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Autore: RoriStark    08/07/2022    2 recensioni
La Hellsing e la divisione Iscariota non sono mai andati d'accordo, ma per forze superiori e motivi politici e militari, hanno dovuto fare uno scambio, una sorta di erasmus, dove la vampira Victoria, e' stata mandata a lavorare con la XIII divisione e la giovane Sunny dovra' andare in missione con il famoso e mortale vampiro Alucard.
Genere: Fluff, Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Sunny fece un passo avanti, poi corse, corse più che poteva, verso il vampiro che ora la osservava con il collo inclinato indietro,sembrava stremato, spiazzato,spaventato. Senza l'aiuto delle ombre, sentiva il sangue farsi denso come melassa, il corpo appesantito, un macigno nel petto mentre arrancava tra i corpi dei caduti, prestando teste, sollevandosi più in alto che poteva, su quella scala umana. Raggiunse Alucard col fiato corto, le gambe tremavano quando si aggrappò a lui. Il vampiro le sorrise tendendo le mani verso di lei che prontamente afferrò, disperata, lo trattenne aggrappandosi alla stoffa della giacca sugli avambracci più che poteva. Lo tirò a s'è posando la fronte su quella di lui, riprese fiato, ogni respiro era una tortura, come lo era ogni istante di quel fottuto giorno. 

 

"Cucciolo mio.. "

 

Sussurrò con la voce che tremava, stanca. Il vampiro la tirò a s'è, il suo sguardo era gentile e sorrideva come mai aveva fatto prima,in modo quasi umano, che fece sciogliere il cuore della ragazza. Lei invece era a pezzi, sentiva tutti i dolori che il  sangue di Alucard aveva camuffato, la stanchezza le pesava sopra come una lastra di marmo, fredda, crudele. Le ricordò che in quel momento, non poteva più far nulla per lui, era giunta alla fine, era… la fine?  Sentiva uno strano odore in quel sangue, un' odore familiare, simile… Al suo? 

 

"Shrodinger??… no… no!"

 

Lo aveva preso, aveva assorbito quel ragazzino ed ora, era entrato tra le tante anime, il caos, regnava nel corpo di Alucard che lentamente, sembrava stesse per assopirsi. Gli occhi che aveva addosso e nelle ombre si chiusero uno ad uno, Sunny si sentì sprofondare, aggrappata a lui, lo scosse costringendolo a guardarla. Assorbire un Cheshire con tutte quelle vite significava una sola cosa, in termini di computer:glitch. Sarebbe esistito e non lo sarebbe stato, per le vite infinite che aveva preso con sè, per ogni anima che aveva in corpo, sarebbe stato letteralmente annullato, ovunque e da nessuna parte. Sunny scosse il capo, era sconvolta, gli occhi sbarrati. Tentò di scuotere il vampiro, riuscì a muoverlo appena tirandolo per la giacca, nel suo sangue, quello di Alucard stava come evaporando

 

"Resta sveglio! Combatti questa cosa! Combattila!! Resta con me, amore mio resta con me, ti prego…guardami…Alucard!!"

Alucard  abbassò gli occhi e la tirò a sè, posando la fronte sulla sua mentre l'alba si accendeva ed illuminava il cielo di rosso e oro, il sole che sorgeva alle spalle di lei, il suo piccolo sole, davanti a lui. Le carezzò il viso stanco, pieno di ferite, era pallida, allo stremo delle forze, ma forse, forse così sarebbe stata davvero salva, forse quel fottuto maggiordomo aveva ragione. Era salva ma a quale prezzo? Tutta quella tristezza, il vuoto che  si sarebbe portato  dietro. La guardò come mai aveva guardato altre donne prima, era la sua lama, la sua ombra, la sua contessa. Era Caos e ordine, luce e tenebra, era l'unica, che stava piangendo per lui, l'unica, che ancora lo vedeva come un' essere vivente e non un' oggetto da usare o un bersaglio su cui sparare. Era l'unica e lo sarebbe rimasta per sempre.  

