Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: AliaLexi    10/06/2022    1 recensioni
Parodia circa family friendly scritta capitolo per capitolo
Il lettore vivrà le avventure del protagonista Eragon, varie sventure e drammi com'era solito nel medioevo. Dai sassi verranno fuori lucertole volanti e il giovane verrà addestrato per essere il primo Volatore dopo secoli dalla scomparsa delle suddette lucertole. Si andrà esplorando il disagio intrinseco nella storia di questo feto sedicenne senza portare offesa allo scrittore o alla saga in generale, è stata scritta solo per divertimento e senza intenti offensivi.
Fate compagnia al nostro eroe!
(Andando avanti con la lettura giuro che migliora, una volta finito di parodizzare il libro intero revisionerò i capitoli.)
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2 – A Carnevale ogni scherzo vale

 

    Eragon stava facendo ritorno a casa. Daje. Stava finendo il cibo. Meno daje.

    Dalla collina dov'era, poteva ammirare il bel paese dove abitava (e no, non è il formaggio). Circondato da montagne e con un fiume che passava attraverso, dirigendosi verso sud. Ma a noi frega nulla del panoraggio. Tanto sapete già che Carnevale, la famosa cittadina, era piena di poveri zozzoni che non vedevano la doccia per mesi.

    Nel pomeriggio, il nostro eroe riuscì a raggiungere il mucchio di case di Carnevale, dove ogni scherzo vale. E giustamente, decise di provare a vendere il suo tessssssssssssssssssoro a un macellaio bastardo. Non aveva ucciso la cerbiatta, quindi tentava di rifarsi con quella pietra pomice che aveva casualmente visto comparirsi davanti. Proprio mentre era sulla catena montuosa più pericolosa e malvagia dei due metri quadrati dove viveva. Bella mossa, genio.

    La macelleria di Sloan era un buco di fogna, anche se meticolosamente pulito perchè il caro proprietario non aveva una vita sociale. Il massimo che poteva fare era starsene al bancone o nel retro bottega a pulire. Tranne in quei rari casi in cui c'erano clienti.

    «Oh guarda, sei sceso dalle montagne per degnarci della tua presenza. Ma non potevi restartene lassù e norire assiderato, per una volta?» Sloan era più bullo di Eragon, e quindi adesso capiamo che essere bulli era l'unico modo per tirare avanti, a Carnevale.

    «Ti voglio bene anch'io, Sloan.» ovviamente il nostro eroe, davanti a questo esempio di stronzaggine, non potè ar altro che abbozzare «Mi dai un po' di carne plz? L'inverno sta arrivando.»

    «Ah si? Vuoi la carne? Te ne dò anche, ma con cosa paghi che sei povero?» lo sbeffeggiò Sloan, facendogli la linguaccia.

    Il nostro eroe intelligente, e soprattutto astuto, schiaffò il sassssssssso sul bancone del macellaio. Non chiedetevi dove lo tenesse prima.

    «Questo ti basta?» ribattè rischiosamente Eragon, guardando male il macellaio stronzo.

    «Oh beh, almeno non sei del tutto inutile.» fece quello, iniziando a camminare verso il retro bottega «L'hai rubata, vero?» sghignazzò.

    «A dire il vero è comparsa davanti a me con un bellissimo "puff". Ha fatto scappare tutti i cervi, dannazione.» Eragon non amava molto il karma.

    «Seh vabbè. E dov'è che l'hai "trovata"?» chiese ancora Sloan, osservando la pietra pomice più da vicino.

    «Hai presente quel posto di cui tutti parlano? Dai, quello maledetto dove vivono tanti stregoni cattivi cattivi e dove la gente muore molto easy... Ecco, lì.»

    Eragon. Sei un genio. Un genio leggermente deficitato.

    «La Grande Schiena....» spirò Sloan, facendosi subito pallido in volto.

    «Grande, fra! Proprio lì!»

    Ti riconfermi essere un genio, Eragon.

    Sloan iniziò ad urlare come un matto, dicendo che non voleva avrre nulla a che fare con quel sasso maledetto e che non avrebbe dato nulla della carne che Eragon aveva chiesto. Una camomilla potrebbe farsela, ogni tanto, però.

    Arrivò la cavalleria a parare il culo ad Eragon (perchè non può crepare al secondo capitolo, eh). In prima linea, nonchè l'unica, c'erano Horst e Katrina. Quest'ultima - figlia del macellaio - si precipitò a preparare una camomilla al padre, mentre Horst - fabbro del paese e quindi palestrato alto tre metri e mezzo - trattava con Sloan.

