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Autore: ineffable    07/07/2022    1 recensioni
Izzy è il capitano di una squadra di uomini responsabili della cattura dei criminali, una notte catturano uno dei più spietati, Barbanera, il flagello dei mari. I due potrebbero finire con l'ammazzarsi a vicenda o potrebbe nascere una collaborazione, Edward però nasconde un terribile segreto che Izzy vuole scoprire a tutti costi.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Izzy Hands, Stede Bonnet
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il nostro destino intrecciato



E' notte fonda, le truppe si stanno ritirando nelle loro tende, il fuoco crea dei punti di luce utili per scaldarsi e per tenere lontani gli animali selvatici, Izzy Hands capitano in carica di quella squadra sta sorseggiando il suo liquore prima di ritirarsi anche lui quando due dei suoi uomini giungono al suo cospetto portando con loro un prigioniero.
<< Capitano Hands guardi chi abbiamo trovato. >>
Izzy appoggia la sua tazza di metallo su una scatola di legno che usa come sedia, osserva il prigioniero strattonare per liberarsi ma le due guardie lo spingono in ginocchio vicino al fuoco, vestito di pelle nera, tatuaggi, capelli brizzolati, lunghi, occhi scuri e dello strano trucco sul viso, gli ricorda vagamente qualcuno ma non riesce proprio a ricordare di chi si tratta, tira fuori il suo coltello e lo appoggia sotto il mento dell'uomo obbligandolo a sollevarlo.
<< Ti strapperò i fottuti occhi con questo stesso coltello bastardo >> lo minaccia l'uomo in ginocchio con un ghigno pericoloso e beffardo, ad Izzy piace e ne riconosce i meriti, in fondo solo un pazzo minaccerebbe qualcuno da quella posizione.
<< Portatelo in gabbia >> ordina e i suoi uomini eseguono non senza difficoltà, quell'uomo è come un leone, una bestia indomabile ma è convinto che riuscirà ad avere una buona conversazione con lui, al massimo lo ucciderà prima del previsto.
<< E lasciategli i polsi legati >> aggiunge.
Passa un intero giorno senza che al prigioniero venga dato cibo o acqua, viene solo controllato di tanto in tanto, di prassi i giorni sarebbero tre ma quella particolare persona sembra dare del filo da torcere già da subito, Izzy si aspettava che non sarebbe stato facile ma certo non così.
<< Capitano abbiamo un problema con il prigioniero. >>
Izzy si volta amareggiato.
<< Che genere di problema può dare un uomo legato e rinchiuso? >>
Il soldato si asciuga la fronte.
<< B-bé vede signore...uh...lui spaventa molto le guardie. >>
Izzy si avvicina velocemente, si sta già arrabbiando.
<< Che cazzo vuol dire spaventa? >>
<< C-con quel trucco addosso è già spaventoso di suo e poi minaccia, dice delle cose... >>
Il capitano lo prende per la gola sollevandolo di pochi centimetri.
<< Siete dei soldati o dei bambini? >>
<< S-soldati signore >> risponde deglutendo.
<< E allora comportatevi da tali >> lo spinge per terra ed esce sputando, si sente circondato da un branco di idioti inefficienti, si domanda come abbiano fatto a catturarlo se ora hanno paura persino a stargli vicino, farà vedere loro come un vero combattente con le palle si comporta in queste situazioni.
Si avvicina alla gabbia rimanendo inizialmente a distanza, il prigioniero è seduto in mezzo ad essa, lo guarda, con quel trucco che gli si sta sciogliendo in faccia è ancora più inquietante ma lui non si fa intimorire.
<< Come ti chiami? >> gli domanda.
<< Di solito non fate domande personali, non vi limitate solo ad uccidere? >>
Izzy prende un respiro, sogghigna mettendo le mani dietro la schiena.
<< Qui le domande le faccio io e sì morirai se ci tieni a saperlo, ma deciderò io quando. >>
<< Quindi di nuovo, quale cazzo è il tuo nome. >>
L'uomo sorride selvaggiamente.
<< Se ti avvicini te lo dico. >>
Izzy non ha paura, si avvicina e in un attimo il prigioniero si alza e gli è a un centimetro dal viso.
<< Sono il tuo peggior incubo stronzo >> sussurra sul suo naso.
<< Mmm molto bravo, me la sto facendo sotto, tornerò quando avrai qualcosa di più intelligente da dire. >>
Mentre se ne va quella voce profonda lo ferma.
<< Perché non mi sleghi se sei tanto coraggioso. >>
Izzy si gira, fa una smorfia con le labbra segno che sta veramente pensando a quell'ipotesi, uno dei soldati si avvicina.
<< Signore non credo sia una buona idea. >>
<< Nessuno ti ha chiesto niente stronzo >> risponde Izzy tirandolo per la maglietta.
<< Scusi signore. >>
Il capitano si avvicina nuovamente alla gabbia, tira fuori il suo pugnale e ordina all'uomo di avvicinarsi, quest'ultimo è davvero stupito e affascinato, non credeva lo avrebbe fatto veramente, di solito le persone che avevano a che fare con lui scappavano inorridite, supplicavano per la loro vita come del resto quei soldati codardi, ma lui no, quel capitano o è un pazzo o non si rende conto con chi ha a che fare, un attimo e le corde non ci sono più, ovviamente Izzy ha cura di toglierle dalla gabbia, qualcosa gli dice che quell'uomo ha mille risorse.
<< Hai appena firmato la tua condanna a morte lo sai? >> lo minaccia massaggiandosi i polsi segnati di rosso.
<< Ti ho solo dato una possibilità in più per riuscire a scappare se sarai abbastanza furbo o per mettere in atto le tue velate minacce fottuto cazzone. Fang andiamo! >> ordina prima di dare di nuovo le spalle all'uomo in gabbia.
Si ritira nella sua tenda versandosi una bevanda calda, non ha molto appetito ultimamente, si siede grattandosi la barba ispida, vuole saperne di più su quel prigioniero ma deve trovare il modo di farlo parlare, torture e minacce non servirebbero a nulla, glielo ha letto negli occhi appena lo hanno portato da lui.
<< Quindi era solo? >>
<< Sì capo, abbiamo controllato la sua nave e non c'era nessuno a bordo. >>
<< Nemmeno un prigioniero? >> domanda bevendo un sorso.
<< No, ma c'era qualcosa di strano lì dentro. >>
<< Che cazzo significa strano? >>
<< C'erano dei vestiti eleganti e una libreria piena di libri. >>
<< Scommetto che il coglione nemmeno sa leggere, forse ha rubato la nave di qualcun altro e ne ha ucciso gli uomini, uno così è capace di fare fuori chiunque anche da solo. >>
Fang si schiarisce la voce.
<< Lo abbiamo pensato anche noi, poi abbiamo visto la bandiera, è un teschio. >>
<< Immaginavo fosse un cazzo di pirata, ma questo non significa che la nave sia sua, portatemi lì. >>
Izzy e gli altri uomini si avvicinano alla grande nave ormeggiata poco lontano dalla terra ferma, ad Izzy viene un colpo quando vede quale stemma è inciso su quella bandiera, sbianca quasi ma è ancora più incredibilmente soddisfatto e affascinato.
<< Santo Dio...Barbanera. >>
<< Come capo? >>
Il capitano si volta verso di loro cercando di trattenere l'agitazione.
<< Voi non dovete fiatare, nessuna parola che Barbanera si trova qui, e tirate giù quella bandiera. >>
<< Sì capo. >>
Quando finalmente i suoi uomini sono riusciti a tirare via la bandiera Izzy la prende tra le mani, la osserva quasi come se fosse un prezioso tesoro, mai nella sua vita si sarebbe immaginato che un giorno avrebbe tenuto come prigioniero il leggendario pirata, il terrore dei mari ma qualcosa gli puzza, come ha fatto proprio lui ad essere catturato e poi perché la sua nave è così vicina, l'unico che può dargli una risposta a quelle domande è proprio l'uomo che hanno catturato e se le farà dare, a costo di rimetterci qualche arto.
A passo spedito si dirige alla gabbia, il prigioniero è rannicchiato e caduto in un sonno profondo, sembra quasi innocuo visto in quella posizione, un povero essere che è stato privato della libertà da uomini cattivi, ma Izzy sa le imprese che lo precedono, i morti, gli incendi che si è lasciato alle spalle, prende una sbarra di metallo e la sbatte sulle sbarre.
<< Sveglia idiota! >>
L'uomo sussulta svegliato da quel frastuono, quanto vorrebbe uccidere quell'ometto che gioca a fare il capitano, che da ordini ma è sicuro che in battaglia supplicherebbe di non essere ucciso, si solleva di poco per non dargli troppa soddisfazione, lo guarda con quegli occhi profondi come la notte.
Izzy gli mostra la sua bandiera.
<< Sei il cazzo di Barbanera. >>
Lui non risponde.
<< Edward Teach >> continua camminando avanti e indietro, si rigira la bandiera tra le mani lanciando di tanto in tanto un occhiata al pirata.
<< E dimmi un po' che cosa vuole Barbanera da un accampamento come questo? Non abbiamo tesori, niente di prezioso e sono sicuro che lo sai bene, quindi ti conviene parlare o io troverò il tuo punto debole, sono molto bravo in questo, e lo distruggerò. >>
Dopo qualche istante Edward si alza in piedi.
<< Ti sbagli >> parla attirando l'attenzione di Izzy.
<< Io non sono Barbanera >> continua, Izzy alza un sopracciglio confuso, si avvicina di qualche passo pensando si sia finalmente deciso a dire qualcosa.
<< Sono il Kraken lurido verme! >> succede tutto in un attimo, Edward è attaccato alle sbarre, ha preso per il collo Izzy e lo sta tirando contro di esse stringendolo contemporaneamente, tenta di prendere il suo pugnale ma Edward è più veloce e riesce a bloccargli una mano, stanno facendo una lotta silenziosa, alcuni soldati però si accorgono della situazione e corrono in aiuto del loro capitano.
<< Ehi lascialo! >>
Edward lo lascia, Izzy cade a terra cercando aria, tenendosi il collo ma nello stesso tempo guarda negli occhi quella furia che si è abbattuta su di lui che sogghigna e indietreggia verso il centro della gabbia, i suoi uomini lo aiutano ad alzarsi ma lui li scaccia malamente, si dirige nella sua tenda sfiorandosi il collo, sente ancora le dita forti e calde di Barbanera, è una sensazione strana, qualcosa che è sicuro non lo lascerà dormire per tutta la notte.
Il giorno dopo mentre alcuni uomini sono fuori in missione Izzy va dal suo prigioniero preferito, ne hanno altri due ma li sta totalmente ignorando, probabilmente riceverà delle rotture dai suoi superiori ma non gliene può importare di meno, deve sapere di più, quella voglia di conoscere lo sta mangiando da dentro.