 

"Ecco un sole…davanti al quale morirei volentieri"

 

Sunny spalancò gli occhi azzurri come cieli arsi dai soli, colmi di lacrime, le ciglia imperlate da quelle gocce come steli di erba con la rugiada, tremava come un pulcino sotto la pioggia, aggrappata a lui con disperazione

 

"No…non dirlo, non così, non ora.. "

 

"Ti amo, Sunny e basta… "

 

La ragazza si scosse in un singhiozzo che le tolse il respiro, si coprì il volto con una mano trattenendo un moto di dolore che le aveva artiglio l'anima. La consapevolezza si fece largo nel petto con denti ed artigli.  Tornò a guardarlo in volto, una mano sulla guancia fredda di lui, scosse il capo, le lacrime le scivolavano in gola

 

"Ti amo…Alucard..ti amo davvero.. "

 

Ora che quel sangue si stava seccando, proprio quando quello che la legava a lui sarebbe dovuto scomparire, ora si aggrappò ancora con più forza al suo cuore, attanagliandolo, torturandolo all'idea che lo stava perdendo per sempre. Lo tirò a s'è baciandolo con disperazione, sentendo il suo corpo svanire sotto alle sue dita. Le lacrime cadevano a terra come pioggia, le preghiere di lei erano sussurri portati via dal vento,ma che nessun Dio accolse tra le dita. Parole, suppliche, che solleticavano le sue labbra,che lo supplicavano di restare ancora e ancora, finché la voce di lei non si increspò a tal punto dall'essere incomprensibile. La sua testardaggine che si aggrappava a lui, disperata

 

Ti prego

 

Amore mio

 

Non lasciarmi

 

Resta qui

 

"Ti ritroverò, ti riporterò da me e non ti lascerò più andare…tu sei amato, tanto amato Alucard e sei… non sei un mostro, sei il mio cucciolo.. Il mio conte…"

 

"Puoi cantare, per me? Angelo mio? "

 

A Sunny faceva male la gola per il pianto, ma non le importava. Non sapeva cosa dire, ma non importava. Chiuse gli occhi, doveva essere forte, per lui, doveva cantare, per lui. 

 

Prese un respiro

 

"La..la la….Gales of song, guide me through the storm

On the wings of a small, simple melody

Words take flight and soar, they carry me

A world we’ll see

Looking for a farewell, I pull the threads

A life without you I cannot accept

I can’t tell that lie, I can’t let go"

 

Alucard sorrise lasciandosi andare in un sospiro, la sua esistenza, che fino ad allora aveva avuto senso solo nel sangue, ora, sembrò per un'attimo avere avuto uno scopo. Lei lo amava, come Alucard, come Conte, come mostro e nessuno, aveva mai accettato quello che era. Peccato, davvero un peccato, pensò, dover lasciare tutto quello che ora, aveva imparato ad amare. Le asciugo una lacrima con la punta della lingua, la bevve, poi con un'altro bacio, assaggiare il sangue che scendeva dalle labbra di lei, almeno per una volta, avrebbe provato quel sapore proibito. Diavolo, era dolcissimo, pieno di gioia, luce, ombra, paure e tanto, tanto amore che portava il suo nome. 

 

".... Grazie, Sunny..Con tutto il cuore, grazie.."

