Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Justice Gundam    07/07/2022    3 recensioni
Nella città di Biancavilla, una cittadina di campagna nel continente di Kanto, comincia la storia di Ash Ketchum, un ragazzino con l'ambizione di diventare un autentico campione di Pokemon. Con l'aiuto del suo Pokemon più fidato, un Pikachu molto particolare, Ash vivrà grandi avventure e viaggerà in varie parti del mondo per realizzare il suo sogno... ma se le cose fossero andate diversamente da quello che abbiamo vinto in tv? Riscrittura AU dell'anime e della mia saga di Pokemon.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Team Rocket | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pokemon Red & Blue Legends Retold

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

----------

Risposte alle recensioni!

Kunoichi_BeastKnightress: Grazie mille! Vedremo come se la caverà Ash con le prossime Palestre!

David Burger: Ho voluto far imparare Codacciaio a Pikachu in quanto ho pensato che fosse il modo più sensato per lui di sconfiggere Onix... e anche per far capire che il Pikachu di Ash ha un potenziale enorme! Paralisi è un cambio di stato molto fastidioso, in effetti... Oh, e sono curioso di vedere come saranno i Pokemon della Nona Generazione! Intanto, sono sicuro che se potrò giocarci sceglierò Sprigatito come starter! XD

Grazie delle recensioni... e passiamo al capitolo!

 

Capitolo 12 - Il museo di Plumbeopoli

 

"Papà...?" chiese, con grande sbalordimento di Ash, Misty, Pikachu e del resto dei bambini...

Esattamente. In quel momento, davanti a Brock e ai suoi fratellini era apparso proprio il loro papà da tempo allontanatosi per inseguire i suoi sogni. Sembrava una fotocopia di Brock, solo con una ventina circa di anni in più. La stessa pelle scura, gli stessi capelli castani e a punte... persino gli stessi occhi che sembravano perennemente chiusi. La sua espressione era un po' difficile da comprendere, ma si vedeva che mischiava una felicità contenuta ad un evidente rimorso.

"Sì, figliolo. Finalmente mi sono deciso a tornare." affermò l'uomo, guardando il figlio maggiore dritto negli occhi - per quello che poteva, dal momento che entrambi sembravano tenere gli occhi perennemente chiusi. L'espressione di Brock era difficilmente leggibile. Non sembrava nè contento nè arrabbiato. "Io e la tua mamma... siamo stati degli sciocchi. Ci siamo lasciati accecare dall'idea di inseguire i nostri sogni, quando avevamo qualcosa di più importante a cui pensare. La nostra famiglia. La nostra Palestra. Tutte cose che abbiamo lasciato a te senza pensarci su due volte. E quando non sono riuscito a diventare l'allenatore che avrei voluto... ho provato vergogna e non ho avuto il coraggio di tornare da voi."

Flint scosse la testa e abbassò lo sguardo, chiaramente provando rimorso per le sue azioni. "Mi dispiace, figliolo. Sono stato un vigliacco egoista. Solo ora mi sono deciso a prendere le mie responsabilità e tornare a casa, da dove non sarei mai dovuto partire. Ho provato anche a convincere Lola, ma... temo che lei sia ancora abbagliata da quelle sciocchezze che sta inseguendo, e spero che un giorno anche lei possa ravvedersi. E' giusto che adesso sia tu ad avere la possibilità di viaggiare per realizzare i tuoi sogni."

"Papà..." mormorò Brock, sentendosi ancora un po' confuso pur nell'atmosfera di riconciliazione. Dentro di sè, il giovane allenatore di Pokemon Roccia si era già immaginato che avrebbe dovuto rimanere a Plumbeopoli a far da Capopalestra ancora per molti anni... e questo sviluppo improvviso gli arrivava come un'occasione insperata.

Poco più in là, anche Solidad ascoltava il discorso di Flint... ma non era altrettanto ben disposta. Strinse gli occhi e storse leggermente il naso, forse chiedendosi dove il padre del suo migliore amico avesse trovato la faccia tosta di ripresentarsi dopo tanto tempo.

"Fratellone... anche tu hai un sogno?" chiese uno dei fratellini di Brock con tono innocente.

Brock sospirò, un po' malinconico. "Beh... inutile negarlo. Vedete... la verità è che mi piace molto di più allevare i Pokemon e prendermi cura di loro, piuttosto che farli combattere. Non mi interessa tanto essere un allenatore... quello che vorrei diventare è un allevatore di Pokemon, oppure un medico. Ecco... quello sarebbe il mio sogno, davvero..." rispose. "Ma fino ad adesso sono dovuto restare qui a Plumbeopoli per badare alla Palestra, e soprattutto a tutti i miei fratellini e sorelline..."

"Awww..." risposero i bambini tutti assieme. Si vedeva bene che erano dispiaciuti per il fatto che Brock non avesse ancora iniziato il suo viaggio per stare dietro a loro.

"Adesso sono tornato per occuparmi io della alestra e della nostra famiglia. Meglio tardi che mai, oserei dire..." continuò Flint. "Figliolo. Spero che tu mi possa perdonare per il mio egoismo, ma se non te la senti, ti comprendo. Tutto quello che vorrei fare adesso è prendermi cura della mia famiglia, come avrei sempre dovuto fare. Tu, Brock, vai per la tua strada, e realizza i tuoi sogni come io non ho potuto fare."       

Brock rimase in silenzio a riflettere per qualche istante... e infine alzò la testa e annuì con serietà. "Papà. Mentirei se dicessi che questa situazione non mi ha mai pesato." rispose, per poi sorridere fiducioso. "Però... mi rendo conto che sei sincero, quindi sì, ti perdono. C'è solo una piccola condizione che vorrei apporre."

Flint sorrise e alzò la testa, sentendosi sollevato. Se doveva essere sincero, non credeva che Brock lo avrebbe perdonato così rapidamente. "Certamente, figliolo. Tutto quello che voi." rispose...

Una frazione di secondo dopo, Brock tirò fuori un piccolo bloc-notes e una penna da una tasca interna del suo giubbino e li mise in mano a Flint, che li guardò sorpreso per un attimo, prima che Brock cominciasse a sciorinare una serie di annotazioni!

"Allora, devi sapere che Susy finisce sempre per farsi qualche strappo nei vestiti, quindi dovrai imparare a cucire." iniziò Brock, indicando uno ad uno i fratellini più piccoli. "E Timmy mangia solo spaghetti freddi a colazione. Mentre invece a Tommy piace mangiare corn flakes freddi a cena..."