<< Perché cazzo non mi hai ucciso ieri? Avresti potuto benissimo farlo quindi evita le stronzate >> decide di arrivare dritto al punto.
Edward si avvicina, appoggia le meni sulle sbarre e sogghigna.
<< Nulla di personale, volevo solo ciò che è mio >> dice sollevando la bandiera.
<< Cazzo >> impreca Izzy.
<< Ti deve essere scivolata dalle mani ieri nel nostro piccolo incontro. >>
Ad Izzy viene da ridere.
<< Sei un cazzone lo sai? >>
<< E tu non sei uno stupido, ora che sai il mio nome potresti ricambiare il favore. >>
Il capitano arriccia le labbra, cammina di poco verso di lui.
<< Perché dovrei farlo, in fondo sei solo uno dei tanti che ho catturato, potrei semplicemente ucciderti e basta. >>
<< Non sono come gli altri o lo avresti già fatto, io ti interesso, quindi risparmia ad entrambi tutto questo. >>
Izzy si avvicina alle sbarre violentemente.
<< Sono io qui che decido le regole brutto stronzo. >>
Ottiene solo una risata di quelle basse e gutturali, da folli, si allontana e se ne va imprecando a denti stretti, deve trovare il modo per farlo parlare, ha sempre pensato che un uomo come Barbanera non avesse un punto debole ma la notte prima gli ha detto di essere il Kraken, qualcosa deve essere cambiato, può essere che anche il più grande pirata della storia abbia una ferita? Il Kraken è un mostro, Barbanera uno stratega, forse è solo una coincidenza ma Izzy ha visto molti uomini distrutti dal dolore, dalla rabbia e dall'odio ed Edward Teach ha quello stesso sguardo.
Nel suo lavoro ha dovuto imparare ad essere bravo anche in quello, riconoscere le ferite nelle persone lo ha sempre aiutato a farle confessare quando le torture non bastavano, e quell'uomo che tiene là fuori ha sicuramente vissuto qualcosa o altrimenti non si sarebbe buttato nelle mani del nemico senza nessuno a coprirgli le spalle.
<< Capo pensavo, forse la nave non è sua ma se comunque ci fosse qualcosa a cui tiene lì dentro? Magari lo convincerebbe a parlare.
Izzy ci pensa su, beve un sorso della sua bevanda.
<< Sì, tentare non ci costa nulla, portatemi qualunque cosa dai vestiti alle cose preziose. >>
<< I vestiti capo? >>
<< Sì, mi serve tutto, devo vedere la sua reazione, e non farmi domande inutili cazzo! >>
Quando gli hanno portato alcune cose le mette in un sacco e le porta al cospetto di Edward, le butta malamente per terra osservando lo sguardo incuriosito di quel prigioniero tanto speciale, ovviamente ha riconosciuto quelle cose ma non dice niente, si limita ad osservare ciò che Izzy ha in mente.
<< Vediamo un po' se riconosci queste cose mh? Magari ti convincerò ad essere più loquace, funziona così io ti mostro una cosa, ti faccio una domanda e se non rispondi la distruggerò, chiaro? >>
Le pupille di Edward tremano ma rimane in silenzio, Izzy comincia ma evidentemente non prende le cose giuste perché Edward oltre ad indurire la mascella non mostra segni di cedimento, forse davvero quelle cose non sono sue e sta solo perdendo il suo tempo, ma è quando arriva ad un oggetto in particolare che le cose cambiano, una vestaglia gialla, di un tessuto prezioso.
<< Carina, è tua? >> gli domanda Barbanera fingendosi divertito.
<< Molto divertente, sai bene dove l'ho trovata, c'erano molti altri bei vestiti sai. >>
<< Non è carino rubare le cose altrui >> lo prende in giro avvicinandosi alle sbarre con un sorrisetto.
<< Ironico detto da un pirata >> dice Izzy.
<< Perché non la indossi, ti starebbe bene >> lo prende in giro Barbanera ma Izzy ha capito cosa sta cercando di fare, lo ha visto milioni di volte quel trucco.
<< Oh farò di meglio, la distruggerò, potrei bruciarla o tagliuzzarla, o magari ne tirerò fuori un sacco per la spazzatura, ovviamente tutto davanti ai tuoi occhi, ma a te non importa giusto? >> quest'ultima domanda gliela pone sollevando lo sguardo e puntandolo dritto nel suo, vede l'esatto momento in cui quelle pupille tremano, ha centrato il punto.
<< Molto bene >> prende le forbici e le avvicina al tessuto, Edward ha il fiato sospeso, non vorrebbe parlare ma l'idea di vedere distrutto qualcosa che apparteneva a lui lo distrugge, odia ciò che è diventato, detesta essere debole ma non ha altra scelta.
<< Aspetta >> dice ed Izzy si ferma, vorrebbe urlare dalla gioia, dalla felicità di aver fatto cedere il grande pirata ma non lo fa, rimane impassibile, lo guarda solo con curiosità, sa che se dovesse esagerare lo perderebbe del tutto e non otterrebbe nulla.
<< Che cosa vuoi sapere? >>
<< Ogni cosa a suo tempo, sei stato bravo Edward, ti permetterò di tenere quella >> dice riferendosi alla bandiera, prima di andarsene del tutto si volta di nuovo verso di lui << Izzy Hands >> detto questo riprende la sua strada.
Per qualche giorno non va da Barbanera, ormai sa di averlo in pugno o almeno qualcosa riuscirà ad ottenere ma vuole lasciarlo nel dubbio, fargli vivere un po' di attesa giusto per mettere in chiaro che con lui non si scherza, non si fanno giochi e che ogni cosa che concede può toglierla a suo piacimento, è sdraiato sulla sua branda quando uno dei suoi uomini chiede di entrare.
<< Capo non ci hai detto che cosa fare con la roba del prigioniero? Ci sono cose che se vendute varrebbero molti soldi. >>
<< Non toccate niente, rimettete tutto al suo posto, almeno per ora dobbiamo assicurarci sia dalla nostra parte, non è un prigioniero qualunque quello con cui abbiamo a che fare, ci vuole tattica e ingegno con lui. >>
<< Va bene capo, do l'ordine di sistemare. >>
In cuor suo sa che mantenere il segreto sarebbe stato difficile, il suo è un esercito ampio, molti di loro hanno contatti con le sfere più alte senza che lui lo sappia quindi è questione di poco prima che qualche testa calda arrivi a rivendicare il suo bottino, la fortuna vuole che lui è il capo lì,  ha la priorità sugli uomini che cattura almeno fino a che non risultino utili per altro, una cosa è certa non cederà facilmente, Barbanera è un tesoro troppo prezioso da condividere con chiunque.
<< Sei tornato Izzy >> gli dice una notte quando si è deciso finalmente ad andare da lui.
<< Ti sono mancato? >> lo sbeffeggia.
<< Mmm no, pensavo che uno dei tuoi ti avesse fatto fuori, sai non gli stai molto simpatico. >>
Izzy sospira fingendosi amareggiato.
<< E' la dura vita di un capo, tu lo sai bene no? >>
<< I miei erano pronti a morire per me, i tuoi invece non vedono l'ora di metterti allo spiedo >> scoppia in una risata, il sorriso però non arriva agli occhi.
<< Allora dimmi perché sei qui? >>
Barbanera cammina avanti e indietro segnando con i passi quello spazio che da giorni è la sua casa, poi si avvicina alle sbarre, ci appoggia le mani e guarda il capitano con una strana espressione sul viso.
<< Che senso ha dirtelo? Certo non mi aiuteresti, probabilmente morirei, quindi perché dirti i miei segreti? >>
Izzy si passa la lingua tra le labbra, è conscio del fatto che lo stia studiando, ma con le parole giuste potrebbe persino farselo amico, far sì che si fidi tanto di lui da confessargli qualunque cosa, sa anche che se lasciasse andare ora lo ucciderebbe per questo deve prima creare un rapporto di co-dipendenza e poi deciderà che cosa farne effettivamente di lui.
<< E' qui che ti sbagli, vedi Edward io non odio i pirati, anche io ho ucciso delle persone e probabilmente ne ucciderò altre, vendo uomini che probabilmente verranno fatti schiavi o uccisi, possiamo dire che l'unica differenza tra noi due sia la legge, io sono coperto, le mie azioni devono essere giustificate tu invece sei un bersaglio facile. Ma non ho un motivo preciso per cui dovrei ucciderti, potrei farlo e basta anche adesso, agli occhi degli altri sarei colui che ha tolto un pericoloso criminale dalla circolazione, oppure potrei ascoltarti e vedere se ciò che dici mi interessa, potremmo avere dei vantaggi a vicenda. >>
Edward che lo ha ascoltato molto attentamente alza il mento e avvicina il viso tra una sbarra e l'altra, è curioso che quell'uomo voglia dargli una possibilità, aveva un piano quando è arrivato qui ma quando ha visto questa persona ha capito subito che avrebbe potuto usarla a suo vantaggio.
<< Cosa potrei offrirti io? >> gli domanda.
<< Dipende da quello di cui hai bisogno, lascia fare a me, dimmi solo qual era il tuo obbiettivo. >>
<< E va bene Izzy, ma giuro che sono sempre pronto ad ucciderti nel caso ti vedessi fare un passo falso. >>
Izzy sogghigna.
<< Le minacce da un uomo ingabbiato sono sempre molto significative. >>
Anche Edward si lascia andare ad una breve risata, se non fosse un ostacolo quell'uomo potrebbe anche piacergli.
<< Sto cercando un uomo, William Kidd...- >>
<< E' un pirata, come cazzo ti è venuto in mente di cercarlo qui? >>
<< Perché quel bastardo ha cambiato carriera, ha guidato un attacco a un gran numero di pirati, ha messo a fuoco e fiamme le loro navi e poi si è unito a qualche esercito. >>
Il capitano si gratta la corta barba, non gli sembra gli abbia raccontato una bugia.
<< Non ho sentito da nessuna parte questa storia. >>
<< Certo che no, quel coglione ha la protezione dei leccaculo come te, ma noi pirati, quelli rimasti sappiamo bene che cosa è successo solo poche settimane fa. >>
Izzy si avvicina alle sbarre, deve capire se gli sta davvero raccontando i fatti, com'è possibile che nessuno lo abbia informato di un tale assalto alla pirateria, va bene che lui non si occupava proprio di questo, ma una notizia del genere avrebbe dovuto arrivargli, a meno che Edward non abbia ragione, che lo stiano davvero proteggendo.
<< Perché mai questo Kidd avrebbe dovuto rivoltarsi contro la sua stessa specie? >>
<< Che cazzo ne so io, per i soldi, il potere, tu perché cazzo fai questo lavoro? A me non frega un cazzo della sua motivazione, la fuori ci sono un sacco di pirati molto arrabbiati che lo vogliono morto, io no... >>
Izzy solleva il viso.