 

Lui era freddo, era sempre più freddo e per la prima volta, riusciva a capire quanto vivo fosse stato quel vampiro tra le sue braccia fino a quel momento. Continuava a ripetersi che era morto, solo per convincere se stessa che non fosse in grado di provare emozioni, mentre invece, con la sola voce le scuoteva l'anima,col suo tocco le faceva venire le farfalle allo stomaco. Sentiva il suo cuore straziato ,che gridava aiuto e lei lo aveva stretto, sperando di salvarlo dall'odio che lo perseguitava. Ma ora aveva fallito, lui stava morendo e lei era totalmente inerme davanti a quello scenario devastante. Sunny si trovò a stringere il vuoto, il corpo del vampiro scomparve, a terra, su un piccolo sasso, il simbolo che aveva sul suo guanto dipinto col sangue. La ragazza, sconvolta, si lasciò cadere sopra alla massa di cadaveri a terra, gli occhi sbarrati a guardare le mani tremanti,che ora stringevano solo un fiocco rosso.Ci fu un lungo silenzio, gli occhi di lei fissi su quel nastro. Anche il resto del corpo prese a tremare come una foglia, dalle labbra uscivano dei gridolini confusi, la consapevolezza le diede un pugno selvaggio nello stomaco. Poi arrivò un grido, che le spaccò i polmoni, la gola e le fece vibrare la testa, che la fece gridare con tutte le forze che le restavano in quell'ultimo, disperato addio. Si piegò su se stessa stringendo il pezzo di stoffa fino a ferirsi i palmi, facendoli sanguinare.Attirò l'attenzione di tutti, compresa Integra che gridò a sua volta il nome di Alucard, anche lei col groppone in gola, il suo fedele servo, il suo amico, era svanito e lei non era riuscita ad impedirlo. Seras cadde in ginocchio, aveva assistito alla scena,era sconvolta, nascose il volto tra le mani. Walter la osservò mentre le grida della ragazza gli perforavano i polmoni,sentiva un peso sullo stomaco come denti ingoiati. Ricordò le parole di Alucard,quando stavano combattendo,cosa avrebbe provato lei se lo avesse ucciso? Eccola davanti a lui la risposta,era straziante, vederla in quello stato, era tutta colpa sua?. Per Sunny, quel purgatorio sembrò non avere mai fine, pareva che quel momento fosse diventato un loop di chaos e dolore, nonostante fosse arrivata l'alba, l'incubo non se ne andava, anzi, si faceva sempre più scuro e denso. Quando la sua voce divenne rauca, quando fu costretta a fermarsi a prendere fiato, chiuse gli occhi, rimase in silenzio mentre si legava i capelli col nastro rosso, un fiocco in testa, guardò il cielo ed imprecó oscenamente maledicendo chiunque glie lo avesse portato via e promettendo loro in silenzio, che se o sarebbe ripreso ed avrebbe preso la loro testa.

 

Ma l'incubo

Non la ascoltò

E decise di proseguire

 

Arrivò uno sparo, poi un'altro, poi un'esplosione. Davanti a lei vide un dirigibile scendere a terra impattando rumorosamente con il suolo. Ai piedi della montagna di cadaveri, Walter era a terra, colpito al petto da proiettili anti vampiro provenienti da un fucile da precisione ancora fumante  che sbucava da dietro alcune macerie

 

"No… "

 

La ragazza scivolò fino a terra,piú veloce che poteva. Di nuovo, facendo ricorso ad ogni goccia di sangue che aveva in corpo, ogni briciolo di forza che aveva, riprese a correre e a pregare, no, non anche lui, basta, basta vi prego. Passando accanto alle macerie, vide la figura di Heinkel puntargli addosso il fucile,prendere la mira borbottando "lo ammazzo quel maggiordomo di merda" mentre lui.. 

 

La invitava

 

A

 

Sparare? 