"Hey! Aspetta un momento, figliolo! Non riesco a scrivere così in fretta!" esclamò Flint, mentre cercava in qualche modo di annotarsi ogni cosa.

"Cindy è sonnambula, quindi è meglio se le metti un campanellino al polso... e i gemelli non vogliono mai farsi il bagno, quindi..." Brock continuò imperterrito, lasciando Ash, Pikachu e Misty a guardare stupefatti la scenetta, che era in breve tempo passata dal solenne al ridicolo... con tanto di goccia di sudore che scendeva dalla testa di Ash!

"Beh... che dire, questo è stato... interessante." commentò Ash. "Pikachu, mi sa che siamo venuti qui per una Medaglia, e ci ritroviamo coinvolti in affari di famiglia..."

"Pika pikachu..." disse il topolino giallo.

In quella situazione, mentre Brock continuava a dare disposizioni a suo padre, e i fratellini di Brock correvano tutti incontro al loro papà, l'unica che non dava l'impressione di essere soddisfatta era Solidad. La ragazza dai capelli rosati era rimasta anche lei senza parole per lo stupore di vedere Flint che tornava a casa... ma non era stata contenta di vedere che Brock lo aveva perdonato così facilmente. Con espressione incupita, Solidad si passò una mano tra i capelli e si avviò verso l'uscita della Palestra.

"Hm? Solidad, tutto bene?" chiese Brock, distraendo la sua attenzione dalla sua famiglia e notando la sua amica che si allontanava.

Solidad raggiunse l'uscita e si voltò per salutare, sorridendo in maniera un po' forzata. "Sì, Brock, tutto bene. E' solo che... penso che forse tu e i tuoi fratellini preferireste passare un po' di tempo con il vostro papà che è appena tornato. Non vorrei mai essere di troppo." rispose. "Ci... vediamo domani, Brock, bambini? E... anche tu, ragazzo! E' stata una bella battaglia!"

"Ah! Aspetta un momento, zia Solidad!" disse la bambina di nome Susy... ma la ragazza dai capelli rosati si limitò a sorridere, muovere la mano per salutare, e andarsene.

"Beh..." affermò Misty qualche istante dopo. "Certo, questo saluto non era per niente strano. Ma proprio per niente."

"Pikachu?" si chiese Pikachu, anche lui spiazzato come anche il suo allenatore. Brock, da parte sua, si era già fatto un'idea di cosa stesse pensando Solidad.

La sua amica era delusa. Arrabbiata, per certi versi. Non riusciva a capacitarsi di come Brock fosse stato in grado di perdonare suo padre così facilmente, dopo tutti i problemi che c'erano stati, dopo tutto quello che Brock aveva dovuto sacrificare per stare dietro alla sua famiglia.  Brock poteva comprendere il punto di vista della sua amica... ma cosa poteva farci, se lui non se la sentiva di provare rancore? Lui era fatto così, in fondo. Non gli andava di restare fossilizzato su vecchie ruggini, soprattutto non se si trattava di suo padre e se vedeva che Flint era sinceramente pentito.

Sperava soltanto che Solidad potesse un giorno comprendere il suo modo di pensare, anche se non condividerlo...

oooooooooo 

Il giorno dopo...

Quella notte era stata speciale per il giovanissimo Ash Ketchum e i suoi Pokemon. La prima cosa che il ragazzino di Biancavilla aveva fatto non appena uscito dalla Palestra era stato telefonare a sua mamma per raccontarle della vittoria. E Delia, inutile dirlo, era stata entusiasta di questa notizia ed era rimasta quasi mezz'ora al telefono a fare i complimenti ad Ash, dargli tutte le raccomandazioni che si potevano immaginare, e in generale ad esprimere la sua gioia! Finalmente, dopo un bel po' di imbarazzo davanti ad altri clienti del Pokemon Center, Ash si era congedato, non prima di aver comunque ribadito la sua contentezza e aver fatto gli auguri alla sua mamma.

E adesso che la grande sfida in Palestra era stata vinta, e la mattina dopo era arrivata... Ash si ritrovava un po' spaesato. La battaglia era stata vinta, e la prima Medaglia era stata conquistata... e adesso che l'eccitazione si era esaurita, il giovane allenatore stava pensando a cosa avrebbe potuto fare per quel giorno.

Da un lato, gli sarebbe piaciuto riprendere subito il cammino. Ad est di Plumbeopoli, la strada portava verso il famoso Monte Luna, uno dei luoghi più magici e misteriosi del continente di Kanto, e dopo averlo superato, sarebbe arrivato a Celestopoli, dove lo aspettava una nuova sfida in una Palestra. Conquistare le Medaglie così velocemente e qualificarsi in fretta per il torneo della Lega di Kanto gli avrebbe sicuramente fatto molto piacere...

Ciò nonostante, anche fermarsi a Plumbeopoli per una giornata non gli sembrava male come idea. In fondo, i suoi Pokemon si erano dati da fare, soprattutto Butterfree e Pikachu. Meritavano un po' di riposo, e anche a lui non sarebbe dispiaciuto farsi una giornata tranquilla. E se doveva essere sincero, aveva una certa curiosità nei confronti delle circostanze di Brock...

"Allora, Ash? E' da un po' che stai seduto lì a guardare davanti a te..." lo richiamò improvvisamente Misty, senza mai perdere quella sua espressione sarcastica. "C'è qualche problema? Credevo che saresti stato al settimo cielo dopo aver in qualche modo battuto Brock."

"Hmm... sempre molto spiritosa tu, eh?" ribattè prontamente Ash. Scosse la testa e cercò di pensare ad altro... in particolare a quello che gli era venuto in mente di fare per la giornata. "Beh, per quello... sì, sono contento. E mi fa piacere che i miei Pokemon siano riusciti a vincere... ma adesso mi sento un po'... non so neanch'io come spiegarlo. E' come se fossi stanco, ma in realtà mi sento eccitato e contento al tempo stesso. Non ti è mai capitato?"

Pikachu annuì rapidamente, come per ribadire che si sentiva nello stesso modo. "Pikachu..." affermò, e diede una pacchetta sulla schiena al suo allenatore, che rispose grattandolo dietro un orecchio. Da parte sua, Misty sospirò e si sedette vicino al ragazzo, gettandogli uno sguardo comprensivo.

