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Autore: Its a beautiful day    20/07/2022    0 recensioni
Partire significa ricominciare. La partenza di Jess ha comportato per Sarah un nuovo inizio. Sarah ha intrapreso un viaggio diverso da quello che si sarebbe mai aspettata per sé stessa, ma il Destino riserva continuamente nuove sorprese.
Quando il Destino entra in gioco, tutto può cambiare.
Persone che un tempo non erano altro che piccole comparse nella vita di Sarah, di un tratto assumono un ruolo totalmente diverso, lasciando in Lei un segno indelebile.
Questo ha riservato il Destino per Sarah: un ritorno al passato per permetterle di ricostruire sé stessa, per tornare ad essere felice.
Quel posto lontano chiamato Felicità - Parte II è la conclusione di un lungo viaggio fatto di sofferenze e nuovi inizi.
È la fine di un lungo viaggio fatto di consapevolezze e di duro lavoro per sconfiggere i propri demoni.
Perché forse è proprio quando tutti i piani sembrano distrutti che la tua vita sta cominciando davvero.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Pov. Sarah

"Dove l'hai lasciata?" Regan guarda curiosa dietro di me, aspettando l'arrivo di Jess

"Arriverà a prendermi più tardi. Ora la mia presenza qui non è più necessaria" mi siedo sulla sedia accanto al letto

"Lo è sempre" mi guarda Regan

"Regan.." scuoto la testa

"Sì d'accordo la smetto" annuisce "Quant'è fastidioso questo tutore" borbotta, provando a muovere leggermente la spalla fasciata, ma non appena ci prova una smorfia di dolore le dipinge il viso.

Io scorro distrattamente la dashboard di Instagram

"Allora, siete tornate insieme?" mi domanda, arrendendosi

"Sto aspettando che lei me lo chieda" abbasso lo sguardo imbarazzata.

Parlare di Jess con.. Regan mi mette decisamente a disagio.

"Dille che se ha bisogno di suggerimenti o idee può chiedermi consiglio"

"Regan" alzo gli occhi al cielo sorridendo

"Sapevo sarebbe andata a finire così" guarda fissa davanti a sé "Un po' ci ho sperato che tu potessi cambiare idea, ma in cuor mio sapevo che un parte di te pensava ancora a lei"

"Quello che c'è stato tra me e te Regan è stato bellissimo e soprattutto.. vero, ma il sentimento per Jess è qualcosa che va oltre.."

"Lo so, non devi darmi spiegazioni Sarah" mi dedica un triste sorriso

"Lo sai? La sera del tuo incidente hanno chiamato me. Non tua mamma, non Beth, ma me" la osservo

"Ah davvero? Mi chiedo come mai" si morde il labbro sorridendo

"La dottoressa mi ha detto che fossi l'unico numero salvato sul tuo cellulare" incrocio le braccia, sorridendole

"Ecco.. potrebbe aver ragione" mi guarda "So già dove vuoi andare a parare. Cancellerò il tuo numero Sarah, non dovrai più correre in mio soccorso. Promesso" annuisce

"Potrai sempre contare su di me Regan, ma per certe cose forse è meglio che venga avvisata prima la tua famiglia" le sorrido.

Lei non risponde, semplicemente alza gli occhi al cielo.

Rimaniamo in silenzio, godendoci la compagnia reciproca.

Sappiamo in fondo al nostro cuore che questi saranno gli ultimi momenti che passeremo insieme.

Quando le ho detto che per lei ci sarò sempre dicevo la verità, ma è giusto che in.. casi come questo la sua famiglia abbia la precedenza.

Ed è giusto per lei andare avanti, cancellare il mio numero e qualsiasi cosa possa legarla ancora a me è un primo passo per farlo.

La osservo fissare un punto davanti a sé, triste.

Le ferite sul viso si stanno rimarginando, tranne i tagli più profondi che continuano a rimanere di un rosso intenso.

La testa è ancora fasciata, non ha più tutti i tubi di prima collegati al suo corpo

"Dovresti smetterla di fare cose.. sconvenienti" sorride triste, mordendosi un labbro.

