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Autore: TsukikageShawn    24/07/2022    2 recensioni
Fase 1 - Ambientato dopo la sconfitta di Faker, non tiene contro degli avvenimenti successivi.
Cosa sarebbe successo se Rio si fosse svegliata dal coma come Merag, dimenticandosi la sua vita umana?
Tre anni fa mi sono posta questa domanda, da cui è nata questa fanfiction.
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, per Yuma e Astral sembra ci sia il via libera per recuperare le carte numero restanti. Ma i bariani tramano nell'ombra per ottenere il loro potere, e il destino ha giocato loro un brutto scherzo facendo ritornare Merag dalla parte opposta. Cosa farà l'ex bariana, tornerà alle sue origini o troverà negli umani la sua nuova famiglia? E soprattutto, come affronteranno questa nuova minaccia Yuma e Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
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Capitolo 17

 

Una volta tornato a casa, Thomas rimase a bocca aperta. Nel salone della loro ex villa di periferia si trovava Byron in carne ed ossa, non il piccolo Tron con la maschera. Suo fratello Michael lo stava stringendo in un abbraccio e piangeva dalla gioia. Perfino il maggiore non riusciva a contenersi di fronte a quella scena commovente. Il giovane sfregiato rimase immobile all'ingresso della stanza, come pietrificato.

Nessuno si accorse della sua presenza, troppo presi dalla sorprendente 'guarigione' del vecchio scienziato. Four si pizzicò una guancia, ma avvertì solo un leggero dolore, nulla cambiò davanti ai suoi occhi. E allora corse verso il padre e gli gettò le braccia al collo, stritolando sia lui sia il fratello minore.

«Com'è possibile?» chiese poco dopo.

«Prima di dirvelo, vi devo chiedere scusa per tutto il male che vi ho fatto. Quando sono diventato Tron, nel mio cuore c'era solo rabbia e angoscia. Ma grazie al figlio di Kazuma, ho ritrovato me stesso e la mia famiglia. Vi prometto che d'ora in poi ci sarò sempre per voi, come lo siete stati con me. Quindi, tutto è iniziato  questa mattina…»

Byron si accomodò sul divano e raccontò l'accaduto nei minimi dettagli ai figli minori, lasciando trasparire la sua sorpresa e il suo orgoglio alla scoperta del figlio maggiore. Four e Three, entrambi seduti di fronte al padre e a Five, ascoltavano con attenzione ed emozione il racconto, che sembrava uscito da un film di fantascienza. Al suo termine, guardarono imbronciati Chris perché non aveva detto loro nulla e Thomas scherzò su una sua possibile relazione con Kaito. A quelle battute spinte, il rosa tossì arrossendo, cercando di coprire inutilmente il suo imbarazzo.

«E dai! Non fare il timidone, sei fresco sedicenne» aggiunse il giovane sfregiato facendo l'occhiolino.

«Il problema è un altro Thomas, Michael ha qualcosa da dirci, non è vero figliolo?»

Tutta l'attenzione venne prima concentrata sul padre e poi sul fratello minore, che diventava sempre più rosso in viso. Gli enormi occhi verdi puntavano verso gli stivali alti che portava ai piedi e le mani si contorcevano in una danza senza ritmo.

«Padre che intendi?» domandò preoccupato Christopher.

«Una cosa da dire ci sarebbe…» iniziò tremante il fratello interessato.

Fece un respiro profondo e, coprendosi gli occhi con le mani urlò, «sono gay!».

Byron sorrise sollevato, contento che il piccolino si fosse tolto un peso di dosso; Five lo guardava incredulo, non aspettandosi una notizia del genere; e Four si diede uno schiaffo mentale per non aver fatto due più due con lo strano atteggiamento di Three e il suo disinteresse per l'altro sesso.

«Che idiota che sono, eppure passo più tempo di tutti con te» disse sconcertato Thomas.

«E tu non hai nessun segreto da condividere, giovane ribelle?» domandò il padre.

«Io?» rispose stupito, «adoro le parti intime femminili, credevo fosse ovvio».

«Non mi riferivo a quello, ma si vede a distanza di chilometri che sei innamorato.»

Ora fu il turno di Thomas di arrossire violentemente. Istintivamente portò una mano sulla tasca dei pantaloni dove teneva il telefono, e l'altra sul cuore che batteva più forte del normale quando pensava a lei. Con la scusa di andare in bagno, corse in camera sua per darsi un contegno.

