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Autore: Miss_Kizu    28/06/2022    0 recensioni
[Kaedehara Kazuha x OC]
Kujou Naoko dell'intelletto e della perspicacia ne ha fatto il proprio lavoro e le proprie armi. Ma alle volte essere perspicaci e buoni osservatori significa essere consapevoli di qualcosa di cui si vorrebbe ignorare l'esistenza.
Purtroppo ora lei non può ignorare la presenza delle catene che la tengono ancorata ad un mondo che non sente suo e ad una vita che non le sembra di vivere come vorrebbe.
Kaedehara Kazuha della curiosità e della libertà ne ha fatto uno stile di vita. Ma essere avere libertà ed essere libero sono due cose completamente diverse. Avere la libertà di vedere il mondo non è abbastanza per sentirlo casa sua.
Sono completamente diversi, una ragazza in catene e un ragazzo che ha la libertà. Quando due universi paralleli collidono è inevitabile che lascino uno il segno sull'altro.
Spero siate pronti ad assistere a questo scontro.
Dal testo:
"Certe volte voleva solo scoppiare a ridere per l’assurdità delle sue azioni e per quell’ossimoro che era diventata. Credeva in una cosa ed eseguiva ordini che andavano contro i suoi ideali. ,,
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aether, Altri, Kaedehara Kazuha, Nuovo personaggio, Sara Kujou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Le aspettative e gli obblighi sono come catene. Pesanti anelli legati l’uno all’altro in un legame indissolubile.
Tutti ne hanno, chi più chi meno. È inevitabile e chi crede di vivere libero da queste catene è semplicemente un folle. Qualcuno che preferisce guardare il cielo invece del freddo metallo invisibile che ci avvinghia.

Kujou Naoko con le catene delle aspettative e degli obblighi ci è nata, ha sempre dovuto fare i conti con loro e il loro clangore era un costante ricordo della loro presenza.

Essere nata sotto il nome del Kujou Clan comportava tante catene, tanti obblighi e tante aspettative. Non essere all’altezza non era mai stato contemplato e Naoko non aveva mai dato modo a nessuno di pensare che non stesse vivendo nel modo migliore per soddisfarli. Non aveva mai pensato di liberarsi da quelle catene, trascinarle con sé era ciò a cui era sempre stata abituata. Ma essere abituati a qualcosa non significa che ci sembri giusto.

Era per colpa di una di quelle catene che ora, scortata da dei soldati al servizio della Tenryou Commission, la ragazza si stava recando all’accampamento situato a Kannazuka. Essere uno degli investigatori al servizio della famiglia Kujou e membro della suddetta famiglia aveva fatto di lei la migliore opzione per elaborare il piano perfetto per tendere un’imboscata alla ribellione.

Era da poco che era stata imposta la Vision Hunt Decree e Naoko aveva accettato questa imposizione senza lamentarsene. Anche se avesse voluto farlo le catene le avrebbero impedito di agire. Opporsi alla sua famiglia avrebbe automaticamente fatto di lei una sosenitrice della ribellione, cosa non vera. La ribellione: un gruppo di folli che ai suoi occhi si rifiutavano di guardare altro che non fosse il cielo e che si battevano per qualcosa che non era possibile ottenere nemmeno attraverso una futile guerra.

 “L’accampamento di vostra sorella è in vista, non manca molto al nostro arrivo. Desidera mandare avanti un soldato per accertarsi che sia tutto pronto per il suo arrivo?”

Era almeno la dodicesima volta che uno dei suoi uomini le poneva quella domanda. O almeno credeva, aveva perso il conto alla settima volta. Erano scesi solo da una ventina di minuti dall’imbarcazione che li aveva portati lì e in una quarantina di minuti sarebbero arrivati all’accampamento, temeva per quante altre volte avrebbe dovuto rispondere alla stessa identica domanda.  Quella era una precauzione nel caso in cui la resistenza avesse teso un imboscata. In caso di mancato arrivo l’esercito si sarebbe attivato con squadre di ricerca per trovarla e, allo stesso tempo, sventare e radere al suolo una delle basi della resistenza. Quando suo padre le aveva parlato di questa misura di sicurezza le era quasi sembrato che l’uomo desiderasse che venisse catturata solo per poter eliminare un gruppo di ribelli.

Tornando alla realtà Naoko vide il tipico copricapo degli uomini dello Shogunate che rischiava di cadere per quanto l’uomo avesse piegato il capo in segno di rispetto nei suoi confronti, la ragazza dai corti capelli argentei si affrettò quindi a dimetterlo con un gesto della mano e scosse la testa.

“Non sarà necessario. È solo una visita per discutere alcune faccende, dubito che la ribellione sia interessata a scoprire piani di cui non è ancora certa l’esistenza.”

L’uomo annuì e si riunì alle file della scorta. Naoko si perse per qualche istante ad osservare il paesaggio intorno a lei, alla disperata ricerca di qualche particolare che la distraesse.  L’argentea aveva bisogno di non pensare alla situazione attuale. L’andamento della guerra e le strategie militari non erano mai state di suo interesse, a dirla tutta non avrebbe mai voluto trovarsi lì quel giorno. Avrebbe di gran lunga preferito lavorare a qualche caso in compagnia di Heizou, oppure fare visita alla Yashiro Commission per salutare Ayaka. Ma obblighi e aspettative andavano rispettati e quindi aveva ingoiato ogni sorta di protesta, aveva piegato il capo remissiva e aveva garantito a suo padre che avrebbe aiutato sua sorella al meglio delle sue capacità. Certe volte voleva solo scoppiare a ridere per l’assurdità delle sue azioni e per quell’ossimoro che era diventata. Credeva in una cosa ed eseguiva ordini che andavano contro i suoi ideali.