Colgo la sua citazione e scoppio a ridere

"A mia discolpa stavo osservando i tagli sul viso. Stanno guarendo bene"

"Davvero? Da laggiù li vedi?" inarca un sopracciglio "Avvicinati e li vedrai meglio"

"No grazie, li vedo benissimo anche da qui" le faccio la linguaccia e lei scoppia a ridere

"Che bello vederti così di buon umore Regan!" la madre di Regan entra nella stanza, cogliendoci di sorpresa.

È una donna alta e slanciata, bellissima esattamente come le due figlie.

È accompagnata da un uomo alto e dalla spalle larghe, che messo di fianco a lei sembra la sua custodia.

La sua presenza intorno a noi è inquietante.

Vengo colta dal panico. Perché lei è qui? Come posso giustificare la mia presenza qui senza Beth?

"Oh Sarah, salve" la signora Filler mi dedica un sorriso sincero

"Signora Filler" mi piego leggermente in avanti per salutarla

"Mamma, vedo che conosci già Sarah, la ragazza di cui mi sono innamorata" inizio a tossire, totalmente spiazzata dalle parole di Regan.

Che diavolo le è passato per la testa?

Anche la Signora Filler rimane interdetta dalle parole di Regan

"Cos'hai detto?" sussurra, passando lo sguardo da me alla figlia e viceversa

"Hai capito bene mamma" Regan annuisce "Ma tranquilla, non stiamo insieme. Lei sta con un'altra"

"Regan" sussurro a denti stretti.

La signora Filler si lascia andare su una sedia, sconvolta da tutta questa serie di informazioni.

Io vorrei solo sotterrarmi. Perché ha voluto dire tutto a sua mamma e per di più in questo modo?

Cazzo, cosa pensava di ricavare da questo teatrino?

"Okay, forse è meglio che io me ne vada.." decido di defilarmi dalla situazione, cercando di non far trapelare il mio ormai evidente imbarazzo

"Grazie Sarah" annuisce la signora Filler "Buona giornata"

"Arriverderci" annuisco "Ciao Regan" le dedico un'ultima furente occhiata.

Mentre mi allontano dalla stanza cerco di dare una spiegazione al comportamento di Regan, ma non ci riesco. Perché raccontare a sua mamma di noi?

Dove pensava di arrivare?

Mentre raggiungo l'uscita incontro lungo il corridoio anche il papà di Regan e Beth.

Gli dedico un rapido saluto prima di sparire dietro la prima porta disponibile.

Che imbarazzo.

12.47 | Prendo il bus e raggiungo Danissa al bar, ha bisogno di una mano | scrivo a Jess mentre raggiungo la fermata.

Sono ancora sconvolta da quanto successo in ospedale, e non credo che Jess la prenderà molto bene.

Dannazione Regan.

Mi infilo le cuffie e lascio che le note delle mie canzoni preferite calmino i miei nervi tesi.

"Quindi Regan sta bene?" mi chiede Danissa mentre sistemiamo la cucina

"Sì ma è una notizia riservata. La famiglia non vuole che trapeli nulla" la guardo seria

"D'accordo, d'accordo. Mi basta sapere che lei stia bene" annuisce sistemando roba nell'enorme frigo nel retro.

Io invece continuo a preparare panini ed insalate. Nonostante ormai l'ora di pranzo sia passata, continua ad arrivare gente.

Jen è impegnata a gestire la sala, mentre io e Dan ci occupiamo della cucina.

Il lavoro al bar mi aiuta a tenere la mente un po' occupata permettendomi di concentrarmi su cose diverse da.. Regan.

Tranne ovviamente quando Dan mi chiede di lei, ma quello è un'altro discorso

Preparo al volo tre insalate, come richiesto da Jen e poi raggiungo la sala.

I tavoli sono quasi tutti pieni.

La mia attenzione viene attirata da un tavolo di ragazzi impaziente di prendere l'ordinazione.

Annoto tutto su un taccuino, poi raggiungo un altro tavolo.

Per qualche ora riesco a staccare la testa e tra un'ordinazione e l'altra il tempo vola.

 

 

Pov. Jess

Il mio respiro pesante rimbomba nella stanza.

Saltello, l'adrenalina nelle vene.

