04/06/2022
2 recensioniAnche e soprattutto perché erano insieme
di slanif
Alza lo sguardo, Remus, verso il mare impetuoso. Laggiù, in lontananza, si staglia Azkaban. I mattoni neri, che formano un rettangolo liscio e imponente, sembrano una roccia geometricamente perfetta in mezzo al mare.
Non era previsto che andasse lì, no. Piove anche di quella pioggerellina fina e fastidiosa, che ti bagna la faccia e i capelli e ti penetra negli abiti una goccia alla volta.
Rabbrividisce, Remus, per il freddo e l’umidità e qualcosa di più profondo che viene da dentro.
Un oscuro sentimento che gli agita il petto.
Stringe gli occhi, come a voler mettere a fuoco più chiaramente la prigione in lontananza.
Sono passati cinque anni da quando Sirius è lì dentro, ma lui non è mai andato a trovarlo.
Oh, è finito molte volte su quella spiaggia, ma... Non ha mai avuto il coraggio di attraversare. Di usare la passaporta e giungere sulle coste.
Continua a tergiversare, Remus, incapace di credere che Sirius – il suo Sirius – abbia potuto fare una cosa del genere. Che abbia potuto vendere James e Lily Potter a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Che abbia ucciso Peter.
Remus credeva di conoscerlo, eppure... Si è illuso? Ha creduto che quel ragazzo dalla bellezza austera di cui si è così profondamente innamorato sia completamente diverso da ciò che pensa?
Remus non riesce a credere che sia possibile, eppure...
Ci sono notti, quando è da solo nella catapecchia in cui vive a Hogsmade, in cui si convince che sia tutto un inganno; che Sirius è stato incastrato. Ma poi, alla luce del sole, i fatti tornano a tormentarlo e...
Remus inghiote a vuoto mentre la pioggia si intensifica.
Non ce l’avrebbe fatta nemmeno quella volta, lo sapeva.
Non può entrare lì e affrontare Sirius. Non può vedere con i suoi occhi cosa gli sta facendo Azkaban, quanto pazzo sia diventato. È pure sempre stato... suo amico, prima di essere qualcos’altro, e non può sopportare di vederlo non più se stesso. Preferisce illudersi che Sirius Black stia dimostrando la sua tempra e stia resistendo. Che, in un qualche modo oscuro e magnifico, sia capace di non farsi risucchiare via l’Anima dai Dissennatori un poco alla volta.
Remus preferisce ricordarlo come è stato a Hogwarts, quando nessuno dei due aveva ancora vissuto il loro tragico destino. Quando la vita non proprio lieta che avevano fatto prima di cominciare la Scuola sembrava lontana, racchiusi nella loro bolla piena di gioia, anche e soprattutto perché erano insieme.
«Sirius...» sussurra nel vento, la voce strozzata da un’emozione troppo grande da esprimere a parole, prima di voltarsi a tornare lentamente nel bosco, sparendo tra le ombre.
Nota dell’autrice: Mi dispiace, stamattina non era mia intenzione scrivere una storia così triste, ma stavo scrivendo un commento a un’altra storia e... Ho avuto un flash. Quindi ecco qui il risultato.
La storia di Remus e Sirius, a prescindere da tutto, è tragica già prima di Hogwarts e poi sappiamo tutti che fine fanno entrambi. Una vita di privazioni, sofferenze e poco affetto. Eppure, mi è sempre piaciuto pensare che, come dico nella fan fiction, a Hogwarts abbiano saputo provare un po’ di felicità nella loro amicizia.
Spero vi sia piaciuta e... A lunedì con l’aggiornamento dei Prompt! :)