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Autore: Rebecca_Daniels    03/07/2022    0 recensioni
[Bridgerton]
Missing moments #Kanthony tra la partita di Pall Mall e la cena in cui Anthony non si propone ad Edwina.
Niente: tutto qui. Solo una frazione di secondi. Ma decisivi. Buona lettura xx
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Missing moments tra la partita di Pall Mall e la cena in cui Anthony non si propone ad Edwina.

Niente: tutto qui. Solo una frazione di secondi. Ma decisivi. Buona lettura xx

 

 

 

Downfall

 

 

 

Kate Sharma sapeva cosa non doveva volere, ma non aveva la più pallida idea di cosa volesse sul serio. O forse una minuscola, fastidiosa sensazione su dove il suo cuore si sarebbe indirizzato volentieri ce l'aveva, ma faceva di tutto per ingnorarla. Non che lo capisse del tutto quel dannato organo che sembrava essersi risvegliato dopo quel malcapitato incontro all'alba ad Hyde Park, ma sperava almeno di poterlo controllare in qualche modo. Un po' come aveva controllato tutta la sua vita fino a quel momento. Eppure, il ricordo della risata di Anthony ancora le risuonava nelle orecchie. Come se si fosse annidata al suo cuore e non ne volesse sapere di andarsene: lo stava letteralmente soffocando. E questa cosa la lasciava senza parole: mai nessuno si era arrogato il diritto di possedere un pezzo del suo cuore, oltre a Edwina, Mary e suo padre. Loro erano il suo mondo e niente avrebbe dovuto intromettersi. Invece ci aveva pensato quel pallone gonfiato di un Visconte a fare irruzione nella sua vita come un uragano, sconvolgendola da capo a piedi.

Il ricordo delle sue labbra sottili che si curvavano in una risata spontanea e, ne era certa, liberatoria si ripresentavano a intervalli continui davanti agli occhi di Kate, come un dipinto di cui si era stati talmente tanto in contemplazione da averlo fatto proprio in ogni minimo particolare. Ma sopratutto, ciò che tormentava di più la mente di Kate, mentre camminava lungo i corridoi di Aubry Hall in attesa della cena, era ciò che quelle risate avevano risvegliato in lei. Un senso di libertà, di tacita comprensione, di leggerezza che non le era mai capitato di provare prima. Anche se era durato un attimo. Un breve, delicatissimo attimo che poi la vita vera si era portata via. Giusto il tempo che quella dannata palla finisse sulla tomba del padre di Anthony e riportasse a galla quei demoni che lei riusciva a riconoscere negli occhi di lui, come se stesse guardando nei propri. Non sapeva nemmeno perché si fosse presa la libertà di pensare a lui come a Anthony e non come Lord Bridgerton: i nomi, lo sapeva bene, avevano un loro peso specifico ed usarli rendeva tutto più reale. Nessuno usava mai il suo nome per intero e questo le permetteva di sentirsi in qualche modo preservata dall'essere completamente vista. Come se ci fosse sempre una barriera a proteggerla dal permettere al mondo di vedere chi fosse veramente. O quello che provasse veramente.

Si fermò di fronte ad un dipinto monumentale nel bel mezzo del corridoio, illuminato debolmente dagli ultimi raggi del sole che tramontava oltre l'ampia finestra in fondo, che ritraeva una ben più giovane Lady Bridgerton e quello che dedusse essere il fu Lord Bridgerton. Non lo capì tanto dalla posa tipica in cui all'epoca venivano ritratte le coppie sposate, quanto dall'immenso amore che si percepiva in quell'unico, semplice gesto di sfiorarsi le mani. Violet era seduta giusto davanti al marito, che le poggiava una mano sulla spalla destra, che lei ricopriva in maniera dolce e ferma con la sua mano sinistra. Era come se sapesse già che se ne sarebbe andato troppo presto e volesse tenerlo con sé per sempre. A quel pensiero, Kate sentì il fiato farsi più tremulo e gli occhi coprirsi di un velo di lacrime: quale dolore doveva portare perdere l'uomo che si amava così follemente? Come avrebbe reagito lei, se non avesse più potuto vedere Anthony? Il cuore le saltò un battito e sbattè la palpebre più volte: che pensiero era mai quello? Come le veniva anche solo in mente di credere che tra loro potesse mai esserci qualcosa? Che lui fosse davvero “la” persona per lei? Scosse il capo e una delle forcine che le tenevano raccolti i capelli, cadde a terra. Si voltò per raccoglierla, ma una voce fin troppo familiare la interruppe.

-Lasciate: faccio io.

Forse la sua mente era ancora offuscata da quelle stupide fantasticherie o Lord Bridgerton era davvero di fronte a lei, a meno di un passo per la precisione, che le stava porgendo la forcina cadutale?