<< No? >>
Una scintilla illumina gli occhi di Edward, un ghigno diabolico gli sporca il viso.
<< No, io voglio vederlo supplicare di essere risparmiato, lo voglio vedere appeso a testa in giù mentre lo scuoio con le mie stesse mani, molto, molto lentamente, voglio sentire le sue urla, e poi alla fine non lo ucciderò no, rimarrà appeso come un fottuto salame e saranno i corvi a fare il resto. >>
Il capitano Hands deglutisce, da quando è arrivato lì non gli ha mai messo tanta paura fino ad ora, quello sguardo, quell'espressione da folle omicida, ha sentito i brividi salirgli lungo tutta la schiena, è consapevole che Edward è benissimo in grado di portare a termine la sua minaccia, non vorrebbe essere in quel tipo, si chiede se lo odia così tanto solo per il fatto di essersi rivoltato contro i pirati o se sotto ci sia anche altro.
<< Non voglio la libertà Izzy, non me ne frega un cazzo di tornare a navigare o fare il pirata se posso avere quell'uomo tra le mie mani sono disposto a dare via tutto, portamelo e poi potrai anche consegnarmi alla fottuta marina o a chi cazzo vuoi. >>
<< Non è da te arrenderti così Barbanera. >>
<< La vuoi una lezione da chi ha visto due o tre cose? Quando segui la vendetta è solo quella che vedi, ti importa solo di raggiungere quello scopo e non importa se dopo morirai...- >>
<< Sembra molto una cosa sul personale, voglio dire ho capito che ha attaccato i pirati ma...non credevo fossi così attaccato alla tua ciurma, è successo qualcosa a loro immagino. >>
Nella mente di Edward si fanno strada le urla, le immagini di quell'orribile giorno, il fuoco, la pelle che brucia, il sangue, fa una smorfia arricciando il naso, deve tenersi alle sbarre per non cedere, è tutto ancora troppo vivo e reale per poterlo sopportare, digrigna i denti e guarda un punto oltre la spalla di Izzy.
<< E' una questione d'onore >> la sua voce è quasi un gemito, Izzy annuisce.
<< Vedrò cosa posso fare >> dice prima di allontanarsi e lasciarlo solo, Edward si accascia sul pavimento di quella gabbia, la schiena appoggiata alle sbarre, afferra la bandiera e se la stringe al petto, sente il cuore gonfio e dolorante, le lacrime scendono da sole facendolo presto lasciare andare in singhiozzi pesanti, si addormenta tra le lacrime ma il suo non è un sonno sereno, si agita, la piega tra le sopracciglia è segno evidente che non sta facendo un bel sogno, le immagini prendono vita troppo bene.
Il fuoco lo circonda, rumori di spade che si scontrano tra loro, corpi che vengono infilzati, urla e tra quelle voci la sua che urla il suo nome con disperazione.
"Ed!"
Ma è troppo tardi, la spada è dentro al suo corpo, uno stivale lo spinge tra le acque e lui ha solo il tempo di urlare.
"STEDE!"
E' sempre in questo punto che si risveglia tutte le notti, non riesce ad andare avanti, è stato improvviso e confusionario, non ha potuto nemmeno avere un corpo su cui piangere, sa solo che gli è stato strappato via un pezzo del suo cuore, della sua anima e se solo avesse dato retta al suo istinto non sarebbero mai andati in quel posto, si chiede dove siano ora gli altri, se stiano bene, ricorda che molti erano feriti ma ricorda ancora più vividamente le parole con cui li ha cacciati via, questa è la sua vendetta, sua soltanto anche se spesso si domanda se fosse stato giusto portarli con sé, forse anche loro avrebbero voluto vendicarsi, era pur sempre il loro capitano, ma la verità è che dietro la solitudine che si è imposto si nasconde la paura di perdere qualcuno un'altra volta.
Non si era mai affezionato a nessuno prima di Stede Bonnet, poi è arrivato lui con i suoi fronzoli, la sua libreria, gli abiti eleganti e quella ciurma di pirati che presto si sono trasformati in una famiglia, i suoi uomini erano appena morti in battaglia quando si è imbattuto nella Revenge, aveva bisogno di un nuovo equipaggio ma ha avuto molto di più e quel di più gli è stato portato via.
<< Stede >> geme asciugandosi le lacrime.
<< Mi dispiace, mi dispiace amico mi dispiace >> stringe più forte quella bandiera che è stata il terrore dei mari e l'abbraccia come se fosse l'unico punto sicuro della sua vita, la sua mente poi che non si stanca mai corre a quel giorno quando si sono scambiati il primo bacio sul ponte della nave, sotto il chiarore della luna, quel cuore sanguinante che hanno fatto aggiungere alla bandiera doveva rappresentare che Barbanera aveva finalmente trovato il suo cuore, che era un po' ammaccato sì ma lo aveva trovato ed ora non lo aveva più di nuovo.
Il giorno dopo Edward sente delle strane voci, Izzy non è ancora andato da lui ma quella non è una novità, spera di non dover attendere ancora a lungo o finirà per perdere la pazienza ma quell'uomo sembra sapere il fatto suo per questo ha deciso di fidarsi.
<< Ehi voi >> richiama l'attenzione di alcune guardie << dove cazzo è il vostro capo? >>
<< Credi che lo veniamo a dire a te? >> risponde una di esse.
<< Non dovremmo nemmeno rivolgerti la parola quindi chiudi quella bocca. >>
Barbanera gli ringhia contro stringendo le sbarre.
<< Non appena uscirò di qui sarete i primi che smembrerò volentieri. >>
Le due guardie deglutiscono preoccupate ma non gli danno retta, o almeno ci provano perché è molto difficile non prendere sul serio una minaccia di Barbanera, il suo nome lo precede ovunque vada, loro per esempio non lo avevano mai visto in faccia ma ne avevano sentito parlare ed erano solo storie terribili, ma un trambusto li distrae da quei pensieri, un uomo è stato appena catturato e deve essere portato in una gabbia, per arrivarci deve passare proprio vicino a quella di Edward che in un istante lo riconosce.
<< Tu >> afferma con un ringhio gutturale che parte dal fondo della gola, l'uomo si gira e anche lui riconosce Barbanera ma invece che essere spaventato sogghigna, un ghigno malvagio e sporco che mette i brividi persino alle guardie, scoppia in una risata da pazzo e cerca di avanzare verso la gabbia di Edward.
<< Barbanera ci rivediamo, come sta il tuo fidanzato? Oh dimenticavo che è morto. >>
<< IO TI AMMAZZO FOTTUTO BASTARDO!! >> Edward cerca di aggrapparsi alle sbarre, allunga le braccia all'esterno ma niente da fare e questo contribuisce ad aumentare la sua rabbia, le guardie cercano di portare via quell'uomo che però oppone resistenza, come se si stesse divertendo un mondo a vedere Barbanera in quelle condizioni.
<< Ti ricordavo molto più piagnucoloso >> lo provoca ancora ma un colpo di pistola mette fine alle sue parole e anche alla sua vita, cade a terra in avanti sotto lo sguardo scioccato delle guardie e anche di Edward, dall'altra parte Izzy con la pistola ancora fumante in mano.
<< Era un idiota, lo avremmo fatto fuori comunque >> spiega ai suoi uomini mentre si avvicina, guarda l'uomo steso a terra << completamente inutile, portatelo via. >>
<< S-signore cosa diremo se ci faranno delle domande. >>
<< Che ho dovuto sparare perché era diventato una minaccia >> spiega con assoluta freddezza, gli altri annuiscono e lo portano via.
Edward che è rimasto tutto il tempo a guardare la scena alza gli occhi su di lui, è serio e ha ancora le mani strette alle sbarre.
<< Non dovevi farlo >> gli dice deglutendo a vuoto.
<< No infatti, avevi tutto sotto controllo in effetti. >>
<< Perché lo hai fatto? >>
Izzy sospira grattandosi il mento ispido.
<< Era un cazzone e non mi piaceva il modo in cui ti stava parlando, voglio dire sappiamo entrambi che se fossi stato libero non sarebbe stato tanto coraggioso da parlarti in quel modo e io odio i codardi, i vigliacchi. >>
<< Poteva avere delle informazioni sul suo capo >> dice Edward.
<< Kidd? Ti ho detto che ci penso io, ho già saputo alcune cose che per ovvi motivi non posso dirti qui, per cui Edward io sto per liberarti, non voglio nemmeno legarti i polsi quindi vedi di non farmi arrabbiare, ho messo degli uomini qui intorno per sicurezza, spero di non doverli usare. >>
Barbanera alza il viso per guardarlo meglio, è incredibile come sia disposto a fidarsi di lui al punto da farlo uscire ma poi un pensiero lo incupisce.
<< E' per questo che hai ucciso quello stronzo? Per assicurarti la mia fedeltà. >>
<< Te l'ho detto Edward >> si avvicina alla gabbia, tira fuori la chiave dalla tasca, la inserisce nella toppa e apre di poco la porta ma poi si ferma e lo guarda negli occhi << lo avrei fatto comunque, era un coglione >> detto questo apre del tutto la porta, Edward è titubante per un attimo ma poi esce affiancando Izzy fino alla sua tenda dove si siedono l'uno di fronte all'altro.
<< Sono andato personalmente dai miei capi, con la scusa di fare rapporto e stronzate simili ho chiesto loro se c'erano delle novità, mi hanno parlato di un uomo in gamba che si è aggiunto da poco alla squadra, lo hanno messo a capo di un gruppo di uomini che si occupa delle incursioni ma più di questo non so altro. >>
Gli occhi profondi di Barbanera luccicano, si illumina nuovamente di quella luce che li aveva abbandonati.
<< Come fai ad essere certo della sua identità? >>
<< Non mettono mai a capo una recluta Edward, questo sa il fatto suo, non mi hanno nemmeno voluto dire il suo nome o chi fosse, e da capitano ho il diritto di sapere queste cose quindi la mia conclusione non  è sbagliata. >>
<< Perché cazzo non gli hai chiesto di più se potevi saperlo. >>
Izzy sogghigna e lo guarda furbescamente.
<< Mio caro Ed ogni battaglia ha la sua strategia, loro hanno scelto di non dirmelo, se avessi fatto più domande si sarebbero insospettiti e lo avrebbero fatto spostare. >>
<< Significa che non si fidano di te? >> domanda Edward.
<< Significa che non sono degli stupidi. >>
Edward annuisce.
<< Non potresti farlo venire qui, lavorare per te o con te, io lo potrei uccidere e tu potresti dare la colpa a me, non ti incolperebbero di niente. >>
<< Nemmeno io sono uno stupido, mi giocherei la carriera e finirei morto o a pulire la merda dei ratti in uno squallido porto. No, sarai tu ad andare da lui, non appena scoprirò dove si trova. >>
Barbanera si alza di scatto facendo rovesciare la scatola di legno su cui era seduto.