"Sì, credo di capire cosa vuoi dire. Adesso che hai battuto Brock... ti senti mentalmente stanco e vorresti rilassarti un po'. Sai che c'è? Non mi sembra male come idea!" affermò Misty strizzando un occhio. "Tra l'altro, siamo in una città che nessuno di noi ha mai visto prima, e potrebbe essere divertente dare un'occhiata in giro. Ho sentito dire che Plumbeopoli ha un museo molto interessante, che si occupa sia di fossili che di reperti provenienti dallo spazio."

"Pika pikachu..." rispose Pikachu, apparentemente interessato.

Ash storse il naso e ci pensò su. Certo, lui non era mai stato tipo da musei, visto che li trovava noiosi e troppo silenziosi. Ma se Misty parlava di fossili... questo voleva dire che erano fossili di Pokemon, e quelli almeno erano interessanti per lui. E poi, detto sinceramente, sentiva di avere proprio bisogno di una scusa per passare una giornata tranquilla, magari assieme ai suoi Pokemon.

"Beh, non so... se lo dici così, immagino che potrebbe essere interessante fare un giro da quelle parti." disse infine Ash. "Che dici, magari andiamo assieme? Ci potrebbero essere fossili di Pokemon d'Acqua... quelli ti interessano, vero?"

Misty sbattè gli occhi un paio di volte... poi si mise a sghignazzare tra sè, voltandosi  dall'altra parte e mettendosi una mano davanti alla bocca. Il ragazzino e il suo Pikachu si guardarono negli occhi, entrambi colti di sorpresa dalla reazione di Misty, che sembrava aver appena sentito una barzelletta così divertente da non riuscire a trattenersi. "Eh? Ma... ma cosa ho detto di tanto buffo, eh?" chiese, sentendosi un po' irritato. Quella ragazza proprio non riusciva a capirla...

"Heheheheee... scusa, scusa!" rispose Misty, passandosi una mano sugli occhi. Le stavano venendo le lacrime agli occhi dalle risate... "Stavo solo pensando che... hehehe... per come l'hai detto, l'hai fatto sembrare un appuntamento!"

Ash e Pikachu restarono sbalorditi e si guardarono a vicenda, sbattendo gli occhi in un'espressione di confusione... e una volta capito cosa volesse dire Misty, il ragazzino fece una faccia stravolta e si tinse di un'inequivocabile colore rosso! "Un... un appuntamento? Ma... ma cosa ti salta in mente?" esclamò. "Io non stavo pensando a niente del genere! E poi... se dovessi cercare una ragazza, non andrei certo a cercare un maschiaccio violento come te!"

Il buon umore di Misty svanì all'istante, e la ragazzina si voltò verso Ash con tanto di venuzza pulsante sulla fronte e fiamme rosse che ardevano minacciose dietro di lei! "COSAAAA? Come ti permetti, moccioso?" esclamò. "Sei tu che mi fai arrabbiare con le tue stupidaggini! Io sono una ragazza dolce e tranquilla!"

"Già, tranquilla come un Mankey con la luna storta..." rispose sarcastico Ash.

"E tu sei imbranato come uno Slowpoke sulla terraferma!" ribattè Misty.

"Sì, beh, almeno non sono un rompiscatole come te!"

"Ah sì? E tu sei un babbeo!"

"E tu una smorfiosa!"

Pikachu scosse la testa e ripetè il proprio nome con fare rassegnato. Fintanto che quei due avessero continuato a viaggiare assieme, aveva l'impressione che avrebbe dovuto abituarsi a quei battibecchi...

"Ah, i giovani di oggi, sempre pieni di vita..." commentò tra sè l'infermiera Joy di turno, mentre riceveva le Pokeball di un altro allenatore e gettava un'occhiata ad Ash e Misty che continuavano a sbracciarsi...

oooooooooo

Il Museo della Scienza di Plumbeopoli era uno degli edifici più grandi ed appariscenti della città, svettando per dimensioni ed aspetto impressionante in una città dal sapore tradizionale e dall'aria tranquilla. E l'interno non era meno curato, con le sue teche disposte secondo uno schema geometrico e le stanze decorate con graziose piante ornamentali che aggiungevano un po' di brio e colore. Ash, Pikachu e Misty non potevano fare a meno di essere ammirati, mentre entravano nel museo e venivano accolti da un uomo di mezza età dal fisico piuttosto imponente e dalla pelle abbronzata, con la barba e i baffi grigi, e vestito in maniera pratica per quanto un po' terra terra - una camicia grigia con sopra una giacca da lavoro, pantaloni lunghi e scarpe pesanti, e una sorta di elmetto con tanto di occhiali protettivi.

"Ehilà! Benvenuti al Museo di Plumbeopoli, ragazzi miei!" esclamò l'uomo con vivacità. Un paio di impiegati del museo che si trovavano lì vicino sorrisero della scenetta, come se fossero ormai abituati a vederla. "Posso esservi utile in qualche modo? Magari facendovi da guida, o rivelandovi qualche interessante segreto sul nostro museo?"          

I due bambini e Pikachu si tirarono indietro sorpresi e sbatterono gli occhi mentre guardavano quello stravagante individuo, che restava in piedi davanti a loro, mettendosi in posa. "Ah... beh... io e i miei amici... siamo venuti qui giusto per dare un'occhiata in giro..." disse Ash, indicando prima Misty, poi Pikachu, Butterfree, Pidgey e Nidoran-F che lo seguivano a ruota. "E' la prima volta che vengo qui a Plumbeopoli, e... visto che sono in viaggio di allenamento, volevo vedere il più possibile della vostra città prima di proseguire per il Monte Luna."

L'uomo si sfregò il mento con una mano, e nei suoi occhi apparve un brillio che voleva dire che aveva capito tutto. "Aaaah, tutto chiaro, ragazzo mio! Questo significa che hai già battuto il nostro Brock, vero? Congratulazioni, non tutti sono capaci di batterlo alla tua età!" affermò. "E così, speri di visitare il Monte Luna, eh? In questo caso... credo proprio di poterti mettere in contatto con la persona giusta! Presto, venite con me!"

"Signor curatore, mi raccomando, non spaventi quei ragazzi con il suo entusiasmo!" replicò un addetto, mentre l'uomo prendeva giovialmente Ash e Misty per le spalle e cominciava a trascinarli con sè!

"Uh... curatore? Chiedo scusa, ma cos'è un curatore?" chiese Misty, non avendo mai sentito quel termine prima d'allora. Era la stessa domanda che Ash voleva fare, in effetti...

