Fandom:
Haikyu
Genere:
romantico
Tipo:
one shot
Coppia:
yaoi
Personaggi:
Oikawa, Iwaizumi
Rating:
PG-13, verde
Avvertimenti:
spoiler
PoV: terza
persona
Spoiler:
sì, ambientata dopo il timeskip!
Disclaimers:
i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono
utilizzati senza scopo di lucro.
Tanti auguri a me!
Il fischio dell’arbitro lo colse di sorpresa,
alzò la palla, saltò, colpì e fece punto. Sorrise mentre attendeva che gli
lanciassero la palla.
La fece rimbalzare a terra un paio di volte. Era
il suo compleanno e lui era nell’unico posto in cui doveva essere, in un palazzetto
a giocare a pallavolo.
Il fischio, l’alzata, la battuta, punto.
Quel giorno compiva ventotto anni e di strada
ne aveva fatta, di traguardi raggiunti, eppure…
“Dai Oikawa chiudi la partita con un altro
ace” lo incitò un compagno, si deterse il sudore con la maglietta.
In molti gli avevano fatto gli auguri, via
messaggio, social, molti tranne l’unica persona di cui a lui importava: Iwaizumi.
Si era ripetuto che era solo un problema di
fuso orario, che entro la fine della giornata lo avrebbe sicuramente chiamato.
Il fischio, respirò a fondo doveva schiarirsi
la mente, non era il momento di pensare a quello. Batté con violenza, imprimendo
alla sfera tutta la sua frustrazione.
Fuori.
Imprecò a denti stretti.
“Non preoccuparti, pensa alla prossima.”
La partita ricominciò, un solo punto e avrebbero
vinto il set e la partita, si spostò sotto rete, la alzò al loro asso e per un
momento, gli sembrò di vedere Iwaizumi che saltava, schiacciava e segnava, ma
così non era, quasi non sentì le pacche sulle spalle e i complimenti che gli
venivano elargiti rientrando nello spogliatoio.
“Oikawa” la voce del coach lo fece voltare “Va
tutto bene?”
L’alzatore sorrise annuendo “Sì tutto a posto”
mentì e dall’espressione dell’uomo era chiaro che non gli credeva, ma per sua
fortuna non gli fece altre domande.
Si lavò e si cambio in fretta, aveva solo
voglia di andare a casa.
Osservò i suoi compagni di squadra, che parlavano,
chiacchieravano e scherzavano tra loro, un groppo gli serrò la gola, gli tornò
in mente la squadra del liceo, in quel periodo erano quasi sempre in ritiro, ma
i suoi compagni trovavano sempre un modo per rendere il suo compleanno speciale.
In breve tempo tra saluti e schiamazzi tutti
se ne andarono, Oikawa prese il telefono altri messaggi e altri auguri, una chiamata
persa di sua madre, ma nulla da Iwaizumi.
Sbuffando lanciò la chiamata, più che deciso
a dirgliene quattro appena avesse risposto, ma il telefono squillò a vuoto fino
a che non si inserì la segreteria.
“E tanti auguri a me” sospirò tristemente,
buttando il cellulare nella borsa insieme alla divisa sporca, stava per uscire,
quando uno dei suoi compagni si ripresentò sulla porta.
“Ehi, ti va di mangiare un boccone insieme,
io sono affamato, gli altri se ne sono già andati”
Oikawa si strinse nelle spalle, perché no? Il
suo frigo era tristemente vuoto, non aveva voglia di fare la spesa, avrebbe
finito per ordinare qualcosa quindi tanto valeva.
Il suo compagno chiacchierava amabilmente anche
se doveva ammetterlo lui non lo stava ascoltando più di tanto.
“Ehi, non sono fatti miei, ma oggi sei strano.
Hai litigato con il tuo ragazzo?” chiese sinceramente preoccupato.
“Qualcosa del genere” bisbigliò non aveva
molta voglia di parlare di quello in realtà.
“Le relazioni a distanza non sono mai facili”
“Non mi va di parlare di questo”
“Va bene” camminarono in silenzio fino ad un
locale.
Tooru si guardò intorno e solo in quel
momento si accorse di essere in tuta, mentre l’altro no.
“Non mi sembra un locale dove mangiare un
boccone al volo e da tuta da ginnastica”
“Ti fai troppi problemi, non interessa a
nessuno come sei vestito. Qui fanno la miglior carne argentina in assoluto” disse
afferrandolo per un braccio. Entrarono e il suo compagno di squadra fece un
cenno ad un cameriere che, prendendo dei menù da un mobile, si fece seguire. Il
locale non era pieno ma il ragazzo li condusse giù per delle scale, in quella
che doveva essere un’altra sala, che sembrava stranamente buia.
Il tempo del click dell’interruttore e la
stanza si illuminò rivelando una locale molto più ampio gremito di persone.
“Buon compleanno, Tooru” esclamarono in coro
i suoi compagni di squadra del San Juan.
Oikawa rimase interdetto per un lungo momento,
spostando lo guardo su ognuno di loro.
“G-grazie” balbettò incredulo sedendosi a
capotavola dove gli indicava il coach, era ancora frastornato da quella
sorpresa inaspettata ed immensamente gradita, che non si accorse di qualcuno
alle sue spalle fino a quando qualcuno non gli posò le mani sugli occhi.
Tooru trattenne il fiato, conosceva quel profumo,
conosceva quelle mani e quella voce che bisbigliò: “Indovina chi sono?”
Si volse incredulo “Hajime” bisbigliò
alzandosi in piedi e gettandogli le braccia intorno al collo.
“Buon compleanno, amore”
A Oikawa si sciolse il cuore a quelle parole,
si fece indietro e le labbra di Iwaizumi coprirono le sue in un bacio dolce e
desiderato.
***
Camminavano mano nella mano nella calda notte
Argentina a Oikawa girava un po’ la testa, la stanchezza unita al vino che aveva
consumato non aiutava, ma la mano stretta nella sua gli dava forza e sicurezza.
“Quando sei arrivato?”
“Un’ora prima della partita, ho fatto appena
in tempo venire al palazzetto”
“Mi hai visto giocare”
“Sì e non eri in partita”
Oikawa arrossì di botto “Ho fatto un sacco di
punti” brontolò distogliendo lo sguardo dal cipiglio indagatore del compagno.
“Ero arrabbiato” ammise in un soffio “Con te”
Iwaizumi si fermò inarcando un sopracciglio “Sei
un cretino”
Oikawa rise trascinandolo lungo la via, fino
alla porta del suo appartamento.
“Non sei troppo stanco per il viaggio,
Iwa-chan?” domandò mentre le mani di Iwaizumi percorrevano la sua schiena sotto
la maglietta.
“Non sei troppo stanco per la partita?”
“No” bisbigliò sulla bocca dell’altro,
lasciarono una scia di vestiti dall’ingresso alla camera, crollarono sul letto ridendo.
“Non hai partite domani vero?”
“No, solo allenamento”
“Bene”
Poi furono solo i loro gemiti e i loro
respiri a riempire la piccola stanza in quella calda notte argentina.
---
Note dell’autrice.
Ed eccomi qui con una shottina piccina picciò
senza pretese per il compleanno di Oikawa.
L’ho pubblicata in ritardo perché eri e non
riuscivo a caricarla
Grazie a chi è arrivato fino a qui!
Chi volesse dirmi consa ne pensa è sempre il
benvenuto.
Un Kiss
Bombay