Videogiochi > Genshin Impact
Ricorda la storia  |      
Autore: Atramentum    11/07/2022    1 recensioni
[ZhongChi]
Ajax ha sempre avuto chiari obiettivi e nessun dubbio sui suoi piani.
Zhongli è un imprevisto.
Tutto a Liyue sembrava volesse inghiottirlo in un altro mondo, compreso l’uomo alla sua sinistra, fermo a contemplare l’orizzonte con le mani giunte dietro la schiena e uno sguardo rapito.
Ajax non poteva negare di essere rapito a sua volta, ma non soltanto dallo spettacolo della natura in cui era immerso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tartaglia, Zhongli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non eri nei miei piani


Liyue Harbor era bellissima, immersa nella quiete che regnava sovrana durante le prime luci del giorno.
Le barche ormeggiate nel porto dondolavano cullate dalle acque appena mosse da una leggera brezza mattutina, scenario che gli fece riscoprire una pace quasi dimenticata.
Tutto a Liyue sembrava volesse inghiottirlo in un altro mondo, compreso l’uomo alla sua sinistra, fermo a contemplare l’orizzonte con le mani giunte dietro la schiena e uno sguardo rapito.
Ajax non poteva negare di essere rapito a sua volta, ma non soltanto dallo spettacolo della natura in cui era immerso.
Per un folle istante si chiese se Zhongli avrebbe mai guardato lui in quel modo, come fosse la cosa più bella esistente al mondo.
Tornò bruscamente alla realtà quando il grido di un pescatore inacidito attirò la sua attenzione. Dapprima fu infastidito dall’interruzione, ma ben presto si rese conto di dover ringraziare prima o poi l’uomo della barca, che lo aveva condotto lontano da un sentiero mentale molto pericoloso e inammissibile per un Fatui che aveva un’importante missione da compiere e una cieca lealtà verso il suo Arconte.
Non ricordava nemmeno quando avesse capito di essere cotto di quella strana, stranissima persona. Probabilmente quando si era reso conto di essere arrossito nel momento in cui Zhongli gli aveva fatto un complimento per la sua capacità di conversare senza annoiare la gente. Una frase strana e stupida che inspiegabilmente lo aveva colpito e affondato nel suo stesso mare. Un mare di frivolezze che non poteva permettersi.
“Già di prima mattina!” si lamentò della voce che aveva spezzato il silenzio.
“La giornata sta indubbiamente per iniziare, mi chiedo quale risvolto ci attenderà oggi” il suo tono solenne gli strappò il solito sorriso da innamorato cretino.
“Ogni giorno ne succede una, ormai mi aspetto di tutto. Vogliamo attendere il risvolto davanti a una tazza di the?” forse stava sorridendo troppo, a forza di farlo stava iniziando a provare dolore.
“Naturalmente accetto la proposta.”
“Hai controllato il tuo portafoglio?”
Il volto di Zhongli si contrasse in una smorfia adorabile che aveva imparato a conoscere bene.
“Naturalmente no. Offro io, non c’è altra soluzione, come sempre!” cercò di sembrare offeso ma la situazione non riusciva a non farlo ridere ogni volta.
Un uomo così attento ad ogni dettaglio della quotidianità che dimenticava una regola non scritta fondamentale era esilarante.
Ogni aspetto del suo carattere lo intrigava da sempre, pericolosa causa del suo crescente desiderio di averlo tutto per sé, di poter godere ogni giorno della sua compagnia. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto abbandonare Liyue e tutti i sentimenti che essa e i suoi abitanti avevano fatto affiorare in lui, Zhongli primo fra tutti ed ultimo a doverlo sapere. Anzi, nessuno doveva, compresa la sua stupida cotta.
“Sembri affranto” gli fece notare l’uomo, che pericolosamente si avvicinò.
Poté osservare le sue ciglia contornate dal trucco e le belle iridi dorate come un cristallo che aveva ammirato da bambino in un libro di fiabe illustrato.