L'uomo barbuto si fermò, ma non perse la sua espressione gioviale. "Bella domanda, signorina, davvero una bella domanda!" rispose. "Allora, dovete sapere che un curatore è una persona che si occupa della conservazione e della mostra di oggetti di grande valore artistico e culturale. Nel caso del nostro museo, questo significa la conservazione dei fossili, dei reperti geologici e in generale delle testimonianze della vita sul nostro pianeta quando gli uomini ancora non esistevano."

"In altre parole," intervenne una voce femminile dal timbro chiaro e deciso. "si tratta di un esperto d'arte che ha raggiunto i massimi vertici."

Il curatore e i visitatori si voltarono nella direzione della voce e videro Solidad che si avvicinava, salutando educatamente con una mano alzata. "Buongiorno, signor curatore. Salve, ragazzi. Scusate se mi intrometto, ma non ho potuto fare a meno di sentire i vostri discorsi."

"Pikachu!" Pikachu salutò a sua volta la ragazza, muovendo un braccio e tenendo le orecchie dritte.

"Ah, che sorpresa! Tu sei l'amica di Brock, giusto? Ehm... mi sembrava che ti chiamassi... Solariad...?" rispose Ash, non del tutto sicuro sul nome.

"Solidad. Il mio nome è Solidad." lo corresse gentilmente la ragazza più grande. "Complimenti per la sfida di ieri. E' stata una battaglia ben combattuta... e sinceramente, non mi aspettavo che avessi allenato così bene il tuo Pikachu."

Pikachu si mise in posa. "Pika pika!" esclamò, dandosi un po' di arie.

"Beh, sì... io e Pikachu abbiamo fatto un buon lavoro, modestamente!" rispose il ragazzino. "Certo... dobbiamo ringraziare anche il signor Flint, visto che è stato lui a darci una mano. Ha permesso a Pikachu di imparare Codacciaio."

Misty sorrise e alzò gli occhi al cielo. "Già... se non fosse stato per il signor Flint, non so per quanto tempo Ash avrebbe insistito!"

"Nido!" protestò la Nidoran-F di Ash, forse chiedendo che Misty desse un po' di credito al suo allenatore.

Solidad fece una risata a mezza bocca, ma la sua espressione si fece amareggiata. "Già, capisco... Non so come mai quell'uomo ha deciso di farsi vedere adesso, dopo tutti questi anni in cui è scomparso." rispose. "E non capisco come faccia Brock a fargliela passare liscia così facilmente..."

Solidad si rese conto che stava parlando a voce alta quando notò che Ash, Misty e i Pokemon la stavano guardando con espressione dubbiosa. Immediatamente, la ragazza scosse la testa e sorrise in maniera non troppo convincente, cercando di riportare la discussione su binari un po' più sicuri. "Ehm... lasciate perdere, fate come se non avessi detto nulla." rispose. "Allora... ehm... stavate dicendo che volevate dare un'occhiata al grazioso Museo delle Scienze di Plumbeopoli, vero? Se volete... vi posso guidare io! Conosco molto bene questo posto e le sue esposizioni!"

"Free..." rispose interessato Butterfree.

"Per noi non ci sarebbe problema. Ma forse il signor curatore voleva accompagnarci lui." rispose Ash. Il ragazzino rivolse un'occhiata all'uomo barbuto, che alzò gentilmente le spalle e gli diede una pacchetta sulla schiena.

"Tranquilli, ragazzi. Sono sicuro che vi piacerà di più fare la visita accompagnati da una graziosa signorina che da un vecchio bacucco come me!" rispose in tutta tranquillità. "Allora, signorina Solidad, li affido alla sua esperienza?"

"Ci penso io, signore! Gli farò vedere tutto ciò che di interessante c'è in questo museo!" rispose la ragazza dai capelli color pesca con un sorriso arguto. "Allora, ce ne dite, ragazzi? Volete vedere prima i fossili, o l'ala dedicata allo spazio?"

Ash e Misty non ebbero alcuna esitazione. "I fossili!" esclamarono in perfetto unisono, prima di guardarsi con espressione stupita. Solidad ci rise su, ma si percepiva ancora che il suo umore era cambiato, e adesso non era più tanto spensierata. Sperò almeno che questa visita riuscisse a distrarla dai suoi pensieri e a farla sentire un po' meno amareggiata.  

"Okay, ragazzi! Seguitemi, qui vedremo tanti di quei fossili da farvi girare la testa! Signor curatore, le auguro buon proseguimento... e buona giornata!" rispose Solidad, e con un cenno della testa guidò Ash, Misty e i Pokemon verso l'ala del museo dedicata alla paleontologia...

 

oooooooooo

 

Come c'era da aspettarsi, i due bambini erano completamente sbalorditi di fronte ai reperti che facevano bella mostra di sè nelle teche trasparenti del museo. In una bacheca posta vicino ad un'ampia finestra, Ash e Misty avevano visto due fossili dall'aspetto suggestivo, identificati dalle targhette come Helixfossile e Domofossile. Il primo ricordava molto il guscio di una grossa chiocciola, mentre il secondo aveva una forma simile ad una cupola, con due piccole fessure sulla parte superiore.

"Ecco. Queli che vedete sono i fossili di Pokemon che si ritengono ormai estinti - Omanyte e Kabuto, due Pokemon di tipo Acqua che vivevano negli oceani del nostro mondo milioni di anni fa." spiegò Solidad. Alla menzione dei Pokemon d'Acqua, Misty cominciò ad esaminare i due fossili da tutte le parti. "Detto questo... sembra che sulle Isole Cannella ci sia un laboratorio di ricerca, diretto dal famoso Dr. Blaine, che sta ultimando una tecnologia che permetterà di resuscitare Pokemon preistorici a partire dai loro fossili. Ci sono molti che pagherebbero bene per avere la possibilità di studiare un Omanyte o un Kabuto dal vivo."

"Certo, se sono dei Pokemon abbastanza carini, io farei carte false per averne uno in squadra!" esclamò Misty. "Non voglio togliere nulla alla mia Staryu e alla mia Goldeen, ma... insomma, quanti potrebbero vantarsi di avere in squadra un Pokemon preistorico?"

"Beh, se l'esperimento del Dr. Blaine funziona... non saranno in pochi ad averlo!" rispose Solidad con un sorriso divertito.