    «E dagliela un po' di carne. L'inverno è duro per tutti, Sloan.» cercava di convincerlo, poi si rivorse al ragazzo «Quanta ne volevi comprare, Eragon?»

    «Tutta quella che mi sta nello zaino, duh.»

    «Nais. Sloan, fagli il pieno.» lo minacciò il fabbro «Pago io e schiavizzerò Eragon per farmi ripagare il debito. Il medioevo funziona così.» era stra convinto, raga.

    Sloan, cagandosi abbondantemente sotto, ini,iò a preparare degli involti di carne per il mocciosett- ehm, per il nostro eroe. Riempì il suo zaino fino all'ultimo centimetro cubo di spazio e prese il sacchetto di monete che Horst aveva posato sul suo bancone. Poi si ritirò terrorizzato nel retro bottega per bere la sua camomilla.

    «'o sai ch'a mi' zio nun piace l'elemosina.» si lamentò Eragon con Horst, uscendo dalla macelleria. Ma sappiamo tutti che, infondo, era grato al fabbro per avergli parato il culo poco prima.

    «'Nte preoccupà, giovinotto. Mi' fijo se ne va in vacanza 'sta primavera, lo sostituirai tu alla forgia.» Horst era convinto. Peccato che Eragon fosse secco come un fuscello.

    «So secco, zì.» si rese, appunto, conto il ragazzo «Comunque grazie per prima, siete arrivati entrambi al momento giusto.» notò poi, cercando anche Katrina con lo sguardo.

    «No problem, ragazzo. Non ho mai visto Sloan così arrabbiato.» fece il fabbro, incrociando le braccia al petto. O almeno provandoci, era talmente pompato che i pettorali non gli permettevano di serrare le braccia «Sua moglie è morta suicida sulla Grande Schiena.»

    «Ah beh, felicità incredibile...» sospirò il feto sedicenne «Bella zio, torno a casa che se sta a fa' tardi!» e corse via terrorizzato. Trotta-galoppò fino a casa di suo zio. Quello vero.

    Veniamo a sapere di tutta la tragedia dell'abbandono da parte di sua mamma, della morte della zia, della povertà dello zio e tutte altre cose molto allegre che caratterizzano questa storia. E, oh guarda, siamo arrivati!

    La casa era una catapecchia di legno marcilento che stava su per miracolo. Ma Eragon era fiero di poter chiamare casa quel posto. Contento lui. Vivevano molto distanti dalla cittadina perchè, dopo la morte della moglie, lo zio di Eragon ha voluto lasciare la casa dove stavano prima e si rifugiò in quello che un tempo era un fienile. Lo rimisero a nuovo e vi si stabilirono. Bah, alla fine sono gusti.

    Eragon bussò, suo zio aprì la porta e disse già di chiudere la bocca perchè il cugino del nostro eroe stava dormendo.

    «Zì, abbiamo la carne per un bel po' di tempo!» esclamò sottovoce Eragon.

    «Non hai preso nulla in questi giorni, vero?» lo zio, Garrow, era già nel mood di essere lo stronzo. Così come richiedeva l'etichetta di Carnevale, dopotutto.

    «No, ma ho trovat-»

    «E poi come diamine hai fatto a pagare tutta quella carne? Hai venduto un rene? Sei diventato scemo?» Garrow era impazzito, che non accetti elemosine lo sappiamo già «Già è tanto se in sta epoca di merda riusciamo a stare vivi. Tu sei un idiota e vendi un rene per della carne! Sei impazzito di sicuro.» e continuò così per molto tempo, tra l'isteria e la rabbia pazza.

    Solo quando lo zio terminò il suo sproloquio di mezz'ora, Eragon potè parlare.

    «La carne me l'ha pagata Horst, ma in primavera mi potrò sdebitare facendomi suo schiavo nella forgia.» (suona malissimo, tralasciamo) «E poi sulla Grande Schiena ho trovato una cosa...» aggiunse, prendendo la pietra pomice dallo zaino.

    «Hai già provato a sbatterci la testa?» domandò lo zio, osservando la pietra e soppesandola.

    «Credo di si, ma non si è nemmeno fatta un graffio.» rispose il ragazzo.

    «Allora è indistruttibile...» osservò Garrow «Se è quello che penso, potremmo farci molti soldi. Ma dobbiamo aspettare i mercanti per dare un valore a questa pietra.»

    «Daje.» gioì Eragon compostamente. Poi andò a dormire facendo più casino del necessario.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: AliaLexi