<< E cosa dovrei fare nel mentre? Starmene seduto qui come un idiota!? >>
Anche Izzy si alza ma in maniera più composta.
<< Hai due scelte, fuggire adesso e cercarlo in lungo e in largo ma credimi non lo troveresti, sono bravi a nascondere i loro tesori, o fidarti di me e avere pazienza. >>
Edward rovescia alcune cose ringhiando e imprecando sotto lo sguardo attento del capitano Hands poi però accetta l'offerta, Izzy gli porge una bottiglietta di scotch.
<< Bevi, fa bene ai i nervi >> gli dice, Ed accetta e la trangugia tutta senza nemmeno sentirne il sapore.
<< Cazzo come mi mancava questa roba, niente a che vedere con la merda che ho bevuto ultimamente. >>
Izzy si lecca le labbra, torna a sedersi su una delle panche.
<< E' strano però, ho trovato una vasta collezione di liquori sorprendentemente buoni sulla nave. >>
Lo sguardo di Barbanera si incupisce di nuovo, abbassa la testa e stringe i pugni per poi rilassare le dita.
<< Non erano miei, appartenevano a un uomo che è...morto. Era un brav'uomo, il miglior compagno che un pirata possa desiderare. >>
<< Non è un po' uno spreco lasciarli lì a marcire? >>
Il volto di Edward si alza di scatto, il panico che qualcosa possa essere stato consumato, usato o buttato via lo attanaglia.
<< Lo hai preso? >>
Il capitano Hands scuote la testa.
<< No, sorprendentemente mi ritrovo ad apprezzarti, ho lasciato la tua nave così come l'ho trovata. >>
<< Ma...non ha senso. >>
<< Tutti hanno un mito Edward >> dice avvicinandosi all'uomo più alto, gli dà una pacca sulla spalla << Barbanera è sempre stato il mio. Certo se non avessi collaborato avrei probabilmente dovuto ucciderti, ma credimi non sarebbe stato per niente facile, ho avuto più pazienza con te che con tutti gli altri che sono stati qui, volevo evitare a tutti i costi di arrivare a quel punto. >>
<< Cosa dovrei fare io adesso? Ringraziarti? >>
<< Meglio se torni nella gabbia, si insospettiranno altrimenti. >>
<< Non mi accompagni? >> gli domanda avvicinandosi a lui.
<< Ci penseranno Ivan e Fang, sono già qui fuori. Non ti preoccupare di loro mi fido, sono gli unici qui di cui mi fido... >>, << a parte te >> gli fa un sorriso e un occhiolino, Edward lo guarda stupito e poi esce dalla tenda.
Per diverse sere Izzy e Barbanera rimangono a parlare per diverse ore, bevono insieme e delle volte riescono anche a ridere, per entrambi vale la stessa cosa, li accomuna il fatto di aver passato molto tempo senza ridere, Ed dopo che ha perso Stede e il capitano Hands da quando ha iniziato quel lavoro ha messo da parte qualunque forma di ironia.
La cosa sbagliata pensa Izzy mentre è sdraiato sulla sua brandina è che in un certo modo si sta affezionando a quel pirata, stanno imparando a conoscersi anche se è consapevole che c'è un importante fetta di vita che gli sta tenendo nascosto di proposito, forse non è pronto a parlarne e non lo sarà mai, ma a lui sta bene, non sono donniciole che si scambiano pettegolezzi, però il pensiero che presto dovrà lasciarlo andare gli scatena una strana fitta al petto.
Tenerlo lì con la forza causerebbe solo caos, diventerebbe una bestia indomabile, smetterebbe di parlargli e in qualche modo è sicuro riuscirebbe a fuggire, ma lasciarlo andare sarà difficile, per questo Izzy si era promesso che non si sarebbe mai affezionato a nessuno, ha commesso un errore e rimpiangerà quelle notti in sua compagnia ogni giorno ma certo non ha intenzione di tradirlo.
<< Saresti un bravo pirata Izzy >> gli dice una sera mente sono seduti entrambi con la schiena appoggiata alle sbarre, nelle due parti opposte mentre mangiano un pezzo di pane col formaggio e bevono un buon liquore, si scambiano sguardi, il capitano Hands abbassa il suo e ride, è sicuro di essere arrossito ma probabilmente la colpa è dell'alcol.
<< Lo dici solo per dire. >>
<< No, parlo sul serio, la pirateria non è un gioco per me, se fossi nella mia ciurma ti farei primo ufficiale. >>
Le guance di Izzy sembra stiano andando a fuoco, cerca di contenersi per non sembrare un ragazzino davanti a lui.
<< Chi lo sa, magari in un'altra vita avrebbe potuto essere così >> dice sorridendo e pensando per un attimo a quell'eventualità poi aggiunge << cosa farai dopo...dopo che avrai ucciso Kidd? >>
Edward rimane in silenzio per un attimo, l'atmosfera leggera si appesantisce in un istante.
<< Sembri essere molto sicuro che ce la farò. >>
<< Oh andiamo Ed sei il cazzo di Barbanera. >>
<< Sì bé non è sinonimo di vittoria, ma in questo caso tornerei persino dall'inferno pur di essere sicuro che quel bastardo abbia la fine che merita e poi Izzy non lo so sinceramente, continuerei a fare il pirata suppongo. >>
Izzy sorride appena poi si alza.
<< Buona notte Edward, a domani >> lui risponde solo con un cenno della testa, la sua notte non sarà buona come tutte le notti del resto.
Come promesso Izzy trova la risposta che cerca in pochi giorni, quando torna all'accampamento però trova una brutta sorpresa ad attenderlo, la gabbia dove stava Edward è vuota, si guarda intorno preso dal panico, afferra uno degli uomini per il bavero della giacca.
<< Dove cazzo è Barbanera >>
<< P-pensavo lo sapesse signore, è stato appena portato via. >>
Izzy lo scuote ancora.
<< Da chi cazzo!? >>
<< Dai capi...signore, se si sbriga può ancora raggiungerli >> la guardia viene sbattuta per terra e lui corre, corre a perdifiato per raggiungerli, fortunatamente li vede, Edward cammina davanti a loro e ha una pistola puntata alla testa.
<< Fermi! >> urla, i tre si girano, lui li raggiunge, ansima cercando di riprendere il fiato che ha perso.
<< Dove cazzo pensate di andare con il mio prigioniero? >>
Loro ridono.
<< Hai perso il diritto su di lui quando non ci hai informato di quale pezzo grosso tenevi rinchiuso. >>
<< Già, sei fortunato che non ti faremo licenziare, forse. >>
Entrambi ridono ovviamente tenendo Edward sotto tiro, Izzy tira fuori la pistola, la punta proprio contro di lui che lo guarda come se fosse impazzito.
<< A voi non serve a nulla morto immagino. >>
<< Non osare capitano, davvero ti sporcheresti le mani per questa feccia? >>
Un colpo parte, il frastuono fa volare via uno stormo di uccelli, il proiettile sfiora Edward di proposito che approfitta dell'improvvisa confusione delle guardie per spintonarle e fuggire dalla loro mira, le pistole dei due uomini cadono e Izzy li tiene sotto tiro ora.
<< Un passo e vi ucciderò entrambi. >>
Uno dei due prova a prendere la pistola ma Izzy spara un colpo di avvertimento, i due uomini si guardano e poi prendono la saggia decisione di allontanarsi, non prima di aver minacciato il capitano Hands dicendogli che avrebbero fatto in modo di non farlo più lavorare.
<< Cazzo...che cazzo di sfigati >> sputa per terra e si gira verso Edward, tira fuori il coltello e gli libera le mani.
<< Mi spiace, non credevo che la voce sulla tua presenza fosse trapelata, avevo chiesto discrezione ma...- >> non fa in tempo a finire la frase che le braccia di Edward sono intorno al suo corpo, lo stringono piano e lui è assolutamente confuso.
<< Che cazzo...Edward cosa stai facendo? >>
Ed si stacca leggermente tenendolo per le spalle, sorride divertito.
<< Cazzo amico sei un pezzo di legno. >>
<< Scusa se non sono una fighetta che se ne va in giro ad abbracciare gente. >>
<< Ti sei messo nei guai per colpa mia. >>
Izzy alza le spalle.
<< Non è la prima volta che tentano di accusarmi di qualcosa, a volte i miei metodi sono stati un po' crudi sai. >>
Sta per dirgli che ha l'informazione che cercava ma qualcosa lo blocca, sarebbe tanto brutto aspettare fino a questa sera, godersi l'ultima delle loro chiacchere notturne e poi lasciarlo andare? Ha rischiato grosso per lui e l'unica cosa che desidera è rimandare di un altro po' la partenza, non è sbagliato si dice e una parte di lui si domanda da quando si fa sopraffare in questo modo dai sentimenti, non le da retta però, quell'ultima notte è solo per lui, poi tornerà tutto come prima.
La sera arriva presto, troppo veloce per Izzy che come un condannato a morte si avvicina alla gabbia di Edward con cibo e bevande, si siede mentre il fuoco crea ombre fantasiose su di loro, ha promesso di sforzarsi di non far trapelare nulla ma evidentemente la sua faccia è una traditrice oppure Edward ci vede più lungo di quanto crede.
<< Che hai Izzy? >>
<< Mh? Io nulla. >>
<< Avanti pensavo che avessimo superato questo muro da un pezzo. >>
Izzy sospira, morde un pezzo di pane per prolungare di un po' quello che sta per dire.
<< Non mi piace confidarmi Edward. >>
<< Nemmeno a me, ci credi? >>
<< Tu sei Barbanera cazzo, è incredibile quante volte te lo sto ricordando. >>
Edward scuote la testa.
<< E' questo il punto, tutti si aspettano cose da me, grandi cose ma sono anche un uomo e a volte parlare con la persona giusta aiuta a liberarsi, non è stupido credimi. >>
<< E va bene! Può essere che a una piccola parte di me mancherà tutto questo, contento adesso? >>
Un sorriso si apre sul volto di Barbanera, lo sguardo si addolcisce.
<< Credimi che se vedessi quello che ho intenzione di fare la tua ammirazione non sarebbe più così alta. >>
<< Sono abituato alla morte Ed, e sinceramente che tu voglia ammazzare quel...quel Kidd bé non me ne frega un cazzo, credo che tu abbia dei validi motivi per fare quello che fai e sinceramente ho seguito le tue imprese, per quanto possibile, non hai mai agito come un folle idiota del cazzo. >>
Edward ride poi Izzy si alza, prende un forte respiro e apre la gabbia causando uno sguardo confuso da parte dell'uomo più alto, lo invita ad uscire, lui lo fa e Izzy gli porge un fogliettino.
