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Autore: Exentia_dream2    12/07/2022    1 recensioni
Migliore alunna del suo anno scolastico, giovane psicologa affermata, Hermione Granger è quasi del tutto pienamente soddisfatta della sua vita. Ha una bellissima storia d’amore con il fidanzato storico a cui, però, manca la fantasia del sesso di cui lei ha sempre sentito parlare. Nonostante questo, tutto sembra andare per il verso giusto fino al momento in cui, a pochi mesi dal matrimonio con colui che ha sempre creduto essere la sua anima gemella, Hermione si rende conto che forse non è tutto perfetto come ha sempre creduto. Spinta dai dubbi e dai consigli della sua più cara amica, si trova di fronte a troppe domande e a situazioni che metteranno in seria difficoltà la realizzazione dei suoi piani di vita: tra assenze e un fondoschiena che sussurra sconcerie e contro il caos che ha nella testa, proverà a trovare la propria pace mettendo tutta se stessa in un progetto ambizioso e divertente allo stesso tempo. Sarà proprio qui che Hermione si renderà conto che non tutto può essere spiegato con la la logica, che la psicologia non ha basi solide quando il paziente è il proprio riflesso nello specchio, e che, a volte, il destino ha molta più fantasia di noi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Neville Paciock, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Hannah/Neville
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Angolo Autrice:



Il mio angolino oggi si trova in alto per chiarire alcuni punti prima della lettura.
Questa storia nasce dalla necessità di uscire dalla mia comfort zone, di scrivere qualcosa che alleggerisca un po' il peso che sento addosso quando scrivo. E per farvi sorridere e farlo insieme a voi, almeno spero. 
É una long che non avrà pretese, con capitoli brevi e forse per questo risulterà un po' lenta.
Il titolo è stato deciso su due piedi, ma credo si adatti perfettamente a quello che racconterò in questa storia: infatti, Ruh in arabo significa psiche e Love, beh, lo sappiamo tutti.
Ovviamente, spero di avere un vostro parere a riguardo.
Ora vi lascio al capitolo, a presto.




 
Ruh Love
 
Capitolo 1: 






Stava immobile, senza emettere un suono, con la bocca leggermente schiusa e le braccia aperte come una qualsiasi bambola gonfiabile. I gemiti del ragazzo che da qualche mese era diventato ufficialmente il suo promesso sposo le riempivano l'orecchio sinistro.
Anche quella volta, come le altre, aveva avanzato l'idea di fare qualcosa di nuovo (le sarebbe andato bene anche fare sesso con le mani ferme sulla testa da quelle di lui) e aveva ricevuto in risposta un aspetta che prometteva un cambio di posizione a breve.
E lei aspettava, aspettava sempre — da più di una dozzina di anni ormai — ma non succedeva mai: lui si spostava poco prima dell'orgasmo e rigettava tutto in uno dei fazzoletti che teneva fissi nel primo cassetto del comodino.
Quando finivano, lei leggermente appagata e lui sudatissimo, Hermione si riscopriva gelosa delle performance che Ginny Weasley le riportava nei minimi dettagli.
Stesa sul letto, si chiedeva sempre per quale motivo lui continuasse a mostrarsi così ritroso e timoroso a provare quelle meravigliose posizioni descritte nel libro del Kamasutra o perché, quando lei provava a parlargliene, agitava la mano e le chiedeva se non fosse contenta di quello che facevano.
Certo che lo era, ma era anche annoiata: insomma, che almeno facesse andare lei per una volta sopra! Non erano poche le occasioni in cui aveva provato, soprattutto dopo il fidanzamento, a prendere in mano la situazione, approfittando di qualche scena più spinta di un film o di un completino intimo che sembrava fatto apposta per essere sfilato con i denti e invece no. Non le dispiaceva la posizione del missionario, ma anche basta… 
Le capitava (capitava, sì, quando Ginny le raccontava come Harry l'avesse presa qui o lì) di avere fantasie erotiche in cui veniva spogliata lentamente e stesa a pancia in giù sulla spalliera del divano o del tavolo, altre in cui lui la raggiungeva nella vasca da bagno, facendole poggiare la testa sul petto e poi cominciasse a toccarla. Fantasie che ovviamente rimanevano tali, perché lui era troppo tradizionalista persino sul posto in cui fare sesso e l'unico promosso era stato appunto il letto.
Ed era proprio lì che Hermione si chiese perché  dopo l'amore seguissero sempre la doccia e poi le coccole post coito  rigorosamente in quest'ordine — mai una volta che lui si fermasse a darle un bacio in più, a ritardare il momento di levarsi dalle sue cosce, a dirle che.
Insomma, quella mattina era iniziata decisamente male. E, in più, aveva un mal di testa terribile, che martellava contro le tempie e le faceva chiudere gli occhi dal dolore, però il suo capo l'attendeva con la relazione che lei aveva completato con una settimana di anticipo e che non si dicesse mai che Hermione Granger fosse una scansafatiche!
 

