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Autore: mrsstilinski__    05/07/2022    1 recensioni
Una Grifondoro e un Serpeverde, Rose e Scorpius, una sessione segreta di allenamento in vista della partita di quidditch che li vedrà avversari, ma solo sul campo da gioco.
[...]
"Rose è assolutamente certa di essere la migliore, lo è sempre stata, primeggiare è uno dei suoi scopi prioritari ed è cosciente di sé e delle sue capacità; Scorpius dal canto suo è furbo, studia i suoi movimenti, tenta di memorizzarli così da giocare d’anticipo la prossima volta che le due squadre si incontreranno. Lui sa che lei è così concentrata nel fare bene che non si preoccupa di svelare le sue carte, lei sa che lui è abbastanza scaltro da osservare ogni suo movimento nel tentativo di batterla, ma non le importa, sarà la partita a dettare legge."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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A Raffaella,
straordinaria artista,
meravigliosa donna,
icona senza tempo.
Manchi ogni giorno

 

 

Soli sulla luna

Pomeriggio passato insieme,
con le mani nelle tue mani
soli sulla luna, soli sulla luna, e poi
d’improvviso verrà la sera
una notte di primavera
soli sulla luna, soli sulla luna, e noi
noi ancora insieme

Raffaella Carrà, Soli sulla luna

È un fresco pomeriggio di primavera e il campo di quidditch della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è teatro di una sessione privata di allenamento di due dei migliori cacciatori della scuola: Rose Weasley per Grifondoro, Scorpius Malfoy per Serpeverde.
Si rincorrono sulle loro scope, due Firebolt di ultimissima generazione, si passano la pluffa, ridono degli errori commessi dall’altro, sono complici come fossero compagni di squadra – quando in realtà sono rivali, almeno in campo, dove le loro casate li costringono ad essere avversari nel contesto di un’antica rivalità che passa da un lato dalle loro famiglie, dall’altro lato dalle loro casate di appartenenza – si alternano alla postazione della porta davanti agli anelli così da potersi esercitare a tirare.
Rose è assolutamente certa di essere la migliore, lo è sempre stata, primeggiare è uno dei suoi scopi prioritari ed è cosciente di sé e delle sue capacità; Scorpius dal canto suo è furbo, studia i suoi movimenti, tenta di memorizzarli così da giocare d’anticipo la prossima volta che le due squadre si incontreranno. Lui sa che lei è così concentrata nel fare bene che non si preoccupa di svelare le sue carte, lei sa che lui è abbastanza scaltro da osservare ogni suo movimento nel tentativo di batterla, ma non le importa, sarà la partita a dettare legge.
Queste sessioni private – o per meglio dire, segrete – di allenamento sono iniziate un po’ per caso, durante il quinto anno, quando avevano scoperto, trovandosi casualmente in campo lo stesso giorno e nello stesso momento, di essere due atleti che amano perfezionarsi in solitaria, esercitarsi senza dover sentire i consigli non richiesti dei compagni di squadra che pensano di saperne di più, godendosi il campo tutto per sé.
Arriva finalmente la pausa, dopo due ore estenuanti di allenamento condiviso, le divise verde-argento e rosso-oro sudaticce e stropicciate che portano i segni di un pomeriggio trascorso a giocare a quidditch; si siedono a bordocampo, lasciando le scope in un angolo.
Scorpius appoggia il braccio destro dietro le spalle di Rose, che gli si accoccola intrecciando la sua mano destra con la mano sinistra del ragazzo, in un gesto intimo e rilassante che è ormai routine dopo i loro pomeriggi trascorsi insieme ad allenarsi.
«Sei brava, Weasley» le dice Scorpius, con tono canzonatorio «dove hai imparato il tiro Johnson?»
Rose si lascia andare ad una risatina «dimentichi che Angelina Johnson è mia zia» gli dice «me lo insegna da anni, ma l’ho perfezionato solo di recente, mi ha aiutato molto lo studio della fisica babbana.»
«Secchiona» la schernisce, sebbene non riesca a nascondere una certa ammirazione per la sua ragazza e il suo costante impegno per migliorarsi sempre di più. «Me lo dovrai insegnare, allora.»
