Si trovavano tutti lungo la tavolata per la colazione. Essendo un giorno scolastico c'erano: Remus che ripassava pozioni, James che parlava di quidditch con Peter e Sirius e le ragazze che ridacchiavano tra loro. Sarebbe sembrato un giorno ordinario, se non fosse stato San Valentino.
Sirius sembrava disinvolto, come suo solito, ma in realtà non vedeva l'ora di accrescere il suo ego vedendo la miriade di lettere che gli sarebbero arrivate, mentre James parlava più veloce per non pensare alla leggera ansia che provava. Aveva scritto una lettera a Lily.
Arrivarono i gufi e iniziarono a piovere lettere incartate di rosa. Sirius ricevette, come era prevedibile, una pila di biglietti e lettere, una fornitura di cioccolata a vita e anche una rosa.
James fissava Lily, se avesse potuto avrebbe lanciato un Legilimens pur di capire cosa la ragazza stesse pensando e provando mentre leggeva la sua lettera. Peter leggeva i mittenti delle lettere arrivate a James e Remus non aveva ancora staccato gli occhi dal libro di pozioni, infastidito per tutto quel baccano.
Un gufo atterrò di fronte a Remus lasciando una piccola lettera, lui la guardò confuso e la mise tra le pagine del libro ignorandola.
Sirius smise di crogiolarsi nella sua popolarità e lo guardò ''non la apri?'' assottigliò gli occhi, dal linguaggio del corpo si percepiva che aveva cambiato umore repentinamente.
'Non sarà mai chi spero che sia' pensò Remus amaramente, il 'ovvero tu' sottointeso nella sua mente, rispose invece con un annoiato ''più tardi.''
Sirius si fece silenzioso e tentò di allungarsi per riuscire a cogliere chi fosse il mittente, la busta era bianca.
''Felpato, così ti spezzi il collo, sarà sicuramente qualcosa dalla scuola'' chiuse il libro e disse ''devo andare'' poco prima di andare lanciò un ultimo sguardo a Sirius che aveva l'espressione di chi sta architettando qualcosa.

La sera stessa ***

Remus fu il primo a tornare in camera quella sera e sopra il suo letto erano adagiate una quantità sproporzionata di cioccolata, una lettera e una l'ultima versione rilegata del suo libro preferito.
Mise la cioccolata nel suo baule e scansando la lettera prese il libro e aprì la prima pagina.
Prima la lettera. Lesse in una scrittura inconfondibile, sorrise, lo conosceva abbastanza da anticipare le sue mosse.
Obbedì confuso, aprì la lettera e lesse.
Fortunatamente nessuno era ancora rientrato nel momento in cui aveva richiuso accuratamente la busta. Era senza parole, davvero, non se lo aspettava. Non si aspettava di ricevere davvero una sua lettera per San Valentino.
Sentiva le guance andare in fiamme, ma era piacevole sentire l'incendio all'altezza del cuore che tentava di fuggire cercando di rompere la gabbia toracica talmente batteva forte.
Mangiò la cioccolata nel tentativo di calmarsi, la lettera della mattina stessa era stata dimeticata tra le pagine del libro di pozioni.
Quella notte si addormentò con un sorriso, si era steso sul fianco lasciando abbastanza spazio per far entrare un'altra persona sotto le lenzuola.
Dato che il letto in cui stava dormendo non era nemmeno il suo e sarebbe stato scortese far dormire il proprietario per terra.