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Autore: Galletas    17/06/2022    0 recensioni
“la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato."
Ma era davvero così? Forse in alcune situazioni era più facile a dirsi che a farsi
pensò Martín.
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Berlino, Palermo
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E così Martín fu ributtato in quel passato che pensava fosse chiuso per sempre, con le persone che pensava non avrebbe più rivisto, ritornare al monastero fu una delle cose più difficili, perché era tutto identico come se il tempo lì si fosse fermato, anche i frati nel riconoscerlo lo salutarono con una familiarità dolorosa, perché tutto era rimasto fermo lì, come congelato nel tempo, era lui a non essere più lo stesso. Ecco perché quando Martín arrivò nella sua vecchia stanza e aprì il suo armadio ancora pieno di quei vestiti che adorava mettere un tempo, i dubbi lo assalirono, la realtà lo colpì come uno schiaffo in pieno viso, perché niente era uguale e mai sarebbe potuto ritornare uguale, troppo dolore, troppe notti insonni e troppe lacrime avevano cambiato Martín, che adesso aveva uno sguardo vuoto e gli occhi spenti, pensava a questo seduto sul bordo del letto quando una voce maledettamente troppo familiare lo scosse dai suoi pensieri: "capisco che adesso con il tuo nuovo stile quei vestiti possano risultare inadeguati per te." Andres era entrato attraverso la porta ed ora stava con la schiena appoggiata al muro e le mani incrociate sul petto osservando Martín "i fantasmi non parlano, mi sembra che fosse chiaro che per me continui ad essere morto, ho vissuto con la tua morte per 3 anni, posso continuare a conviverci anche ora." Andrés sorrise " potevi convivere con la mia morte quando pensavi fossi morto, secondo te potrai continuare a considerarmi morto anche se cominceremo a vivere insieme, sotto lo stesso tetto? Perché io non credo." Martín lo guardò e rispose con tono ironico "lei mi sottovaluta, Signor de Fonollosa." Con lo stesso tono ribattè Andrés:" Signor de Fonollosa, neanche mi chiami più per nome ora, a questo punto sarebbe più giusto chiamarmi Berlino, o no? Signor Palermo" a quel punto Martín guardò Andrés negli occhi :"Ho sentito alcuni commenti della banda, a quanto pare questo Berlino è odioso, e un po' stronzo," Andrés sorrise: " Ah sì? Chissà, secondo te hanno ragione?" Martín rispose in maniera secca:"Sì." E con questo uscì, Andrés rise:"touché." E mentre sul viso di Martín compariva un lieve sorriso, lui cominciò a pensare che questa sarebbe stata una situazione molto più difficile di quello che pensava.
   
 
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