi a disagio quando ti guardava Gwaine!"

"Che cosa?" boccheggiò Merlin per un istante.

"Gwaine! É qui con te! Vi ho visti insieme!"

"Ma, se eravate in bagno, come avete fatto a vederci?"

"Non é con te? Scommetto che é scappato non appena si é accorto che ero qui!" sorrise acidamente Arthur.

"No, io sono venuto in bagno e lui... eccolo là!" e indicò un punto fuori dalla porta. "Aveva voglia di nuotare ma fuori c'è troppa gente, così é venuto nella piscine al coperto"

"Ok" disse l'altro poco convinto "Perché non sei venuto a salutarmi?"

"Lei era in pieno intorto, signore, e non amo intromettermi in questi casi, lo sa!"

"Nessun intorto, Merlin. Erano solo amiche di Morgana e sono venute loro da me!"

"Comunque stavo proprio per venire a salutarla!"

Arthur si fidava sempre meno delle parole di Merlin che continuò: "Ho perso tempo per salutare Morgana e poi dovevo fare pipì"

"Perché non mi dici la verità, Merlin? Io non voglio che ti formalizzi con me. Dimostrami che ti fidi! Puoi ammetterlo e io non ti giudicherò!" aggiunse sottovoce Arthur con fare suadente. Ora era Merlin che sentiva di non doversi fidare delle parole del capo.

"Ammettere cosa? Non capisco...!"

"Che sei venuto qui in bagno con Gwaine per..."

Il moro fece una faccia disgustata e un suono soffocato gli uscì dalla gola.

"Sul serio lei pensa che io potrei andare in un bagno pubblico a... a...?" balbettò Merlin scandalizzato.

"A 'scopare' Merlin! Non muore nessuno, se anche lo dici!"

Merlin abbassò gli occhi; si sentiva del tutto sconcertato. Poi sembrò riprendersi, pur continuando a evitare lo sguardo di Arthur. 

"Come disse quel tale: - Io non scopo, io faccio l'amore-" disse ormai con le guance in fiamme.

"Come vuoi tu! ...a fare l'amore!" 

"In un cesso? ...Con Gwaine? Ma per chi mi ha preso? Amico un corno! Lei non mi conosce per niente!" Merlin era furioso. A dirla tutta, lo era già subito dopo aver messo piede in quel maledetto posto. E senza accorgersene, stava alzando sempre di più il tono della voce.

"Ho sbagliato, é vero. Gwaine mi era parso più gentile oggi, diversamente dal solito, tanto che ho pensato che avrei potuto scambiare due parole con lui. Non ci sono molte altre persone qui con cui uno come me possa fare conversazione."

"E non hai capito perché é stato così gentile, razza di idiota? Perché ti ha visto così!" e lo indicò con le mani da capo a piedi "e gli é partito il testosterone! Certo che anche tu...! Parli sempre di onestà e di fedeltà ma vuoi farti uno, mentre stai ancora con un altro!"

"Dio, come devo dirglielo? Io non voglio farmi nessuno! E visto che vi interessa, ieri ho detto addio a Cenred."

"E non me lo dici? Una volta me l'avresti detto subito!"

"Non c'è stato modo, Arthur!"

"Cazzate, Merlin! Siamo stati insieme tutto il pomeriggio."

"Avevamo da fare per Morgana: ho pensato che non fosse il momento."

"Comunque ho notato che anche a te faceva piacere ascoltarlo. Dopo tutte le tue lamentele su di lui, le tue reazioni sconvolte, lo scandalo sul tuo viso ..."

"E infatti! Se mi ascoltasse una buona volta! ... Le sto dicendo che ho commesso un errore! Parlare con lui é stato...orribile! Ad un certo punto ha cominciato a farmi strane domande e si é lanciato in una dissertazione sul perché mi ero perso il meglio della vita, poiché non sono mai entrato in una darkroom gay e perché non ho mai provato l'ebbrezza, dice lui, di un menage a trois omoerotico, per dirla in modo fine!"

"Non ne ha mai fatto mistero con nessuno. Credevo lo sapessi! Tu cosa gli hai risposto?"

