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Autore: Chiririra00    08/06/2022    0 recensioni
[TodoBakuDeku]
Al pride chiunque puo' partecipare, tutti possono sostenere l'amore di ogni genere, ed anche Izuku, Shoto e Katsuki la pensano in questo modo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel grande appartamento al centro di Tokyo, le risate di tre ragazzi risuonavano tra le pareti. Era una calda giornata d'estate, e i tre si preparavano per uscire, insieme ad altri amici, per partecipare a una famosissima manifestazione, dove le disuguaglianze venivano messe da parte, e le strade si riempivano di colori variopinti, soprattutto di quelli indiscussi dell'arcobaleno, si trattava del pride. Era un'idea abbastanza stupida agli occhi di Katsuki Bakugou, che era stato costretto dai suoi due ragazzi, non solo di partecipare a quel raccolto di gente (probabilmente sudata), ma doveva anche farsi applicare sul viso della pittura per disegnare le bandiere del suo orientamento. Sinceramente non gli piaceva partecipare ad eventi pubblici di questo tipo, nonostante potessero essere idee davvero originali e utili per cercare di sensibilizzare e salvaguardare i diritti dell'amore, in generale, per una o più persone (come nel suo caso). Ma poteva essere un modo anche per sensibilizzare la gente per quanto riguardava chi non si rivedeva nel proprio genere di nascita, e si rivedeva in quello opposto, in nessuno dei due, o cambiava in base alla situazione o a come ci si sentiva. Però lui odiava stare in mezzo alla gente, e per quanto potesse non fregarli del giudizio altrui, odiava chi spendeva parole per dare "aria alla bocca" (come diceva lui), per criticare la loro relazione, nonostante non sapessero nulla di loro e della loro storia. "Dai Kacchan, stai fermo, o farò un pasticcio" lo richiamò Deku, lo stava mettendo davvero in difficoltà muovendosi ad ogni tocco del pennello contro il suo viso. "Non posso farci nulla se mi fai il solletico, vuoi prendertela con me Deku!?" rispose l'altro seccato. I due ragazzi battibeccavano in questa maniera da un bel po' di minuti, e tutto solo per applicare della pittura sul volto. Shoto, il terzo ragazzo, era rimasto in disparte ad osservare la scena, succedeva spesso che quei due litigavano anche per le cose più futili, e come diceva il detto "tra moglie e marito non mettere il dito", lui rimaneva ad ascoltare aspettando che si stancassero, ma quel giorno dovevano uscire ed erano già in gran ritardo. "Su' ragazzi, gli altri ci stanno aspettando. Izuku, se Katsuki non vuole farsi disegnare le bandiere sul viso non succede nulla, già porta in mano la nostra bandiera" "Ma la pittura è il tocco di classe, chi và a una manifestazione senza applicarsi un pò di colore sul viso?" disse Izuku un po' deluso dal fatto di non poter mettere in pratica le sue doti artistiche. Lui, infatti, era un ragazzo amante dell'arte e della cultura; proprio per questo il liceo che aveva frequentato, dove aveva incontrato i suoi attuali ragazzi, era l'artistico. Loro tre si trovavano in classi differenti, ma grazie ad alcune amicizie in comune si erano conosciuti e avevano stretto subito una grande amicizia, che poi, agli ultimi anni di liceo, si era trasformata in un sentimento più grande e potente, ovvero l'amore, sentimento che ancora tutt'ora non gli abbandonava. Katsuki sbuffò rivoltando gli occhi al cielo a causa delle fisse del suo ragazzo, poi decise di star fermo per accontentare quel suo fastidioso capriccio e farlo felice. Dopo una manciata di minuti, i tre uscirono finalmente di casa prendendo la macchina e dirigendosi al luogo d'incontro prestabilito con i loro amici. Al volante, come