<< Che cazzo è amico? >>
<< Le informazioni che cercavi >> risponde Izzy senza nemmeno guardarlo.
<< Su Kidd? >>
Il capitano Hands annuisce, Edward è sbalordito, trattiene il respiro per un istante incredulo finalmente potrà compiere la sua vendetta, sorride apertamente e poi con il cuore pieno di felicità e speranza chiede qualcosa che Izzy davvero non si aspetta.
<< Parti con me. >>
Izzy alza la testa di scatto.
<< Cosa? >>
<< Vieni in mare con me, la vita da pirata non è male te lo assicuro. >>
<< Solo perché non hai più un equipaggio ti accontenti di chiunque? >>
Edward sospira e gli mette una mano sulla spalla.
<< Tu non sei chiunque Iz... >>
E' ovviamente confuso e spiazzato da questa proposta, si era messo già il cuore in pace pensando che non avrebbe più rivisto Edward e ora lui se ne esce con questo, avrebbe potuto navigare con lui, vederlo tutto il giorno, eseguire i suoi ordini e questo stranamente non lo spaventa, prendere ordini da Barbanera sarebbe stato solo un onore ma qualcosa nel profondo della sua anima lo blocca.
<< I-io...non posso, Ivan e Fang sono sempre stati leali con me, probabilmente sono la cosa più vicina a degli amici che ho...- >>
<< Porta anche loro, seriamente Izzy li ho visti e mi piacciono, saremmo una bella squadra. >>
<< Dici sul serio? >> domanda mentre i suoi occhi già luccicano.
<< Vi aspetto sulla nave, fate presto >> Edward gli fa l'occhiolino poi si allontana, Izzy rimane immobile ancora frastornato da ciò che è successo, si guarda intorno prendendosi un minuto per riflettere, da un lato Barbanera dall'altro quel campo di sconosciuti, non ha dubbi su cosa scegliere, in un lampo va a chiamare i due uomini e cerca di spiegar loro tutto il più in fretta possibile, loro accettano e poco dopo sono sulla nave di Barbanera che prende il largo.
Navigano da giorni in attesa di arrivare al luogo prestabilito, le cose vanno bene e alla fine non sono nemmeno cambiate molto per Izzy e i suoi compagni, lui in quanto primo ufficiale da ordini a loro e tutti quanti eseguono i comandi di Edward, ai due è stato bene fin da subito, adesso Izzy è sul ponte mentre osserva il cielo Edward si avvicina.
<< Non siete obbligati a combattere contro Kidd e nemmeno a partecipare, vi ho voluti con me come ciurma ma questa è la mia battaglia, non dovete rischiare la vita. >>
<< Ed...ho scelto di seguirti perché per me è un onore lavorare per te, ci sono dentro ormai, qualunque cosa tu voglia fare la faremo insieme, non so molto sulla vita in mare, imparerò da te ma con i combattimenti penso di sapermela cavare egregiamente, quindi conta pure su di noi. >>
Edward lo guarda, fa un mezzo sorriso e gli dà una pacca sulla spalla, ha fatto la scelta giusta quando ha deciso di portare quest'uomo con sé, è un'impresa suicida quella di catturare Kidd soprattutto nel luogo dove si trova ora eppure Izzy è pronto a seguirlo comunque, chissà magari aveva bisogno di avventura.
<< Probabilmente moriremo Iz... >>
<< Vorrà dire che la mia avventura in mare finirà presto. >>
Finalmente il gran giorno è arrivato, Izzy scorge l'isola da lontano e subito corre sotto coperta ad avvisare il suo capo.
<< Ed ci siamo. >>
<< Molto bene >> dice lui, prende il carboncino e si dipinge prima gli occhi e poi la bocca di nero, il primo ufficiale assiste a questa trasformazione, da Barbanera a Kraken, glielo legge nello sguardo che il mostro si è risvegliato ed ora è programmato solo per uccidere, non c'è spazio per la pietà quando c'è di mezzo la grande bestia marina.
<< Andiamo. >>
La nave l'hanno lasciata a largo, hanno tolto anche la bandiera per evitare di essere riconosciuti, sono scesi in un punto lontano per riuscire meglio a mescolarsi tra le altre persone, tutti sanno che non sarà facile, ma hanno un piano che è stato studiato punto per punto, è praticamente perfetto e la regola principale da seguire è che la cattura di Kidd spetta solo a Barbanera.
Si nascondono tra i cespugli, quando scorgono la sua figura lo sguardo di Edward si riempie d'odio, il suo corpo si irrigidisce e la mano corre al pugnale, Izzy lo ferma appoggiando la sua di mano sopra quella del capo, non è ancora il momento, se saltasse fuori ora perderebbero ogni speranza di uscirne vivi e di prendere quell'uomo, sembra disposto ad ascoltare almeno fino a quando non sente quella frase.
<< Era un vero cazzone credetemi, ho liberato il mare da una fighettina tutti fronzoli e boccoli, non so come mai Barbanera stesse navigando con un coglione simile >> ride e allo stesso tempo nella gola del Kraken si accende un ringhio gutturale, salta fuori come una furia dal suo nascondiglio facendo cadere persino Izzy all'indietro.
<< No Edward! >> urla e in un istante anche lui, Ivan e Fang sono pronti all'azione.
Gli è addosso come una belva, Kidd cade a terra sbattendo la testa, il Kraken sopra che lo prende a pugni, gli strappa gli abiti mentre l'uomo sotto di lui cerca di divincolarsi e spingerlo via, sembra una belva feroce a cui hanno strappato via il cucciolo, le sue mani graffiano, tirano, prende fuori il pugnale ma Kidd riesce a spingerlo via, un gruppo di uomini lo afferra e lui si dibatte, urla come una belva e Izzy dopo aver infilzato un uomo con la spada si ferma a guardare quello spettacolo, come se ne fosse contemporaneamente terrorizzato e affascinato.
Quegli uomini lo spingono in ginocchio, uno di loro gli afferra i capelli tirandoli verso l'alto per fargli alzare il viso, Kidd si avvicina con un ghigno mentre con un piede lo colpisce allo stomaco causandogli un gemito di dolore e tosse poi si china su di lui.
<< Sei venuto a vendicare la tua puttanella eh Edward Teach. >>
Un ghigno malvagio compare sul volto del Kraken, sputa un grumo di sangue e guarda verso l'ex pirata con uno sguardo che sembra provenire dalle viscere dell'inferno.
<< Sono venuto a prendermi la tua anima cazzone >> detto questo nuvole di fumo si alzano intorno al suo corpo, presto impregnano ogni angolo, non si riesce a vedere nulla ed è questo il segnale, si sentono rumori di corpi che cadono, urla e Kidd viene colpito, cade a terra perdendo i sensi, quando si risveglia è appeso a testa in giù, ha male dappertutto e la faccia piena di sangue, cerca di mettere a fuoco il luogo dove si trova ma la sua vista è ancora molto sfocata, vede solo un'ombra nera avvicinarsi a lui che lo afferra per i capelli.
<< Benvenuto all'inferno amico. >>
<< Izzy? >>
<< Sì capo? >>
<< Voglio essere lasciato solo con lui, ogni volta che sono qui il comando della nave è tuo, tutto chiaro? >>
<< Sì Barbanera. >>
Esce dalla stanza e quelle torture vanno avanti per giorni tutta via non sono mai sufficienti ad ucciderlo, il Kraken sa bene quali punti colpire per fare male ma tenere in vita un uomo ed è ciò che sta facendo, gli conficca pezzi di cibo con la forza per farlo mangiare e con l'acqua è la stessa cosa, tutto pur di prolungare quella sofferenza il più a lungo possibile, nella mente di Edward c'è l'insano pensiero che così facendo quell'uomo che gli ha strappato via il cuore soffrirà tanto quanto ha sofferto lui.
Izzy non osa nemmeno immaginare che cosa avviene in quella stanza, solo passarci di fianco gli fa venire i brividi, non fa domande, non chiede e non ha più visto Kidd dal giorno in cui lo ha catturato, una sera però non resiste più e mentre Edward è seduto con la schiena appoggiata al legno della nave, il trucco che gli cola sul viso per il troppo sudore lui si avvicina e gli si siede accanto.
<< Posso farti una domanda o rischio di trovarmi un pugnale in gola? >>
<< Prova >> dice Edward.
Izzy ci riflette un attimo ma poi la figura del suo capo gli dice tutto, il Kraken se ne è andato per ora, Ed è esausto e le sue difese sono basse, è possibile parlare senza il rischio di venire trafitti.
<< Sapevo che quando catturavi qualcuno a volte ti piaceva fare piccole o grandi mutilazioni ma subito dopo finivi quella persona gettandola in mare o uccidendola, con lui però...è diverso, perché? >>
<< Stai avendo dei rimorsi di coscienza Iz? >>
<< No, sono solo curioso. >>
<< Te l'ho detto, con lui è una questione personale, degli altri non mi importa niente, lui mi ha strappato via il cuore e io voglio che senta la stessa cosa. >>
Nei giorni seguenti le cose sembrano più calme, Edward rimane in camera sua lasciando ad Izzy il compito di mantenere in vita l'ostaggio, senza però toccarlo in alcun modo, il terzo giorno l'ex pirata ferma Izzy sulla porta e il primo ufficiale commette l'errore di fermarsi, il suo capitano gli ha dato degli ordini ben precisi ma la curiosità che sente nascergli dal profondo gli impedisce di ubbidire.
<< Lo sai...lo sai perché sono qui? >> tossisce.
<< Sinceramente? Non me ne frega un cazzo. >>
<< Il tuo capitano è un coglione, sta facendo tutto questo perché ho fatto fuori il suo fidanzatino, è un debole proprio come lui, ti stai facendo comandare da un pazzo sentimentale capisci? Vi porterà alla morte se continuate a stare con lui. >>
Izzy lo fissa.
<< Vaffanculo. >>
Chiude la porta e si allontana.
Nei giorni seguenti il primo ufficiale cerca di non pensare a quelle parole, non sono affari suoi, chissà quante ne ha passate Edward prima che si conoscessero, non ha il diritto di mettere becco in ciò che è successo nel suo passato, ora ha scelto lui basta questo a dargli la forza di non pensare, almeno dovrebbe bastare, ma tutte le volte che lo guarda non può fare a meno di chiedersi chi fosse quell'uomo di cui il prigioniero ha parlato e se davvero fosse così intimo con il suo capitano da avergli fatto perdere la testa al punto di torturare un uomo ormai per una settimana intera.
<< Izzy hai sentito quello che ti ho detto o no? >>
Queste parole lo riscuotono dai suoi pensieri.
<< A dire il vero no...capo. >>
<< E' un po' di giorni che ti vedo strano, hai il mal di mare per caso? >>
Izzy scuote la testa preso alla sprovvista, a dire il vero qualche volta lo ha avuto ma certo non lo ammetterà mai con Edward.
