Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
Ricorda la storia  |      
Autore: crazy lion    17/06/2022    2 recensioni
Sequel di Un'adozione speciale. Per capire meglio questa storia è necessario farlo con la precedente.
Dopo un incubo, Victoria si rifugia tra le braccia della mamma Anna e le dice di avere una lettera dei suoi genitori biologici, ma che non è mai riuscita ad aprirla. Ce la farà? E cosa ci sarà scritto?
Disclaimer: i i personaggi, tranne quelli originali ovviamente, sono proprietà degli autori che li hanno ideati. La fanfiction non è a scopo di lucro.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Anna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LA LETTERA
 
Una donna reggeva fra le braccia una neonata che piangeva ininterrottamente. Le aveva infilato un pigiamino di cotone e delle calze affinché  non prendesse freddo.
“Shhh” le disse, con gli occhi colmi di lacrime. “La mia famiglia non sa niente di te, ho dovuto nascondere la gravidanza. Non posso tenerti con me.”
Una lacrima scese dal suo occhio e si posò sulla testolina della neonata. La madre la mise nella ruota degli esposti vicino all'orfanotrofio, suonò il campanello e poi scappò via.
 
 
Victoria si svegliò di soprassalto dopo quell'incubo e corse dalla mamma. Si infilò nel suo letto mentre lei dormiva e le circondò le spalle con un braccio.
Anna si svegliò.
“Viky, che succede?”
“Ho avuto un incubo. È abbastanza ricorrente, ce l'avevo anche all'orfanotrofio” disse mentre ansimava.
Anna le accarezzò i capelli e fece dei piccoli circoli sulla sua schiena. Quando la bambina fu calma le chiese:
“Senti, ti va di raccontarmi cos'è successo nel sogno?”
Erano passate due settimane da quando stava in quella casa con la sua nuova mamma e Victoria aveva incontrato Marilla e Diana, trovandole molto simpatiche. Erano anche state al parco, dove Victoria aveva fatto a gara con alcune bambine a chi andava più forte sull'altalena. Si era divertita con loro e sperava di trovare degli amici anche a scuola, quando sarebbe iniziata, dopo  l'estate. Pensò a tutto questo mentre raccontava del sogno.
“Mi dispiace per il brutto sogno che hai fatto, ma ora è passato.”
“Sì, ma ritornerà.”
“Se lo farà, io sarò sempre qui.”
Anna le diede un bacio.
“Sono felice con te” le disse Victoria.
“Anch'io. Non te l'ho mai chiesto: quando compi gli anni.”
“Il 21 marzo.”
“Il primo giorno di primavera, che bello! Io il 5.”
“Davvero? Compiamo gli anni lo stesso mese?”
“Eh già.”
Si sorrisero.
Dormirono insieme.
Il giorno seguente, dopo colazione, Victoria disse:
“Ho una lettera, mai aperta, che credo sia dei miei genitori, o di mia madre, non lo so. Non ho mai avuto il coraggio di aprirla.”
“Hai paura di vedere cosa c'è scritto?”
La bambina annuì.
“Ho paura che abbia scritto che mi odia.”
“E se la aprissimo insieme e te la leggessi io?”
Victoria non sapeva se era pronta, ma la direttrice dell'orfanotrofio, quella che aveva fatto il colloquio con la mamma e che lo faceva con tutte le famiglie, gliel'aveva data quando aveva sei anni. Victoria spiegò ad Anna che di notte, all'orfanotrofio, si addormentava con la lettera fra le braccia.
Andarono in camera sua e Victoria la tirò fuori dall'armadio. La lettera si trovava sotto una pila di vestiti. Assieme alla mamma ne ruppe il sigillo e la tirò fuori dalla busta. Anna la prese e lesse.
Cara bambina,
non ti ho dato un nome perché spero lo faranno i tuoi genitori adottivi. Mi auguro li troverai. Mentre scrivo, con inchiostro e calamaio, che mi sono portata dietro in una borsa, tu sei davanti all'orfanotrofio che piangi. Ma non me ne voglio andare via subito. Io ti amo. Ma sei una figlia illegittima, tuo padre è sposato e io sono sola e povera, non potrei crescerti. Però, lasciarti qui mi strazia il cuore.
Ho deciso: metterò vicino a te la lettera, conterò fino a cento, e se arriverò a quel numero ti riporterò a casa.
La tua mamma
“Forse ha contato fino a un certo numero e poi una volontaria mi ha portata dentro” disse Victoria con le lacrime agli occhi. “Ma ha detto che mi amava. Io per tutto questo tempo ho pensato che mi avesse odiata, rifiutata.”
Non si aspettava di certo che la donna sarebbe rimasta lì a scrivere e che avrebbe contato fino a cento.
Anna sorrise.
“Visto? Abbiamo fatto bene ad aprirla, ora sai.”
“Sì, e so anche che lei sarebbe felice di sapere che sono con te.”
“Dici?”
“Sì. Sei una brava mamma!”
Anna la tenne stretta al cuore e la riempì di baci e coccole. Quello che le aveva detto Victoria era il più bel dono che avrebbe potuto farle.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Anna dai capelli rossi / Vai alla pagina dell'autore: crazy lion