"Non potevo fare scenate qui. Gli ho detto solo che non credevo di essermi perso niente e che al contrario, é chi indulge in queste pratiche a perdere qualcosa, come minimo la dignità e il rispetto per se stessi...e gli ho chiesto di non parlarne più."

"Figuriamoci! Tu sei troppo perbene, anche solo per considerare certe cose!"

Merlin si sentì offeso da quel 'perbene' soffiato con sarcasmo da Arthur.

"Perché? Lei le ha forse sperimentate? In versione etero, ovviamente!" chiese Merlin con il respiro mezzo bloccato.

"No! Non sono minimamente attratto da questo tipo di incontri."

Merlin respirò sollevato, pur senza farlo notare: "Vede? Anche lei può essere considerato una persona perbene" sottolineò con una punta acida nella voce.

"Non é per quello! Io sono un uomo fondamentalmente possessivo. Mi definirei un geloso 'puro' e non sopporterei che qualcuno guardasse la mia partner, figuriamoci poi se la sfiorasse. Sono anche un narciso: le attenzioni della mia amante devono essere solo per me! Se mai dovessi trovarmici, credo finirebbe in tragedia greca!"


Merlin avrebbe pianto di sollievo e in quel momento quasi lo amò.


Arthur insisteva: "Tu sei sicuro di averlo guardato bene? Ho visto uomini impazzire d'amore per Gwaine! Davvero non ti piace?"

"Mi piace solo l'involucro esterno, che per me sta a significare che, no, non mi piace. Però, da come ne parla, sembra che piaccia a lei!" 

"Idiota!"

"Se proprio vuole saperlo, io lo disprezzo profondamente, come uomo. Non conosco nessuno più vuoto di lui"

"Tranquillo Merlin! Non credo che ti infastidirò più!"

Merlin trasalì e si girò: Gwaine era alle sue spalle e l'aveva sentito. Al moro dispiacque per com'erano andate le cose, ma in fondo era la verità e non aveva detto nulla che non pensasse. Gwaine lo fissò per un attimo con sguardo cupo e rabbioso, poi si allontanò velocemente.

Appena Gwaine sparì dalla loro visuale, Arthur cominciò a ridere sempre più forte.

"Vedo che é contento adesso? sbottò Merlin seccato.

"Scusa ma la tua espressione... mi ha fatto troppo ridere" e continuò a sbellicarsi.

"Bene, Arthur! Dagli applausi credo sia arrivata la torta di Morgana e non voglio perdermela. Sarà sicuramente una torta super!"

"Ok. Vengo con te e se ci riesci...non perderti!"



La torta era colossale e magnifica, secondo lo stile tipico dei Pendragon. Uther non era presente. Aveva pagato tutto lui: dalla torta al rinfresco, dall'affitto della piscina alla servitù. In più le aveva fatto trovare le chiavi di una Mustang rosso fuoco, parcheggiata all'esterno dell'hotel.

Ma forse Morgana, che di cose ne aveva avute fin troppe nella vita, avrebbe preferito avere suo padre vicino a lei, sorridente, a stappare lo champagne, invece del costoso ma impersonale regalo e dei soldi per la festa.

Da bravo fratello Arthur rimase vicino a lei per tutto il tempo: per le foto, i brindisi, il taglio della torta. L'abbracciò e la baciò con tenerezza, poi la consegnò tra le braccia di Alvarr. Morgana arrivò persino a commuoversi a causa dell'affetto che tutti le dimostravano in quell'occasione così importante: Morgana compiva infatti trent'anni. Abbracciò il suo ragazzo e decise di godersi quel momento, senza più pensare alla grande delusione che le aveva procurato il padre.


In tutto quel bailamme, Merlin era rimasto indietro, senza riuscire in pratica a vedere niente. La gente lo spintonava, lo superava, lo spostava finché Merlin non ne poté più e andò a sedersi in una parte lontana della piscina.

Dopo qualche tempo, la visuale di Merlin fu oscurata da un paio di mani e una risata argentina da donna gli arrivò alle orecchie.

"Gwen! ...Che ci fai qui?" sorrise Merlin.

"Non volevo rischiare di morire calpestata e devo aver avuto la tua stessa idea"

"In effetti! Il capo mi ha chiesto di stargli vicino, ma non ci sarei riuscito nemmeno se avessi avuto un carro armato a disposizione!"