al solito, si trovava Shoto, il migliore alla guida (e lo potevano confermare tutti), nel sedile accanto c'era Katsuki, che come al solito poggiava i piedi sul parabrezza dell'auto. Izuku invece si metteva sempre nei sedili dietro, in quello centrale principalmente, gli piaceva stare in mezzo ai suoi due ragazzi, e accanto a sé aveva appoggiato la loro bandiera del poliamore. Nella macchina iniziarono a risuonare i "Red Hot Chili Peppers", i "Queen", e poi alcune canzoni di BIllie Eilish, cantante tanto adorata da Izuku di cui era un gran fan. I due ragazzi, quindi, erano costretti ad ascoltare quelle melodie, a volte malinconiche, che però, grazie alla grande passione con cui Izuku le cantava, diventavano tra i suoni più dolci e piacevoli che potessero sentire. Appena arrivati al luogo dell'incontro, un bar vicino al ritrovo per manifestare e partecipare al pride, Shoto trovò parcheggio in modo miracoloso (vista la confusione), proprio davanti al bar, Izuku si stava quasi per mettere a piangere dalla felicità. Scesero dal veicolo ed entrarono dentro dove ad aspettarli c'erano i loro amici: Eijiro Kirishima e Denki Kaminari, una coppia davvero dolce che si era pure creata durante gli anni del liceo; Ochaco Uraraka e IIda Tenya, la prima si identificava come bisessuale mentre l'altro aveva confermato la sua eterosessualità, nonostante il suo orientamento, il ragazzo partecipava con piacere e sosteneva quella manifestazione che in fondo si basava sul proteggere l'amore di ogni genere, lui amava molto la sua ragazza e voleva in qualche modo contribuire a rendere l'amore qualcosa che chiunque poteva provare e manifestare senza avere paura di ritrovarsi qualche insulto dietro l'angolo. Infine c'era la loro carissima amica Mina Ashido, una ragazza dal carattere esuberante, sempre allegra e pronta a far festa, con un sorriso sempre impresso sulle labbra che sprizzava gioia da tutti i pori. Lei, a differenza degli altri, era felicemente single, questo perché diceva di non sentirsi ancora pronta a legarsi alle "catene" dell'amore, una costrizione troppo grande per una festaiola come lei. "Sempre puntuali ragazzi, eh" disse scherzosamente Denki rinfacciando a loro quel evidente ritardo. "Scusateci, ma è stata un'impresa disegnare le bandiere sul volto di Kacchan, non stava mai fermo." Si scusò Izuku indicando i disegni sulle loro guance. "Sono meravigliose Deku-kun, hai un vero e proprio talento per l'arte" gli disse Uraraka sorridendo. Izuku era felice del quel complimento, anche se agli occhi degli altri poteva sembrare irrilevante, infatti lui dipingeva spesso quadri che esponeva in mediocre gallerie d'arte, ma il suo sogno era diventare un insegnante d'arte, proprio come il suo, che ammirava visto le sue grandi conoscenze per quel mondo così meraviglioso, ovvero il prof Yagi Toshinori soprannominato All Might. I suoi ragazzi, invece, aspiravano a professioni differenti: Katsuki voleva diventare un geometra, cosa che gli donava molto visto le sue manie di perfezionismo; mentre Shoto aveva una piccola azienda che provvedeva a creare opere d'arte con materiali da riciclo, infatti, il ragazzo dai capelli bicolore, era un attento ecologista, molto attento a rispettare e a far rispettare l'ambiente, e voleva condividere questo modo di utilizzare l'arte con chiunque anche per contribuire nella missione per salvare il pianeta. "Guarda Midoriya, ci siamo impegnati anche noi" disse Kirishima indicando la sua fronte e quella del suo ragazzo. Izuku alzò gli occhi, e solo in quel momento scorse i disegni che erano stati pitturati sulle fronti di entrambi: una freccia che indicava l'altro, con la scritta: "I love this guy". Al