«Sarà fatto» gli promette, giocherellando con la sua mano disegnando cerchi invisibili sul dorso. «Ti senti pronto per la partita?»
Scorpius fa spallucce «sai, i Grifondoro hanno una certa Rose Weasley in squadra, è tosta» le risponde, sorridendole «ma non riuscirà a fregarmi la coppa anche quest’anno.»
Rose ride di rimando. «Sì, ho sentito di questa Weasley» risponde «ti farà faticare il doppio mi sa!»
«Sarà ancora più divertente, allora.»
Si china a darle un bacio sulle labbra, stringendola in un abbraccio, mentre Rose ricambia quel bacio attirando ulteriormente il ragazzo verso di sé prendendolo per la divisa verde-argento; lo sente sorridere sulle sue labbra, mentre le appoggia una mano tra i capelli rossi, approfondendo quel bacio meritato dopo un allenamento duro come sono soliti fare. Poi lui la fa adagiare sul prato del campo, continuando a baciarla accarezzandole dolcemente la guancia, mentre lei gli accarezza il petto da sotto la divisa.
«Rose Weasley» le dice, sospirando «se questo è il tuo modo per distrarmi dalla partita, ci stai riuscendo.»
La Grifondoro ride sulle sue labbra, divertita. «Che colpa ne ho io se ti distrai facilmente?» lo punzecchia.
«Touché.»
Si rimettono poi seduti, mentre la luce del pomeriggio lascia spazio all’imbrunire.
«Mi piace stare qui con te» esordisce Rose dopo qualche minuto di silenzio. «Non mi sono mai sentita così con nessuno, prima di iniziare a stare con te.»
«Già» concorda Scorpius, accarezzandole i capelli. «Non credo che riuscirei ad immaginare questi momenti con qualcuno che non sia tu, Weasley.»
La ragazza arrossisce visibilmente, dandogli una leggera spinta. «Romanticone che non sei altro!» lo schernisce, non riuscendo a nascondere un luccichio nello sguardo per quella improvvisa dichiarazione.
Seguono altri minuti di silenzio, in cui i loro pensieri si intrecciano nel silenzio del campo di quidditch. Dopo un anno dall’inizio dei loro incontri per allenarsi, quella che era iniziata come una convivenza quasi forzata sul campo era diventata dapprima una timida amicizia, poi un corteggiamento impercettibile, un flirt nascosto agli occhi degli altri se non a pochi amici intimi che li conoscevano troppo bene per non capire questo evidente cambiamento nelle loro vite, poi il primo bacio proprio su quel campo da quidditch dopo una sessione di allenamento piuttosto intensa, fatta di sguardi pungenti e tocchi che fino a quel momento avevano avuto tutto un altro sapore, e ancora una frequentazione timida ma che non ha mai avuto paura di mostrarsi alla luce del sole, fino a questo momento: rivali, innamorati, complici.
Così, dopo che le luci del tramonto hanno fatto posto alla luna piena, che troneggia sulla foresta proibita riflettendo la sua luce sul Lago Nero, Scorpius le propone di fare un giro sulla scopa, beandosi del silenzio della sera.
Il Serpeverde si posiziona davanti, sulla sua scopa, mentre Rose dietro di lui gli cinge la vita con le braccia. Si librano in volo, sorvolando le torri della scuola, passando attraverso le guglie; poi ancora volano sulla foresta proibita, osservando dall’alto le creature magiche che vivono la loro vita notturna lì in mezzo agli alberi. Il vento soffia tra i loro capelli, la Grifondoro gli si stringe ancora di più nel tentativo di accucciarsi dal freddo.
In picchiata, Scorpius scende fino al lago nero, sfiorandolo appena e lasciando una scia di acqua con la scopa alle loro spalle. Poi si librano ancora in alto, così in alto che perfino il castello sotto di loro sembra un puntino minuscolo, mentre la luna sembra più vicina a loro, che è come se volassero accanto a lei, lasciandosi tutto il resto giù, sulla terra, e rimanendo soltanto loro in cielo, con la luna a far da sfondo alla loro passeggiata serale sulla scopa.
E all’improvviso viene la sera, una notte di primavera, soli sulla luna, ancora insieme.



 

Ad un anno di distanza da quando Raffaella Carrà si è "spostata un po' più in là", diventando una delle stelle più brillanti nel cielo, ho voluto dedicarle questo breve racconto che si ispira ad una delle sue canzoni.
Ti voglio bene Raffaella, grazie per avermi ispirato ancora una volta.

  
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