 

La ragazza scattò come meglio poteva, approfittando della sua distrazione. Con un grido disperato, balzò sulla donna con la faccia bendata, le diede un calcio selvaggio nello sterno costringendola a voltarsi rotolando, poi un'altro calcio ruppe delle costole, Sunny non diceva nulla, gridava e basta in una furia cieca, colpiva e colpiva ancora. Prendeva di mira lo stomaco, le viscere, le costole con calci selvaggi carichi di tutto l'odio che le stava oscurando l'anima in una morsa letale. Non soddisfatta,si chinò e la prese a pugni in faccia, la donna gridava e a lei piaceva, cazzo, quanto se lo meritava. Mise le dita nei fori che le perforavano le guance, premendo a fondo, Heinkel gridó fino a strapparsi le corde vocali

 

"voglio che resti in vita, e stanotte a casa, se ci tornerai,sogna, sogna me con in mano le loro teste, sogna me, che presto tornerò a prendere la tua, ma non qui, non oggi…tu oggi,avrai paura…"

 

Heinkel riuscì solo a vedere la ragazza espettorare sulla sua faccia una palla di sangue mista a catarro, la vide alzarsi, calciando via la sua arma, le imprecò contro,sfinita e ferita, poi perse i sensi. 

 

"Fanculo,puttana di Giuda"

 

La ragazza non perse altro tempo e corse da Walter, all’improvviso senti’ come uno spillo pungerle la nuca, la voce ringhio’ nella sua testa facendola bloccare

 

“uccidilo…poi ammazzati da sola”

 

ringhio’ colma di rabbia. Sunny abbasso’ lo sguardo, si avvicino’ a Walter ,ferito, ansimante che la guardava ma non riusciva a riconoscerla, la voce del maggiordomo era lontana, la chiamava, ma lei non riusciva a muoversi da dentro la sua testa

 

“no,no, fermati!!”

 

“uccidilo”

 

si chino’ per prendere la lama, si avvicino’ ancora di più’, incombendo sul vampiro allo stremo delle forze. Sunny era legata, non riusciva ad uscire dalla sua stessa testa, guardava tutto come se fosse stata una spettatrice, ma doveva fermarsi,doveva fare qualcosa. 


"uccidilo"

La ragazza si mosse, cosi’ come Sunny prese a frugare nella sua testa disperata, frugava alla ricerca di ricordi, alla ricerca di quella maniglia che l’avrebbe fatta uscire, che le avrebbe permesso di fermare se stessa dall’uccidere Walter. Cerco’ foto, ricordi,qualunque cosa, per salvarlo. 


Polonia, cinquant'anni prima

 

“dai,Walter! Mi fai il solletico!”

 

"Ma sono morbidissime, non puoi chiedermi di smettere"

 

Walter le stava carezzando le orecchie da gatto, a quel tempo aveva i capelli corti, era ancora poco più’ di un ragazzino, sebbene tra le labbra, portava gia’ una sigaretta accesa. 

 

"Voglio provare una cosa.."

 

Ridacchio’ dandole poi un pizzicotto sulla guancia, poi sull’altra, infine sul naso. Luna sembro’ obiettare mentre le gote e la punta del naso le si tingevano di rosso, ma anche se le sue parole sembravano voler fermare il ragazzino dal giocare con lei, in realta’ stava sorridendo ed aveva le farfalle allo stomaco. Era poco più’ grande del ragazzo che le sedeva accanto

 

"Visto? Sei arrostita! Sei arrossita per me! "

 

“smettila,dai!scemo! ”

 

Luna scosto’ la mano di Walter ridendo, mentre cercava di sistemarsi i capelli in due code basse.

 

Dove erano? non lo ricordava, ma era bello stare li’, era come un salottino, una suite d’albergo, probabilmente erano in missione ed Alucard era a dormire nella sua bara, erano rimasti solo loro due, sul divanetto della camera a guardare la TV, era una TV vecchissima che dava film in bianco e nero, la ragazza era appoggiata a lui dopo che lui aveva smesso di stuzzicarla, la schiena contro il fianco del ragazzo, gli occhi puntati alla tv, la sua mente altrove

 

“Walter…secondo te…ce la faremo, a vincere, intendo”

 

“certo, che domande fai? scema”

 

lei si strinse nelle spalle guardando altrove, una sensazione terribile nel suo sangue, che vibrava,tremolava come l’ombra ai suoi piedi, il cuore che batteva contro il petto fino a farsi strada in gola

 

