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Autore: BlueBell9    22/07/2022    2 recensioni
«Mi sa tanto di déjà-vu» afferma Etienne, vago, un sorriso disimpegnato sulle labbra, dopo che hanno sedato un litigio tra Louis e Lucy. O meglio, dopo essere accorsi per evitare che sua sorella spedisse, prima del tempo, quel piccolo mezzo mangiarane all’altro mondo. «Anche qualcuna nascondeva una sconfinata ammirazione dietro un’esagerata aggressività» sostiene leggero.
Molly inarca le sopracciglia, scettica.
«Ah sì?» ritorce svagata mentre sono sul pianerottolo in attesa che le scale permettano loro di accedere al piano superiore.
«Sì, anche se quella bambina cercava di dissimularlo attentando più volte alla mia vita» continua lui, spassionato, scrollando le spalle come se il rischio di finire in una bara fosse qualcosa da nulla. «Cosa non si fa pur di mentire a se stesse!» sospira teatrale, facendo un profondo sospiro.
Lei scuote la testa, senza riuscire a reprimere un sorrisetto divertito.
«Oh, sono certa che credesse davvero nei suoi propositi omicidi» ritorce allegra. «E che si sia sempre rammaricata di non essere riuscita nel suo intento» aggiunge sovrappensiero.

[Molly/Etienne, legato a Battlefield]
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Battlefield'
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Come tutto è cominciato


Questa storia partecipa alla Challenge Bonbon esplosivi indetta sul gruppo Facebook L'angolo di Madama Rosmerta.
Pacchetto
Genere: Kidfic.
Personaggi: Etienne Delacour, Molly Weasley.
Questa piccola os si colloca dopo il sesto capitolo di
Battlefield. Non credo sia necessario conoscere la long per comprenderla.
Ha senso? Ovviamente no, ma tanto questo non mi ha mai fermata!








«Mi sa tanto di déjà-vu» afferma Etienne, vago, un sorriso disimpegnato sulle labbra, dopo che hanno sedato un litigio tra Louis e Lucy. O meglio, dopo essere accorsi per evitare che sua sorella spedisse, prima del tempo, quel piccolo mezzo mangiarane all’altro mondo. «Anche qualcuna nascondeva una sconfinata ammirazione dietro un’esagerata aggressività» sostiene leggero.
Molly inarca le sopracciglia, scettica.
«Ah sì?» ritorce svagata mentre sono sul pianerottolo in attesa che le scale permettano loro di accedere al piano superiore. 
«Sì, anche se quella bambina cercava di dissimularlo attentando più volte alla mia vita» continua lui, spassionato, scrollando le spalle come se il rischio di finire in una bara fosse qualcosa da nulla. «Cosa non si fa pur di mentire a se stesse!» sospira teatrale, facendo un profondo sospiro.
Lei scuote la testa, senza riuscire a reprimere un sorrisetto divertito.
«Oh, sono certa che credesse davvero nei suoi propositi omicidi» ritorce allegra. «E che si sia sempre rammaricata di non essere riuscita nel suo intento» aggiunge sovrappensiero
Lui le rivolge un’occhiata eloquente, le iridi azzurre illuminate da una strana scintilla di perspicacia.
«Lo capisco sempre quando bluffi» assicura carezzevole, il sorriso che diventa più ampio.
«Non ne sarei così convinta».
«Scommetti?»
«Passo» risponde Molly, all’istante, senza alcun ombra di esitazione. Con la coda dell’occhio si rende conto che le scale si stanno finalmente muovendo nella loro direzione. Gli scocca un’occhiata di rimprovero. «Se c’è una cosa che ho imparato a mie spese, è che contro di te non gioco più» stabilisce ferrea, storcendo il viso in una smorfia contrariata. «Bari spudoratamente!» insinua indispettita.
Etienne fa un respiro melodrammatico, riempiendosi i polmoni d’ossigeno.
«Nah, è solo manipolazione» commenta spassionato, chiaramente compiaciuto. «Croce e delizia della mia esistenza» conviene realista e sereno.