Ash aveva già sentito parlare del Dr. Blaine. Anche se non aveva la stessa fama del professor Oak, era comunque uno scienziato e un ricercatore di Pokemon che si era guadagnato il rispetto della comunità scientifica di Kanto, per quanto la sua ricerca vertesse più sull'impiego dei Pokemon durante i combattimenti che non sulle loro abitudini e la loro ecologia. E tra l'altro era anche un Capopalestra, e per giunta uno dei più ammirati della Lega di Kanto. Chissà cosa si sarebbe trovato davanti il giorno che lo avesse sfidato...

"Anche a me piacerebbe avere in squadra un Pokemon fossile..." disse Ash. "Hey, Pikachu, tu che dici? Prendiamo Omanyte o Kabuto?"

"Pika... pikachu..." rispose il Pokemon Elettro, mentre indicava un'illustrazione posta sopra la teca nella quale si trovavano i fossili. Si trattava di un'ipotetica riproduzione della vita nelle profondità marine ai tempi in cui Omanyte e Kabuto ancora esistevano... e infatti, i due Pokemon venivano mostrati nel loro ambiente: Omanyte aveva l'aspetto di una sorta di incrocio tra una seppia azzurra e una chiocciola, con un corpo invertebrato dotato di molti corti tentacoli e un paio di vivaci occhi neri, mentre Kabuto ricordava parecchio una trilobite o un limulo, piatto e con una corazza di colore marrone ambrato che ricopriva tutto il suo corpo.    

"Stai calmo, Ash! Prima di tutto dovrai trovare un Pokemon fossile, e non sono certo una cosa che puoi comprare in un negozio sotto casa." replicò Misty, cercando di frenare gli entusiasmi del ragazzino e dei suoi Pokemon. "E poi, anche se trovassi un fossile, dovresti convincere il Dr. Blaine a riportarlo in vita con la sua macchina. E sinceramente, non so se un allenatore qualsiasi ha delle possibilità..." Pronunciò l'ultima parte con un sorrisetto malizioso, puntando un indice verso Ash per prenderlo in giro.

"Nido..." Nidoran-F fece una smorfia, un po' irritata da come Misty aveva definito il suo allenatore.

"Hey! Io non sono un allenatore qualsiasi!" protestò Ash. "Io sono Ash Ketchum, e sono l'allenatore che diventerà un vero maestro di Pokemon e renderà Biancavilla famosa in tutto il mondo!"

Misty ridacchiò di nuovo. "Certo, certo... intanto pensa a guadagnare altre Medaglie, che con una sola non vai da nessuna parte!" affermò. "E ti avverto che conquistare la seconda non sarà così semplice!"  

"Davvero? E cosa te lo fa pensare? Per allora io e i miei Pokemon ci saremo allenati e saremo diventati molto più forti!" rispose Ash con sicurezza. Lui e Pikachu si guardarono negli occhi, e il Pokemon Elettro annuì e squittì il proprio nome con convinzione. "O magari lo stai dicendo perchè sai qualcosa del secondo Capopalestra che dovrò affrontare, eh?"

Misty arrossì lievemente per l'imbarazzo. Accidenti a lei e alla sua bocca larga. Meglio cercare di far finta di niente e sperare che a quel marmocchio non venissero sospetti. "Non... non ne so niente! Sto solo dicendo che se pensi che conquistare tutte e otto le Medaglie della Lega di Kanto sarà una passeggiata, ti sbagli di grosso! Già con Brock hai dovuto affidarti a qualcun altro che insegnasse al tuo Pikachu la mossa giusta per combattere Onix!" esclamò.

"Dammi tregua, sono solo all'inizio!"

"Già, un inizio che fa pena! E' stato grazie alla tua imbranataggine che la mia bici è andata distrutta!"

"Ugh... perchè avevo la sensazione che lo avresti detto?"

Mentre i due ragazzini battibeccavano come al solito, Solidad li osservava con un misto di curiosità e divertimento. L'idea che una volta, non tanto tempo fa, anche lei e Brock avessero iniziato come due marmocchi sempre in competizione tra loro le faceva tornare alla mente dei tempi un po' più spensierati. Tempi che erano finiti quando i genitori di Brock se n'erano andati di casa, lasciando a lui l'onere di badare ad una famiglia numerosa.

Era per questo che non le piaceva l'idea che adesso Flint tornasse indietro e chiedesse scusa come niente fosse. Aveva idea, quell'uomo, di quante difficoltà aveva provocato a Brock e ai suoi fratelli? Ai tempi, non gli era importato di aver costretto Brock ad abbandonare il suo sogno di diventare un bravo allevatore di Pokemon... perchè adesso faceva il pentito? Era una cosa che Solidad non sopportava.

Nel frattempo, Ash e Misty avevano smesso di litigare e avevano rivolto a Solidad la loro attenzione. L'espressione cupa che era apparsa all'improvviso sul volto dell'amica di Brock li aveva un po' messi in allarme, ed Ash per primo si avvicinò alla giovane per vedere che problema ci fosse. "Hmm... Solidad? Tutto a posto?" chiese il ragazzino.

"Ah? Ehm... certo. Sì, tutto a posto. Scusa, Ash, mi sono fermata a pensare..." rispose lei. Mise da parte i suoi pensieri, non volendo far pesare i problemi suoi e di Brock ai suoi giovani amici. "Ma... non era niente di importante, dico davvero. Beh... adesso, che ne dite se andiamo a vedere le esposizioni al piano di sopra? Ci sono tanti reperti del primo allunaggio! E anche delle foto che sono certa vi piaceranno!"

"Con piacere, Solidad!" disse Misty allegramente. "Prego, mostraci pure la strada!"

"Goldeen!" rispose Goldeen agitando le pinne.

Mentre il gruppetto si dirigeva verso le scale che portavano al piano superiore, un terzetto di individui dall'aspetto misterioso, vestiti con tanto di impermeabili, cappelli a larghe falde e occhiali da sole li stava osservando da un angolino della sala... e non appena Ash e Pikachu non furono più visibili, il più alto dei tre si avvicinò ai suoi compagni e sussurrò qualcosa.

"Avete sentito, ragazzi? Una macchina in grado di riportare in vita i fossili!" sussurrò, rivelandosi come una giovane donna dai vividi occhi rossi e dai lunghi capelli fucsia. "Se riuscissimo ad impadronirci di quella e di un po' di fossili, il capo ne sarebbe molto soddisfatto."

