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Autore: _Layel_    01/06/2022    2 recensioni
Per Katsuki San Valentino e Withe Day sono sempre stati giorni come altri, più seccature che motivo di eccitazione. Riuscirà un ragazzo amante degli squali a fargli cambiare idea?
[KiriBaku]
[Questa storia partecipa alla challenge delle 6 Coppie indetta da LadyPalma sul forum di EFP. "OTP"]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Te Comprerei Anche uno Squalo



Katsuki non aveva mai capito cosa rendesse White Day e San Valentino tanto speciali. Certo, si riceveva del cioccolato gratis, ma oltre a quello? Non condivideva l’eccitazione dei suoi compagni di classe (e del mondo intero) per queste festività perché non riusciva a capirne il senso. Erano giorni come altri, con il fastidio aggiunto di dover ricevere e regalare cioccolatini. No farfalle nello stomaco o confessioni strappalacrime per Katsuki.

 

Alle elementari, una bambina dell’altra sezione gli aveva regalato tutta tremante un sacchettino di cioccolatini bruciacchiati. Si era scusata profondamente, dicendo che era la prima volta che li faceva, e poi gli aveva confessato di voler diventare la sua fidanzata. Katsuki aveva preso il cioccolato, le aveva spiegato come sua mamma lo preparava, e poi le aveva detto che non era interessato. Era la prima volta che rifiutava qualcuno e si sentì tanto colpevole nel vedere le lacrime sgorgare dagli occhi della bambina che alla fine accettò. Rimasero “insieme” fino al White Day, un mese dopo, quando Katsuki le comprò un orsetto di peluche bianco (la cosa più imbarazzante che aveva chiesto a sua mamma) e lei si arrabbiò perché voleva un braccialetto. In nessuna delle due occasioni Katsuki aveva provato alcun tipo di sentimento - escludendo l’irritazione - nè gli era sembrato un momento speciale.

 

Alle medie per ogni San Valentino trovava l’armadietto pieno di bigliettini e cioccolatini - il suo comportamento da delinquente era popolare tra le ragazze - ma non si sentiva mai di ricambiare. Come poteva restituire i sentimenti di una persona che aveva conosciuto solo come un nome su del cartoncino colorato? Il penultimo anno, però, si sentì obbligato a partecipare a quella strana febbre per le ragazze che era venuta a tutti i suoi amici: non sarebbe stato l’unico senza fidanzata. Anzi, sarebbe stato il primo a trovarne una. Scelse una a caso delle loro compagne, una non troppo fastidiosa, che fu estasiata dall’idea di diventare la sua ragazza. Arrivò San Valentino, lei gli fece un regalo, lui ricambiò per il White Day e dopo un po’ Katsuki la mollò. Doveva allenarsi per entrare alla UA e le ragazze erano solo un’inutile distrazione.

 

Katsuki non aveva mai capito cosa rendesse White Day e San Valentino tanto speciali, fino ad ora. Ora, nel febbraio del suo secondo anno delle superiori, stava arrossendo quanto quel perdente di Deku mentre stringeva tra le mani una stupida scatola di cioccolatini. Stupida, perché gli stava facendo provare uno spettro di emozioni che un oggetto inanimato non avrebbe dovuto produrre. Erano al peperoncino, dannazzione a lui. 

 

Kirishima gli stava spiegando con entusiasmo quante volte li aveva rifatti per ottenere un risultato che più si avvicinasse alla perfezione, seduto dall’altra parte del letto di Katsuki con uno stupidissimo sorriso. Il cuore di Katsuki fece una capriola e si tuffò di testa nel suo stomaco: perché quell’idiota doveva essere tanto premuroso? Si era ricordato, oltre del suo amore per il cibo piccante, anche della sua avversione per le dimostrazioni pubbliche di affetto e gli aveva consegnato i cioccolatini in camera. Cioccolatini che stava stritolando. Si costrinse ad allentare la presa. 

