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Autore: verox    08/09/2009    13 recensioni
Un nuovo trio, una nuova storia.
-Nathan non era cattivo; o almeno non credeva di esserlo.
“Ehi, bell’addormentato, non puoi occupare tutto lo scompartimento da solo” lo richiamò una voce fredda e sarcastica.
Nathan si voltò.
Due ragazzini stavano in piedi davanti alla porta dello scompartimento...-
leggete, leggete...
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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RICOMINCIAMO DA CAPO.

IL PRIMO SETTEMBRE, DICIANNOVE ANNI DOPO.

Nathan se ne stava tranquillamente seduto sul sedile in velluto, con la testa appoggiata al finestrino di uno scompartimento del treno che lo avrebbe portato alla sua nuova scuola.
Vestito con un semplice paio di jeans e una felpa rossa, si passò una mano tra i neri capelli disordinati e sospirò rumorosamente.
Era il primo settembre, il primo giorno del suo primo anno ad Hogwarts.
Dopo averlo accompagnato in orario al binario 9 e ¾ della stazione di King’s Cross a Londra, suo padre se n’era andato di fretta salutandolo con una fredda pacca sulla spalla.
Non aveva detto le solite cose che tutti i genitori dicono ad un figlio che parte, non l’aveva abbracciato, non gli aveva dato alcun consiglio.
Era così da quando sua madre era morta.
Anche se non aveva pianto quella mattina di novembre, al funerale di sua madre, Nathan non pensava di meritarsi tutto quell’astio da parte dell’unico genitore che gli rimaneva. Nathan non era cattivo, o almeno non credeva di esserlo.
Quando aveva sette anni, il cancro aveva cominciato a portasi via sua madre un po’ alla volta, lentamente; l’aveva vista invecchiare di vent’anni nell’arco di due Natali, l’aveva vista perdere i capelli, vomitare ripetutamente, tossire all’infinito, dimagrire ed ingrassare a velocità allucinanti; ma non l’aveva mai vista piangere.
Se n’era andata nel novembre del suo nono compleanno.
Nathan non aveva pianto.
Non voleva deluderla, tutto qui.
Lei non aveva mai versato una sola lacrima di fronte a lui per tutto il tempo della malattia, solamente per non farlo preoccupare o per non renderlo triste.
Quindi non aveva pianto.
Questo suo padre non l’aveva mai capito, o forse non l’aveva voluto capire.
Ma Nathan non era cattivo; o almeno non credeva di esserlo.
“Ehi, bell’addormentato, non puoi occupare tutto lo scompartimento da solo” lo richiamò una voce fredda e sarcastica.
Nathan si voltò.
Due ragazzini stavano in piedi davanti alla porta dello scompartimento.
Uno era biondo, magro e dagli occhi di un incredibile color ghiaccio, se ne stava mollemente appoggiato alla porta scorrevole dello scompartimento per tenerla aperta e con una mano reggeva un pesante baule verde scuro; l’altro, un po’ più alto, dai capelli castani e gli occhi verdi, teneva il suo bagaglio con entrambe le mani e cercava di scavalcare le borse di Nathan, sparse sul pavimento.
“Vuoi spostare i tuoi bagagli si o no?” gli richiese la voce fredda, appartenente al bambino biondo che, spazientito, estrasse dalla tasca dei jeans una bacchetta nuova di zecca e la puntò contro il grosso baule e lo zaino blu “Wingardium leviosa”
Nathan guardò smarrito i suoi bagagli che prendevano i volo e andavano a depositarsi leggeri sulla reticella appesa sopra ai sedili.