Come tutto è cominciato







«Allora…»
«Sì?»
Molly gli rivolge un’occhiata di fuoco, irritata a morte.
Già ha dovuto rinunciare al weekend a Villa Conchiglia che aspettava da tutta la settimana aveva persino comprato delle nuove formine di plastica da utilizzare con i cugini nella spiaggia davanti alla casa – a causa di un attacco di gastrite che sembra aver colpito tutti i piccoli di casa.
Ad eccezione del rompiscatole che ha di fronte. 
Perché, si sa, la fortuna sarà anche cieca ma la sfiga ci vede benissimo!
Persino i virus vogliono stare lontano da lui, pensa tra sé, imbronciata. 
Ovviamente quando zia Fleur ha chiesto il favore di ospitarlo a casa loro per evitare che anche lui finisse a fare delle sedute spiritiche sul water, mamma non ha potuto dire di no.
E poi ha sbolognato a lei la patata bollente – sarebbe meglio dire francese? – raccomandole di essere gentile e di non dare di matto.
Come se fosse facile!
È una mission impossible che manco l’attore preferito di mammaTom qualcosa riuscirebbe a portare a termine.
Molly butta fuori con rabbia l’aria dalle narici, inginocchiata al tavolino basso posto al centro
della sua camera. Ha la schiena dritta, la posa impettita e le mani strette tra loro così da resistere alla tentazione di usarle per altro.
«Vuoi fare qualcosa?» domanda con grande magnanimità, sfoggiando tutta la cortesia Purosangue che ha appreso nel tempo, sperando ardentemente in un rifiuto.
Etienne, seduto con le gambe incrociate dall’altra parte del tavolo, le rivolge un’occhiata che non cela l’ironia. 
«Del tipo?» si informa pacato.
Forse può sembrare quasi naturale che abbia risposto ma non è affatto così. Appena arrivato in Inghilterra, si rifiutava di aprire bocca perché non parlava una parola di inglese e forse se ne vergognava. 
Nei due anni seguenti ha appreso perfettamente la lingua, sviluppando anche un buon accento. Peccato che insieme a questo, abbia anche dimostrato che la timidezza nascondesse un carattere tremendo e insopportabile.
Teddy, a confronto, non è poi così male.
Almeno cerca apertamente lo scontro, non si limita a punzecchiarla e a tirarsi indietro, ottenendo l’approvazione e la difesa degli adulti, quando è il momento di passare all’azione e strapparsi i capelli. 
«Quello che ti pare» concede indulgente, sentendosi una persona straordinariamente buona.
Lui sembra pensarci un momento, aggrottando la fronte in una smorfia meditabonda.
«Il gioco che stavi facendo l’altro giorno con Vicky» se ne esce, infine, sbalordendola.
Molly sbatte più volte le ciglia, presa in contropiede.
«Poker?» sfiata frastornata, prima di corrugare le sopracciglia. «Ma se non sei capace!» esclama con enfasi, sicura.
«Zio Bill mi ha spiegato le regole e vi ho viste giocare» la contraddice lui, placido. Poi sfodera un sorriso che sa tanto di provocazione. «Ma se hai paura di perdere…» insinua infame, lasciando la frase in sospeso.
Lei gli rivolge una smorfia di pura pena.
«Cosa usiamo come fiche?» chiede pratica, drizzando la schiena.
Etienne scrolla le spalle, placido, prima di tirare fuori dal suo zaino un pacchetto di  Piperille. Lo appoggia sul tavolino, guardandola con finta ingenuità.
«Possono andare bene?» indaga cordiale, continuando a sorridere.
Molly fissa quei dolcetti, sentendo già l'acquolina in bocca. Si costringe a stringere le labbra, esibendo un’espressione di sufficienza, prima di alzarsi e recuperare la confezione nuova di Lumache Gelatinose dalla scrivania. 
«Mi fanno un po’ senso» ammette l’altro, esitante, fissando quelle caramelle con la bocca storta in una smorfia raccapricciata.
«Ora non fare la piattola!» lo rimprovera asciutta.
Nell’ora successiva, si concentra sul gioco nel tentativo di dimenticare la stizza che il cugino acquisito le suscita. Fa del suo meglio per evitare di cadere in fallo e commettere qualche tell, nascondendosi dietro una maschera di indifferenza. 
Al termine della mano finale, quando ormai le fiche sono quasi terminate, gongola deliziata quando comprende di avere un
full tra le dita.
«
All in» esordisce con finta dolcezza, spostando tutte le caramelle che ha faticosamente guadagnato al centro del tavolo, elettrizzata per la certezza di quella vittoria. Aspetta che lui la segua, prima di lasciarsi sfuggire una chiara nota di soddisfazione. «Sai, non sei così imperscrutabile come credi. Si capisce subito quando bluffi» gli fa notare amabile.
Etienne piega le labbra in un sorriso radioso.
«Intendi quando ho una buona mano e faccio per grattarmi il mento ma poi mi fermo?» indaga spassionato, facendole perdere di colpo il sorriso e sbarrare gli occhi allarmata. «Immagino che sia un tell fin troppo semplice da capire» constata d’accordo, rivelandole la sua combinazione.
Molly sente la
gioia che tanto l’animava, scivolarle via quando scopre che l’altro ha colore. Serra la mandibola mentre quel mangiarane si accaparra il piatto di fiche, prima di rivolgergli un’occhiata di fuoco. 
Ora, lei sa pure incassare le sconfitte ed è consapevole che non sempre sia possibile vincere. Ma quello che
non tollera sono le prese in giro meschine e infami da parte di certi mentecatti che hanno pure la faccia tosta di sorridere con compiacimento.
Quindi, mandando al diavolo la rigida educazione che zia Joanne ha cercato di impartirle –
mai perdere il controllo, sapersi dominare dovrebbe essere una priorità, decide di cedere completamente all’istinto e ai suoi geni Weasley.
Ovvero fare quello che avrebbe dovuto fin dall’inizio: eliminarlo. 
Quando è troppo, è troppo, sentenzia il suo cervello, solenne, giustificando in anticipo le sue azioni e preparandosi alla guerra.
Nel momento in cui solleva le iridi dalle fiche che si è ingiustamente guadagnato, Etienne se la vede arrivare addosso con la foga di una bestia assassina assetata di sangue e all’urlo
ti sventro come un pesce!
Dopo essere ruzzolati sulla moquette e avergli morso il braccio – sperando ardentemente di avergli fatto
tanto male –, Molly non esita nemmeno un istante e continua a punire quel manipolare ingrato da strapazzo. Tuttavia, quello che non ha considerato, presa com’era dalla rabbia, è che l’altro risponda . Anche se, se proprio vogliamo essere oneste, più che azzuffarsi, lui sta cercando di scrollarsela di torno nel modo più educato possibile.
«
Mollami!» ordina Etienne, fomentato, con una punta di isteria nella voce, mettendole le mani sul viso per spingerla via.
Lei socchiude gli occhi castani, cercando di evitare quelle zampe da ranocchio, per nulla intenzionata a fermarmi.
«Te lo sogni, mangiarane!» strepita in risposta, ignorando il dolore al fianco quando, nel tentativo di ribellarsi e ribaltare le posizioni, picchia contro lo spigolo di legno della scrivania. Ingoia quella sofferenza, la rabbia che si infiamma ancor di più nel dare la colpa a quel disgraziato per quello che è appena successo. «Ora ti mostro cosa succede quando la gente viene perculata!» urla nevrotica, il viso che assume un colorito rossastro simile ai suoi capelli, afferrandolo per una di quelle ciocche quasi bianche con il proposito di fargli scontare tutte le pene dell’inferno e renderlo calvo a vita.