Quando gli uomini della carovana arrivarono Naoko si fece largo tra i soldati. Davanti a loro la figura di Kujou Sara a braccia incrociate e con la schiena eccessivamente dritta sembrava comunque più imponente di quello che Naoko ricordasse.

“Avresti potuto mandare uno dei tuoi uomini per avvisare che saresti arrivata oggi.”

La più piccola alzò le spalle, e con quel movimento il kimono, leggermente troppo largo per le sue spalle, scivolò di un poco mostrando una spalla lasciata nuda dal momento che sotto al kimono blu oltre mare indossava una canotta a collo alto bianca.

“E privarmi di questa ramanzina? Giammai sorella.”

Sara scosse la testa, ormai abituata ai modi di fare poco convenzionali della sorella. Naoko sorrise e aprì le braccia per invitare la corvina ad abbracciarla, cosa che però la maggiore non fece limitandosi a prendere la più piccola per un braccio pe trascinarla nella tenda dove tutti gli ufficiali stavano aspettando solo loro per dare inizio alla riunione.

“Pronta ad essere contraddetta per qualsiasi cosa ti esca dalla bocca?”

Chiese Sara. Poiché conosceva gli uomini con cui avrebbero dovuto discutere per le prossime ore sapeva che non sarebbero riusciti ad escogitare un piano che andasse bene a tutti in tempi brevi.

“Non sembra molto diverso dall’avere una conversazione con Heizou.”

Sara sorrise e scostò il telo della tenda per permettere alla sorella di passare. Sapeva che in ogni caso Naoko l’avrebbe spuntata.
____

Quando sua sorella l’aveva messa in guardia non immaginava che far valere la sua posizione sarebbe stato così estenuante ma alla fine ce l’aveva fatta. Aveva vinto, aveva dato il suo contributo all’esercito e ora, dopo due giorni passati all’accampamento, poteva finalmente ritornare a casa.

Non che suo padre le mancasse eccessivamente. Ma vedere tutti quei soldati concentrati in un unico posto le dava la nausea. Le faceva sembrare ancora più reale qualcosa che non desiderava esistesse. Eppure era lì per il solo scopo di essere coinvolta.  Nonostante Naoko si fosse ripetuta più volte che lo stava facendo semplicemente per porre fine al più presto a quello scontro faceva ancora fatica a credere alle sue stesse parole.

“Mi raccomando, questa volta manda almeno una lettera per farmi sapere che sei tornata da nostro padre.”

La ragazza annuì. Vedere Sara esprimere preoccupazione era sempre qualcosa di eclatante, ma non le dispiaceva che lo facesse per lei. Nonostante le due non fossero sorelle di sangue e nonostante suo padre avesse impedito a Sara di essere completamente considerata una Kujou, Naoko sapeva che la più grande le volesse bene, e allo stesso modo Naoko gliene voleva. Il modo in cui lo esprimevano non era convenzionale e non accadeva spesso, ma in fondo a loro quello bastava per saperlo.

Si aggiustò il kimono sulle spalle e salutò con un gesto della mano Sara per poi e avviarsi verso l’uscita dell’accampamento con al seguito la scorta con cui era arrivata.  

L’imbarcazione che li aveva portati su Kannazuka li stava aspettando a largo. Dal momento che l’isola era sprovvista di porti sufficientemente sicuri aveva deciso di ancorarla a largo e con delle scialuppe lei e i suoi uomini erano arrivati a riva.

“Desidera che sia inviato un uomo ad avvisare suo padre del suo ritorno ad Inazuma?”

Naoko sospirò. Quella domanda non le era assolutamente mancata. Indossò il più cortese dei sorrisi per nascondere l’irritazione e rispose

“Non ancora. Abbiamo lasciato l’accampamento solo da mezz’ora. Non è necessario affrettare le cose. Inoltre sarebbe inutile dal momento che il vascello per ritornare all’Isola Narukami è uno solo.”

L’uomo annuì ma stranamente non si allontanò. Inaspettatamente sbarrò gli occhi e cadde con il busto in avanti. Naoko, colta alla sprovvista, non fece in tempo ad afferrare il soldato per impedirgli di cadere a terra e quando notò la freccia conficcata nella sua schiena e la macchia di sangue che si allargava sulle sue vesti violacee era ormai troppo tardi: la resistenza li aveva circondati.

Naoko afferrò il bō,  e il freddo della Visione Cryo che portava legata in vita, indicava che era pronta ad affrontare chiunque gli si fosse parato davanti. Purtroppo però non vi riuscì poiché il mondo divenne nero all’improvviso e prima che potesse capire cosa fosse successo cadde a terra priva di sensi.

 
____

Parole di Kizu:

Salve a tutti.
Spero che questo primo capitolo vi abbia un po' incuriosito. 
Sarà una Kazuha x OC (Naoko Kujou). Su di lei scoprirete tante cose nel corso del tempo. Essendo solo il primo capitolo, l'unica cosa che posso dirvi al riguardo è che al momento ci troviamo agli albori della Vision Hunt Decree, quindi niente Traveler.

Kizu


 
   
 
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