<< Niente è solo che...il prigioniero ha detto una cosa. >>
<< Hai parlato con lui!? Ti avevo detto >> Barbanera lo afferra dai lati della giacca << di non parlare con lui. >>
<< Cazzo Ed non l'ho fatto volontariamente, ero lì e lui ha parlato, cosa dovevo fare strapparmi le fottute orecchie? >>
Edward lo lascia e lo afferra proprio per quest'ultime.
<< Sì cazzo! >>
Izzy appoggia le mani sui suoi polsi e lo guarda negli occhi, nel suo sguardo non c'è accusa, ne suppliche di lasciarlo andare.
<< Sbagli se credi che le parole di quel coglione mi possano influenzare. >>
Il suo corpo finisce contro la ringhiera della nave, quello di Edward premuto sul suo, gli sfugge un leggero gemito, più un sospiro a dire il vero e se ne vergogna, spera che Edward non lo abbia sentito.
<< Allora perché sei così strano? Perché hai tirato fuori la cosa? >>
Prima di rispondere rimane qualche istante in silenzio, sente il suo corpo reagire, dentro di lui sta succedendo qualcosa, in particolar modo a livello del cuore come se stesse diventando più caldo e lo sente anche battere più forte, lo stomaco è in subbuglio ma questo si dice sicuramente è colpa delle vertigini.
<< Volevo solo sapere che cosa è successo veramente Edward, lo so che non sono affari miei e dovrei solo limitarmi a eseguire gli ordini, ma io ti ho seguito fin qui, sono disposto ad affrontare ogni impresa che tu decida sia valida, mi sono fiondato in un duello dove c'erano molti più uomini di noi solo per catturare quello stronzo che c'è la sotto, se non vuoi dirmi la verità mi sta bene ma non puoi pretendere che io non sia almeno un po' curioso. >>
Barbanera lo lascia andare allontanandosi di qualche passo, sposta lo sguardo tentando di fuggire almeno con la mente a quel discorso anche se è tutto inutile, le immagini rifioriscono come fiori luccicanti e lui le odia, vorrebbe potersi strappare quelle parti del cervello che gliele ripropongono, anche la sua espressione è mutata, non è più rabbia ma solo dolore.
<< Era il capitano di questa nave si chiamava Stede Bonnet e il suo soprannome era il pirata gentiluomo, mi sono unito alla sua ciurma dopo che i miei sono stati uccisi durante una battaglia, abbiamo deciso insieme di essere entrambi capitani della nave e le cose funzionavano, e poi tra di noi è diventato tutto...diverso. Non so se ti è mai successo quando una persona diventa indispensabile per te, come l'aria che respiri, la tua vita non avrebbe più senso separato da quella persona e per me Izzy lui era tutto questo e la cosa straordinaria è che lui ricambiava quello che sentivo >> sulle labbra di Edward si è acceso un piccolo sorriso in ricordo di quei tempi, lo sguardo brilla ma presto le lacrime tornano a fargli visita. >>
<< Poi è arrivato Kidd >> dice Izzy.
<< E me lo ha portato via, gli altri erano vivi quando li ho lasciati, certo erano feriti ma spero che ora stiano bene. >>
<< Perché non li hai portati con te? >>
<< Stanno meglio senza di me, io avevo questa cosa da fare e loro mi avrebbero solo rallentato. >>
Izzy incrocia le braccia.
<< Ho sempre creduto che la vita da pirata non prevedesse i sentimenti. >>
<< Anche io prima d'incontrare lui, ma ora non c'è più no? Finito lui finiti anche loro >> dice Edward e non sa nemmeno perché ha pronunciato questa frase quando non ci crede nemmeno lui alle parole che ha detto.
<< Per quello che vale capo...mi dispiace per la tua perdita. >>
Edward fa solo un cenno con il capo poi gli dà una pacca sulla spalla scendendo in cabina, lo lascia solo con i suoi pensieri che vanno dritti a quell'uomo e la parte più sporca di lui si sente di dover dire grazie a Kidd per averlo ucciso così ora può goderselo solo lui senza avere avversari, l'altra parte però si sente estremamente geloso perché vorrebbe essere colui per cui Edward ha fatto tutto questo, vorrebbe riuscire ad entrare nel suo cuore e rimanere lì per sempre, non morirebbe come un idiota facendogli del male, ma questi sentimenti sa che non lo porteranno da nessuna parte, dovrebbe farli tacere prima che distruggano anche lui.
Il giorno dopo Barbanera chiama il primo ufficiale nella sua cabina, quando entra lo trova semi disteso a terra con la schiena appoggiata al letto, ha le nocche rotte e piene di sangue, anche il suo viso e macchiato da qualche goccia, ha un aspetto pietoso a dire il vero ma si cura di non dirglielo.
<< Izzy voglio che buttiate in mare l'ostaggio, legatelo mani e piedi ad un'ancora o a qualcosa di pesante. >>
<< Sei sicuro di questa decisione capo? Dopo non lo avrai più e...- >>
<< Non me ne importa niente Iz...mi sono stancato, non è più divertente e vederlo mi dà il voltastomaco. >>
<< Va bene capo. >>
Izzy e gli altri due uomini si occupano di Kidd come richiesto, quando entrano in quella stanza a tutti viene la nausea per l'odore e per come è ridotto quell'uomo, cercano di fare il più in fretta possibile e fortunatamente l'uomo ha perso i sensi così possono fare il lavoro senza avere resistenza da parte sua, anche se dubitano che gli fosse rimasta della forza in corpo, lo legano, lo portano al bordo della nave e lo buttano giù, Izzy lo guarda affondare, osserva le bollicine che si creano e poi il nulla assoluto, è finita, la vendetta di Edward, la violenza contro quell'ex pirata e ora si domanda che cosa succederà? Quali saranno i prossimi ordini? Ma soprattutto come sarà la sua vita adesso che Edward non ha più uno scopo? Si rende conto che dopo aver lasciato il lavoro ha vissuto solo in funzione dei desideri del suo capitano che erano accesi dalla vendetta, ma adesso che quella parte è andata spera che non voglia sbarazzarsi di lui come se fosse un vecchio cane.
La notte lo ritrova sul ponte a guardare il mare, una fiaschetta di liquore in una mano, le guance rigate dalle lacrime, gli occhi spenti e arrossati, dalla sua espressione capisce che quella non è la prima che ha bevuto, si avvicina per portarlo a letto, meglio se per quella sera evita di stare troppo vicino all'acqua, in quelle condizioni rischierebbe di finire di sotto.
<< Ed...andiamo dentro avanti >> si avvicina, lo prende per un braccio ma Edward si gira e lo guarda intensamente, scoppia in un pianto disperato accasciandosi sul petto di Izzy che rimane spiazzato, la fiaschetta scivola via dalle sue dita, si infrange a terra facendo uscire quel liquido ambrato che si riversa in una pozza, Izzy prova a mettergli una mano dietro alla schiena ma è impacciato, non sa che cosa fare.
<< A-avanti Edward, capo...torna in te >> questa volta sì che nella sua voce si nasconde una supplica.
Barbanera solleva il viso lentamente, lo guarda negli occhi poi gli prende il viso tra le mani e lo bacia lasciandolo spiazzato, senza fiato, Izzy si irrigidisce all'istante anche se le labbra di Edward sulle sue sono una delle cose più belle che ha mai vissuto in vita sua, non vorrebbe cedere ma quell'emozione che ha allontanato lo travolge e allora apre di poco le labbra e risponde al bacio, per qualche secondo è in paradiso come se tutto l'intero universo si fosse allineato.
<< Stede... >> sussurra Edward e l'incanto svanisce, per Izzy è stato come prendere un pugno dritto sullo stomaco, si scosta facendo fatica a rimanere in piedi, stringe le labbra sentendo l'ultima goccia del sapore dell'altro sulla sua pelle e poi lo allontana.
<< Ed >> ma lui si avvicina ancora come se fosse in un sogno << Edward non sono Stede, non sono Stede >> ripete allontanando il viso del suo capo che poi sembra riprendersi, lo guarda e realizza che cosa è appena successo.
<< Oh cazzo Izzy scusa. >>
<< Non...non scusarti, ti porto in camera va bene? >>
<< No Iz... non va bene un cazzo >> si allontana e fa cadere alcune cose, come se prendersela con gli oggetti fosse di qualche aiuto, da un calcio a una parete della nave.
<< Edward calmati cazzo! Finirai per distruggere la nave >> lo prende per le braccia e lo fa voltare, Edward si divincola ma lui lo blocca.
<< Calmo! Hai bevuto troppo stanotte. >>
Di nuovo quello sguardo pieno di dolore, le labbra tremano e le mani di Barbanera sono su di lui, gli stringono i vestiti.
<< Mi manca così tanto Iz... >> crolla a piangere sulla sua spalla << lo rivoglio indietro...io lo rivoglio e basta. >>
<< Non puoi riaverlo Ed...fattene una ragione e vai avanti >> le sue parole sono dure ma con una mano gli sta accarezzando delicatamente la schiena, quando è salito su questa nave non avrebbe mai pensato di trovarsi ad affrontare una situazione simile, pensava solo che avrebbe combattuto, duellato e magari delle volte fatto i conti con la durezza del suo capitano ma questo no...non credeva che Barbanera potesse essere così.
Una parte di lui, quella più severa ne ha abbastanza e pensa che essere impassibili sia l'unico modo per mettere fine a quella storia, così lo spinge contro la parete della nave e lo guarda dritto negli occhi.
<< Senti Edward mettiti in testa che lui non tornerà più, piangere non serve a niente, bere fino a stare male nemmeno, sei un cazzo di pirata, sei Barbanera, ti sei vendicato dell'uomo che lo ha ucciso ora basta, torna in te o altrimenti raggiungilo e basta perché sinceramente vederti ridotto in questo stato mi dà la nausea. Mi dispiace che tu abbia dovuto vivere tutto questo ma non posso farci niente, non posso essere lui quindi o ti dai una ripulita e mandi finalmente l'anima di Bonnet a riposare o io me ne vado all'istante da questa cazzo di nave. >>
Lo guarda per un momento negli occhi e poi scende per andare nella sua stanza, è scosso, trema persino e i suoi occhi sono umidi, non sa come ha fatto a mantenere la calma per tutto il tempo ma adesso vorrebbe distruggere tutto anche lui, spera solo che le sue parole siano arrivate chiare alla mente di Edward, non sopporta l'idea di dover passare il resto dei suoi giorni a consolarlo e a sentirlo piangere per un altro.
Si siede sulla branda cercando di regolarizzare il respiro, si tocca le labbra e chiude d'istinto gli occhi rivangando quel breve contatto che hanno avuto, si rende conto di desiderarne ancora ma non può averlo, deve fare come ha detto ad Edward, farsene una ragione e andare avanti fingendo di non avere questi cazzo di sentimenti che gli spaccano il petto.