ragazzo con i capelli verdi gli si illuminarono gli occhi, e prese i bracci dei suoi ragazzi saltellando. "Dobbiamo fare anche noi un disegno abbinato la prossima volta!" esclamò emozionato. I due ragazzi ai suoi lati girarono gli occhi e sbuffarono anche se con un sorriso sulle labbra, quel ragazzo sapeva strappare loro sempre un sorriso affettuoso, incredibile il potere che esercitava sulle loro emozioni. "Allora, che ne dite di andare!?" esclamò euforica Mina, facendosi largo tra i suoi amici e uscendo fuori dal bar dove si erano incontrati per mischiarsi alla folla che manifestava in strada. Tutti la seguirono emozionanti, intonando canzoni e urlando in protesta, comunque felici di trovarsi in quel luogo. Dopo una grande camminata, i manifestanti si fermarono per fare una pausa, bere un po' d'acqua visto il caldo di quella estiva giornata, oppure scambiare qualche chiacchiera. Intanto dei giornalisti filmavano l'evento e si documentavano per preparare un servizio che avrebbero poi presentato in TV. Proprio in quel momento una giornalista dai capelli corti e biondi con due splendidi occhi verdi, si avvicinò ai tre ragazzi che parlavano animatamente della manifestazione e scherzavano un po' tra di loro. "Buongiorno ragazzi, sono la reporter Fumiko, e sono qui oggi per fare un servizio su questa magnifica giornata legata specialmente all'amore in ogni sua forma e genere, oppure all'identità di genere. Voi che ne pensate di questa iniziativa?" Izuku pronto a sostenere i suoi ideali si fece avanti rispondendo alla domanda della giornalista. "Buongiorno anche a lei Fumiko e grazie per la domanda. Sono Midoriya Izuku e mi piacerebbe rispondere alla sua domanda. Io penso che l'amore non dovrebbe essere discriminato in questo modo, è un sentimento che non possiamo controllare e lo possiamo provare per chiunque, indistinguibilmente dal genere o anche dal numero" sorrise guardando i suoi due ragazzi. "Io e i miei due ragazzi veniamo spesso insultati per la nostra relazione, perché vista come qualcosa di abominevole o innaturale, io sinceramente non posso farci nulla se loro la pensano in quel modo, è un loro diritto poter esprimere il loro pensiero ma fino a un certo punto, perché quando si ricevono delle minacce di morte o comunque degli insulti molto pesanti si deve sempre pensare che si sta parlando con un essere umano che prova sentimenti ed emozioni, e quelle parole possono ferirlo molto nel profondo" per un attimo ripensò al bullismo che aveva subito quando al liceo si era scoperto della sua relazione, ma per fortuna i suoi ragazzi sono sempre stati accanto a lui ad aiutarlo. "Comunque io credo fermamente che queste convinzioni possano cambiare, ed in un futuro tutti potranno amare liberamente senza sentirsi in colpa di quei sentimenti che provano o semplicemente di essere se stessi. Proprio sull'essere se stessi vorrei aggiungere qualcosa, l'identità di genere è una cosa davvero importante: non tutti nasciamo con il corpo che vorremmo, alcuni vorrebbero essere più magri, altri vorrebbero prendere almeno qualche chilo; però le cose si complicano quando nasciamo con un genere che non ci appartiene, nel senso che non ci sentiamo a nostro agio con esso, e questo può comportare a problemi mentali e ad un completo odio del proprio corpo solo a vederlo. Io di questo ne sò molto perchè ho un amico che ne ha sofferto, però sono felice nel dire che oggi sta bene ed è un ragazzo a tutti gli effetti, ed il solo pensiero che ora stia bene con sé stesso mi riempie sempre il cuore di gioia" concluse Izuku con un sorriso soddisfatto. "Un'argomentazione eccezionale Midoriya, mi ha fatto molto piacere sentire il suo parere. Ora