“Figlio di babbani” commentò aspramente il ragazzino moro scaraventando la sua valigia accanto a quella di Nathan, il biondo alzò gli occhi al cielo
“No” rispose brevemente Nathan “I miei sono maghi”
“Non importa” lo liquidò il ragazzino biondo con un mezzo sorriso “Per me non conta se sei purosangue o meno, è questo qui che fa lo schizzinoso” aggiunse accennando all’amico che si era appena seduto di fianco a lui, mentre con un altro colpo di bacchetta spediva i suoi bagagli al loro posto
“Io non faccio lo schizzinoso” protestò il moro “Ho solo fatto una costatazione adatta”
“Potresti anche evitare” consigliò acido l’altro
“Non importa” disse Nathan “E’ comprensibile, io avrei detto la stessa cosa, ero solamente soprapensiero”
“Io sono Scorpius Malfoy” si presentò il ragazzino dagli occhi di ghiaccio allungando una mano verso lo sconosciuto “Primo anno”
“Nathan Flynn” disse l’altro stringendogliela “Anche io del primo”
“Ephias Nott” mugugnò il ragazzino moro da dietro una copia della Gazzetta del Profeta spiegazzata “Primo, neanche a dirlo”
“Qualche novità sul mondo, Eph?” chiese Scorpius buttandosi a pesce sul sedile di fianco all’amico “Te che sei sempre così informato…”
“Mah, parlano di casini al Ministero, come al solito” rispose distrattamente Ephias girando una pagina ingiallita “Merda. I Tornados hanno perso ancora… non hanno neanche uno straccio di possibilità di vincere il campionato quest’anno”
“Beh, restano comunque i migliori” commentò Scorpius portandosi le braccia dietro alla testa “A capo ci sono i Cannoni di Chuddley, che si sono comprati la coppa”
“Sono d’accordo con te” annuì Ephias ripiegando il giornale “Anche se, per ora, devo concentrare tutti i miei pensieri sul mio lato oscuro. Se non sono un Serpeverde, papà mi ammazza”
“In confronto a quello che mi farà mio padre se divento un Grifondoro o un Tassorosso, la morte è una bazzecola” sbuffò il biondo con uno sbadiglio “Ieri sera il Signor Draco ha passato tutta la cena a raccontarmi da quante generazioni i Malfoy sono Serpeverde, omettendo le parentele scomode, ovviamente. E’ stato orribile; alla fine, pur di farlo tacere, mia madre gli ha messo il sale nel caffè”
Nathan sorrise.
“Guarda, hai fatto muovere muso-di-pietra” esclamò Ephias indicando il nuovo amico
“Ehi, non mi chiamare così” scattò Nathan
“Scusa, nervi-saldi” borbottò l’altro sparendo di nuovo dietro al giornale “Ecco uno che non avrà problemi a diventare un Serpeverde”
“Scusalo” fece Scorpius ammiccando verso Nathan “E’ un po’ agitato per lo Smistamento, come si era già capito dal discorso precedente”
“A me non importa in che casa andrò” dichiarò Nathan incrociando le braccia e tornando a guardare fuori dal finestrino “Tanto a nessuno fregherebbe niente”
“I tuoi genitori di che casa erano?” chiese Scorpius tentando di tener viva la conversazione
“Mio padre Serpeverde” mormorò Nathan scrutando con i suoi occhi neri il paesaggio
“Tua madre?” domandò Ephias incuriosito “Serpeverde anche lei?”
“Era Grifondoro” lo corresse asciutto Nathan “Ma io ho preso indubbiamente da mio padre”
“Meglio per noi” sorrise Scorpius “Così staremo tutti e tre in casa assieme”
“Quando il cappello parlante ti spedirà a Tassorosso voglio proprio vedere la tua faccia” sghignazzò Ephias “E soprattutto voglio leggere la lettera che ti manderà tuo padre dopo averlo saputo”
Scorpius si rabbuiò.
Stettero in silenzio per almeno trenta minuti; Ephias aveva finito di leggere il giornale e sonnecchiava pacifico rannicchiato sul sedile, Scorpius aveva aperto un libro enorme e sembrava molto preso dalla lettura e Nathan se ne stava spaparanzato a guardare fuori dal finestrino.
“Ciao, avete fame?” una ragazzina dai ricci capelli rosso scuro fece irruzione nello scompartimento “Ho sostituito la signora dei dolci, quindi se volete…”
“Sicuro” la rassicurò Ephias alzandosi per raggiungere la sua valigia “Aspetta solo un secondo”
“Certo” sorrise la ragazzina “Io sono Rose…”
“Weasley” l’interruppe Scorpius freddamente
Nathan notò lo sguardo blu intenso di Rose Weasley scontrarsi con quello grigio ghiaccio di Scorpius.
“Immagino che tu sia Scorpius Malfoy” ribatté Rose con distacco
“Non credevo che potessi conoscermi” mormorò fintamente ammirato il biondo “Ma, dopotutto, vieni da una famiglia di eroi, no? Di sicuro ti avranno impartito qualche sana lezioncina sulle persone che puoi frequentare e su quelle che invece è meglio lasciar perdere, vero?”
