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Autore: DvaKyan    05/06/2022    0 recensioni
Italia, 2300. Reina, rimasta orfana durante un’invasione di demoni, viene salvata da due ragazzi, Rory e Spike, che diverranno la sua nuova famiglia. All’età di 15 anni decide di seguirli e di iscriversi all’Istituto di addestramento per diventare più forte, in modo da poter combattere i demoni e vendicarsi della sua famiglia. Seguite le avventure di Reina in questo nuovo mondo che è ormai invaso da demoni quasi ogni giorno. In questa storia tra fantascienza e fantasy, non mancheranno poi storie d’amore e di amicizia.
Genere: Science-fiction, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai sentendo un leggero brusio alle orecchie. Aprii gli occhi a fatica, a causa della luminosità della stanza bianca illuminata dalla luce mattutina. Mi guardai intorno alla stanza, trovando Lucilla parlare con Marco. Si era finalmente svegliato.
Esordii sorridendo con un «Buongiorno ragazzi».
Si girarono, Lucilla ricambiò il sorriso «Buongiorno Rei, dormito bene? Tesoro – girandosi verso Marco – lei è Reina, una nuova matricola, è rimasta ferita dall’attacco di ieri, mi ha tenuto compagnia mentre riposavi».
«Oh, piacere Reina, anche se una spiacevole situazione per conoscerci. Spero ti senti meglio» disse Marco.
«Piacere mio! Sto molto meglio, grazie. Piuttosto, spero che ti senti meglio soprattutto tu, non l’hai passata per nulla bene stanotte».
Marco, come Lucilla, era una persona gentilissima. Nonostante ciò che aveva passato, si preoccupava di come stavo io.
«Oh, nulla di che. Non è la prima volta che mi succede, purtroppo ho un combattimento molto impulsivo».
«Te lo dico sempre, devi stare più attento. Andiamo ad affrontare demoni sempre più alti di rango, non puoi sempre essere così impulsivo» Lucilla intervenne mandando uno sguardo severo verso il suo ragazzo.
«Lo so, ne abbiamo parlato un sacco di volte. Ti prometto che ci andrò più piano» L’accarezzò dolcemente, lei gli sorrise. Non potevo non intenerirmi.
«Ah, giusto, dimenticavo. Rei è anche la sorellina di Rory e Spike» aggiunse Lucilla.
«Cavolo, che coincidenza. Mi è capitato di allenarmi con Rory, siamo dello stesso anno ma due classi e squadre differenti. È un grande, vorrei andare in missione con lui prima o poi» rispose sorpreso Marco.
«Me l’ha detto Rory, sarà felice di vedere che ti sei ripreso. Ora che ci penso, che ore sono? Oggi dovrebbero rifare l’orientamento delle matricole» mi ricordai.
«Sono solo le 8 del mattino, tranquilla. L’infermiera mi ha detto che dovrai essere al ritrovo questo pomeriggio, verso le 15. Anzi, a momenti dovrebbe arrivare per controllarvi entrambi»
 
Come lo disse, entrò proprio l’infermiera. «Visto?» disse Lucilla.
«Buongiorno fanciulli, buongiorno Lucilla» ci rivolse «come vi sentite oggi? Vi do un ultimo controllo, se state bene potete sistemarvi e tornare al vostro dormitorio».
Controllò per primo Marco, il quale si era ripreso grazie alle pozioni di guarigione e anti veleno dei demoni. Aveva bisogno solo di altro riposo, ma poteva essere dimesso senza problemi.
In quanto a me, avevo ancora la cicatrice, ma potevo tranquillamente alzarmi e muovermi. Non ci sarebbe stato problema uscire, ma dovevo continuare a prendere la pozione di guarigione. L’infermiera prese un separé da mettere tra il mio letto e quello di Marco, in modo da poterci cambiare senza problemi. Per fortuna, Clarissa aveva già provveduto a portarmi la divisa, la quale era appoggiata sul tavolino.
«Posso già indossare la divisa?» esclamai a Lucilla, la quale passò dalla mia parte della stanza.
«Certo, ormai fate parte dell’Istituto, anche se non avete completato l’orientamento. Vieni, ti aiuto a metterla, tanto Marco dovrebbe riuscire da solo».
 