Four si perse ad osservare il cielo stellato dal suo balconcino, ricordandosi della notte in cui la sua amata si era risvegliata. Era proprio lì a riflettere con lo sguardo verso il cielo quando vide la luna rossa sorgere inaspettatamente.

«Alla fine le mie speranze si sono avverate in parte» borbottò tra se.

Sovrappensiero, si spaventò appena sentì il miagolio di un gatto proprio vicino a lui. Un batuffolo bianco era appena salito sulla ringhiera e continuava a miagolare. Al collo portava un collarino rosso con appeso un anello d'oro con un rubino incastonato, e un rotolo di carta legato con un nastro. Thomas prese in braccio il gatto e, portandolo all'interno, notò che si trattava di una femmina. Estrasse delicatamente il biglietto e lo lesse incuriosito.

Ho saputo che avresti sempre voluto un gatto, ma tua madre ne era allergica. Questa gattina non ha una casa, sono sicura che te ne prenderai cura. Ti starai chiedendo sicuramente chi sono io, mi chiamo Spada Rosa e se stai leggendo questo messaggio significa che sono morta e non ho potuto incontrarti di persona. Ho un compito molto delicato per te. Custodisci questo prezioso anello e non parlarne con nessuno, non indossarlo e non portarlo in giro con te. Quando sarà il momento giusto capirai, mi affido a te Thomas,

Con affetto

Spada Rosa

Four rilesse un paio di volte il messaggio, osservando prima il biglietto, poi l'anello e il gatto sul suo letto. Tastò molte volte il marchio in ceralacca accanto alla firma, una spada conficcata in una rosa. Non era la prima volta che sentiva quel nome, suo padre gli raccontava sempre delle leggende inglesi come favole della buonanotte, ma non era mai stato chiaro su quella figura misteriosa.

Sentiva in lontananza le voci provenienti dal salotto, la sua famiglia stava ricordando i bei vecchi tempi prima delle ricerche sui Mondi Paralleli. Gli sarebbe bastato un attimo per portare il misterioso messaggio, l'anello e il gatto al piano inferiore e farli esaminare dai due scienziati della famiglia. Ma qualcosa lo tratteneva seduto sulle lenzuola di lino e il suo sguardo fisso sul portagioie della madre appoggiato sul piano della toeletta.

«Ho diciassette anni, non sono più un bambino. Mi tengo il gatto e questo strano anello lo metto lì dentro e me lo dimentico finché questa signora fantasma non mi dice cosa fare.»

Così fece e nascose il messaggio dietro lo specchio rotondo stile vintage, come faceva la madre con le lettere romantiche di suo padre. Ritornò in salotto a presentare il suo nuovo animale domestico. Appena varcò nuovamente la soglia, l'attenzione dei fratelli era tutta per la gatta tra le braccia di Four.

«Da dove è uscito?» domandò Five.

«Questa piccolina si era arrampicata sul mio balcone ed ora è mia.»

«Hai già deciso un nome?» chiese Michael.

«Fiocco di neve.»

«È pronta la cena!» urlò Byron dalla sala da pranzo.

«Da quanto cucina lui?» domandò Thomas, ricevendo come risposta un'alzata di spalle.

Si accomodarono all'enorme tavolo nella stanza accanto, trovando come sempre l'apparecchiatura elegante di Michael. Dalla cucina uscì loro padre con indosso un grembiule e dei guanti da forno rosa, con un enorme vassoio in mano. Lo adagiò al centro ed alzò il coperchio rivelando un arrosto di pollo farcito con salsiccia, verdure e pangrattato.

«Era da tanto che non cucinavo, spero che vi piaccia» annunciò servendo la cena.

Dopo il gradevole pasto, disturbato da Fiocco di neve che si fiondava verso i piatti degli altri dopo aver mangiato la sua porzione, ognuno tornò nelle rispettive camere.

Thomas si chiuse nel suo bagno e rimase lì per ore intere, lasciando la gatta sul letto. Neve saltò giù e una flebile luce bianca la tramutò in una giovane ragazza, con occhi azzurri, capelli bianchi e un vestito lungo beige.

Si avvicinò furtivamente al portagioie e agitò le mani su di esso, una nebbiolina avvolse il contenitore ed entrò dal buco della serratura. La ragazza si ritramutò in gatto e saltò sul letto, addormentandosi. Il suo nuovo padrone non aveva idea in cosa si stava cacciando assecondando le richieste di Spada Rosa.

 

 

 

 

Capitolo 17 - Parenti ficcanaso e gatti magici

   
 
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