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Autore: Galletas    18/06/2022    0 recensioni
“la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato."
Ma era davvero così? Forse in alcune situazioni era più facile a dirsi che a farsi
pensò Martín.
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Berlino, Palermo
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I giorni passavano, i membri della banda erano persone mediocri, senza particolari doti, e più volte Martín si ritrovò a chiedersi come avessero fatto a rubare tutti quei soldi alla Zecca di stato, come avessero fatto a non morire tutti,stavano mangiando seduti intorno al tavolo, e Martín li guardava uno ad uno cercando di scorgere quel qualcosa, quel talento che sicuramente era ben nascosto in ognuno di loro, fino a quando spostando lo sguardo incrociò quello di Andrés che lo guardava, sembrava quasi non gli importasse di tutti gli altri e delle conversazioni intorno al tavolo, ad un certo punto Helsinki si tirò su la maglietta, Martín ritornò in sé distogliendo lo sguardo da Andrés, non aveva seguito tutta la scena, e non sapeva perché quella specie di bestione  aveva deciso di far vedere a tutti il tatuaggio che gli ricopriva tutta la pancia però non resistette e con sfacciataggine disse:" Sai io sono bravo ad addestrare gli animali." Terminò la frase guardando con eloquenza Helsinki,
le altre persone intorno al tavolo tacquero guardandosi tra di loro, a quel punto fu una risata camuffata a distogliere l'attenzione di tutti, Andrés spostò la sedia si alzò e si allontanò, Martín rimase impietrito mentre con lo sguardo seguiva la figura di Andrés allontanarsi, quella scena sembrava un flashback di una vita precedente, è vero che le situazioni erano molto diverse ma la conclusione era la stessa, Andrés che si allontana senza guardarsi indietro, e Martín esattamente come anni prima rimane immobile, incapace di agire, come se ogni muscolo dentro di lui fosse congelato, le persone intorno al tavolo ritornarono a ridere e a parlare come se non fosse successo nulla, Martin si alzò portando il suo piatto dentro, lo mise nel lavandino quando Andrés comparse dietro di lui, e imitando la voce di Martín poco prima disse:
" Sono bravo ad addestrare gli animali" , Martín davvero, non avevi meglio da dire, dov'è il tuo amor proprio?"
Martín rimase girato rivolto verso il lavandino era la prima volta che Andrés pronunciava il suo nome pensò, poi però si riprese e con tono tra l'ironico e il sottilmente crudele rispose:" giusto avrei dovuto direttamente chiedergli di sposarmi giusto, Signor 5 matrimoni e 5 divorzi?"
Andrés rise:"Beh per essere una persona che fino a qualche giorno fa mi chiamava Signor de Fonollosa, vai abbastanza sul personale, non le pare signor Palermo."
Martín a quel punto si voltò e si avvicinò un po' ad Andrés :" la devi smettere, dico sul serio, così non va, non giudicare i miei comportamenti, non sono la stessa persona che hai conosciuto" «e abbandonato», pensò Martín,
Andrés si avvicinò ancora di più:" Non sto giudicando, sto cercando di capire, è così che flirti adesso?perché sai anni fa lo facevi in maniera più discreta." Le parole «con me» che aleggiavano tra i due,
Martín a quel punto si allontanò:"beh sai che c'è adesso sono stanco preferisco andare dritto al punto, far capire subito quel che voglio anche perché anni fa non è che abbia ricavato chissà quali soddisfazioni, dalla mia discrezione." Sottolineò l'ultima parola facendo il segno delle virgolette con le dita. Andrés si avvicinò di nuovo e sussurrò:" quindi mi vuoi dire che non ti piaceva? Perché a me non sembrava."
E con questo si allontanò una volta ancora, andando fuori, passando accanto al tavolo pieno di persone che adesso piano piano stavano cominciando a portare tutte le varie posate e piatti dentro facendo rumore ridendo e cantando, ma tutti quei rumori arrivavano come ovattati alle orecchie di Martín, e Martín si odiò, perché nonostante gli anni e il dolore, Andrés de Fonollosa aveva ancora potere su di lui, più potere di quanto Martín volesse ammettere.

Era notte fonda quando Martín fu svegliato da alcune urla, così controvoglia uscì fuori dalla sua camera e c'erano tutti lì in corridoio ad urlare per non sì sa quale motivo, anche Andrés era fuori dalla sua camera, le braccia incrociate sul petto e un sorriso sulle labbra a godersi la scena, Martin cominciò a gridare a sua volta le urla durarono fino a quando il professore mise fine a quella scena mandando tutti a dormire, la mattina dopo Martín era a pezzi, Andrés gli si avvicinò gli prese la tazza dalle mani gli versò del caffè, e poi gliela restituì, Martín era ancora mezzo addormentato :"buongiorno, e grazie"
Andrés lo guardò sorpreso:"ma guarda questa è la prima volta che mi dici qualcosa senza utilizzare un tono ironico." Martín sorrise:"è presto e sono ancora addormentato, dammi tempo recupererò durante la giornata."
Andrés rise poi si spostò dietro la sedia dove stava Martín, gli mise le mani sulle spalle e cominciò a massagarle, l'argentino si rilassò immediatamente, Andrés continuò a  muovere le  mani imprimendo una leggera pressione
" sei contratto e teso Martín, rilassati."
Martín aveva gli occhi chiusi :" il letto è più duro di quanto ricordassi, e in più la scenetta di ieri notte non ha di certo aiutato a farmi rilassare." Andrés continuò a massaggiargli le spalle e il collo, Martin lasciò andare un sospiro e sempre tenendo gli occhi chiusi ruppe il silenzio:"comunque mi piaceva.."
Andrés non capì:" come?"
 Martín proseguì:"  quel commento che hai fatto sul mio modo di flirtare così sfacciato, ed io che ti rispondo che non avevo ricavato chissà quale gioie dal mio metodo precedente Beh mentivo, perché a me piaceva, io ero felice, e forse ho ricevuto più felicità da quel metodo che non con questo".
Andrés rise ancora e con una voce forzatamente scioccata si portò una mano al petto:"Chi sei tu e che ne hai fatto di Martín Berrote, sai l'uomo che fino a qualche giorno fa si vantava di considerarmi morto e sepolto?" 

Martín sorrise ancora con gli occhi socchiusi:" la sveglia così presto la mattina mi fa un brutto effetto".
   
 
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