Sono euforica, mentre tiro un sinistro, poi un destro.

Scarico tutta la tensione accumulata negli ultimi giorni, ed è così soddisfacente.

La mia testa è totalmente libera da ogni pensiero mentre colpisco con violenza il sacco

"Thompson, che sorpresa rivederti" Klesj cammina verso di me

"Ciao Klesj" sorrido, leggermente in imbarazzo

"Quanto tempo è passato? Un anno?" posa il suo asciugamano ed i guanti in un angolo

"Sì più o meno sì" annuisco, allontanandomi dal sacco

"Beh vedo che hai affinato la tecnica, complimenti" annuisce "Allora, che fine avevi fatto?" si stringe i guanti al polsi

"Un po' di casini.. qui" indico la testa "Così ho deciso di mollare tutto, o quasi. Ho continuato a studiare d privatista"

"Brava" annuisce "Ora sei tornata per restare o scapperai di nuovo tra sei mesi?" ride divertita

"No beh.. l'idea è di restare" rido imbarazzata "Io ho finito, tutto tuo" mi tolgo i guantoni

"Riprenderai anche le lezioni?" mi lancia una rapida occhiata, prima di posizionarsi davanti al sacco

"Magari" alzo le spalle "Buona giornata Kelsj"

"Buona giornata a te Thompson" mi saluta e comincia ad allenarsi.

Tutti mi hanno fatto la stessa domanda non appena sono arrivata qui.

Partirai di nuovo?

Solo l'idea mi dà il voltastomaco. Voglio partire da qui unicamente alla fine di questo percorso e voglio partire con lei.

Non mi interessa per quale destinazione, basta che ci sia lei.

Voglio costruire una quotidianità. Trasferire ciò che abbiamo qui in una casa nostra.

Ho lavorato tanto in questi mesi, non di certo per scappare via di nuovo dopo sei mesi.

So che la vita ci metterà alla prova di continuo, o meglio mi metterà alla prova, e sono pronta a vincere tutte le sfide.

L'incidente di Regan probabilmente sarà la più difficile. Mi auguro che in futuro non escano fuori altri ex incidentati da soccorrere.

E comunque sto gestendo questa cosa discretamente bene. Non ho ancora spaccato la faccia a nessuno e questo è già un buon segno.

Raggiungo le docce e velocemente mi cambio.

Sarah rimarrà al bar di Danissa fino a stasera, dunque ho il resto del pomeriggio per me.

La giornata di oggi è particolarmente fredda. Mi stringo nel mio giubbotto di pelle, che non mi copre come dovrebbe.

Raggiungo velocemente la mia stanza, nella speranza di scaldarmi.

Non appena apro la porta però rimango piacevolmente sorpresa

"Ben tornata Jess!" Pongo, Mark e Joe sono in piedi davanti a me con trombette e stelle filanti.

"Ragazzi ma cosa?" entro divertita in camera mia.

Hanno anche appeso uno striscione al muro.

Li guardo senza parole, sinceramente felice per il loro gesto

"Laureen ci ha raccontato di te e Sarah e siamo così felici per voi" Mark mi viene incontro abbracciandomi

"Sì eravate la mia coppia preferita. Ovviamente dopo me e Laureen" Pongo mi fa l'occhiolino prima di abbracciarmi

"Vedi di restare questa volta brutta stronza" Joe si avvicina sorridendomi, passandomi un calice di vino.

Lo abbraccio forte

"Non ho intenzione di andare da nessuna parte" sorrido portando in alto il calice

"A Jess!" urla Pongo

"A Jess!" ripetono Mark e Joe portando in alto i calici.

Mi si stinge il cuore davanti a quella dimostrazione di affetto.

Ho temuto per tanto tempo che gli amici di Sarah potessero cambiare idea su di me, loro sono quelli che hanno vissuto quasi in prima persona il dolore di Sarah per la mia partenza, eppure sono qui con il calice in mano a festeggiare il mio ritorno.

Ora, mentre mi porto il calice di vino alla bocca, tutto nella mia mente si fa chiaro

"Ragazzi, ho bisogno del vostro aiuto" 

 

   
 
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