“Credo che solamente tu sia vittima di un potente lavaggio del cervello” disse Rose con indifferenza “Nella mia famiglia non ci preoccupiamo di questo tipo di cose”
“E’ per questo che tuo padre ha sposato una mezzosangue?” chiese lui, provocatorio
“Le tue battutine non mi toccano, Malfoy” rispose asciutta la ragazzina prendendo i soldi che Ephias le stava dando in cambio di qualche leccornia “Non ho nessun motivo di vergognarmi del nome che porto, al contrario di te”
“Hai rubato il carrello alla signora dei dolci per raccattare qualche falce da mettere da parte per un nuovo taglio di capelli?” domandò acido Scorpius accennando alla chioma di ricci scomposti della ragazzina
“In realtà pensavo di dare a te il ricavato, così che ti possa comprare un altro neurone, almeno potranno giocare a carte in due; sai, quello che c’è è stanco di fare sempre il solito noioso solitario ” replicò tranquilla Rose, poi si rivolse agli altri due che li stavano guardando sbigottiti “A meno che i tuoi amici non desiderino regalartene uno a testa; potrebbero giocare a Monopoli…”
Detto questo ritornò in corridoio e chiuse con gentilezza la porta scorrevole.
“Merlino, che tipa” esclamò Nathan “Ti ha proprio massacrato”
“La detesto” dichiarò Scorpius facendo cenno ad Ephias di passargli il sacchetto di dolci appena comprato
“Ma l’hai appena conosciuta” protestò Nathan prendendo al volo una cioccolata che il biondo gli aveva lanciato “Come puoi detestarla di già?”
“Devi capire che quella lì è una Weasley” spiegò Ephias masticando uno zuccotto di zucca “Ti dice niente il suo cognome?”
“Weasley?” mormorò Nathan pensieroso “Beh, Ronald Weasley…”
“E’ suo padre” disse Ephias
“Cosa?” esclamò l’altro fissando il nuovo amico incredulo “Tu vuoi dirmi che quella ragazzina che è appena entrata è figlia di Ronald Weasley e di Hermione Granger?”
Scorpius ed Ephias annuirono.
“Merlino” soffiò Nathan “Ci credo che ha quel caratterino. Nella biografia di Harry Potter ci sono almeno tre capitoli dedicati ai suoi due migliori amici e…”
Si bloccò.
“Cazzo” riprese fiato e guardò Scorpius “Tu sei il figlio dei Malfoy”
“Scioccato?” fece il ragazzino biondo annoiato
“Ammirato” lo corresse Nathan facendogli l’occhiolino “Adesso capisco perché tutte quelle storie su Serpeverde”
Scorpius sorrise.
“Beh, ora che abbiamo capito le nostre origini…” iniziò Ephias
“Tu hai detto che fai Nott di cognome” lo interruppe Nathan “Merlino, sono nello stesso scompartimento di due nipoti di Mangiamorte”
“Io sono il figlio” lo corresse Scorpius divertito “Paura, eh?”
“Da morire” rise Nathan “Ma tu prima non avevi detto che non ti importava nulla del sangue puro e stronzate simili?”
“Infatti” annuì Scorpius
“E allora perché…?”
“Perché è una Weasley” ribadirono cantilenando all’unisono gli altri due
“Mi piace questa cosa” Nathan sorrise “Ma adesso devo riflettere su cosa fare, giusto?”
Silenzio.
“Cosa hai deciso?” chiese Ephias scartando una caramella mou “Con noi o contro di noi?”
Scorpius si girò verso Nathan.
“Non credo mi convenga dirvi di no” sorrise quello
“Benvenuto nella banda, novellino” lo accolse contento Ephias “Abbiamo bisogno di una prova certa della tua fedeltà però”
Nathan si alzò ed estrasse dalla sua borsa un aggeggio rettangolare di piccole dimensioni, si risedette, lo aprì e lo mostrò agli altri.
“Che roba è?” chiese sconcertato Scorpius avvicinandosi
“Si chiama Play Station” spiegò Nathan con un sorriso mentre lo schermo dell’arnese si accendeva di luci colorate “E’ roba dell’altro mondo”


Allora, abbiate pietà di me. Non so se continuarla oppure se chiuderla qui, o se non prenderla nemmeno in considerazione. Potete darmi una mano? Ovviamente Ephias e Nathan sono due personaggi miei e li avevo già introdotti in un altra mia fic e mi sembrava che vi fossero abbastanza piaciuti. Potete lasciarmi una recensioncina ina ina? Grazie veve
  
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