INIZIA IL DIVERTIMENTO!
 
Era estate e Taylor e Joe erano in vacanza.
“Che ne dici se andiamo al Luna Park?” le propose lui.
Lei, che stava mangiando un pancake alla Nutella, mandò giù e rispose:
“Va bene, ci divertiremo.”
Controllarono che Meredith e Olivia, le loro gatte, avessero da mangiare per tutto il giorno, riempirono loro la ciotola d'acqua e poi partirono.
Ci volle mezz'ora per arrivare e, dopo aver pagato i biglietti, entrarono. La prima giostra che catturò la loro attenzione fu la nave dei corsari, una barca che si muoveva su venti centimetri d'acqua. Non c'era molta fila, così entrarono e salirono. Faceva fresco, e c'era un pappagallo che continuava a dire:
“È meglio che torniate indietro, è meglio che torniate indietro.”
Intanto vedevano immagini di pirati che combattevano con le spade con quelli di un'altra nave.
“Be', è stato divertente” disse Taylor alla fine, quando uscirono.
“Sì, molto. Ora dove andiamo?”
“Sull'ottovolante.”
I carrelli scorsero a velocità sovrumana, o almeno così sembrò ai due, su un binario pieno di curve. Quando curvavano, i carrelli dell'ottovolante lo facevano all'improvviso e i due venivano sbalzati di qua e di là.
“Ho la nausea” disse Taylor quando scesero.
Trovarono la giostra successiva: il labirinto degli specchi. C'era altra gente dentro, e loro non potevano entrare, così aspettarono. Siccome la fila era lunga, decisero di fare uno spuntino. Mangiarono panino e patatine in un chioschetto che li vendeva, poi tornarono e poterono entrare. La casa degli specchi era strana. Taylor e Joe vedevano loro stessi, e più andavano avanti meno capivano dove si stavano dirigendo.
“Dov'è l'uscita?” chiese la ragazza. “Ho paura. Non usciremo mai da qui!”
Tremava.
“Shhh, tranquilla Taylor. Qui nessuno si fa del male, vedrai che la troveremo. Non so dove ma la troveremo. Torniamo indietro.”
Ma si persero. Chiamarono qualcuno, urlarono e due guardie entrarono, li presero per mano e li portarono fuori.
“Fate così con tutti o siamo noi che siamo scemi?” chiese Joe.
“No, tutti hanno bisogno di noi in quella casa” gli rispose una guardia.
Infine, verso mezzogiorno, entrarono in una casa stregata. Taylor fu riluttante all'inizio, ma alla fine accettò. Era quasi tutto buio, solo alcune candele illuminavano i percorso. Sentirono una risata malefica e Taylor urlò quando vide spuntare da chissà dove una strega con un cappello nero in testa e un gatto, sempre nero, al seguito. Poi videro uno zombie, con la faccia pallidissima, un vampiro con del sangue sula bocca.
“M-ma è vero?” balbettò Taylor.
“No, sei matta? Sarà pomodoro.”
Taylor stringeva convulsamente la mano di Joe.
“Tu non hai paura?”
“Un po’.”
“Non lasciarmi, ti prego!” lo implorò.
“Non ti lascio, sta' tranquilla.”
Poi videro una sposa cadavere, ancora più pallida dello zombie e che si avvicinò a loro. I fidanzati urlarono e fecero un salto indietro.
Uscirono da lì scossi e andarono a bere un tè freddo per calmarsi. Avevano passato al Luna Park poco più di mezza giornata, ma, al di là della casa stregata, si erano divertiti tantissimo.