“ho paura di morire…Walter, ho paura che tu muoia…l’altro giorno con quel mannaro, eri, eri pieno di sangue, se non fosse intervenuto Alucard..tu…”

 

Walter si scosse scrollando la sigaretta, la tenne tra le dita spostando lo sguardo sulla ragazza al suo fianco, serro’ i denti. Erano entrambi umani, era vero, sarebbe morto? non lo sapeva, certo, essere aiutato da quel vampiro era stato un colpo basso al suo orgoglio, quella vita, se la voleva prendere lui, aveva ucciso gli sgherri del maggiore ma erano solo stupide formiche in confronto  al mannaro e al Dottore.

 

“avrei fatto il culo al bastardo”

 

Sunny sospiro’ mosse le orecchie guardando una scena d’amore in TV, una donna bellissima, vestita come una principessa in mezzo all’acqua di una fontana, stretta tra le braccia dell’uomo che amava,lei avrebbe mai vissuto una cosa del genere? O forse, sarebbe morta prima?

 

“mi avete salvata….ma il maggiore ha detto, che sono sempre stata un’esca per voi,sono veleno per Alucard e quelle voci mi…mi fanno fare cose”

 

“tu non hai colpe,risolveremo tutto, non temere”

 

“ma io…”

 

“niente ma, ti sei ribellata, e’ questo che conta, sei una nostra compagna, nostra amica e starai sempre con noi…per sempre, ok? ammazzeremo quei bastardi e poi tu diventerai una bellissima donna, io diventero’ alto il doppio di te e, beh, ti prendero’ in braccio e ti portero’ ovunque vorrai…sarai la mia ragazza e nessuno osera’ più’ farti del male, ok?”

 

Sunny sobbalzo’ guardando il ragazzo negli occhi, rossa in volto ed un’ espressione allibita, ma diavolo, quel ragazzo non si mosse di una virgola, guardandola più’ serio che mai, i suoi occhi in tempesta si riempirono come di lampi blu elettrico. Poi pero’ venne scossa da un pensiero, torno’ a guardare altrove,sussultando, le orecchie tremavano, basse

 

“e se io, se io ti facessi del male? Walter?”

 

Walter tornò a carezzarle le orecchie, sfregando piano per darle una sensazione di conforto. Le sorrise dolcemente, era così bella, la sua Dama delle lame, la sua piccola Luna

 

“scema, non mi farai mai del male…non e’ da te,sei più’ forte della puttana che vive nella tua testa rent free, e quando ammazzeremo quella fregna, tu sarai libera..”

 

“Walter….”

 

Il maggiordomo ridacchio portando la sigaretta tra le dita per scrollarla

 

“scommetto che gia’ hai una cotta per me, raggio di luna…”

 

“scemo!!!”



poi la voce torno' a gridare

uccidilo!!

 

“no!! no!! no!!!”

 

Sunny si inginocchio’,di nuovo padrona del suo corpo, getto’ le lame da un lato tornando sul corpo di Walter, era appoggiato contro un pezzo di muro caduto da chissa’ quale palazzo. Aveva l’aspetto del ragazzo seduto su quella poltrona nei suoi ricordi, ma ora era coperto di sangue, che gli bagnava le labbra e il naso, una scia scarlatta gli scendeva dalla fronte fino alla gola, eppure, le stava sorridendo come se nulla fosse. Sunny cadde in ginocchio al suo fianco, afferrandolo per la giacca impregnata di sangue


"Che cosa stavi…facendo, Walter!! "

 

"É stata tutta colpa mia..non…merito di"

 

Uno schiaffo impattò sul suo volto all'improvviso, lasciandolo sbigottito, vide cieli tersi abbagliare in un'ondata di furore misto a rabbia e dolore, un chaos di emozioni che ancora ardeva forte, perché c'era ancora tanto per cui combattere e piangere, fermarsi, morire, non sarebbe stato quello che Alucard avrebbe voluto. Alucard non c'era più, il suo cuore aveva una voragine che non appena passata l'adrenalina, le avrebbe portato il conto, ma prima, doveva fare quello che andava fatto. 

