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Autore: susiguci    14/07/2022    1 recensioni
ll MERTHUR ll CIRCUS ll INIZIO SEC. XX ll CRACK PAIRING ll
Dal primo capitolo:
["Piacere, io sono Arthur!" si sporse allungando la mano verso il ragazzo.
"Merlin!" disse il più giovane, allungandosi a sua volta e stringendogli la mano con poca forza.
"Dai, non fare quella faccia. Non è poi così terribile qui! Almeno avrai qualcosa da mettere nello stomaco tutti i giorni!"]
Dal terzo capitolo:
[Il pubblico applaudiva e mentre il biondo aiutava Merlin a scendere, il ragazzo si fece prendere in braccio e gli schioccò un bacio sulla bocca. Il pubblico rideva e urlava. Arthur era rimasto a occhi e bocca spalancati...]
Dal quarto capitolo:
[Arthur si inginocchiò e si apprestò a slacciare la cintura dell'altro...
...Arthur chiuse gli occhi. Non sopportava di vedere quel che stava per fare...]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Gwen, I Cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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The crew











 






Arthur non capiva. Perché Alined si comportava così con Merlin?
 

Era passata una settimana da che Merlin si era unito a loro e il ragazzo nuovo non solo non se n'era andato, ma sembrava addirittura rifiorito.

E Alined non gli aveva affidato un solo lavoro manuale.

Non era mai successo prima, con nessuno.

 

Il ragazzo e il direttore stavano tutto il santo giorno chiusi dentro al primo carro! Con il caldo che faceva!

A fare cosa? Aveva forse ragione a pensare che il vecchio si stesse ricredendo?

In effetti da quando era arrivato Merlin, Alined non l’aveva più fatto chiamare, nemmeno una volta.

Il vecchio e il giovane si facevano vedere solo durante i pasti, ai tavolini che venivano predisposti direttamente sull’erba o più spesso ai tavoli di una modesta locanda.

Il vecchio parlava fitto fitto con Merlin che ascoltava interessato e ogni tanto si illuminava in volto e sorrideva.

Si sa che quasi ogni persona che sorride sembra più bella, pensava Arthur e Merlin aveva un sorriso irresistibile, per non dire contagioso, oltre ovviamente a quei grandi occhi di un blu indefinibile; occhi puri ma anche avidi, che quando si posavano nei tuoi, mettevano a disagio e sembravano voler mettere a nudo il tuo animo fino in fondo.

No, il ragazzo non avrebbe potuto essere così felice se gli fosse capitato quello che era successo a lui, proprio lì, in quel circo.

Non era pensabile! 

La vita di Arthur non sarebbe stata lo schifo che era, se non fosse stato per questa cosa indecente che lo faceva sentire costantemente sporco.

Aveva pensato di andare via praticamente ogni giorno, di quell'ultimo squallido anno, ma sempre qualcosa lo aveva trattenuto: la guerra, la fame e la miseria, l’idea che non ci sarebbe stato nessuno ad aspettarlo fuori: insomma la paura di una vita ancora peggiore di quella che faceva ora. 

Perché il lavoro cominciava a non dispiacergli: lo capiva dall'impegno che metteva durante gli allenamenti e dalla soddisfazione che gli applausi del pubblico gli provocavano, anche se forse non l'avrebbe ammesso con nessuno.


Una volta al giorno, durante quella particolare settimana, Alined aveva accompagnato Merlin da Arthur perché provassero insieme i numeri che sarebbero dovuti essere di George, momentaneamente infortunato.

Merlin era leggero, lungo ma molto leggero.

Il problema con lui sarebbe stato l’equilibrio, non certo il peso.

Provarono solamente i numeri basilari e Alined si prese un po’ di tempo per decidere se farli partecipare insieme allo spettacolo che avrebbe avuto luogo quel giorno oppure no.

In realtà Arthur scoprì che Merlin aveva un equilibrio eccezionale e in breve riuscirono a mettere a punto un piccolo programma.


Alined fece fermare i carri, seminascosti tra gli alberi, subito prima dell'entrata in paese. Era ormai un' abitudine consolidata. 

Quello era un momento importante per presentare e pubblicizzare il circo al meglio e Alined pretendeva che fosse perfetto. La preparazione durava ore. 

I carri venivano ricoperti con tendoni colorati e la scritta Albionstars circus da ogni parte, in lettere rosse e bianche, come le righe del tendone del circo.

Tutti indossavano il costume migliore o comunque quello che caratterizzava meglio il loro ruolo all'interno del circo.

Se i leoni non dormivano, il loro carro veniva scoperto, dopo essere stato pulito al meglio.

E Percival, il ragazzo più alto e muscoloso del gruppo vestito solo con calzoni e gilet di pelle aperto sul petto, rimaneva aggrappato alle sbarre dei leoni per tutto il giro, in una posizione decisamente scomoda, facendo schioccare la frusta di tanto in tanto e sorridendo ai bambini in particolare. 

I cavalli venivano addobbati con paramenti rossi e pennacchi bianchi.

 

Alined scortava la prima coppia di cavalli, a piedi, vestito come il più classico dei direttori del circo, con l'ampia tuba e il frac dai colori sgargianti.

