Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: PattyOnTheRollercoaster    08/09/2009    1 recensioni
Kim: quando conobbi Robert lui era solo un punto in più sulla mia lista. Il punto numero sei, se vogliamo essere precisi. Ma il corso degli eventi è stato leggermente diverso di come me l'ero immaginato. Tutto cominciò quando saltai sul sedile posteriore della sua limousine.
Rob: ultimamente mi capitano cose strane, e non mi fido più delle persone come una volta, quindi, lo ammetto, me la feci quasi addosso quando una ragazza s'intrufolò nella mia macchina. Ma è stato un bene, perchè dopo tanto casino, posso dirmi con sicurezza un uomo felice.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sette: Nel quale si hanno delle notizie

Kim
Affianco a me Robert si torceva le mani per l’agitazione. Credo che in quel momento fossi io la più calma fra tutti e due, nonostante il medico dovesse parlare con me, a proposito di me.
Era giunto il momento, no? Era l’ora della verità.
Ero stranamente calma … le cose sarebbero andate bene, a prescindere dal verdetto.
“Kimberly?” mi chiamò il dottore sbirciando nella sala d’aspetto.
Entrai nel suo ufficio e mi sedetti sulla sedia di plastica bianca. Era scomoda. Il dottore si avvicinò e posò alcuni documenti sulla scrivania.
Si sedette di fronte e me e sorrise.
“Oh” dissi io. “Quindi … è tutto finito” dissi con una specie di singhiozzo. Mi schiarii la gola. “E’ … eh!” risi. Mi venne da ridere e mi portai una mano alla bocca.
Il dottore si alzò. “E’ meglio che vai, Kimberly”.
“Si?” dissi rialzandomi.
“Si. E non voglio vederti mai più”.
Incontrollabile, abbracciai il primario che mi aveva guarito. “Grazie”.
“Sono felice che tu stia bene” disse ricambiando l’abbraccio. Mi diede alcuni documenti e aprì la porta dell’ufficio.
“Si, anche io. Cioè … ovvio, cioè …”. Il dottore rise e mi diede una spintarella verso il corridoio, tornando dentro l’ufficio.
Mi sentivo strana. Dall’età di undici anni, quando avevo scoperto di avere la leucemia, mi sembrava di portare addosso qualcosa di sporco, come una camicia da lavare che odora di chiuso. Avevo iniziato a studiare in casa proprio quando invece dovevo iniziare a uscire con i miei amici, a fare cose stupide in giro. Fino a quando non ebbi diciannove anni feci una vita dentro e fuori gli ospedali, più dentro probabilmente. L’unica cosa che ero riuscita a fare era studiare arte, ma con qualche mese di pausa ogni tanto.
Solo in quel momento mi resi conto che era tutto finito.
Era finito.    
E l’unica cosa che volevo fare in quel momento era dirlo a Robert.
Sorridendo fra me e me mi avvicinai alla porta della sala d’aspetto dove l’avevo lasciato prima ma lui non c’era. Mi incamminai verso il fondo del corridoio e vidi qualcuno che prendeva a pugni una macchinetta del caffè. Solo un drogato di caffè come lui poteva farlo. Vedendomi arrivare si voltò e rimase a guardarmi con un’espressione stravolta. Gli sorrisi.
Robert  mi corse incontro, felicissimo, e mi sollevò, facendomi girare. Finimmo in un abbraccio, dondolandoci. “Kim” sussurrò al mio orecchio.
In quel momento mi sentii molto fortunata.
“Hem … scusa” disse una voce esitante affianco a noi. Ci voltammo, incuriositi. Un ragazzina di circa dodici anni dai capelli rossi e mossi era in piedi affianco a noi. Aveva un piccolo naso all’insù, costellato di lentiggini. “Ciao … volevo chiederti solo una cosa” disse rivolta a Robert.
“Certo” fece lui.
“Tu sei Robert Pattinson?” chiese la ragazzina.
“Hee … si” disse lui passandosi una mano fra i capelli.
“Oh, b’è … bene” disse lei. “Senti … me lo faresti un autografo?”.
“Tutto quello che vuoi” disse Robert. La ragazzina, andando quasi in estasi, tirò fuori dallo zaino una penna e quello che evidentemente era il diario di scuola, e li porse a Rob. La adoravo per com’era carina!
“Come ti chiami?” chiese lui prendendoli.
“Miky”.
“Ok” disse lui scrivendo sul diario. “Ecco fatto” disse porgendoglielo. Miky era raggiante, io sbirciai il diario.
“Ma … certo che scrivi proprio da cani” dissi.
“Non è vero” disse lui.
“Invece si. Diglielo che è vero” dissi alla ragazzina.
Lei esaminò per bene la dedica, poi: “B’è …”.
“Ma non è giusto, vi siete coalizzate contro di me!” esclamò Robert.
“Perché abbiamo ragione” dissi mettendomi affianco a Miky.
“Già” disse lei sorridendo e annuendo. “Siete fidanzati?” chiese poi.
Io e Robert ci guardammo.
“Certo!” disse poi lui scoccandomi un bacio sulle labbra.
“Siete carini” disse Miky. “Io devo andare, mia mamma mi aspetta. Ciao” salutò con la mano e fece per andare, poi si fermò: “Posso dire ai miei amici di averti incontrato?” chiese a Robert.
“Certo, a che serve incontrare lui se poi non ce ne vantiamo?” le dissi. Lei sorrise, salutò un’ultima volta e scappò.
Io e Robert ci guardammo ancora, poi, stringendoci in un semi abbraccio, ci incamminammo fuori dall’ospedale.
C’era il sole quel giorno, e la gente che andava in giro per le strade mi pareva tutta fantastica. Ognuno di loro aveva una storia, aveva qualcosa di interessante da raccontare.
Robert si chinò su di me e mi diede un bacio sulla fronte, poi mi prese una mano nella sua.
“Sai, venendo qui ho visto che c’è una mostra di Salvador Dalì” dissi.
“Ma va?”.