 

"Scemo! Scemo! Scemo!!! Io non voglio perdere anche te, sei tutto ciò che mi resta, sei tutto ciò che proteggerò, tu non osare morire,mi hai sentita?? Amore… guardami, guardami…ti amo, sei il mio cuore, se perdo te perdo tutto, chiudo baracca e burattini e mi taglio la gola,non la voglio una vita senza di voi…senza di te..cosa cazzo…pensavi di fare lasciandoti ammazzare da quella viscida figlia di Giuda??."

 

Gli prese il volto tra le mani, per guardarlo negli occhi grigi come i cieli di Londra. Non poteva perdere anche lui, doveva salvarlo, doveva fare qualcosa. Lui era un vampiro, stava morendo perché non era in grado di rigenerarsi, era un vampiro ma era incompleto. Mancava qualcosa, che aveva Alucard ma non aveva lui, che aveva un vero vampiro. Sunny sussultò quando l'idea la assalì di scatto, a carezzò I capelli del vampiro, che intanto sembrava aver di nuovo l'aspetto di un Walter più giovane, il Walter che aveva visto nei suoi ricordi, in quei sogni e in quegli incubi. Ma era sempre, il suo Walter. Sorrise appena tirandolo a s'è, si lasciò andare in una risatina disperata che lascio’ spiazzato il maggiordomo

 

"So come salvarti…lo so.. "

 

Sussurrò stanca mentre si sfiorava il collo con la punta delle dita. 

 

"Mordimi, Walter C Dornez, Mordini e diventa un vampiro completo, la mia anima nella tua e la tua nella mia… sono vergine, posso farcela, possiamo farcela,insieme! Non hai preso altre vite, se sono quello che dire che io sia, sarai come Alucard, forse anche più forte.."

 

"Sunny"

 

"La mia non é una domanda, se tu te lo stia chiedendo.. Ho perso Alucard, non perderò anche te"

 

La ragazza gli posò una mano sulla nuca, lo tirò a s'è mentre si spostava una treccia dal collo, lasciando la pelle libera. Si fece un taglietto con l'unghia, come per invitarlo a banchettare. Walter sentiva i denti farsi appuntiti, il profumo del suo sangue gli entro’ nei polmoni dandogli sollievo dal dolore.  La fame che gli capovolse lo stomaco, si avvicinò al suo collo , snudando le zanne, le mani che tremavano come il resto del corpo coperto di ferite. 

 

Alucard non l'avrebbe mai trasformata

 

Ma lui non era Alucard

 

Lui la voleva con s'è per sempre e forse, c'è l'avrebbe fatta davvero


Una figura vestita di bianco Saettò verso di loro, la afferrò di peso strappandola dalle braccia di Walter. Fu un istante, in cui le mani di lei lasciarono quelle di Walter, le sue grida echeggiarono sul campo di battaglia. Continuava a protendersi verso di lui, mentre lo guardava alzarsi per un’istante prima di accasciarsi per il dolore.  Impotente, lo guardava farsi lontano, sempre più lontano e la sua mano, non riusciva a raggiungerlo. Era la fine? Era così che era stata disegnata per lei, la fine di ogni cosa? L'inferno in terra?  Gridava con tutto il fiato che non avrebbe mai pensato di avere, trascinata da quella figura vestita di bianco, esile quanto lei, una.. Ragazza?? 

 

"Walter!!!!Walter!! "

 

Ma lei non la sentiva, mentre veniva portata nel dirigibile, mentre tutto andava a fuoco, era quella, davvero la fine? Stava facendo freddo, tutto diventava buio. Sentiva un dolore addosso che non credeva di poter sopportare,

rabbia immensa
                          tristezza e infine
 il buio.  

 
  
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