Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: PerseoeAndromeda    10/07/2022    0 recensioni
Prigionieri di nemici senza scrupoli, la crudeltà che si accanisce su un nakama e Seiji che non può fare altro se non sperare.
La sensazione di impotenza rischia di far crollare anche lui.
Genere: Angst, Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cye Mouri, Sage Date
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Personaggi e Ship: Seiji e Shin
Prompt: Smettila di agitarti
Rating: giallo per riferimenti a torture e abusi
Genere: hurt/comfort, angst, drammatico
Note: frammento ispirato ad un progetto di long. Tematiche delicate, riferimenti ad abusi e torture, ma niente di grafico
 
 
TU LA MIA FORZA, IO LA TUA
 
Impotenza…
La peggiore delle condizioni, per Seiji.
Aveva perso il conto dei giorni, le ore scorrevano tutte uguali, in attesa dell'ennesima tortura cui i loro fisici e i loro spiriti sarebbero stati sottoposti.
Se fosse stato solo, probabilmente, Seiji sarebbe crollato, il suo spirito non avrebbe trovato tutta quella forza per sopportare.
Tuttavia, Shin aveva bisogno di lui, salvare Shin era la sua priorità, proteggere il suo spirito allo stremo, perché a proteggerlo fisicamente non riusciva, glielo impedivano, non poteva fare nulla, se non restare a guardare, gridare, implorare perché la smettessero, perché si accanissero su di lui invece e poteva solo spronare Shin affinché non crollasse, fargli percepire la sua presenza e pregarlo che non lasciasse andare il suo cuore e la sua anima alla deriva.
L’impotenza era la sua peggiora nemica, lo costringeva a trasformarsi in uno spettatore passivo, mentre spezzavano il corpo e l’anima di Shin riducendo a brandelli ogni residuo della sua volontà.
Faceva leva sul coraggio, sulla speranza, sulla fiducia di Shin.
“Mantienile intatte, ti prego. Arriveranno… i nostri nakama arriveranno”.
Li avrebbero sottratti a quell’inferno, lui stesso doveva aggrapparsi a quel pensiero.
Tuttavia, in quel momento, mentre teneva in grembo la testa di Shin, percependone i tremori e i lamenti pur nel sonno che gli concedeva un poco di oblio, non poteva impedire a se stesso di chiedersi se davvero sarebbero arrivati in tempo, perché Shin era distrutto: si accanivano contro di lui con una crudeltà che Seiji non era in grado di spiegarsi.
Avrebbe dato qualunque cosa per essere lui la vittima prediletta.
Ci aveva provato in tutti i modi a offrirsi a loro, purché lo lasciassero in pace.
Ma sembravano saperlo, quei maledetti, che colpire Shin era il modo più efficace perché la luce di Korin venisse spenta.
Si morse il labbro soffocando un singhiozzo e accarezzò la guancia del nakama.
“Non accadrà. Finché tu resisterai, resisterò anche io… e tu devi resistere Shin, ti prego”.
La mano salì alla nuca del nakama, si perse tra i capelli incrostati di polvere e sangue.
Shin si mosse, fu scosso da una serie di brividi e i lamenti si fecero più intensi. Si tese in tutte le membra e cominciò a piangere.
“Shin… buono…”.
Vederlo così e sapere che era destinato a soffrire ancora, era insopportabile per Seiji e anche il suo viso venne solcato dalle lacrime.
Gli occhi di Shin si spalancarono di colpo, fissarono il vuoto, a contemplare chissà quale orrore.
“Per favore, basta” sfuggì alle sue labbra, in una supplica così sottile e sofferente che il cuore di Seiji si strinse e perse qualche battito.
“Devo essere forte” si disse. “Devo esserlo per Shin”.
Lo fece sistemare meglio sul proprio grembo, in posizione supina, in modo che i loro sguardi potessero incrociarsi, gli afferrò forte una mano, perché sentisse la sua presenza.
Per qualche istante, il panico si impossessò del guerriero dell'acqua, si divincolò, il suo corpo ferito tentò di sottrarsi a qualunque contatto. Seiji si impose di rimanere calmo, almeno lui, strinse i denti, tenne la mano del nakama con ancor più vigore:
"Smettila di agitarti… amore… amore mio… sono io… sono Seiji e non ti farei mai del male".
Suo malgrado, la voce uscì incrinata, i singhiozzi esplosero nel petto, non poteva controllarli.
Riuscì comunque a far sì che l’orrore, nello sguardo del nakama, lentamente, si dissolvesse e, nel momento in cui Seiji posò le dita sul suo petto, anche i battiti del cuore impazzito rallentarono, finché la paura lasciò il posto al sollievo.
Almeno per il momento.
Anche un solo briciolo di sollievo era il benvenuto.
"Seiji…".
Quella voce, che era poco più di un pianto senza forze, provocò a Seiji un nuovo groppo in gola, ma annuì e gli passò i polpastrelli su una tempia, per cacciare un po' di lacrime e sporcizia.
Anche ridotto così, il suo Shin era bello, tenero, ma faceva ancora più male.
Portò alle labbra una mano del nakama e vi posò un bacio leggero.
"Non lasciarmi solo, Shin… ti prego… tu sarai la mia forza, come io sarò la tua".
   
 
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