Rob
Era tardi quando mi svegliai. Forse le tre mattino, circa.
Non riuscivo a riprender sonno. Mi alzai piano dal letto per non svegliare Kim e andai in cucina. Non so bene perché, ma la cucina è come un luogo di ritrovo per me, ogni volta che non ho nulla da fare io vado in cucina. Automaticamente. Forse perché è accogliente.
Presi un bicchiere di succo e mi sedetti al tavolo.
Quella era una giornata da segnare sul calendario. Dico sul serio. Dopo essere usciti dall’ospedale io e Kim non sapevamo cosa fare, così proposi di andare a fare un giro. Senza neanche volerlo ci ritrovammo di fronte alla mostra di Salvador Dalì, e dopo aver visto i suoi quadri da psicopatico posso solo dire che quell’uomo o era un genio o era pazzo. C’è una sottile differenza fra i due, la gente di rado la coglie.
Comunque, non so quanto tempo restammo lì, ma quando uscimmo, ancora camminando a zonzo, scoprimmo che c’era un luna park ambulante in città, di quelli che viaggiano di posto in posto. Persi metà del mio patrimonio lì, molto probabilmente. Andammo sulla ruota panoramica (un classico), su uno di quei giochi spastici dove t’imbragano e giri in aria come un dannato, sugli autoscontri per non ricordo più quante volte. E poi, non per vantarmi, ma vinsi un peluche.
Quando tornammo a casa Kim telefonò a suo padre e suo fratello e stettero al telefono per delle ore, mentre io cucinavo. Volevo farle una sorpresa e preparare qualcosa di buono, ma devo dire di non essere un cuoco provetto, però lei mangiò tutto.
Che bella la vita.
Credo che quella sera, quando tornai a dormire, oltre a Kim abbracciai pure il mio nuovo peluche nel sonno.




Penultimo capitolo! Allora, siete contente? A dir la verità sono proprio cattiva, perchè non ho mai pensato di far morire Kim, mi sono affezionata al suo personaggio (uno scrittore non dovrebbe mai farlo, altrimenti come fa poi quando al personaggio capita qualcosa di male? u_u). B'è, come vi avevo già annunciato questo capitolo è molto corto. Anche il prossimo lo sarà, è un epilogo, e contiene l'intera lista di Kim! *ohhh!*
E ora rispondo alle recensioni:

Nymph: per fortuna Kim non ha mollato Robert. Altrimenti la fic si sarebbe fatta troppo drammatica, e già cè un grosso problema drammatico da risolvere (la malattia). Ma grazie all'intervento divino (insomma, non proprio, diciamo solo grazie alla mia indole tenerosa), lei sta bene, lui sta bene, Kristen è andata a trovare il suo ragazzo, e tutti sono felici e contenti! XD Comunque, grazie per la recensione. Caspita il fatto che tu sia arrivata a leggere fin qua mi lusinga! ^^

Xx_scritrice88_xX: eh lo so, Kris in questa fic è proprio cattiva, ma dai, la perdoniamo perchè in fondo ci sono così tante persone che la odiano solo perchè esiste, porella! Allora, spero che questo quasi-finale ti sia piaciuto, ovviamente non poteva finire male! ;) Grazie per essere arrivata fino a qui nella lettura, uno smack! ^^

Le recensioni sono diminuite, forse è una forma di protesta per la tristezza del capitolo precedente. XD Ma spero che con questo capitolo siate soddisfatti; i lieto fine sono a volte scontati, lo so, ma noi autori cerchiamo di fare quello che possiamo. Oltrettutto per questa storia Robert Pattinson ne ha passate di ogni: ha rubato ad un ristorante, si è mangiato un risotto piccante, è andato in giro in una località marittima con i vestiti bagnati, è stato mollato prima di andare in mongolfiera! Se gli facevo pure morire la tipa mi prendeva e mi uccideva! XD
Comnque sia, grazie a tutti coloro che leggono, siete dei grandi! Ci vediamo nell'epilogo! Un bacio a tutti <3
Patty.
   
 
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