"Oh, bene, Jessie! Vedo che anche a te vengono delle buone idee, quando ti ci metti!" rispose con voce nasale il più basso dei tre individui... che in effetti, non era nemmeno un umano ma un Meowth! "Vale la pena di darci un'occhiata. Se il nostro capo avesse il monopolio sulla rianimazione di Pokemon fossili, vorrebbe dire un bel po' di soldi nelle casse del Team Rocket!"

"Intanto, però, ci sarebbe quel Pikachu. Dovremmo tenerlo d'occhio." continuò il terzo individuo... un ragazzo di non più di diciotto anni con i capelli azzurrini a caschetto e gli occhi verdi. "Adesso non è il momento giusto per cercare di prenderlo. Ma se seguiamo quei mocciosi e abbiamo pazienza, sono sicuro che lo prenderemo, prima o poi."

"Tutto a tempo debito, mio caro James. A tempo debito." rispose Meowth con un sorriso astuto. "Intanto seguiamo quei mocciosi. Forse potremo sentire qualche altra notizia interessante..."

"Non vedo cosa ci possa essere di interessante nelle esposizioni sullo spazio..." borbottò Jessie storcendo il naso. "Ma va bene... spero solo di non annoiarmi troppo."

Meowth alzò le spalle. "Non essere troppo frettolosa, Jessie." affermò. "Non si può mai sapere. Magari veniamo a scoprire qualcosa che ci può tornare utile."

oooooooooo

Al piano superiore, l'atmosfera era molto diversa da quella che si respirava tra i fossili e i reperti dei Pokemon preistorici. In quelle sale, il tema predominante era lo spazio. La tecnologia che permetteva i viaggi oltre l'atmosfera, la geografia della luna e i reperti che gli astronauti avevano portato dai loro viaggi. Ash, Misty e i loro Pokemon erano riuniti di fronte ad una grande teca nella quale era conservata una riproduzione di un enorme veicolo a forma di razzo - lo Shuttle, il primo mezzo con il quale l'uomo aveva lasciato l'atmosfera della Terra e aveva esplorato lo spazio.

"Ecco, ragazzi... quello che vedete è lo Shuttle. Circa trent'anni fa, è stato grazie a questo mezzo che i nostri astronauti sono riusciti a lasciare la Terra e raggiungere la Luna." stava spiegando Solidad, per poi indicare alcune delle teche più in là, dove erano conservate delle rocce grigie dalla forma irregolare. "Vedete quelle pietre? Sono dei frammenti di suolo lunare che i nostri astronauti hanno riportato indietro dalla Luna in modo che potessero essere studiate. E... hanno scoperto che è proprio dalla Luna che provengono le pietre che consentono l'evoluzione di certi Pokemon."

"Le Pietrelunari?" chiese Ash. "Quindi è per questo che vengono chiamate così..."

"Nido..." mormorò Nidoran-F. La graziosa Pokemon Veleno rivolse tutta la sua attenzione alle teche nelle quali erano contenuti i frammenti di suolo lunare, come se avessero qualche effetto ipnotico su di lei. "Nido nidoran!" esclamò, e cominciò a fare cenno ad Ash perchè le permettesse di darci un'occhiata.

"Nidoran?" chiese Ash, chinandosi verso la Pokemon azzurra per accarezzarla. "C'è qualche problema?"

Pikachu indicò la teca nella quale le Pietrelunari grezze erano custodite. "Pikachu..."

"Nidoran... o meglio, le sue forme evolute... sono tra i Pokemon che raggiungono la loro forma finale una volta esposti alle radiazioni di una Pietralunare." spiegò Solidad. "Forse la tua Nidoran ne è attratta."

"Nidoraaaan!" esclamò la Pokemon Veleno, alzando la testa verso le pietre come se emettessero un profumo a cui non riusciva a resistere. Pikachu osservò la sua compagna di squadra con espressione indecifrabile, chiedendosi come sarebbe stato evolvere, e se un giorno o l'altro sarebbe stato costretto a farlo anche lui... Se doveva essere sincero, sul momento l'idea non lo attraeva per niente. Se fosse evoluto, sarebbe cambiato qualcosa in lui... non soltanto dal punto di vista fisico? Era una possibilità che lo spaventava... e che sperava di dover evitare, in un modo o nell'altro.

"Aspettate un momento! E questo che cos'è?" chiese Misty, guardando meravigliata una grande foto posizionata vicino alla riproduzione dello Shuttle. Si trattava di una foto sfocata e certamente fatta in tutta fretta, ma si riuscivano a vedere degli elementi inequivocabili: la superficie lunare, il vuoto nero e le stelle tutt'attorno... e una figura umanoide che incombeva, misteriosa ed inquietante, una sagoma sfocata il cui sguardo gelido sembrava passare oltre la parete dell'immagine ed inquadrare lo spettatore. Era un'immagine che incuteva timore e al tempo stesso riusciva ad affascinare...

"Non mi direte che questo è... un Pokemon che vive nello spazio?" chiese Ash. "Non si vede neanche tanto bene..."

Solidad accarezzò Nidoran-F sulla testa per poi rispondere alla domanda di Ash. "Questo... è uno dei misteri che hanno accompagnato la notizia del primo allunaggio." spiegò. "Dicono... che gli astronauti, ad un certo punto, si siano trovati davanti questa creatura extraterrestre, in qualche modo adattata a vivere nel vuoto. Per quanto questo possa sembrare assurdo."

"Pi pidgey?" Il Pidgey di Ash svolazzò incuriosito attorno alla foto in bianco e nero, come se sperasse di capire quale incredibile creatura aliena si nascondesse lì dietro.

"Ma... com'è possibile?" chiese Misty sbalordita. "Voglio dire... capisco che i Pokemon abbiano delle capacità straordinarie e possano fare cose che per noi uomini sono impensabili... Ma come si fa a vivere nello spazio, dove non c'è nemmeno aria da respirare?"

Solidad sorrise e alzò le spalle. "Ne so quanto te, Misty. Come hai detto... I Pokemon sono capaci di fare l'impossibile." affermò. "E questo... ne è l'ennesima conferma."

"Pikachu..." disse Pikachu stupefatto, mentre guardava l'immagine del misterioso Pokemon spaziale seduto sulla spalla di Ash. Ora che lo vedeva meglio, l'umanoide aveva una testa ovoidale e delle lunghe braccia simili a tentacoli... ma a parte questo, non si riusciva a distinguere molto del suo aspetto.