Da quella notte nulla di quell'argomento è stato più toccato da nessuno dei due, hanno messo su una maschera entrambi, uno di chi finge di non provare emozioni e l'altro di chi sta provando a ricominciare la propria vita dopo un forte dolore, i giorni che passano, le ore, i mesi, i secondi, tutto quanto sembra almeno all'apparenza che stia servendo a qualcosa, piccola ma c'è quella punta d'oro in quelle crepe nere, l'aria sembra  meno soffocante, sorridere meno faticoso ed Edward si è reso conto che la compagnia di Izzy rappresenta molto di più che un semplice sottoposto a cui ordinare le cose, stanno diventando l'uno per l'altro quello di cui non credevano di aver bisogno.
Ci sono ancora le notti in cui il primo ufficiale accompagna il suo capitano in cabina dopo che si è scolato una bottiglia di troppo ma sono molte meno, ci sono ancora i baci rubati e le lacrime silenziose, Izzy le vede, vede tutte queste cose e si rende conto che la presenza di Stede ci sarà sempre in qualche modo ma gli va bene così, gli va bene finché il suo capo si comporta da tale e non si riduce ad un guscio d'uomo capace solo di piangere e distruggere le cose.
Un anno è ormai passato e tra l'oro si è instaurata la vera amicizia, in un certo senso Izzy lo ha aiutato a guarire almeno un po' da quella ferita che non si rimarginerà mai del tutto.
<< Ehi Iz...guarda che ho trovato >> gli dice un pomeriggio di ritorno da una cittadina.
<< Fa vedere. >>
Edward tira fuori un pezzetto d'argento, inizialmente fatica a capire che cos'è ma quando lo prende tra le dita capisce trattarsi di un anello.
<< Quando l'ho visto ho pensato subito a te >> sorride dolcemente.
<< Ed mi hai preso un anello, un anello del cazzo sei serio? Cosa sono il tuo fidanzato o una cazzo di principessa? >> dal suo tono però trapela l'ilarità che sta provando, un tempo si sarebbe veramente innervosito ma il fatto che il suo capitano abbia trovato qualcosa che lo ha fatto pensare a lui gli scalda il cuore, poi che questa cosa sia un anello bé può anche passarci sopra.
<< Più la seconda in effetti, saresti una bellissima principessa. >>
<< Oh senti vaffanculo. >>
Edward gli prende la mano.
<< Non lo stai facendo sul serio >> lo rimprovera Izzy ma Ed non gli dà ascolto e inserisce l'anello, peccato che sia troppo largo per ciascun dito.
<< Visto? Nemmeno mi sta, mi spiace non posso tenerlo. >>
<< Dai Iz non devi per forza metterlo al dito. >>
<< E dove dovrei...va bene lasciamo perdere dammi quella roba >> la prende forse un po' troppo bruscamente e fa qualche passo lontano da lui però poi si volta << grazie >> borbotta prima di voltarsi di nuovo.
<< Prego eh...stronzo. >>
<< Coglione >> risponde Izzy ma sorride, anzi ridacchia silenziosamente e anche Edward si sente stranamente felice.
Nella sua cabina osserva quell'anello, è solo un semplice pezzo di metallo ma per lui ora è la cosa più importante che ha, si chiede in che modo può averlo sempre con sé senza rischiare di perderlo poi un'idea, si sfila la cravatta nera, la fa passare al centro dell'anello e poi se la lega di nuovo al collo, l'accarezza sorridendo, ora avrà sempre una parte di Edward che lo accompagnerà per sempre e quel pensiero è odiosamente dolce ma questa volta non lo scaccia, quando quello stesso giorno Edward lo vede il suo sguardo cade subito a quel particolare che lo fa sorridere, non dice niente a parole ma gli fa un occhiolino e Izzy per l'ennesima volta si sente andare a fuoco.
Uno di quei giorni dove il mare è cristallino decidono di fermarsi per fare una piccola pausa, Ivan e Fang vanno per conto loro e loro due fanno lo stesso, si aggirano per quelle stradine in cerca di qualcosa di interessante, alcune persone riconoscono Barbanera e cambiano subito strada, Izzy è sempre soddisfatto quando succede, cammina vicino al suo capo con orgoglio e fierezza, decidono di fermarsi in riva al mare per rinfrescarsi, mettono entrambi i piedi in acqua ma Edward quel giorno è particolarmente simpatico e spinge Izzy in acqua facendosi una grossa rista.
<< Sei veramente una testa di cazzo! >> gli urla ma quel ghigno non sparisce e allora decide di giocare al suo stesso gioco e lo schizza, Edward fa lo stesso con i piedi senza ascoltare le lamentele del suo primo ufficiale che ne ha abbastanza di quel gioco infantile, finisce che proprio lui lo afferra per la caviglia facendolo cadere con un tonfo in acqua.
<< Sei morto cane >> gli dice Ed ma la sua non è una vera minaccia.
<< Mi sto pisciando sotto seriamente, senti l'acqua più calda? >>
<< Oh Izzy spero che tu non lo abbia fatto davvero. >>
Invece di rispondere si limita ad alzare le spalle.
<< Che schifo amico! >>
In un attimo Edward gli è addosso, si rotolano nell'acqua fino a finire uno sopra l'altro, ansimano per lo sforzo ma sono felici e sorridono, si guardano, Izzy deglutisce e non resiste a quella vicinanza, chiude la distanza tra loro con un bacio al quale Barbanera risponde chiudendo gli occhi, il primo ufficiale non si pone domande questa volta essendo troppo preso da quel momento così dannatamente bello ma non destinato a durare.
<< Ehi capo! >> si sente urlare da lontano.
Izzy alza il viso.
<< Cazzo...vaffanculo >> sospira mentre Edward lo guarda ridacchiando, lui deglutisce e vorrebbe solo continuare quello che stava facendo ma si sposta da sopra di lui ed entrambi si alzano per ascoltare le richieste dei loro uomini, è una cosa di cui può occuparsi lui mentre Barbanera continua a fare il suo giro.
<< Barbanera! C'è un uomo che ti sta cercando. >>
<< Un uomo? >>
<< Sì >> afferma il passante << è arrivato ieri e non fa che chiedere di te, se qualcuno ha tue notizie e cose così. >>
<< Come si chiama? >>
<< Oh vediamo...uhm mi pare abbia detto Ste...Steve qualcosa, Bonnet forse. >>
A quelle parole il cuore di Edward si paralizza, sgrana gli occhi.
<< Non è possibile, mi stai prendendo per il culo!? >> lo afferra per la camicia.
<< N-no dico sul serio, si trova in quella locanda in fondo alla strada. >>
<< Giuro che se è una bugia ti faccio ingoiare la lingua >> lo minaccia sbattendolo a terra prima di voltarsi e procedere in direzione del luogo indicato ma mentre cammina dei dubbi lo assalgono, se non fosse lui, se fosse solo qualcuno che per uno sciocco scherzo del destino si chiamasse allo stesso modo, lo ha visto morire, non è pronto ad avere un'altra delusione, il suo cuore non reggerebbe, ha due scelte davanti a sé, potrebbe tornare indietro e fingere di non aver sentito niente o andare avanti e scoprire di cosa si tratta, ma nel suo petto il nome di Stede viene urlato ancora forte e disperatamente che contro ogni sanità mentale si avvicina al posto, mette una mano sulla maniglia ed entra.
Si guarda intorno ma tra tutti quei volti non riesce a riconoscere quello che cerca, nessuna chioma bionda, nessun sorriso familiare, si sente già un idiota credulone, come ha potuto cascare in una cosa del genere, lui grande pirata qual è, cammina verso il bancone con gli occhi lucidi, pronto a conficcare il coltello in gola a chiunque si avvicini.
<< Sì io l'ho visto è nel mio cazzo di culo >> sente queste parole da un uomo che esplode presto in una risata poi un altro.
<< Perché un damerino come te starebbe cercando un grande pirata come Barbanera?  >>
Edward si volta con il viso, si alza dirigendosi lentamente verso quelle voci, una volta lì i suoi occhi incontrano quel viso tanto familiare e il mondo si ferma di nuovo, deglutisce sentendo un nodo stringergli forte la gola come se fossero i tentacoli del Kraken, indietreggia sbattendo contro i tavolini e le sedie facendo cadere le posate e i bicchieri, quel frastuono attira le persone tra cui gli occhi di lui che si sciolgono.
<< Edward...oh Ed finalmente. >>
Barbanera lo guarda avvicinarsi, ha il fiato corto e ansima, non riesce a parlare tranne per qualche frase balbettata.
<< Sei...sei un fantasma. >>
Stede sorride e gli appoggia una mano sulla guancia.
<< No Ed >> ma lui si scosta incespicando tra i tavoli e cade a terra.
<< Devi esserlo, ti ho visto morire cazzo! >> ormai le lacrime lo hanno raggiunto, Stede si avvicina preoccupato, si china inginocchiandosi vicino a lui.
<< Tecnicamente sono stato pugnalato e caduto in mare, ma sono sopravvissuto, non so nemmeno io come, la ferita era...- >>
<< Smettila! Non voglio più ascoltare la tua voce >> urla tappandosi le orecchie << sei morto, sei morto. >>
<< Capisco tu sia sconvolto Ed... >>
La signora della locanda si avvicina a loro.
<< Che cos'è tutto questo chiasso? Andatevene da un'altra parte ubriaconi! >>
<< Andiamo Ed...usciamo di qui >> cerca di aiutarlo ma lui si scosta, si alza e cerca di uscire dal locale senza sbattere di nuovo ovunque, cosa difficile visto che ha gli occhi pieni di lacrime, Stede è subito dietro di lui, quando escono Edward si appoggia al muro tentando di calmarsi e il pirata gentiluomo decide di rimanere in silenzio, si appoggia vicino a lui e lo guarda sentendo una stretta al petto.
<< Perché...perché non ti ho trovato per tutto questo tempo? >> domanda Ed con un fil di voce.
<< Ero ferito gravemente, sono stato per la metà del tempo in un letto lottando tra la vita e la morte e l'altra metà l'ho passata a cercarti, non appena mi sono ripreso ho cercato una nave e non è stato facile, per niente. >>
<< Quindi mi stavi cercando davvero? >>
<< Sì ovvio che sì sciocco, credi davvero che fossi sopravvissuto e andato avanti con la mia vita senza di te? >> lo guarda addolorato ma Edward ancora non ha la forza di alzare lo sguardo.
<< Sì, forse >> pigola con una voce che non sembra nemmeno la sua.