-Miss Sharma?

Sì, era decisamente lui. C'era qualcosa nella sua presenza che le solleticava l'epidermide come prima di un temporale: un misto di emozione e angoscia che le chiudeva lentamente la gola.

-Lord Bridgerton.

Perché ogni volta che diceva il suo nome a così pochi centimetri di distanza, le sembrava una stupida formalità, neanche si conoscessero già abbastanza a fondo da poter lasciar perdere l'etichetta. Forse perché a Kate, nonostante pensasse fossero così diversi, sembrava di sapere perfettamente chi fosse l'uomo di fronte a lei.

-Credo che questa sia vostra.

Kate alzò la mano per riprendere l'oggetto che Anthony teneva sul palmo segnato da quelle linee che avrebbero dovuto dirgli tutto di lui, ma che sembravano solo un groviglio di scelte imposte e passioni mai seguite. Lui richiuse le lunghe dita eleganti e piantò i suoi travagliati occhi marroni in quelli di lei: com'era possibile che le trasmettessero al contempo così tanto e assolutamente nulla di certo?

-Mi permette?

-Sapete anche acconciare, milord?

-Ho quattro sorelle e una madre: l'ho visto fare un sacco di volte, credo di potermela cavare. Prego...

Le fece segno di voltarsi e Kate si domandò se fosse una buona idea dare le spalle all'unica persona di cui sapeva di non potersi fidare. O forse, si riferiva a sé stessa?

-Prometto di non pugnalarvi con una forcina, Miss Sharma. Se vi volete girare.

Odiò quel sorrisetto beffardo e non si poté frenare dal ribattere: -Non mi aspetterei nulla di meno da voi, milord.

Fu solo un barlume di secondo, ma vide distintamente qualcosa di molto simile al rammarico passare negli occhi di Anthony e si chiese se non si stesse spingendo troppo oltre, soprattutto considerato il pomeriggio che avevano appena trascorso. Si guardò attorno, per assicurarsi che non ci fossero occhi indiscreti nei paraggi e si voltò lentamente. Sentiva il ciuffo di lunghi capelli neri che le sfiorava il collo, ma niente le sembrò paragonabile alla sensazione che provò quando le dita di Anthony le sfiorarono la pelle per raccogliere la ciocca incriminata. Scosse elettrice partirono dalle terminazioni nervose e le arrivano direttamente allo stomaco, un vortice in cui sarebbe potuta cadere sempre più facilmente, senza possibilità di ritorno. Anthony dovette accorgersene, perché le sussurrò a fior di pelle:- Non sono così sleale come credete, Miss Sharma.

Percepiva il respiro caldo di lui sulle spalle, troppo vicino per permetterle di pensare chiaramente ad una risposta arguta da dare. Ecco qual'era uno dei grandi problemi di Lord Bridgerton: la lasciava senza parole. E per lei, il cui nome significava “dichiarazione, sentenza”, non poteva esserci cosa più sconcertante.

Sentì la ciocca di capelli che veniva sollevata e pinzata al suo posto con una tale cura, che le fece chiedere quanti altri Anthony ci fossero ancora da conoscere. Venne distratta dal tocco di un paio di labbra vicino all'orecchio che le dissero sottovoce:-Ecco fatto, Miss Sharma. E come potete vedere, niente pugnalate alle spalle: mi piace troppo gareggiare con voi, per vincere slealmente.

Kate si voltò di scatto e ci fu un solo, millesimale, attimo in cui le loro labbra furono ad un soffio dallo sfiorarsi. Sembravano chiamare, bramare disperatamente per potersi congiungere. Ed eccolo, quel lampo negli occhi di Anthony che le rivelò come anche lui stesse scendendo lungo lo stesso vortice infernale, originato dalla lotta eterna tra dovere e volere, tra responsabilità e desiderio, tra giudizio e amore.

-Buona serata Miss Sharma.

Lo vide allontanarsi, le mani strette a pungo lungo i fianchi, l'ampia schiena rigida e il passo deciso, di chi sta scappando senza volerlo dar a vedere. Ma ormai Kate ne aveva la certezza, l'aveva visto: non era sola in quella tempesta.

 

 

 

 

 

Non pubblico e tendenzialmente non scrivo qualcosa da anni, ma la loro storia (che sia quella della serie o del libro, qui c'è show!Kate solo perché l'idea delle loro pelli così diverse che si sfiorano è qualcosa di bellissimo da vedere) mi ha letteralmente travolta. Forse perché condivido il loro senso del dovere e della rinuncia per chi si ama, anche a costo della propria felicità. E niente, è davvero una sciocchezza ma ve la lascio. Ne sentivo l'esigenza.

Rebecca Daniels

  
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