Ash disse di sì con la testa. "Sì, penso di capire quello che stai dicendo, Pikachu... piacerebbe anche a me incontrare un Pokemon come quello... e chissà che non abbiamo fortuna, eh?" affermò. Sorrise con espressione convinta, con quell'entusiasmo che poteva dare un'idea di immaturità, e che ciò nonostante sembrava in qualche modo contagioso, al punto che Solidad non potè fare a meno di ridere tra sè anche mentre alzava gli occhi al cielo. Anche se gli avesse detto chiaro e netto che le possibilità di inccontrare un Pokemon simile erano minime, Ash avrebbe probabilmente risposto che comunque c'erano, e che lui era certo che avrebbe avuto questo privilegio. Era il tipo di ragazzo che non si faceva abbattere dagli ostacoli... effettivamente, si disse Solidad, ora che lo conosceva meglio non si stupiva che fosse riuscito a battere Brock.

"Beh, adesso... vogliamo vedere qualche altro interessante reperto?" chiese Solidad ai due bambini. "Da questa parte dovrebbero esserci altri interessanti minerali scoperti sul Monte Luna..."

 

oooooooooo

 

Il curatore del museo di Plumbeopoli era conosciuto come un tipo gioviale ed amichevole, e non era certo uno che si faceva troppi problemi... ma di fronte a quello che gli stava venendo comunicato in quel momento, anche lui aveva difficoltà a mantenere il buon umore.

"Come avete detto? Il Dr. Seymour... non ha ancora fatto rapporto?" chiese, rispondendo alla voce che parlava dall'altro lato del cellulare.

Riuscì quasi a sentire il suo interlocutore che scuoteva la testa. "Purtroppo no, signor curatore." rispose la voce dall'altro lato della conversazione. "Abbiamo cercato di contattarlo, ma sa com'è il Monte Luna... ci sono dei campi di energia sconosciuta che interferiscono con le comunicazioni. E, cosa più preoccupante, abbiamo visto dei loschi individui vestiti di nero nei dintorni del Monte Luna. Portavano con sè dei macchinari non identificati... e temiamo che si tratti del famigerato Team Rocket."

"Il Team Rocket, eh?" chiese retoricamente il curatore. Sì, quel nome era ben noto nell'ambiente degli allenatori di Pokemon. Era già da un po' di tempo che l'attività di quel gruppo criminale si era intensificata. La Lega Pokemon di Kanto faceva del suo meglio per cercare di controllarli, ed era anche riuscita a stroncare alcune loro losche attività... ma il capo dell'organizzazione, tale Giovanni, era un malfattore abile ed astuto. Sapeva bene come infilarsi tra le maglie della legge e  come tenere nascosti i suoi progetti, finchè non era ormai troppo tardi per fermarli. E fino a quel momento, nessuno di loro era riuscito ad arrestarlo.

"Pensate quindi che il dottor Seymour sia stato catturato dal Team Rocket, o si stia nascondendo da loro?" chiese il curatore. La voce dall'altro lato della chiamata replicò qualcosa, e l'uomo fece qualche cenno affermativo con la testa, comprendendo quello che stavano dicendo. "Sì... sì, certo... d'accordo... sì, posso immaginare che sia proprio quello l'obiettivo del Team Rocket. Farò in modo che non possano raggiungerlo, non vi preoccupate. Grazie... grazie per l'informazione. E... per favore, continuate le ricerche e fate quello che potete per mettervi in contatto con Seymour. Certo... sì, capisco. Grazie, fate il possibile... A presto..."

La chiamata si interruppe, e il curatore sospirò e appoggiò il cellulare sulla sua scrivania, ripensando alla situazione in cui si trovavano. Se avesse saputo che il Monte Luna sarebbe diventato un posto così pericoloso, certo non avrebbe mandato Seymour da quelle parti... ma adesso era inutile recriminare. Per il momento, quello che poteva fare era sperare che Seymour se la cavasse bene. Era uno dei suoi migliori collaboratori, ma con un'organizzazione pericolosa come il Team Rocket nei paraggi, non si poteva mai sapere...

Gettò un'occhiata ad una finestra vicino alla sua scrivania. Attraverso il vetro, si vedeva una sorta di laboratorio in cui alcuni individui in camice bianco, ovviamente personale del museo, stavano facendo delle osservazioni e delle misurazioni su un oggetto dall'aspetto peculiare posto sopra una sorta di pedana ad alta tecnologia - una sorta di pietra ambrata di forma irregolare, grande come il pugno di un uomo, al cui interno si riusciva ad intravedere qualcosa che poteva assomigliare ad un grosso insetto...

"Grazie alla tecnologia, abbiamo fatto passi da gigante, sia come specie che come  allenatori." disse tra sè. "Ma siamo anche responsabili affinchè questa tecnologia venga usata nella maniera giusta..."

oooooooooo

"Aaaah! Devo ammettere che non mi aspettavo che un museo potesse essere così divertente! E' stata una gran bella giornata! Grazie per averci accompagnato, Solidad!" disse Ash, una volta che Solidad ebbe riaccompagnato lui, Misty e i loro Pokemon al Center di Plumbeopoli.

"Di niente, è stato un piacere!" rispose la ragazza più grande con un sorriso accomodante. "Immagino che adesso vi riposerete un po'... e poi proseguirete verso Celestopoli, dove si trova la Palestra più vicina, giusto?"

Misty provò un brivido di irritazione nel sentir nominare Celestopoli e, soprattutto, la sua Palestra, ma non lo diede a vedere e rispose a Solidad con fare tranquillo. "Sì... certo! Immagino che prenderemo la strada che passa attraverso il Monte Luna. Dicono che sia un luogo molto suggestivo, e che vi si trovino dei Pokemon che in altre zone di Kanto non ci sono."

"E io cercherò di catturarne qualcuno." rispose Ash, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Cosa che in effetti era, almeno per lui. "Sono sicuro che sarà un'esperienza indimenticabile!"

"Ah, su questo puoi stare sicuro, mio giovane amico!" rispose una voce giovanile chiara e sicura di sè, che Ash riconobbe subito. Lui e Pikachu rimasero un po' stupiti nel vedere Brock che si avvicinava a loro tenendo una mano alzata e mostrando loro un sorriso gioviale. "Salve! Speravo giusto di incontrarvi, ragazzi! Ciao, Solidad!"

"Ciao, Brock..." disse la ragazza dai capelli rosati, guardando il suo amico con espressione dubbiosa. "Come mai da queste parti? Pensavo fossi alla Palestra..."

