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Autore: devil_may_cry_wrath_92m    03/06/2022    0 recensioni
un vecchio incubo in cerca di vendetta tornato dal passato di testarossa, ricompare per seminare la morte e la paura e sembra ben deciso a cancellare ciò che la mithril ha costruito, ma anche wraith ha vecchi conti in sospeso
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sousuke Sagara
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Il de Daanann, un sottomarino che aveva dell’incredibile, unico nel suo genere, lungo duecento diciotto metri, dotato di una piattaforma di lancio da cui erano in grado di partire sia elicotteri da combattimento che gli AS, sistema di occultamento e venti camere di lancio per siluri. Poteva lanciare missili da lunga gittata come i cruse ai siluri harpoon, per non parlare di varie altre tipologie di granate oltre al fatto che i suoi motori lo rendevano oltre che il più veloce sottomarino esistente al mondo anche il più silenzioso, la sua capacità di arrivare alle spalle non visto a diversi sottomarini americani e sovietici gli avevano fatto guadagnare il nome di toy box. La sua ampiezza poteva garantire l’alloggio a ben duecentocinquanta persone e l’hangar ospitava ben sei arm slave oltre che alcuni elicotteri da combattimento. Tra i vari tecnici che si stavano occupando della manutenzione degli AS c’era un certo fermento, segno che la partenza degli AS era alle porte infatti anche tre piloti di quelle macchine si stavano preparando, la missione non richiedeva molti uomini quindi soltanto tre bastavano e avanzavano, i soldati scelti per andare a controllare cosa era successo in quella base erano il sergente maggiore Melissa Mao una sino- americana di venticinque anni, con i capelli neri tagliati a caschetto e gli occhi di un’ insolito colore viola era una veterana in quel lavoro ma il suo fisico provocante l’aveva purtroppo resa il bersaglio preferito del secondo soldato con cui doveva fare questa missione, Kurz Weber un tedesco di vent’anni con i capelli lunghi e biondi e gli occhi azzurri, un bel ragazzo ma ogni volta che apriva bocca era un fastidio, Mao sapeva però che sotto quella figura da pagliaccio c’era un’ ottimo soldato e un cecchino formidabile, ma in quel momento a causa di un commento sul suo sedere si era preso una gomitata nello stomaco che aveva fatto piegare il biondo in due il terzo del gruppo si limitò a ignorare questa consueta scenetta, Sosuke Sagara, questo era il suo nome era il più giovane del gruppo anzi, di tutta l’SRT, giapponese, sui sedici anni, capelli e occhi castani con una vistosa cicatrice sulla guancia sinistra, sguardo freddo e duro ma comunque considerato uno capace di sopravvivere anche se avesse fatto una maratona in un campo minato ed era vero, si erano perse le volte che quel ragazzo aveva rischiato di morire e ne era sempre uscito vincitore anche se la sua totale incapacità di capire le battute lo avevano fatto diventare una specie di zimbello sia Kurz che Mao lo chiamavano soldato sempre imbronciato ma lui non se ne curava. “Allora Voi due tutto chiaro?” disse Mao mentre si metteva il casco per pilotare il suo AS “Certo sorellina Mao” rispose Kurz usando il nomignolo con cui era solito chiamare Melissa “Sì , affermativo” rispose Sosuke con il suo solito fare da soldato “Entriamo, controlliamo cosa è successo e poi ci andiamo a fare un bicchierino” disse Kurz scherzosamente “Stupido! Cerca di non prendere questa missione sottogamba, non sappiamo chi dovremo affrontare” gli rispose piccata Mao “Andiamo sorellina! Sarà una cosa da niente per noi” “Una cosa da niente?! Venti morti, una caserma distrutta e tu questo lo chiami niente? Kurz a volte mi chiedo se tu abbia più palle che cervello” “Vuoi scoprirlo?” disse il biondo con un sogghigno malizioso un’ attimo prima che il calcio volante di Mao lo colpisse sotto il mento facendolo cadere a terra “Avete finito?” disse la voce metallica di Kalinin che aveva assistito a quello spettacolo. Mao fulminò Kurz con lo sguardo sapendo che al ritorno si sarebbe dovuta sorbire una lavata di capo per il comportamento del suo subordinato ma ebbe la freddezza di mettersi sull’attento come Sosuke e rispondere: “Sì signore ” “Bene, fate quello che vi è stato ordinato, entrate e scoprite che cosa è successo sull’isola di Berlidaob e tornate con qualche informazione in più” “Si signore” rispose Sosuke. “Uruz two arrivato” disse Mao all’interno del suo AS parlando alla radio collegata al centro comunicazioni del deDaanan “Uruz six arrivato” disse Kurz “Uruz seven arrivato” disse Sosuke i tre AS erano rilasciati nel mare e avevano proceduto a nuoto fino alla spiaggia dell’isola “Tutto tranquillo?” chiese la voce del colonello Testarossa nella radio “Per adesso nessuna sorpresa” gli rispose Mao “Uruz six, vedi niente?” “Per adesso no però… aspetta un momento” L’AS di Kurz si mosse verso la salita andando verso la base “Che cosa hai visto?” chiese Mao “Mi è sembrato di vedere qualcosa lassù” “Ti devo raggiungere?” “No penso che non ce ne sia bisogno” “Se succede qualcosa avvertici” “Ti preoccupi per me Sorellina? Sono onorato” “Idiota! Se ti succede