Era anche un bell’uomo, accidenti a lui.
Ajax si ritrasse in imbarazzo.
“Affranto? Certo che no, sono solo stanco. Sai, gli affari…”
Il rumore dell’acqua lo distrasse e rilassò per un istante, prima che Zhongli reclamasse la sua attenzione: “Capisco, se necessiti di riposo sarò lieto di accompagnarti fino al tuo alloggio, il the può essere rimandato.”
“Assolutamente no!” si lasciò sfuggire con fin troppa enfasi. Compreso l’errore, si ridestò. “Preferisco il the.”
E la tua compagnia.”
Zhongli annuì. “Vogliamo avviarci allora?”
Si incamminarono discorrendo sul clima mite verso l’unica sala da the aperta a quell’ora.
Naturalmente erano gli unici clienti, immersi nella magica atmosfera creata da quell’abbellimento.
L’oro e il rosso erano i padroni di quel luogo, ogni oggetto possedeva quei colori. Le piante tipiche del luogo contribuivano a rendere piacevole la permanenza, complici anche i primi raggi solari che timidi illuminavano il loro tavolo e l’ambrato liquido nelle loro tazze.
Sembravano una coppia, non riuscì a non pensare.
Nel suo ideale di appuntamento romantico, lui e la sua persona speciale dovevano trovarsi in un posto del genere. Peccato e per fortuna loro non erano nulla.
“Childe, hai mai avuto una relazione?”
Quasi si strozzò col the che stava ingerendo.
Da dove veniva quella domanda improvvisa? Gli aveva forse letto nella mente?
Per la prima volta cercò di soppesare le parole prima di dare una risposta che gli uscì comunque carica di nervosismo.
“Naturalmente, sono un bell’uomo! Mi hai visto, no?”
Lo sguardo perforante dell’altro gli fece accorciare il respiro.
“Ti ho visto.”
Calò il silenzio dentro e fuori la mente di Ajax.
Il modo in cui lo stava guardando e quella frase erano inequivocabili o forse lo sarebbero stati se al posto di Zhongli ci fosse stata un’altra persona. Magari non era sua intenzione lasciar trasparire un sentimento relegato da qualche parte ma che voleva ora condividere col diretto interessato.
Dopo settimane non era ancora riuscito a imparare a decifrarlo.
Si fece serio all’improvviso, giungendo alla conclusione che in ogni caso sarebbe dovuto fuggire da quella situazione.
“Devo andare” si alzò in piedi. “Vado a pagare, se vuoi puoi rimanere qui, io però ho da fare.”
Avvertì su di sé lo sguardo dell’altro, in grado ogni volta di provocargli brividi lungo la schiena.
Quando tornò al tavolo gli fece un cenno e scappò per strada, percorsa ormai dai pochi abitanti abituati ad alzarsi molto presto.
Ti ho visto.”
Non fece che ripensare alle sue parole una volta affondata la faccia nel cuscino del suo letto.
Cosa diamine voleva dire? E perché si era fatto improvvisamente più serio? Cioè, più del solito.
Forse stava soltanto costruendo castelli per aria, vittima dei suoi stessi sentimenti che sembrava gli facessero vedere cose che non erano reali.
Figurarsi se Zhongli ricambiava i suoi sentimenti!
Era fatto in quel modo, non poteva, non doveva esserci altra spiegazione.
Un lieve bussare lo ridestò. Cercò di ricomporsi prima che un suo sottoposto entrasse con una lettera in mano.
“Da parte del signor Zhongli” gli comunicò, poi si congedò.
“Ahhhh!” urlò una volta solo, in preda allo sconforto.
Quell’uomo non voleva proprio lasciarlo in pace.
La prima cosa che notò aprendo la lettera fu il dolce profumo di Glaze Lily di cui essa odorava, poi un’elegante grafia.
Childe,
stasera le lanterne adorneranno il cielo.