«Si stanno proprio divertendo» osserva Audrey, bonaria, dalla cucina del piano inferiore, alzando gli occhi dalla cheesecake ai frutti di bosco che sta preparando come merenda e alludendo al rumore che sente provenire dalla camera della figlia. «E dire che pensavo che, a Molly, Etienne non piacesse affatto» considera lieve, scrollando le spalle con disimpegno.
Percy, seduto al tavolo e intento a leggere qualche rapporto per il Ministero, si limita a annuire distratto.
«Sono certo che diventeranno amici» considera sovrappensiero, la mente concentrata a cercare di decifrare quello che pare essere scritto da Troll di Montagna.



«Sappi che te la farò pagare!» minaccia Molly, con veemenza, una volta che gli adulti si sono effettivamente accorti della carneficina che stava avvenendo nella cameretta. È talmente infuriata con quel miserabile che la fissa con due occhi vacui e leggermente spauriti, che non si calma nemmeno quando suo padre l’afferra per le spalle, trattenendola, così da impedirle di continuare la sua missione di salvare il mondo. Anzi, scalpita come una pazza, rischiando di prendere il genitore nell’inguine e farlo gemere per il dolore. «Perché posso anche perdonare ma non dimentico!» promette sanguinaria, rancorosa come la morte.









"Come è cominciato?"[...]
"Non so dire l'ora, il luogo, lo sguardo, o le parole che hanno posto le basi. 
È stato troppo tempo fa. Mi ci sono trovato in mezzo prima di accorgermi 
che fosse cominciato."
Orgoglio e pregiudizio








Vorrei poter dire qualcosa per giustificarmi ma alla fine sono sempre le solite scuse, quindi ve le evito. L'unica cosa che posso dire è che avevo questa os non so da quanto tempo sul pc ed esitavo sempre a pubblicarla perché mi sembrava, e mi sembra tuttora, un po' ridicola.
Però se non l'ho modificata in tutti questi mesi, dubito di farlo in seguito e quindi va bene così.
(Si nota che è palese resa, vero?)
Non ho grandi spiegazioni da fornirvi perché questa os è senza troppe pretese. L'unico scopo era quello di divertire e spero che sia stato raggiunto.
Quanto a Molly, l'unica cosa che mi sento di dire per difenderla è che tutte abbiamo commesso degli errori nella nostra vita. Però, alla fine, l'importante è redimersi.
Niente, vi auguro buon weekend.
Un abbraccio,
Blue



Ps: la cosa pazzesca – che mi ha fatto morire dal ridere – è che prima ho ideato il titolo, poi ho trovato la citazione. Rimango sempre sbalordita dalla casualità e dalla grandezza dell'universo!
Grazie universo!
(Giuro che non sono ubriaca, sono così al naturale. Il che non è mai un bene)

Tell: sono dei piccoli gesti, volontari o meno, che fanno capire all’avversario quando si ha una buona mano.


   
 
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