Urlava slogan al megafono invitando tutti al grande spettacolo pomeridiano.

Perché di sera, sembrava ci fosse ancora il coprifuoco come durante la guerra: nessuno si faceva vedere in giro.

Ogni tanto fermava i carri  per dare modo ad alcuni di esibirsi e per distribuire qualche biglietto gratuito ai bambini piú piccoli, quelli che necessariamente avrebbero dovuto avere un accompagnatore adulto e quindi pagante.

 

Gwen, l'unica ragazza del gruppo indossava una gonna corta e ampia con sotto delle calze a righe e mutandoni in pizzo e volant che facevano la loro comparsa da sotto l'abito.

Aveva anche un corsetto aderente con una scollatura piuttosto ampia.

Gli uomini del pubblico apprezzavano generalmente molto, ma Arthur sorrise tra sé perché sapeva che Gwen non gradiva vestirsi in quel modo che considerava sfacciato.

Ma accettava perché serviva a attirare l'attenzione verso lo spettacolo.

Era seduta su un cavallo della prima fila e gettava sorridendo coriandoli sulle persone vicine.

Quando Gwen vestiva in quel modo, Gwaine non le toglieva gli occhi di dosso.

Anche quando sfilavano e il ragazzo con i lunghi capelli giocolava arditamente con le clavette nel suo bel completo bianco, spesso si distraeva per guardarla, rischiando di far cadere il tutto.

E ogni volta Alined lo fulminava con lo sguardo.


Arthur in piedi sulla pedana centrale che veniva sollevata per l'occasione, catturava lo sguardo soprattutto delle signore e delle ragazze, ma anche dei ragazzini.

Indossava un paio di calzoni chiari e fasce di cuoio incrociate sul petto nudo.

Sugli avambracci portava due alte polsiere in pelle che lo rendevano simile per associazione a un antico gladiatore romano.

Il ruolo di punta di Arthur era quello di trapezista, ma non potendolo mostrare in quel momento, si limitava al ruolo di acrobata di forza, secondo però a Percival, uomo forzuto per eccellenza dell'Albionstars, che però in quel momento era occupato come domatore di leoni.

Quando i carri si fermavano, Arthur veniva raggiunto da Lancelot che gli montava in piedi sulle spalle e rimanevano così entrambi a braccia aperte.

In un secondo momento Arthur caricava l'altro tenendo le braccia avvinghiate a quelle di Lancelot, che si librava sopra i carri a testa in giù.

Il problema era che Lancelot era poco più basso e poco meno pesante di lui, per cui Arthur faceva una fatica disumana a reggerlo.

Mille volte meglio Merlin. Ma dove si era cacciato?

Purtroppo da quando era caduta una volta, Gwen si rifiutava di fare numeri pericolosi e George era ancora non disponibile per i postumi della brutta frattura alla gamba.

Il povero George era seduto sulla sommità di un carro vestito da clown, con indosso un abito da neonato con tanto di cappellino di pizzo e biberon gigante.

Alternava il pianto disperato alla risata più argentina e la gente lo trovava molto divertente.

E tutto questo mentre suonava un tamburo con le bacchette, in modo assolutamente professionale tanto che Merlin rimase ammirato. 

 

Merlin chiudeva appunto le fila della carovana.

Era lì da pochi giorni ma si stava già esibendo, vestito con un improbabile mise da ragazza pagliaccio, con seno e sedere enormi.

Portava una parrucca bionda e riccia con tanti fiocchetti rossi e un abito molto corto, sgargiante, pieno di volant e l'immancabile naso rosso.

Aveva un rossetto che dava alla bocca la forma di un cuore e ciglia lunghissime disegnate sulle palpebre oltre a vistose lentiggini sul viso.


Arthur inizialmente non l’aveva riconosciuto ma poi era scoppiato a ridere assieme a Lancelot e George.

Era davvero buffo, ma con una certa grazia femminile nei movimenti e nelle espressioni.

Probabilmente i bambini, e forse non solo loro, credevano si trattasse davvero di una ragazza.

Merlin doveva distribuire caramelle a tutti i bambini e aveva in serbo una sorpresa per tutta la troupe, tranne per Alined che già lo sapeva. 

 

Tirò fuori due uova facendole volteggiare con una mano sola. Poi aggiunse un altro uovo giocolando con abilità con entrambe le mani e aumentando gradualmente la velocità.

Arthur rimase a bocca aperta, come anche tutti gli altri a parte Gwen che essendo davanti non se ne avvide.

Merlin prese un quarto uovo e dopo varie prese sempre più ardite le fece volare una alla volta sul retro della sua schiena, afferrandole con le mani e mostrando poi al pubblico che esse erano integre. 

Fu molto applaudito e Alined fu piú che soddisfatto, tanto da dimenticare persino le gaffe di Gwaine. 

Almeno per il momento.










Ciao a tutti! Sì, lo so. Capitolo chiaramente di passaggio. Fin qui è stata solo una semplice presentazione dei personaggi, che però mi premeva. Ma non é successo ancora niente di importante. Tra l'altro é un capitolo molto corto. Il prossimo sarà sicuramente più lungo. Almeno il doppio e qualcosa inizierà a muoversi. Spero che sarà di vostro gradimento. Un abbraccio!

   
 
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