vorrei fare una domanda a ciascuno dei tuoi ragazzi se non ti dispiace" la ragazza si avvicinò a Shoto avvicinando il microfono al suo volto. "Se non sono informazioni troppo personali, come l'hanno presa i tuoi dopo il tuo coming out?" Shoto la guardò perplessa, poi con la sua voce pacata iniziò a parlare. "Mio padre mi ha cacciato di casa, non riusciva ad accettare che il suo figlio prediletto fosse una tale vergogna, ma non mi ha stupito più di tanto, è sempre stato un uomo, sempre se si può definire così, dalla mentalità arcaica e dalle maniere rudi, quindi credo di esserne stato felice quando mi ha gettato fuori da quell'inferno definito casa. Mio fratello maggiore, che se n'era andato tempo prima, mi ha ospitato, lui è bisessuale, e tutt'ora stà con un ragazzo, quindi non si è fatto problemi. Il mio secondo fratello si è messo a chiedermi cose private sulla mia vita sessuale, mentre mia sorella si è messa a sclerare come una fangirl chiedendomi quando avrebbe conosciuto i miei ragazzi. Mia madre invece mi ha sorriso e ha detto che era felice che io avessi trovato due persone che amavo e che mi amavano a loro volta. Nulla di che infondo" concluse il ragazzo dai capelli bicolore. La ragazza era rimasta impressionata dalla calma e dalla normalità con cui aveva raccontato la sua esperienza, e facendo un sorriso si avvicinò al ragazzo biondo pronto a fargli l'ultima domanda. "Invece tu che ne pensi di chi vi giudica per la vostra relazione?" il biondo ghignò e prese il microfono violentemente. "Credo proprio che quelle teste di minchia si dovrebbero un po' fare i cazzi loro e pensare alle loro relazioni scadenti e noiose; e poi, chi non si metterebbe con questi due ragazzi accanto a me e soprattutto con il sottoscritto, ditelo che sono un gran figo" disse facendo l'occhiolino. "Quindi prima di parlare dicendo solo frasi da coglioni, fatevi un lavaggio di coscienza e poi mi telefonate, il mio numero è..." ma prima che potesse finire di parlare Izuku gli mise le mani sulla bocca ridacchiando nervosamente. "Quello che voleva dire il mio ragazzo è che le persone dovrebbero riflettere prima di parlare a sproposito. Grazie Fumiko-san per le domande, spero che tu possa passare una magnifica giornata" disse Izuku nervosamente continuando a sorridere. "Sì, grazie a voi per avermi concesso qualche minuto del vostro tempo, passate una buona giornata" disse, rimanendo con quell'aria scioccata. Si allontanò di fretta ancora scombussolata e finì il servizio. "Questa è solo una parte di quello che potete vedere al pride, grazie per averci seguiti e ricordatevi di sostenere l'amore". Gli amici dei tre ragazzi si avvicinarono ridacchiando, avevano assistito a tutta la scena senza perdersi nemmeno un pezzo, era stato davvero esilarante vedere la faccia della giornalista, soprattutto alla risposta di Bakugou. "Bakubro, sei stato davvero forte. Però potevi andarci piano, quella povera ragazza è rimasta traumatizzata" ridacchiò Kirishima dando una pacca sulla spalla al suo amico. "Io ho detto solo quello che pensavo, credo sia un mio diritto" rispose roteando gli occhi. "Ma allora quando Todoroki ha raccontato del suo coming out? Non poteva chiederlo a persona migliore" esclamò Mina ridacchiando a sua volta. "Perché? Cosa ho detto di male?" il sopracciglio alzato e la faccia confusa di Shoto fece scoppiare in una fragorosa risata tutti quanti. "Andiamo ragazzi, non è ancora finita" disse IIda ricominciando a camminare insieme agli altri. E mentre Shoto continuava a guardarli confusi, tra una risata e un'altra, si concluse quella giornata di libertà piena di colori.
   
 
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