"Diamine, Merlin! Sei assolutamente strepitoso nei tuoi hot pants da bagno!"

"Dici sul serio?" chiese il ragazzo con aria scherzosa. "Ho faticato per mettere su i muscoli, ma a quanto pare non riesco a farli diventare grossi!"

"É la tua costituzione! Ma perché vorresti diventare più grosso? Sei perfetto così!"

"Grazie. Forse alle ragazze potrei andare anche bene, ma ai ragazzi piacciono i tipi più grossi, perché danno l'idea di essere più..." Merlin esitò. 

"...Più resistenti, a letto?" si arrischiò Gwen.

"Qualcosa di simile, sì!"

"Questa é una grande cagata secondo me" si alterò la ragazza e lui non riuscì a non ridere. "Merlin, sai meglio di me che alle ragazze etero e ai ragazzi gay piacciono esattamente le stesse cose degli uomini!... Ma perché Lance non mi ha mai detto niente di questa tua avvenenza fisica?"

"Lance é un gentiluomo di quelli di una volta e voleva giustamente risparmiarti i dettagli privati di un suo ex! E poi ero secco come un'acciuga allora: cominciai a frequentare la palestra più o meno quando lo conobbi."

"Mi stai dicendo che ti allenavi per lui?"

"Forse sì, anche se allora non ci feci neanche caso"

"Mh... per me lo facevi anche per Arthur!"

"No, non credo"

"Pensaci. Lo avevi sotto gli occhi tutti i giorni e lui era perfetto. Noi due lo sappiamo bene. Forse volevi dimostrargli di poter migliorare il tuo fisico!"

"Ripeto: io non credo. Semmai volevo dimostrarlo a me stesso, ma non ad Arthur!"

"E cosa ci sarebbe stato di male nel coltivare questa piccola vanità?"

"Nulla, ma non é così!"

"Ok. D'accordo!"

Gwen incupì lo sguardo e diventò stranamente seria.

"Merlin, senti...non odiarmi ma...tu hai mai detto ad Arthur che sei innamorato di lui?"

"No. Perché avrei dovuto dirglielo, se non é vero?" rispose con nonchalance, Merlin, sentendo però chiaramente una scarica di adrenalina all'altezza della pancia.

"Non lo so. Speravo di sì" rispose Gwen delusa. "C'è una cosa che avrei voluto dirti già da tanto tempo...solo che é una cosa molto personale su Arthur e finora non me la sono sentita"

"Se riguarda una questione intima del mio capo, nonché tuo ex fidanzato, non dovresti dirmela. Sinceramente preferirei non sapere nulla."

"Ma é una situazione molto seria e sono preoccupata per lui, Merlin!"

"Si tratta del motivo per cui l'hai lasciato?"

"Sì...e no! Ma é il motivo per cui ho capito che le cose tra noi non funzionavano"

"Non vorrai dirmi che Arthur soffre di eiaculazione precoce!" chiese abbassando di molto il tono.

"No, Merlin, no! Al contrario!"

"Allora non mi sembra che debba lamentartene ora, dopo così tanto tempo!" disse in modo scostante il ragazzo che avrebbe troncato lì la cosa.

"Non hai capito! Arthur era un amante dolce e premuroso, ma quando si trattava di lasciarsi andare, a parte qualche rara eccezione all'inizio della nostra storia, lui...insomma... non ci riusciva! Era capace di durare ore, ma poi non...concludeva mai. Ho provato in tutti i modi possibili, ma non c'era verso. Con il passare del tempo era diventato terribilmente frustrante per lui e per me!"

Merlin non avrebbe mai pensato a una cosa simile: gli sembrava assurdo, poi rifletté ad alta voce come se parlasse più con se stesso che con Gwen: "Chissà se durante la masturbazione riusciva a raggiungere l'orgasmo..."

"Glielo chiesi. Ero talmente disperata che non mi importava più di niente. Mi disse di sì, che da solo, era tutto nella norma. Allora feci la sola cosa che potevo: gli chiesi di toccarsi...per me, di farlo davanti a me. E molte altre cose di cui non vado fiera...ma non ha mai funzionato nulla! Ci pensi? Mi sono sentita una nullità come donna..." Gwen si mise una mano sugli occhi.