qualcosa poi toccherà a me compilare le scartoffie al posto tuo” “Ah, ecco!” Sosuke non ci faceva caso ormai, sapeva che quel loro battibeccare era normale amministrazione, piuttosto era curioso di sapere che cosa era successo in quella base, poche erano le cose che avrebbero potuto sorprenderlo e venti soldati morti in meno di mezz’ora era una di quelle, soprattutto perchè conosceva il loro comandante, il tenente Daniele Briash, era al centro di reclutamento della Mithril con lui e sapeva che era uno in gamba quindi che cosa poteva averlo ucciso insieme ai suoi uomini? “Ma che diavolo?! …oh merda!” “Kurz che cosa succede?” dissero all’unisono Sosuke e Mao “Ragazzi, questa la dovete vedere” i due procedettero spediti verso la base e in poche falcate arrivarono dove era il loro compagno, nel bel mezzo della piazza della caserma davanti al pennone a cui era attaccata una bandiera con il logo dell’ONU, e alla base di essa c’era qualcosa che sembrava un corpo umano anche se quando Sosuke e Mao lo videro, una volta scesi dai loro AS, come il loro compagno, fecero fatica a definirlo corpo umano. Sembrava che qualcuno lo avesse preso inchiodato a due pali messi in croce, copertolo con un telo e come colmo dell’ironia messogli un cappello in testa, sembrava un macabro spaventapasseri. Quando gli levarono il cappello, i tre mercenari, videro con orrore che la testa era mancante, ma spostando il telo videro il suo nome sulla divisa militare DANIELE BRIASH. “Merda!” disse Mao “Già, quello che ho detto anche io e senza bisogno di spostare il cappello” “Chi può aver fatto questo?” “No la domanda giusta è come è riuscito a farlo” disse Sosuke alla sua compagna “E’ entrato, ha ucciso tutti, e ha avuto anche il tempo di fare questa macabra sceneggiata” “Credi che fosse un’ uomo solo Sosuke?” chiese Mao incredula “Le tracce non mentono. Guardate, a parte le impronte di stivali militari che corrispondono a quelli che abbiamo in dotazione noi non ci sono impronte di altre persone a parte queste” disse il giapponese indicando delle impronte più piccole rispetto a quelle dei grandi stivali militari “ Direi che calza il quarantadue, è di altezza media e trascina un po’ le gambe” “E un uomo solo ha fatto questo?!” disse Mao sempre più incredula , aveva visto molte cose strane nella sua vita ma che un’ uomo solo potesse ucciderne venti ancora non lo aveva visto “Sì sorellina Mao e ha fatto anche di peggio, Venite qui!” Kurz era entrato nella caserma e dal tono che aveva doveva essere successo qualcosa. Mao e Sosuke lo raggiunsero con due fucili che avevano preso dagli scomparti dei loro AS ma quello che videro li lasciò di stucco: l’intero corridoio di ingresso era lastricato di cadaveri e tutti erano di soldati della Mithril ma non riuscivano a capire come era possibile, alcuni sembrava che si fossero sparati un colpo in testa, altri avevano le budella di fuori e il coltello in mano sembrava suggerire che si fossero aperti il ventre da soli, un altro, che sembrava un tecnico, si era bucato il cranio con un trapano elettrico che era accanto a lui, c’erano delle donne ufficiali e anche queste erano morte. Avevano il volto tumefatto e ridotto in poltiglia, sembrava che fossero state prese a pugni chiaramente dagli uomini che erano sopra di loro e anch’essi erano morti con una pallottola nel cuore, sembrava che le donne prima di morire si fossero difese uccidendo i loro carnefici ma erano morte anch’esse a causa delle ferite. “Ma che cazzo?...” disse Kurz “Non lo so Kurz, che cosa è successo ma sarà il caso di chiamare la base” “Ehi Mao, e questo?” Sosuke aveva chiamato il suo superiore, indicando una scritta sul muro fatta con il sangue da un soldato morto lì accanto, la scritta era tremolante ma comunque chiara SCARECROW. “Spaventapasseri?! Ma che cosa vuol dire?” “Forse ha qualche attinenza con il cadavere del tenente che abbiamo trovato fuori? Anche quello era vestito come una spaventapasseri” chiese Sosuke “Sì forse” “Ehi ragazzi, venite a vedere!” Kurz aveva chiamato i suoi compagni e questi lo seguirono fino a quella che sembrava l’ufficio del tenente Briash, mente si avvicinavano sentivano come una sorta di musica, sembrava quelle musiche che si sentivano nei circhi o sulle giostre per bambini. Quando entrarono nell’ufficio si trovarono davanti a Kurz che stava fissando una sorta di scatola nera con una manovella che si muoveva da sola, era da quella scatola che proveniva la musica “Uruz six non toccare niente!” disse Mao al suo compagno “Non ho fatto niente, questo coso ha cominciato a suonare non appena sono entrato” “Come?” Mao si era messa davanti a Kurz e in quel momento la musica cessò, la scatola si aprì con un rumore metallico e dal coperchio uscì un pupazzo a molla, un Jack in the box, uno di quei babau che si usano per spaventare i bambini, uno scherzo, solo che né Sosuke né Mao né Kurz ridevano soprattutto vedendo come era fatto il pupazzo a molla ,uno spaventapasseri con tanto di falce da triste mietitore e sopra questa falce c’era un foglio : CIAO SIGNORI DELLA MITHRIL COME VA? QUESTO è IL MIO PRIMO AVVERTIMENTO”
   
 
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