Sarei onorato di trascorrere del tempo con te, ti aspetto al solito posto.
Cordialmente,
Zhongli

Quell’uomo voleva farlo impazzire, non v’era altra spiegazione al suo comportamento. Probabilmente, acuto com’era, si era accorto dei suoi sentimenti e lo stava prendendo in giro.
No, non era quel tipo di persona.
Ci pensò per tutto il giorno tra un incarico ed un altro, immerso nel lavoro e nei suoi pensieri, che non riuscì a conciliare, infatti fu spesso richiamato.
La sera infine giunse insieme all’intenzione di presentarsi, vinto dalla curiosità che gli aveva provocato il comportamento di Zhongli.
Voleva capire una volta per tutte cosa provasse lui ed eventualmente stroncare ogni sua speranza, consapevole che ciò avrebbe comportato un allontanamento che lui stesso avrebbe sofferto.
In ogni caso quelle non erano che fantasie su un futuro non ancora svelato, magari avrebbe scoperto di essersi sbagliato. Avrebbe sofferto comunque, di questo ne era certo.
La confusione che regnava nella sua mente, stava dicendosi mentre passeggiava per le strade, un giorno sarebbe comunque sparita insieme a Zhongli, che non avrebbe mai più rivisto dopo la sua partenza verso la sua terra natia, la sua casa.
Le luci e i colori di Liyue gli sarebbero mancati insieme a lui, ma non avrebbe potuto evitarlo né avrebbe voluto. Quello non era il suo posto e Zhongli non era il suo uomo, avrebbe dovuto accettarlo.
L’immagine del porto che scorse immediatamente gli provocò una fitta, consapevole di essere arrivato.
Era giunto il momento.
“Childe, ben arrivato.”
L’inconfondibile voce della persona che occupava sempre i suoi pensieri lo indusse a voltarsi.
Zhongli indossava degli abiti diversi dai soliti, una bianca camicia e dei pantaloni scuri a fasciargli il corpo.
Era troppo bello con Liyue Harbor sullo sfondo.
“Childe, tutto bene?”
Si ridestò vergognandosi di essere rimasto a fissarlo come un cretino per tutto quel tempo.
“Certo, sono ancora preso dallo stress del lavoro, passerà.”
“Allora ne approfitterai per distrarti, immagino.”
“Naturalmente” stava iniziando ad essere molto nervoso. Sapeva che la mossa più giusta da fare fosse chiedergli dei suoi sentimenti ed attuare il suo piano, ma proprio non riusciva a spiccicare parola.
“Sei meno loquace oggi, sicuro vada tutto bene?”
Zhongli avanzò sul molo in silenzio, braccia conserte e sguardo severo, ma non lo guardò nemmeno per un istante, lo sguardo era puntato verso l’orizzonte scuro.
L’acqua sotto di loro insieme al suo battito cardiaco scandiva lunghi istanti di imbarazzo e indecisione.
Quando mai era stato indeciso in vita sua?
Aveva sempre avuto dei chiari obiettivi, ma quell’uomo aveva ingarbugliato i suoi pensieri con la sua sola esistenza.
Non v’era nulla di positivo in tutto ciò, che non lo avrebbe condotto sulla strada giusta da seguire, quella verso la pace, verso l’obiettivo del suo Arconte.
Era solo un intralcio.
“Provi qualcosa per me?” approfittò di quell’istante di sicurezza per sganciare la bomba.
Si voltò di scatto verso l’altro che lo aveva superato ed ora gli dava le spalle.
Il cuore gli batteva fortissimo.
“Se è così finiamola qui, non è un sentimento ricambiato.”
Zhongli si girò di scatto, gli occhi lucidi e penetranti come non lo erano mai stati.
Ajax sussultò quando l’altro iniziò ad avanzare ed ogni briciolo di sicurezza svanì all’istante, sostituito da un sentimento traboccante quanto scomodo.
