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Autore: ladypink88    19/06/2022    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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La sua visione quella mattina non era ottimale : vuoi qualche birra di troppo , vuoi che la notte precedente gli incubi erano stati particolarmente vividi, Alberto si sentiva più nervoso di quanto già naturalmente fosse.

Mentre si avviava verso l’ingresso della scuola il via vai di gente e di macchine dell’ultimo momento che cercavano un parcheggio di fortuna gli fece per un attimo girare la testa.

Sentì la campanella suonare e si avvicinò alla cabina telefonica vicino all’ingresso della scuola. Oramai non la utilizzava quasi più nessuno, ma finchè c’era risultava essere un ottimo riferimento per Evelyne quando usciva da scuola per trovare suo padre.

Le mamme e le tate attorno a lui si ritrovavano per scambiare vivaci chiacchere, ma tutto quel baccano attorno a lui era solo rumore che lo infastidiva. Sperava solo che la ragazzina uscisse velocemente da scuola per potersene tornare nel suo pesante silenzio, sicuramente scomodo, ma a cui era ormai abituato nel bene e nel male.

Diede un’occhata infastidita all’orologio.

 Le classi erano ormai uscite tutte , ma di Evelyne nemmeno l’ombra.

Giusto in quella vide la sua maestra che stava salutando sorridente un paio di mamme di alcune che aveva riconosciuto come sue compagne di classe e decise di avvicinarsi per capire cosa stava succedendo.

Senza false cerimonie si avvicinò alla maestra e chiese senza troppi giri di parole :
“ Evelyne? “

L’insegnante lo guardò stranita :

“ Signor Alberto buon pomeriggio! Guardi è passata sua moglie stamane a prenderla in quanto aveva un controllo dall’ortopedico se non sbaglio. Sicuramente se la chiama la rassicurerà!” si preoccupò di aggiungere mentre spiegava la situazione.

L’uomo assunse un’espressione stranita.

Non emise nessun suono. Ma la sua espressione parve alla donna quasi terrorizzata.

“ Signor Alberto tutto bene? “ chiese l’insegnante con tono preoccupato.

L’uomo fece dietrofront e se ne andò senza dire una sola parola.

Nella sua mente rieccheggiava solo una frase :

Se ne è andata anche lei! Se ne è andata anche lei!”

Il suo passo era incerto, la sua mente in bianco. Non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva appena sentito.

Nel momento in cui apprese la notizia era come se le poche facoltà intellettive rimastegli fossero in preda ad un incantesimo che lo stava portando a spegnersi poco a poco.

Rientrò in casa.
Afferrò una bottiglia di rum senza neanche accertarsi del contenuto e se ne versò un bicchiere.
Ne bevve avidamente tutto d’un sorso.

Il contenuto gli bruciò un po’ in gola e gli riarse un po’ il petto, ma per lui questo non era nulla.

Ne versò un altro, tutto d’un colpo e allo stesso modo bevve.

Stesso effetto.

Non era di certo abbastanza .

L’inferno che bruciava dentro di lui era mille volte più potente. L’alcool non bastava più.

La bestia aveva bisogno di altro sangue. Non riusciva più a tenerla a bada. I suoi sensi perdevano sempre più il controllo della situazione e la bestia aveva sempre più sete.

Ad un certo punto, dopo un certo numero di bicchieri, dalla bottiglia non usciva più nulla.

Ormai la bestia aveva preso il sopravvento.

In preda ad una furia incontrollabile l’uomo rovesciò tutto ciò che c’era sul tavolo : piatti, bicchieri, posacenere, tutto ciò che c’era cadde in terra e si ruppe in mille pezzi.

L’uomo si alzò. Stava piangendo, ma non se ne rese conto.

Intorno a lui tutto girava in modo vistoso, non riusciva a reggersi in piedi.

Tentò un passo, ma cadde malamente sui cocci di vetro e ceramica in terra dovuti alla caduta dei piatti e dei bicchieri che aveva lanciato via poco prima.

Si ritrovò in terra incapace di alzarsi.

Si guardò le mani.

Erano piene di taglietti e il sangue iniziava a fuoriuscire.

Rosso. Sangue.

L’uomo perse conoscenza.

Rosso .
Luce.

Dalla finestra fuori esce una luce gloriosa. Il cielo azzurro che c’è è splendido.

“ Alberto che piacere vederti qui! Ti sei ricordato del mio compleanno non dovevi!”

Roberta.

Il suo sorriso.

“ Non è un dovere, è un piacere!”
 
……………..
 
Rosso. Bianco.
Un sorriso e una luce gloriosa.
Un vestitino bianco con le bretelle ed una camicetta rossa.

La bestia ha sete.

Lui sa che non può, che è peccaminoso, che è sbagliato.

Ma la bestia è dentro di lui, ha sete.

Lui ne è portatore, non garante.

E pecca per la prima volta quando va a darle il bacio della buonanotte.
 
……….
 
Rosso. Bianco . Nero.

Il sorriso non c’è più.

Al contrario vi è un certo timore in quel visino .

La percezione di qualcosa di spiacevole.

Di qualcosa che si è infranto.

Lui cerca di rimediare. Porta dei cioccolatini.

Ma la piccola non li vuole.

Strano , perché di solito ne è ghiotta.

Ad una parte di lui dispiace vederla così, ma la bestia ha sete.
 
…………

Nero. Rosso . Nero

Non percepisce più la luce gloriosa della finestra.
Il cielo è grigio.

Sul suo viso c’è solo dipinta la paura.

Lei cerca di staccarsi da lui, ma la bestia vince anche stavolta.

Non è colpa mia.

La colpa è della bestia .

Lei ha sete.

Se fosse per me io non lo farei.

Ma l’unico modo per fermarla è…..
 
E dopo questo pensiero il suo inconscio fu inghiottito dall’oscurità più profonda.

Note dell'autrice :
Non ho parole per spiegarvi quanto mi è costato scrivere questo capitolo. Ma ne sono abbastanza soddisfatta devo dire...
Ditemi la vostra.
E grazie per leggermi.
A presto,
Lady
   
 
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