••••
 

"Non capisco" stava dicendo alle due donne che sedevano di fronte a lei. "siamo cresciuti insieme, ho accettato tutti i cambiamenti del suo corpo, è diventato un bellissimo ragazzo… perché è ancora così insicuro di se stesso?"
"Hai mai pensato che magari quello sia l'unico modo in cui gli piace?" 
Hermione alzò lo sguardo sul viso dell'amica e scosse la testa. "Lo sai" disse sicura di sé. "Non esiste uomo a cui non piaccia ogni forma di sesso."
"Forse lui non è quel tipo di uomo?"
Trasse un respiro profondo che le riportò una certa pazienza nella voce, spostando le mani sul tavolo fino a congiungerle a quelle dell'unica interlocutrice — Padma sembrava essere su un altro pianeta e le si leggevano chiaramente sul viso le ore piacevoli che aveva trascorso in compagnia dell'uomo dei suoi sogni — e disse: "Ginny, ascoltami, per quanto un soggetto possa sembrare ritroso, non è detto che lo sia davvero. All'univers-"
"Sì, lo sappiamo: hai studiato psicologia, ti sei laureata con la lode, ma questo non significa che tu sia in grado di capire il tuo uomo. Insomma, guardati: non fai altro che lamentarti di lui. A volte mi chiedo perché abbiate deciso di sposarvi."
"Perché ci amiamo" rispose troppo velocemente e, per questo, anche Padma cominciò a guardarla con occhi sospettosi. 
Hermione si sentì leggermente in imbarazzo e slacciò la presa dalle mani di Ginny, finse di sistemare le pieghe invisibili sulla giacca e poi il tovagliolo accanto al vassoio con i biscotti al burro, ma quando terminò quelle improrogabili incombenze, le due amiche erano nella stessa identica posizione in cui le aveva lasciate. L'unica differenza, forse, era il sorriso consapevole in cui una di loro (o tutt'e due) stava atteggiando le labbra.
"Perché ci amiamo. É ovvio, no?" aggiunse quando il muro della diffidenza che aveva di fronte cominciò ad avere un peso corporeo: si posò sulle spalle, anche un po' sul cuore, insinuandosi proprio lì dove i battiti avevano origine: una piccola radice che cominciò a germogliare lentamente e senza che lei se ne rendesse conto, una goccia d'acqua alla volta, fino a fiorire come nella più bella delle primavere e, nel suo cervello, si insinuò un dubbio piccolo piccolo. In realtà, dal momento in cui aveva accettato la proposta di matrimonio, aveva cominciato a porsi domande a cui sembrava sempre più difficoltoso trovare risposte: per esempio, si era chiesta come si sarebbe vista da lì a dieci anni e l'immagine che le era apparsa non le era piaciuta particolarmente; si era chiesta quale nome avrebbero scelto per i loro figli ed era quasi inorridita al pensiero e aveva deciso seduta stante che no, figli non ne voleva affatto; si era interrogata sulla propria pazienza, ma aveva preferito non rispondere perché nell'ultimo periodo era facilissimo farla sbraitare come una forsennata e, soprattutto, aveva visto il limite della sua tolleranza diventare sempre più sottile quando il pensiero di fare sesso sempre allo stesso modo le aveva attraversato la mente — una vita vissuta in loop, ogni giorno e ogni notte: la colazione, un bacio prima del lavoro, la cena, la posizione del missionarario, la doccia, il bacio della buonanotte. É solo stress prematrimoniale si diceva e no, Ginny e Padma non potevano avere ragione. E poi, con quale coraggio si arrogavano il diritto di giudicare la sua storia d'amore se era stata proprio lei a presentarle alle loro rispettive anime gemelle, a farle conoscere indirettamente le meraviglie del sesso, a farle (a detta loro) vivere i migliori orgasmi mai avuti in tutta la vita? Semplicemente non potevano.
"E poi stiamo insieme da così tanto tempo" riprese, allungando la lista dei motivi per cui lei e il suo fidanzato avevano finalmente deciso di convolare a nozze. "siamo gli unici a non essere ancora sposati, abbiamo l'età giusta per farlo, percepiamo degli ottimi stipendi. È per chiudere un cerchio che abbiamo cominciato a disegnare insieme e vissero per sempre felici e contenti" concluse con un sorriso tirato.
In fondo, erano proprio quelli i motivi che spingevano due persone a decidere di fare un passo tanto importante: la profonda conoscenza reciproca, la possibilità di sostenere le spese, cominciare a pensare alla vecchiaia e a una ristretta cerchia di amici con cui trascorrere le sere d'estate e, per lei che era cresciuta con le favole della buonanotte lette da papà, quello sembrava essere il coronamento di un sogno (non per forza suo: la nonna aveva insistito tanto per vedere la sua unica nipote percorrere la navata in abito bianco e bouquet di roselline). E, poi, da bambina aveva creduto al vero amore, alle fiabe in cui il principe azzurro combatte contro i cattivi per salvare la sua principessa e cos'aveva di diverso lei da Biancaneve o da Aurora? I capelli, certo, e i vestiti, la voce quando provava a intonare una canzone e sicuramente non aveva la capacità di parlare con gli animali o di fare amicizie con un gruppo di nani, non era nemmeno stata disegnata dall'abile matita del signor Disney, ma, a parte questo, non c'era proprio niente a renderla diversa.
O, almeno, quello era stato il suo pensiero fino ai quindici anni, quando — dopo esattamente trentasei mesi di frequentazione assidua con il suo futuro marito — si era resa conto che non tutti i principi avevano la buona sorte di sfuggire all'acne giovanile o alla costrizione degli occhiali da vista, e non tutte le principesse potevano scampare alla trappola mortale e dolorosa che era l'apparecchio per i denti (ripensando al periodo della pubertà, Hermione paragonava entrambi a due ranocchi con alcuni chili in più e qualche difetto estetico di troppo e che fortunatamente erano stati capaci di trasformarsi, se non nei più belli del reame, almeno in qualcosa di decente: un pettirosso, un gabbiano, insomma, erano cresciuti bene viste le premesse!). 
Quando si rese conto che le due amiche stavano continuando a fissarla, sollevò un sopracciglio e scosse di nuovo la testa per non dar loro modo di credere che, nel silenzio che si era protratto, si fosse chiesta quale fosse il motivo reale per sposare una persona. Perciò chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e con una nota leggermente isterica nella voce asserì: "Siete assurde."
   
 
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