L’uomo non si era azzardato a sciogliere le catene che tenevano imprigionati i loro sguardi mentre procedeva verso di lui, che aveva iniziato a indietreggiare.
Non riuscì a sfuggire alla sua grande mano guantata che sfiorò il suo mento.
Gli sembrava che il suo cuore stesse per esplodere.
“No?”
Deglutì, ansioso e sorpreso. Non aveva pensato ad una reazione del genere, in grado di piegarlo come carta.
“N-No” si sforzò, consapevole di star mentendo troppo palesemente.
Nella situazione in cui si trovava una persona immune all’amore si sarebbe comportata diversamente, lui invece era completamente inebriato dalla vicinanza della sua cotta.
Sembrava un adolescente in piena crisi ormonale, esperienza che in realtà non aveva mai vissuto non avendo mai avuto del tempo per sé. Aveva mentito quel mattino.
“Dillo con più decisione, magari ti crederò.”
Le labbra dell’altro erano troppo vicine alle sue e quegli occhi dorati perforanti sembrava lo stessero spogliando di ogni convinzione.
I Fatui, la sua missione, il suo Arconte, tutto sembrava si fosse collocato in secondo piano.
Stava quasi per cedere a un bacio, quando magicamente si ridestò, allontanandolo con uno spintone.
A cosa diamine stava pensando?
“Se anche fosse io sono un Fatui, servo la mia Dea e combatto per la sua causa, non c’è spazio per altro!” si rese conto di star urlando, lo sguardo basso.
“Capisco.”
Lo guardò, trovandosi davanti uno sguardo freddo come il ghiaccio delle sue terre.
Zhongli lo sorpassò, mani intrecciate dietro la schiena e passo lento.
Cosa stava succedendo?
Si era arreso così facilmente?
Non voleva credere contasse così poco per lui.
Non riuscì più a ragionare.
Si voltò di scatto e lo afferrò per un braccio, tirandolo verso di sé. Si fermò non appena i loro volti furono vicinissimi, il respiro corto di Ajax quasi sulle labbra dell’altro.
“Tutto qui? È tutto qui il tuo interesse?”
Zhongli sembrava calmo, mentre lui era una tempesta pronta a distruggere ogni cosa.
“E se anche fosse? Non hai detto che eventualmente non sarebbe stato ricambiato?”
Dopo aver sentito pronunciare quelle parole, Ajax mollò la presa e si allontanò portandosi una mano sulla fronte, esasperato.
“Che stupido che sono.”
Sentiva le lacrime pizzicare, ma decise di non piangere, non era il momento. Il suo piano di mostrarsi distaccato era andato comunque in fumo.
Non era una cosa facilmente gestibile, l’amore, aveva appena appreso.
Era come una corrente che ti trascina a largo contro la tua volontà, pronta ad inghiottirti in qualsiasi momento.
Ajax stava iniziando a capire di star affondando, a conferma di ciò le lacrime che iniziarono a sgorgare copiose.
Aveva chiuso gli occhi e si era abbandonato a quelle sensazioni, ormai pronto ad accettare le conseguenze, quando un tocco gentile sulla sua palpebra lo fece sussultare. Zhongli lo stava guardando intensamente e gli stava asciugando le lacrime con la stessa mano con cui successivamente accarezzò la sua guancia arrossata.
Si guardarono per lunghi istanti prima di quel bacio che inconsciamente aveva tanto atteso.
Quando le loro labbra si erano toccate, Ajax aveva pensato una sola cosa, ovvero quanto fosse forte il turbine delle sue emozioni. Era come se stesse inghiottendo ogni parte di lui, a cominciare da quella razionale.
“Ripetimi quello che hai detto poco fa” lo stuzzicò Zhongli tra un bacio e l’altro.
“Tsk” commentò Ajax, prima di avventarsi ancor più sulle labbra dell’altro.
I pensieri avrebbero potuto aspettare.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Genshin Impact / Vai alla pagina dell'autore: Atramentum