Fumetti/Cartoni americani > Batman
Segui la storia  |       
Autore: My Pride    02/06/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Thinking out loud Titolo: Thinking out loud
Autore: My Pride
Fandom: 
Batman/Superman
Tipologia: One-shot [ 1587 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: 
Jonathan Samuel Kent, Conner Kent, Kara Zor-El, Damian Wayne
Rating: Verde
Genere: Generale, Fluff, Slice of Life
Avvertimenti: What if?, Accenni Slash
May I write: 
2. Farfalle || 4. "Guai a te se l* nomini ancora"


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Più guardava quella scatola ancora vuota che si rigirava fra le mani, più Jon si sentiva stupido. Come diavolo gli era venuto in mente di fare una cosa del genere?
    Quando ne aveva parlato a Conner per chiedergli un parere, quest'ultimo, da bravo fratello maggiore fancazzista che era, gli aveva riso in faccia e aveva cominciato a sbaciucchiare l'aria, sputacchiando cereali finché non era stata Kara a metterlo a tacere rifilandogli un pugno dietro la testa senza tanti complimenti. Kara aveva poi guardato Jon con occhi luccicanti, affermando di essere contenta che qualcuno avesse deciso di tenere vive le tradizioni di Krypton e che gli avrebbe volentieri dato una mano, ma gli aveva anche tenuto presente che avrebbero dovuto viaggiare in lungo e in largo per far sì che tutto fosse perfetto.
    Nel vedere l'entusiasmo di sua zia Kara, che l'aveva afferrato per un polso per trascinarlo letteralmente fuori dall'appartamento, Jon si era quasi pentito di aver sentito parlare di quella stupida usanza kryptoniana quando aveva attivato i cristalli della Fortezza. La parte della cosiddetta “dote” gli era apparsa così datata che Jon aveva storto il naso, ma era stato il particolare dei bracciali dal colore unico per ogni coppia a conquistare la sua attenzione, tanto che aveva finito proprio per chiedere spiegazioni a chi avrebbe potuto saperne più di lui… ma, se avesse saputo che sua zia si sarebbe elettrizzata a tal punto, probabilmente avrebbe optato per una classica richiesta terrestre e avrebbe tagliato la testa al toro.
    «I cristalli di fuoco ormai sono introvabili anche su Kandor, quindi qualche roccia vulcanica potrebbe fare ugualmente al caso tuo…» stava dicendo Kara, e Jon ci mise un secondo di troppo per capire che stava parlando con lui. Oh, giusto. Era stato così impegnato a rimuginare che aveva quasi dimenticato di star sorvolando l’oceano Pacifico in sua compagnia.
    Scosse la testa, ripone do la scatola nella tasca della cintura. «E se… saltassimo la parte dei cristalli?» provò nel volare al suo fianco, ricevendo un’occhiata piuttosto scettica.
    «Sei stato tu a dire che volevi seguire la tradizione kryptoniana».
    «Ma presentarmi davanti a Bruce con una dote per chiedere la mano di Damian non è… sai… antiquato?»
    A quel punto Kara si fermò a non molti chilometri dalla costa, incrociando le braccia sotto al seno per guardare Jon con entrambe le sopracciglia sollevate. Aveva in viso un’espressione così scettica che Jon non seppe quasi cosa dire, massaggiandosi il collo in soggezione sotto quello sguardo quasi accusatorio. «Sto cercando di venirti in contro, cosa ti aspettavi da tradizioni millenarie?» chiese in tono abbastanza ovvio, e Jon si grattò la testa, galleggiando intorno a lei.
    «Non so, magari che… me le spiegassi un po’?» buttò lì, e quasi trattenne il fiato allo sguardo della zia.
    Il silenzio fra di loro fu così sottile che Jon ebbe l’impressione che avrebbe potuto letteralmente essere tagliato con una spada, infine Kara sospirò, scuotendo la testa mentre si massaggiava l’arco nasale.