Tolsi il camice, indossai la biancheria; nel mentre Lucilla mi passò i pantaloni militari, la canotta nera e la giacca in pelle con lo stemma dell’Istituto, il quale rappresenta una fenice con dietro una spada. Per concludere in bellezza, degli anfibi neri.
«Ti dona parecchio la divisa, sembra fatta per te. Però aspetta»
Lucilla prese una spazzola, dando una sistemata ai miei capelli, i quali erano un disastro. «sono stupendi i tuoi capelli ramati, ti invidio tantissimo. Ecco, adesso sei pronta»
Esatto, ero pronta per iniziare il mio nuovo percorso.
 
Una volta pronti, venne tolto il separé.
«Ora io e Marco andiamo a fare colazione, poi alle 10 io ho allenamento, mentre lui dovrà stare a riposo. Tu cosa farai, Rei? Vieni con noi?» propose Lucilla.
«Oh, no, tranquilli. Mi piacerebbe tantissimo, ma penso cercherò Clarissa o i miei fratelli. Non si sono ancora fatti sentire»
«Ricordi dove sono i dormitori? Se vuoi ti accompagniamo noi» disse Marco.
Nel frattempo, arrivò nella stanza Clarissa, dietro di lei c’erano Luciana e Nicola. Anche loro tre in divisa. Corsi ad abbracciarli, sorpresa e felice di rivedere anche loro due.
«Oddio, ci siete anche voi! Ciao ragazzi, come state?»
«Tutto bene, per fortuna abbiamo giusto qualche graffietto» disse Nicola.
«Ci siamo presi un bello spavento, è stato devastante ieri. Ma non so voi, mi son sentita quasi viva combattendo contro quei mostri» aggiunse Luciana.
«Te come stai Rei? » mi chiese Clarissa.
«Meglio, son pronta per tornare in campo con voi»
Dopo presentai i miei amici a Marco e Lucilla, ci era voluto poco per fare amicizia anche per loro. Tra una chiacchiera e l’altra, decidemmo di andare a fare colazione insieme. Nel mentre ci dirigevamo verso la mensa, chiesi a Clarissa di Spike e Rory.
«Allora, ho incontrato Spike per caso che correva verso il laboratorio, era in ritardo. Mi ha salutata al volo e mi ha detto di pensare a te. Mentre Rory, non ne ho idea purtroppo. Magari prova a chiamarlo, prima che va in clinica senza trovarti».
 
Stavo per chiamarlo, quando suonò un allarme. Era diverso dall’allarme di ieri.
«Cazzo, questo è il ritorno della Prima Squadra verde» disse Marco estasiato «andiamo a vedere al cancello?»
«Prima Squadra verde? » chiese Nicola confuso.
«All’orientamento ve lo spiegheranno meglio, ma dovete sapere che non c’è un’unica Prima Squadra. Si dividono in rossa, verde, blu e viola. Ognuna di loro poi è composta da tanti membri, ci sono vari team diversi. Anche le squadre normali sono suddivise allo stesso modo» spiegò Lucilla.
«Come mai dividere così le squadre?» chiese Luciana.
«Avere una divisione di squadre serve perché ognuna è guidata da vari capisquadra, i quali sono militari professionisti ed esperti, è come se fossero degli allenatori. In questo modo, si riescono a gestire più facilmente i vari componenti, le varie missioni, e così via. »
«La scelta della squadra è casuale? » chiesi
«Non per forza, ma questi dettagli vi verranno detti oggi. Adesso andiamo» disse Marco.

   
 
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