 

“Quindi, ehm, che ne pensi?” Kirishima lo guardò con aspettativa e Katsuki si accorse di non avere detto niente da quando l’idiota si era seduto sul suo letto. Probabilmente perché non aveva idea di cosa dire. Come poteva esprimere quel calore che si era diffuso nel suo petto? Il battere frenetico del suo cuore, i palmi sudati delle sue mani?

 

Katsuki si alzò dal letto e si avvicinò silenziosamente a Kirishima, le sopracciglia aggrottate dalla concentrazione. Il sorriso dell’altro si smorzò leggermente, preoccupato che il suo regalo non fosse stato accettato. “Baku, non volevo-”

 

Katsuki lo interruppe prendendogli il viso tra le mani. Lo baciò sulla punta del naso, con tutta la delicatezza di cui era capace; lo baciò sulla fronte, sulle guance e infine sulle labbra. Quando si separarono nello sguardo di Kirishima c'era tanta d’adorazione che Katsuki si sentì quasi soffocare. “Mi piace il piccante.” 

 

Fu la prima, imbarazzante, cosa che gli disse dopo che aveva ricevuto il regalo. Per fortuna, Kirishima rise, rispose con “lo so” e lo baciò di nuovo.

 

+

 

Quando la mattina dopo si svegliò tra le braccia di Kirishima iniziò a capire perché tutti impazzivano per sta festa. Il che portava un altro problema: cosa avrebbe regalato a Kirishima per il White Day?

 

Aveva un intero mese per pensare, pianificare ed eseguire, ma tra la scuola, gli esami di fine anno e le vacanze primaverili, sembrarono appena tre giorni. E in questi tre giorni non combinò nulla di buono. Tutte le sue idee erano scontate, noiose e assolutamente non abbastanza per il suo fidanzato. Fidanzato. Che bella e spaventosa parola. Katsuki avrebbe voluto urlarla con orgoglio dal tetto della scuola e allo stesso tempo stringerla geloso al petto. 

 

Kirishima si meritava il meglio e Katsuki si sarebbe fatto in quattro per regalarglielo. Strinse i denti e bussò alla porta di una familiare stanza del dormitorio.

 

+

 

Dopo una lunga ed estenuante conversazione con Kaminari - tre ore, tre cazzo di ore - dove Pikachu continuava a distrarsi e Katsuki lo riportava sull’argomento a furia di scappellotti, finalmente aveva un’idea. Non era esattamente tradizionale, ma era l’ultima cosa che gli interessava.

 

Il 14 marzo arrivò per la gioia e preoccupazione di Katsuki, a cui sudavano pericolosamente le mani dal giorno prima. (Se qualcun altro avesse menzionato la porta del bagno “misteriosamente” esplosa gli avrebbe tirato un pungo in faccia). Katsuki era seduto nel giardino sul retro del dormitorio, un pacchetto stretto tra le mani e lo sguardo fisso su una formica che scalava i fili d’erba. Stava facendo del suo meglio per non pensare.

 

Kirishima arrivò con il suo solito sorriso allegro e giusto un po' incuriosito e Katsuki si sentì la persona più fortunata del mondo.

 

Si alzò di scatto e gli gettò il pacchetto, "È tuo." 

 

Kirishima rivoltò il pacchetto con curiosità, lo aprì e rimase a fissare i biglietti a bocca aperta.

 

Katsuki si ficcò le mani in tasca, "Quindi?!"

 

Kirishima lo accecò con un sorriso, "Baku, tu si che sei un vero uomo."

 

"Idiota," gli disse, prima di baciarlo sulla guancia.

 

Katsuki capì cosa c'era di speciale in quei giorni di festa commerciali mentre guardava Kirishima che spiaccicava la faccia contro la vasca degli squali all'acquario Shinagawa.

 

Per quell'idiota avrebbe cucinato un milione di cioccolatini.

 

_______

Nota:

Li adoro tantissimo lol

 

Happy Pride!!

   
 
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