    «E va bene». Kara si sedette nel vuoto a gambe conserte, lisciandosi la gonna al di sopra dei pantaloncini da ciclista che indossava. «Oltre ai cristalli, che a quanto pare ti sembrano datati, c'erano i braccialetti nuziali di una variante di colore unica esclusivamente per la coppia, e la cerimonia consisteva nello scambio di fasce che venivano unite da un tessuto che sanciva l'unione dei novelli sposi. Oh, era anche usanza andare in peregrinaggio alle Cascate di Fuoco per buon auspicio… un equivalente delle Cascate del Niagara presenti qui sulla terra. Potresti cominciare col fargli una proposta lì», rimbeccò, ridendo allo sguardo stralunato che gli rivolse Jon e il successivo balbettio a cui diede vita. «Sei proprio innamorato, eh? Ti imbarazza anche solo il pensiero».
    «Io… ecco…» Jon si morse il labbro inferiore, incerto. «Mi sento come se avessi… le farfalle nello stomaco e mi eccitassi a tal punto da librarmi in volo quando ci penso». Sì lasciò andare ad un gemito frustrato, strofinando frettolosamente una mano fra i capelli per scompigliarli più di quanto non lo avesse già fatto il vento. «È stupido? Sì che è stupido. Conosco Damian da dodici anni, non dovrei sentirmi come se fossi un marmocchio alla prima cotta, io…»
    Kara gli volò accanto e allungò una mano verso di lui per poggiargli un dito sulle labbra, zittendolo. «Ehi, Jonny, va tutto bene», gli sorrise, stavolta con una bizzarra espressione dolce dipinta in viso. «Non è stupido, è carino che provi certe cose per Damian anche dopo anni e che ti faccia battere così tanto il cuore. Lo sento», accennò nel fargli un occhiolino prima di picchiettarsi l’orecchio destro. «Possiamo concentrarci sulla parte delle fasce, se preferisci. Troveremo qualcosa di unico per farlo».
    «Perché non gli compri un bel brillocco e la fai finita lì?»
    La voce di Conner li interruppe e si voltarono entrambi solo per vederlo con gli occhiali da sole abbassati sul naso e un ghignetto sulle labbra, con quella faccia da schiaffi che li fissava con estrema attenzione. E Kara sbuffò, sollevando lo sguardo verso lo strato di nuvole che li sovrastava.
    «Ci hai seguiti per dare fastidio?» chiese scocciata, ma Conner rise è schioccò le dita della mano destra nella sua direzione.
    «Ti correggo. Io vivo per dare fastidio».
    «Vuoi che ti rompa di nuovo la mascella?»
    «Sei troppo manesca, non è carino per una ragazza».
    «Senti chi parla, Mister “Se una ragazza ti colpisce è amore”».
    «Anche Batman lo dice sempre. Forse l’ha detto anche Lexie?»
    «Guai a te se lo nomini ancora. Ti avverto».
    «Ehi, ragazzi, ehi», li richiamò Jon nell’interrompere quel loro botta e risposta, sapendo che rischiava di diventare piuttosto infuocato. Avevano entrambi un bel temperamento. «Apprezzo l’aiuto di entrambi, dico davvero. Probabilmente sono solo io che... beh, che esagero con questa storia», ammise.
    Forse fu il suo tono, forse la sua espressione, ma il battibecco terminò in uno scambio di sguardi tra Kara e Conner, che si sussurrarono un “Tregua” prima di poggiare entrambi una mano sulle spalle di Jon, che li fissò sbattendo le palpebre.
    «Forse c’è qualcosa che potrebbe mettere d’accordo tutti», sentenziarono all’unisono, e fu proprio quello a far sussultare un po’ Jon.
    «...devo preoccuparmi?» chiese, ricevendo un colpetto dietro la nuca da Kara.
    «Sei davvero poco carino. Vieni con noi. Forza».
    Jon non riuscì ad opporre resistenza, venendo semplicemente afferrato per i polsi e trascinato attraverso il cielo; sorvolarono montagne, interi arcipelaghi, un’isola talmente deserta e immersa solo nella natura che Kon aveva fatto una battuta su “Jurassic Park” ed era stato prontamente fulminato da Kara mentre Jon se la rideva, finché non erano arrivati nek pressi di una miniera ed era stata proprio Kara ad entrare. Jon aveva sbattuto le palpebre, salvo poi arcuare un sopracciglio quando la zia era tornata con una manciata di carbone.
