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Autore: ClostridiumDiff2020    28/06/2022    0 recensioni
Quando ogni certezza sembra andare in frantumi Alex decide di ritirarsi nella vecchia casa di sua nonna, isolata in montagna dove ha vissuto un'infanzia felice e spensierata.
Karen ha rotto con lui il fidanzamento all'improvviso e John il suo migliore amico è morto in un incidente dopo aver rifiutato di essere suo testimone di nozze.
Niente sta andando come previsto, troverà nel passato le risposte che cerca?
Tra la polvere emergeranno rimpianti e sogni perduti in cui Alex rischierà di smarrirsi.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 04





 

"Volevo dirti che ti ringrazio di avermi detto finalmente quale fosse il suo nome, ho sempre desiderato sapere la vera identità di Tamino, anche se i disegni di John mi avevano permesso di dargli un volto..."
Alex sollevò lo sguardo dal biglietto aereo, quindi tutti tranne lui avevano capito cosa provasse veramente?
"Non sono un po' grande per avere un accompagnatore?"
Matt sorseggiò il suo caffè e gli sedette accanto "Sarai sempre il mio fratellino, anche quando avrai ottant'anni e... esser dovuto venire a ripescare nella vecchia casa di nonna, con la febbre alta in preda ai deliri e alle allucinazioni può avermi portato a prendere questa decisione..."
Alex osservò il biglietto aereo, come poteva Matt essere tanto certo che avrebbero ritrovato Iúil la dove avevano vissuto quel breve periodo assieme. Una fuga dal mondo e da se stessi di pochi giorni. Quasi certamente lo aveva scordato, poteva essersene andato o poteva anche esser morto, come John. O come Rose magari si era immaginato tutto e non era mai esistito...
Prese il telefono e sfogliò la galleria immagini ed ecco quel volto sorridente vicino al suo.
Iúil era reale come il ritardo infinito sul volo che avrebbe potuto riunirli.
"Perché non hai scelto di restare con lui?"
Alex aprì la bocca per rispondere ma in quel momento una voce gracchiante annunciò che il loro volto era stato cancellato a causa neve.
Gli scappò una risata amara "Non è destino che stiamo assieme lo vedi?"
Matt incrociò le braccia "Devi smettere di giustificare la tua paura sai?"
"Non sarei mai voluto tornare..." confessò osservando quelle graziose fossette che incorniciavano quel sorriso quasi surreale.


...


 

Un anno prima...

Iúil si sedette porgendogli un caffè e Alex a momenti mancò la presa arrossendo fino alle punte delle orecchie per poi rintanarsi dentro il cappuccio della sua felpa.
"Alex sei davvero freddoloso per essere inglese sai? Non sei abituato a questo clima?"
La risata dell'altro lo spinse ancora più in profondità nella sua tana di cotone e lana.
"Già... io..." borbottò Alex cercando una risposta.
"Hai dove dormire questa notte?"
A quella domanda di Iúil Alex emerse dal suo guscio di indumenti.
Non ci aveva proprio pensato. Era temporaneamente bloccato in città a lui sconosciuta e non aveva minimamente pensato a come avrebbe passato le successive notti in attesa di organizzarsi per tornare dalla sua Karen. Il telefono era morto da tempo, si sentiva stanco e indolenzito, avrebbe tanto gradito stendersi in una vasca e lavarsi via di dosso tutte quelle sensazioni che lo mettevano a disagio, come quelle sensazioni opprimenti ogni volta che sollevava lo sguardo su Iúil.
"Potresti fermarti da me, il mio coinquilino se ne è andato e così potrai rimetterti in sesto nel tempo che decidi come tornare a casa"
Quella domanda lasciò Alex interdetto, osservava quegli occhi dorati e pensava al personaggio della sua storia, perché era così che si era immaginato Tamino e adesso comprendeva il suo Monostatos e il fascino che doveva aver provato osservando il giovane. Sentiva di dover rifiutare, allontanarsi da quell'invitante tentazione ma annuì.
"Stasera ti porto a cena al Porto Olimpico, voglio mostrarti il più possibile della mia città prima che tu parta, non ci sono nato ma in questo posto mi sento a casa, credo che te ne innamorerai" proseguì Iúil mentre un gigantesco sorriso gli si allargava sul volto.
Alex non riusciva a credere a quello che era appena successo. In fondo si conoscevano appena ma non gli importava, si era già innamorato, per la prima volta il suo cuore vibrava di amore sincero, non era qualcosa di pianificato e artificiosamente costruito come con Karen.
"Credi che sia una specie di appuntamento?"
Alex sgranò gli occhi, aprì e chiuse la bocca più volte sentendo la gola inaridirglisi e ardere.
Davanti alla sua espressione stravolta Iúil rise di nuovo "Sta tranquillo Al, ti stavo solo prendendo in giro"
Alex si rifugiò nella sua tazza cercando di ignorare lo sguardo di Iúil.



...


 

I colori si mescolavano al canto degli uccelli e si sollevavano verso il cielo avvolgendoli come in un abbraccio.
Iúil rise osservando lo sguardo estasiato di Alex, poteva rivedere il senso di meraviglia riflesso in quei pozzi oscuri splendenti.
Iúil posò lo sguardo sul blocco di disegni di Alex, a fianco delle parole apparivano schizzi di creature variopinte, flauti magici, animali parlanti e si chiese quanta vita si dovesse trovare in quella mente così vivace.
Stava aspettando lui quel giorno?
Alex chiuse gli occhi era come se si fosse estraniato, immerso completamente nella propria immaginazione, si era lasciato alle spalle quei blocchi, ogni freno che lo aveva trattenuto.
Quando Iúil si era proteso porgendogli una mano Alex era uscito da se stesso e gli aveva sorriso, era emerso dal suo bozzolo di diffidenza.
Iúil girò la pagina e vide il bozzetto di Monostatos, una creatura graffiante, ferita e oscura.
Nei disegni di Alex vedeva i due spiriti di quel ragazzo, vittima e carceriere di se stesso.
Quelle due creature, Tamino e Monostatos, due aspetti del suo animo.
Smarrito tra due mondi, incapace di trovare la sua strada.
Iúil non seppe esattamente cosa lo spinse ad alzarsi dal tavolo dietro cui era nascosto avvicinandosi, irresistibilmente attratto da quella creatura misteriosa.
Alex era stato una calamita sin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incrociati.
Voleva afferrarlo, aveva l'impressione che potesse volare via.
Alex aprì gli occhi e lo guardò, nei suoi profondi occhi scuri Iúil intravedeva un universo di pensieri. Avevano camminato per ore ma quando si erano soffermati nel variopinto Parc Güell i colori riflessi in quegli occhi di tenebra esplodevano sfarfallando in Iúil come miriade di farfalle.
"Vorresti essere il mio Tamino?"
Il volto di Iúil si illuminò e quando le due fossette apparvero ad incorniciare il suo sorriso Alex si protese verso di lui.
Le sue labbra avevano il sapore del vino, ma Iúil fu certo che la sua pelle avesse lo stesso profumo della notte.
In quel momento desiderò essere Tamino, smarrito tra i mondi e non riemergerne mai più, stringendosi a quella misteriosa creatura che malgrado non comprendesse del tutto non riuscisse a impedirsi di desiderare.

 

   
 
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