"Va bene così, Gwen! Non ha senso che continui a soffrire, per le cose passate!"

"Scusami, é stato solo un attimo. In realtà sto bene! Dopo questo, capii che il problema era dovuto a me, anche se non era colpa di nessuno. Ovviamente smisi anch'io di provare piacere durante i rapporti. Ne parlai con Lance, altrimenti sentivo che sarei esplosa. Eravamo amici, ma una sera siamo finiti a letto insieme: volevo sentirmi di nuovo desiderata. Poi lo dissi ad Arthur e ci lasciammo. Non era nemmeno tanto sorpreso... Non la prese neanche così male..."

Merlin era triste, per Arthur e per sé. Per Arthur, perché aveva subito questa situazione gravosa e per sé perché l'altro aveva scelto di non confidarsi con lui. Mai, nemmeno un accenno, per scherzo! Si era davvero illuso di essere il suo amico più caro, ma evidentemente il sentimento era unilaterale.

"Spero di non averti fatto stare male, Merlin! Hai una faccia!"

"É solo perché avrei preferito fosse stato Arthur stesso a parlarmene. Ma non l'ha fatto!"

"Sai com'é orgoglioso! Ma non dimenticare quanto deve essere stato penoso per lui, tutto questo! So che al momento sei la persona che gli é più vicina, assieme a Morgana..."

"Credi che lei lo sappia?" la interruppe Merlin, con un pizzico di gelosia, ma soprattutto con la speranza che Arthur avesse potuto sfogarsi con qualcuno che amava. Morgana forse lo sapeva, ecco il perché di tutte quelle battute su di lui e Arthur insieme.

"Non ne ho idea. Un'altra persona che lo sa, ovviamente é Mithian!"

"L'hai incontrata?" chiese il ragazzo, improvvisamente curioso.

"Sì. Siamo diventate amiche. Lei é fantastica e ...quando siamo arrivate a parlare di Arthur...ehm...anche con lei aveva lo stesso identico problema"

Merlin si chiese se Arthur presentasse la medesima difficoltà con le ragazze di una sola notte. Era forse questo il motivo per cui da sempre intratteneva questo tipo di rapporti"mordi e fuggi"? Forse in questo modo, le ragazze non avevano il tempo di accorgersi della sua difficoltà. Ne uscivano soddisfatte ma, una seconda volta con la stessa ragazza avrebbe di già potuto porre l'accento sul problema di Arthur! Era anche possibile che in quel tipo di rapporti, senza alcun coinvolgimento emotivo, il problema non si manifestasse nemmeno.

"Tu non andresti a letto con Arthur, se lui te lo chiedesse?"

"Sto cominciando a stufarmi Gwen! Arthur é etero, é il mio capo, é un mio amico e ti giuro che..."

"Non arrabbiarti Merlin! So che non sei il tipo e non lo faresti mai, a meno che Arthur non ti interessasse veramente. Speravo dentro di me che fosse così!"

"Perché? Dimmi perché lo speravi!"

Gwen si avvicinò: "Se Arthur non fosse...etero? E se fosse per quello che con le donne non riesce a concludere?" sussurrò al suo orecchio.

Merlin rimase immobile come uno stoccafisso e non ebbe il tempo di ribattere.

"Devo andare, scusa, o Lance penserà che mi sono imboscata con qualcuno" disse con un sorriso "Ma tu pensa a quel che ti ho detto!" e corse via, lasciandolo così dopo aver gettato la sua bomba a mano direttamente sopra il suo cuore.











Ciao! Chiedo scusa all'adorato Gwaine, che qui è del tutto OOC. L' ho massacrato. Mi serviva un uomo vanitoso e vacuo, che ovviamente Gwaine non é, ma anche bello da morire e non ho trovato nessun valido sostituto.
Ringrazio di cuore coloro che mi hanno recensito, per me davvero preziose: susiguci, aredoni01 e Kylo_Ren.
Ancora troppo poche liti per i miei gusti. É arrivata Gwen e non se ne andava più. Però ha dato un bel giro di chiave di volta a questa storia. 
Un abbraccio
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: lulette