<< Ma io non...ho mai sentito che tu...- >>
<< E' passato poco tempo, troppo poco ed evidentemente ci siamo solo rincorsi senza mai incontrarci, se non mi credi puoi...- >>
Edward gli è addosso stringendolo in un abbraccio che lui ricambia all'istante, piange tutte le lacrime che in questi ultimi tempi non ha versato e anche Stede piange stringendolo forte, respirando il suo odore, si aggrappa a lui come se temesse di perderlo ancora.
<< Non sai quanto disperatamente ti ho cercato, ero solo e temevo sarei morto davvero prima di riuscire a trovarti. >>
Edward singhiozza.
<< Stede mi mancavi così tanto, così tanto cazzo, a volte era come non riuscire a respirare. >>
Il pirata gentiluomo chiude gli occhi accarezzandogli i capelli, una lacrima gli riga il viso, non riesce nemmeno a credere che dopo tutti quei mesi di calvario è riuscito finalmente a trovarlo, stava per perdere la speranza, ogni notte sognava di tenerlo tra le braccia e ora era davvero lì con lui e non lo avrebbe più lasciato andare.
Stede gli prende il viso tra le mani, tenta di sorridere mentre gli sposta una ciocca di capelli dietro all'orecchio, gli accarezza il viso e questo lo fa commuovere ancora di più.
<< Sei sempre tu >> sussurra non riuscendo a smettere di accarezzarlo.
<< Chi cazzo dovrei essere un unicorno? >>
Ridono entrambi mentre le lacrime continuano a scendere.
<< Ed dove cazzo eri finito, ti ho cercato dappertut...- >>
Quella voce dietro di loro li fa voltare entrambi, si staccano lentamente rimanendo comunque vicini, Izzy capisce che sta succedendo qualcosa ma ha paura di sapere cosa.
<< Oh Izzy... >> si asciuga le lacrime << non indovinerai mai che cosa è successo, lui è Stede...non era morto. >>
Stede fa un sorrisino e un cenno con la mano, Izzy lo guarda appena e già lo odia., da gentiluomo qual è gli porge la mano che però viene ignorata dal primo ufficiale che si rivolge ad Edward.
<< Che cazzo significa? >>
<< Bé che lui non è morto, è sopravvissuto e...- >>
<< Ho capito questo Edward non sono un idiota del cazzo, voglio sapere come cambiano le cose adesso? >>
<< Oh...io non ci ho ancora pensato. >>
<< Ed...credo che noi due dovremmo parlare un po'. >>
Barbanera si gira verso di lui.
<< Sì hai ragione. >>
<< E' appena arrivato e già lo segui come un cagnolino? >> cerca di non far sentire la sua voce rotta.
<< Lui è libero di fare ciò che vuole Iggy. >>
<< E' Izzy idiota del cazzo >> gli sta per andare addosso ma Edward lo ferma.
<< Ehi amico datti una calmata ok? Ti stai comportando da stronzo e non mi piace. >>
Izzy si sente tradito da queste parole, stringe le labbra e si conficca le unghie nel palmo per evitare le lacrime.
<< Sì...d'accordo >> dice e guarda i due allontanarsi insieme.
Sulla spiaggia seduti su un tronco rovesciato ci sono Edward e Stede.
<< Non volevo piombare qui e rovinarti la vita. >>
<< Piantala Stede non hai rovinato niente. >>
<< Edward io...ti ho cercato perché desideravo con tutto il cuore tornare a navigare con te, volevo averti al mio fianco ma se tu preferisci io rimanga lontano basta solo che lo dici ed io...- >> una mano copre la sua.
<< Non dirlo nemmeno per scherzo cazzo, è successo qualcosa che ha dell'incredibile e non sono così coglione da buttare via questa nuova possibilità che la vita mi ha dato, ho passato un anno all'inferno Stede, ho ucciso delle perone e ho torturato a morte l'uomo che ti ha ucciso. >>
<< Oh...Ed non dovevi fare questo per me, Dio mi dispiace >> abbassa lo sguardo e il ciuffo biondo scivola verso il basso.
<< E' tutta colpa mia Edward, se non fossi un pirata mediocre tu...- >>
Edward gli prende il viso facendolo voltare lentamente.
<< Sei il pirata migliore che abbia mai incontrato. >>
<< Bugiardo >> dice Stede.
<< Sei sopravvissuto, molti pirati che conosco sono morti. >>
<< Davvero Ed non devi stravolgere tutto solo per me. >>
<< E se volessi farlo? >>
<< Sarebbe diverso >> dice Stede a bassa voce.
<< Ti voglio con me, rivoglio il mio co-capitano, non me ne andrò di qui senza di te. >>
A Stede brillano gli occhi, si avvicina a lui e lo bacia, Edward risponde all'istante e se non significasse rovinare tutto piangerebbe dalla commozione, ha sognato quelle labbra ogni singola notte, ha pianto tutte le volte che si svegliava realizzando di averle solo sognate.
<< Ma...io non piaccio molto a quel tuo...Izzy giusto? >>
<< Ci penso io a lui. >>
Stede annuisce ma il primo ufficiale ha visto tuta la scena da lontano, o meglio l'unica cosa importante, quel bacio che si sono scambiati il che significa che Edward non ha mai smesso di amarlo e cosa più importante che è pronto a tornare con lui, è lui che vuole e Izzy è stato probabilmente solo un passatempo, anche prima sulla spiaggia era solo finzione, un moto di rabbia gli risale lungo le viscere, estrae la spada e si avvicina a loro due, con un urlo assale Stede che per un pelo riesce a spostarsi.
<< Izzy ma che cazzo fai!? >> urla Edward mettendosi davanti a lui.
<< Lascia combattere lui Edward, se è un vero pirata con le palle lo farà. >>
<< Ha ragione Ed io...- >>
<< No! Qui non combatterà nessuno >> volta appena il viso verso Stede << ti ho già perso una volta. >>
<< E che cosa credi che non ci saranno occasioni dove dovrà combattere? Edward sei uno stupido se credi che la vita in mare sarà facile solo perché hai ritrovato il tuo cazzo di amore perduto! >>
Barbanera stringe i pugni e si avvicina ad Izzy, la sua spada gli tocca il petto.
<< Troveremo una soluzione ma questo duello finisce qui. >>
<< No! >>
<< Cazzo Izzy dammi questa spada! >> i due lottano sotto lo sguardo atterrito di Stede che non sa come comportarsi e si sente dannatamente in colpa.
<< Basta vi prego! >> urla ma i due non lo sentano, lottano tra loro e alla fine Edward riesce a strappare di mano la spada a Izzy, lo spinge via ringhiando.
<< Che cazzo ti è preso? >> gli grida addosso avvicinandosi, lancia la spada lontano, il volto del primo ufficiale è deformato dalla rabbia.
<< Perché ti stai comportando così!? >>
<< Perché sono innamorato di te >> lo spinge << fottuto coglione del cazzo! >> e ormai le lacrime stanno scendendo dai suoi occhi, le spazza via con un gesto della mano, Edward lo guarda spiazzato da quella rivelazione e anche Stede è immobile, scioccato da quante cose siano successe in un anno.
<< Ma amico...da quando? >>
<< Vaffanculo Edward! Perché pensi ti abbia baciato prima su quella cazzo di spiaggia!? >>
<< Io credevo fosse un gioco... >> ammette Edward sentendosi colpevole.
<< Un gioco? Con lui invece no vero? >> indica Stede << lui è reale io invece no, sono solo lo stupido Izzy che ti ha seguito senza battere ciglio vero? >>
Stede avanza.
<< Sono così dispiaciuto, non volevo causare...- >>
<< Tu sta zitto, avresti fatto meglio a rimanere morto! >>
<< Probabilmente hai ragione >> sospira Stede.
<< Izzy... >>
<< Vaffanculo Edward io ho rinunciato a tutto per te >> si allontana a grandi passi calciando la sabbia, Edward si gira verso Stede.
<< Devo parlare con lui. >>
<< Certo vai. >>
<< Ma tu non andartene >> lo guarda come se lo stesse supplicando, ha paura, teme di perderlo ancora.
<< Sarò qui quando avrai finito. >>
Quando lo raggiunge sta quasi per arrivare alla nave, lo ferma in tempo tirandolo per il braccio.
<< Fermati. >>
<< Vaffanculo. >>
<< Va bene Izzy so che sei arrabbiato e nei hai tutte le ragioni, ma io non potevo sapere che lui fosse vivo cazzo...- >>
<< E questo cosa c'entra? Quindi se non fosse improvvisamente ricomparso avresti continuato a giocare con me facendomi credere che cosa? >>
Edward sospira.
<< Non era mia intenzione...- >>
<< Bé troppo tardi stronzo. Senti lasciami in pace, torna dal tuo cazzo di fidanzato del cazzo, c'è lui ora perché lo hai lasciato solo e sei qui eh? >>
<< Perché ci tengo a te Izzy, non capisco un cazzo di sentimenti e sono stato un coglione lo ammetto, mi piaceva come mi facevi sentire Iz, grazie a te ho ritrovato la voglia di vivere e andare avanti...- >>
<< Risparmiati queste stronzate sentimentali. >>
<< E' solo la verità, se avessi saputo che provavi qualcosa non ti avrei mai, non avrei lasciato che mi baciassi. >>
Izzy fa una risata amara.
<< Ah certo adesso è colpa mia. Ma sì hai ragione in fondo sono io il coglione che ti ha seguito, dovevo saperlo che sarei finito nella merda fino al collo. >>
<< Dove vai adesso? >> domanda Edward vedendolo allontanarsi.
<< A farmi un cazzo di giro se non ti dispiace. >>
<< Tornerai vero? >>
Izzy non risponde a quella domanda ma sa che la risposta è affermativa, detesta che sia così ma il pensiero di navigare o vivere senza Edward lo annienta e non importa se dovrà guardarlo da lontano, restare a guardare mentre si scambia occhiate dolci con Stede niente di tutto questo ha importanza se paragonato a una vita senza Edward, con le lacrime agli occhi si strappa la cravatta con tutto l'anello e la getta per terra, qualcuno la raccoglie e lo ferma.
<< Ti è caduta questa. >>
Izzy si gira chiedendosi perché la gente non può mai farsi i cazzi propri ma quando vede quel ragazzo qualcosa in lui lo fa desistere dal rispondergli male, è alto più di lui, ha i capelli castani con due basette che gli circondano il viso, gli occhi chiari e luminosi, ha una giacca rossa fin troppo corta per i suoi gusti e tiene un quaderno con l'altra mano, sorride appena allungando il braccio e lui si riscuote, riprende la cravatta ma non riesce a staccare gli occhi di dosso da quel giovane.
<< Lucius >> esordisce lui con spavalderia forse incoraggiato dallo sguardo insistente dell'uomo.
<< Sì vaffanculo >> gli risponde ma qualcosa gli dice che non è l'ultima volta che si rivedranno e questa ipotesi non sa perché ma non è tanto terribile, anzi forse lo rende anche un po' felice.


Fine.



   
 
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