    «State scherzando», disse, ma l’occhiata che gli venne lanciata fu così eloquente che sgranò gli occhi. «Aspetta, fate sul serio?»
    «Kal riesce a trasformare il carbone in diamanti con la sola pressione delle mani, quindi perché non dovresti riuscirci tu?»
    Jon farfugliò qualcosa e li guardò interdetto, incrociando le braccia al petto senza accettare quel carbone che la zia gli stava offrendo. «Non è scientificamente possibile», bofonchiò nell’aggrottare la fronte. «I diamanti non possono essere creati con la singola pressione del carbone, necessitano di una combinazione di calore e pressione abbastanza elevata che possa consentire ad ogni atomo di carbonio di legarsi a…»
    «Sì, sì, lo sappiamo che sei un nerd della scienza, Jonno. Risparmiaci la lezione». Conner agitò una mano in risposta, spingendolo un po’ verso il bordo. «Sei letteralmente un mezzo alieno che sfida tutte le leggi della fisica, questo non è niente».
    Kara gli afferrò un braccio e gli sorrise, guardandolo negli occhi. «Concentrati, Jonny. So che puoi farcela», gli disse, facendo scivolare una mano lungo il suo braccio destro per sfiorargli una mano e lasciargli il carbone nel palmo. «La giusta pressione, non troppa. Usa un po’ del calore del tuo corpo e il gioco è fatto».
    Jon avrebbe voluto replicare ancora una volta che tutto ciò era stupido, che forse avrebbe fatto meglio ad andare davvero in una gioielleria e comprare un anello e fare una proposta a quelle stupide Cascate del Niagara… ma due ore dopo, con un bracciale dalle mille sfumature colorare riposto in quella scatola e l’espressione ebete, ancora non credeva a ciò che aveva fatto. Kara e Conner gli avevano detto di essere fiero di lui, gli avevano fatto una miriade di complimenti e suo fratello aveva persino fischiato alla vista, ma era stato tutto così surreale che il cuore non aveva smesso un secondo di tamburellare nel petto. Le farfalle erano tornate, l’agitazione lo aveva accompagnato tutto il tempo e starsene seduto su quella gargolla non aiutava, così come non aiutava la vista di quel gioiello che lui stesso aveva creato. Non poteva consegnarlo così, come se nulla fosse. Aveva bisogno del momento giusto, delle circostanze migliori, qualcosa che avrebbe potuto essere degno di nota e…
    «Ehi, J, scusa il ritardo. Ero in riunione con mio padre. Pronto per pattugliare?»
    Jon scosse la testa tra sé e sé e chiuse immediatamente la scatola prima di nasconderla, sorridendo a Damian che era sopraggiunto proprio in quel momento. C’era mancato poco che la vedesse.
    «Sempre pronto», rimbeccò nell’alzarsi, seguendolo di sotto fra le strade col mantello che sventolava alla brezza della sera.
    Forse, un giorno..
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Questo è il trentesimo giorno dell'iniziativa #mayiwrite
indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom  
Le cose qui citate sono assolutamente canoniche. Mi spiego. Le usanze kryptoniane sono davvero usanze che venivano fatte su Krypton in tempi abbastanza antichi e, anzi, era anche piuttosto interessante vedere come gli sposi venivano uniti in matrimonio su un enorme gemma chiamata "
Gioiello della Verità e dell'Onore" e legati da una formula che recitava Nel nome della verità e dell'onore dichiaro le promesse di matrimonio vincolanti per voi! Da questo giorno in poi, per tutto il tempo e lo spazio, fino all'eternità...", e dopo lo scambio dei bracciali nuziali (dal colore unico per ogni coppia) la cerimonia terminava con "Diventate marito e moglie in questo giorno e per tutti i giorni a venire. Che il volto di Rao risplenda sempre su di voi" prima del bacio nuziale.
Sì, son una nerd per quanto riguarda sta roba e ci scriverò sicuramente qualcosa sopra in un modo o nell'altro

Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Batman / Vai alla pagina dell'autore: My Pride