Brock disse gentilmente di sì con la testa. "Ci sono stato fino a poco fa. Dovevo essere sicuro di aver preso tutto per il viaggio." affermò. "Eh sì... da domani, comincerò il mio viaggio per diventare un allevatore di Pokemon. E' sempre stato il sogno della mia vita... e ora che papà è tornato a casa e ha promesso di occuparsi lui anche della famiglia, ho la possibilità di raggiungerlo."

"Free!" esclamò contento il Butterfree di Ash.

"E' una notizia fantastica, Brock!" fu la reazione del giovane allenatore in erba. "Sono contento per te! Spero che ce la farai!"

"Grazie, Ash. E a questo proposito vorrei chiederti... non sarebbe un problema per voi, vero, se mi unissi al vostro gruppo?" chiese il ragazzo più grande rivolto ad Ash e Misty. "In fondo, è stato grazie a voi che ho avuto questa possibilità, e viaggiare assieme a qualcun altro è sicuramente meglio che da soli. Che ne dite? Vi va l'idea?"

Solidad sbattè gli occhi e sservò il suo amico con espressione indecifrabile. Era contenta per lui, e in parte era anche preparata all'idea che un giorno Brock sarebbe andato via da Plumbeopoli per inseguire le sue aspirazioni. Era solo che non pensava sarebbe accaduto tanto presto, e che l'idea che Brock se ne andasse così rapidamente e senza porsi eccessivi problemi riguardo a suo padre la lasciava a dir poco spiazzata. Ovviamente, Ash, Misty e i loro Pokemon non sembravano avere così tanti ripensamenti...

"E me lo chiedi, Brock?" esclamò entusiasta il ragazzino. "Certo che ci va l'idea! Viaggiare assieme sarà davvero divertente!"

"Basto io, se è per quello, a tenere sotto controllo questo moccioso esuberante!" scherzò Misty. "Ma... non dirò certo di no ad un compagno di viaggio! Quindi... benvenuto a bordo, Brock!"

"Pika pika!" esclamò Pikachu. La Staryu di Misty volteggiò su sè stessa come se stesse facendo una danza di vittoria e fece illuminare il suo nucleo in modo da esprimere la sua gioia per il nuovo compagno di viaggio.

"Grazie, ragazzi! Credo proprio che sarà un vero piacere!" affermò Brock. Poi, facendosi più serio, si rivolse alla sua amica d'infanzia. "A proposito, Solidad..."

Solidad non potè che annuire in segno di approvazione. "Non sarò certo io a cercare di impedirtelo, Brock. So bene che diventare un allevatore di Pokemon è sempre stato il tuo sogno, e potrai realizzarlo solo viaggiando e imparando sempre di più sui Pokemon di tutto il mondo." affermò. Tra sè, sperava che Brock non notasse che in realtà pronunciare quelle parole le costava abbastanza, in particolare dati i suoi sentimenti contrastanti nei confronti di Flint... ma Brock era troppo attento per non accorgersene, e decise che probabilmente era il caso di dare qualche spiegazione alla sua amica.

"Solidad... sei sicura che vada tutto bene?" chiese il ragazzo.

La giovane sospirò. Inutile cercare di nascondere la verità a Brock, soprattutto quando lui ti conosceva da un bel po' di tempo. "Ecco... per certi versi sì, Brock. Almeno, per quanto mi riguarda, va tutto bene." rispose. "E sono contenta che tu possa finalmente viaggiare per realizzare i tuoi sogni. Ma... ecco... sinceramente, sono un po' contrariata... per come si è comportato tuo padre."

"Mio padre...?" rispose Brock facendosi serio. Ash, Pikachu e Misty decisero che fosse meglio mettersi da parte e non intromettersi. Era una faccenda molto personale tra quei due...

Solidad esitò un attimo prima di continuare. "Se devo essere sincera, Brock, non capisco come tu abbia fatto a perdonarlo così facilmente. Io non ne sarei capace. E tua mamma è ancor là da qualche parte, a fare qualche sciocchezza e a non prendersi cura della sua famiglia. Sono sbalordita del fatto che tu non provi rancore."    

Brock annuì lentamente, ma poi fece un sorriso gentile. "Non è proprio esatto... come ho detto, anch'io ho provato rabbia per il fatto che papà e mamma se ne sono andati così, lasciando a me la responsabilità della famiglia e della Palestra. Però... insomma, mi conosci, Solidad. Io non sono il tipo di persona che serba rancore. E poi, papà è tornato, e ha deciso di mettersi a lavorare seriamente, e occuparsi della sua famiglia. Quindi, in tutta onestà, non vedo perchè dovrei prendermela."

"E se tua mamma dovesse tornare un giorno e dire di aver messo la testa a posto?" chiese Solidad. "Saresti disposto a perdonare anche lei?"

Brock non ebbe esitazioni. "Ovviamente." rispose con un cenno del capo. "Mi conosci, Solidad. Io penso che macerarsi nella propria rabbia, anche se si hanno delle buone ragioni, non porti a niente, solo a star male. Penso che sia meglio cercare di fare qualcosa di costruttivo con questi sentimenti."

La ragazza sospirò e guardò verso il marciapiede, ripensando alle parole di Brock. Non poteva dire di esserne convinta al cento per cento... tuttavia, se Brock era davvero convinto di quello che diceva, Solidad immaginava che non spettasse a lei decidere come lui si sarebbe dovuto sentire in proposito. In fondo, riflettè la ragazza, il suo amico era sempre stato così.

"E va bene, Brock... Come preferisci tu. Fai quello che ritieni più giusto." rispose infine Solidad, prima di alzare lo sguardo e rivolgere un sorriso al suo amico. "E sappi che farò il tifo per te. Mi raccomando, diventa il miglior allevatore di Pokemon che si sia mai visto!"

"Puoi scommetterci!" ripetè Brock, prima che i due giovani si dessero il cinque.

Ash, Misty e i loro Pokemon avevano guardato la scena da distanza di cortesia, soddisfatti che Brock e la sua amica fossero giunti ad un'intesa. "Certo, anche Brock ha un sogno molto bello! Credo proprio che sarà divertente viaggiare con lui!" affermò il ragazzo. "Che ne dite, Pikachu, ragazzi? Immagino che anche a voi farà piacere!"

"Pikachu!" rispose Pikachu, mentre dietro di lui il resto dei Pokemon dava segni di assenso. E per questa volta, anche Misty poteva dire tranquillamente di essere d'accordo con lui...    

ooooooooo

 

CONTINUA...

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Justice Gundam